L’Italia dichiara di aver raggiunto un importante traguardo nella lotta contro la rosolia, che è stata completamente eliminata e non è più una malattia endemica nel paese. Questa notizia è stata confermata dalla Commissione di verifica regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’eliminazione del morbillo e della rosolia nella Regione Europea, segnalata ufficialmente dall’Istituto superiore di sanità (Iss).

L’eliminazione della rosolia è un risultato significativo per l’Italia e dimostra ancora una volta l’efficacia dei vaccini nel proteggere le persone da malattie pericolose. L’Iss ha sottolineato che la rosolia è diventata la terza malattia prevenibile attraverso la vaccinazione ad essere eliminata nel paese, dopo il vaiolo (eradicato a livello mondiale nel 1980) e la poliomielite (eliminata dalla Regione Oms Europa nel 2002).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva tempo messo in atto un piano volto a raggiungere l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, incoraggiando gli Stati a rendere obbligatoria la vaccinazione. Nel 2017, a causa di una diminuzione nella copertura vaccinale, l’allora ministro della salute Beatrice Lorenzin ha introdotto l’obbligatorietà di 12 vaccinazioni, tra cui il vaccino contro la rosolia. Questa strategia ha prodotto nel corso degli anni i risultati sperati.

Il termine “eliminazione” indica l’interruzione della trasmissione endemica di una malattia in una determinata area geografica per almeno 12 mesi, o più, con un sistema di sorveglianza efficiente. Tuttavia, affinché l’eliminazione della rosolia sia dichiarata ufficialmente, è necessaria una documentazione che attesti l’interruzione della trasmissione del virus endemico per almeno 36 mesi.

Il rischio reintroduzione esiste

L’Iss ha sottolineato che, anche se la trasmissione endemica della rosolia è stata interrotta in Italia, esiste ancora il rischio di reintroduzione del virus da altre regioni dove la malattia non è ancora stata eliminata. Inoltre, le persone non vaccinate possono contrarre l’infezione viaggiando in paesi dove la rosolia è ancora presente. Pertanto, l’Istituto ha sottolineato l’importanza di continuare a vaccinarsi contro la rosolia e ha particolarmente enfatizzato l’importanza per le donne in età fertile di conoscere il loro stato immunitario verso la malattia prima di iniziare una gravidanza e sottoporsi alla vaccinazione, se necessario.

Per mantenere lo stato di eliminazione, l’Italia dovrà continuare a mantenere alte coperture vaccinali, rafforzare ulteriormente il sistema di sorveglianza e rispondere rapidamente a eventuali casi importati. Il paese ha dedicato molti sforzi per raggiungere i criteri stabiliti dall’Oms per l’eliminazione della rosolia. Già vent’anni fa, nel 2003, è stato approvato il primo Piano di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita. Da allora, sono stati compiuti notevoli progressi, tra cui il miglioramento delle coperture vaccinali per il Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR), l’introduzione della seconda dose di vaccino e la notifica obbligatoria della rosolia in gravidanza e rosolia congenita dal 2005. L’incidenza della malattia è ora inferiore a 1 caso per milione di abitanti e dal 2019 non è stato notificato alcun caso di rosolia congenita.

Le persone non vaccinate possono contrarre l’infezione viaggiando in paesi dove la rosolia è ancora presente. Pertanto, fino a quando la malattia non sarà eradicata globalmente, è essenziale continuare a vaccinarsi contro la rosolia. Le donne in età fertile, in particolare, dovrebbero conoscere il loro stato immunitario verso la malattia prima di pianificare una gravidanza e, se ancora suscettibili, dovrebbero sottoporsi alla vaccinazione.

La sfida per l’Italia ora è mantenere lo stato di eliminazione raggiunto. Questo richiederà un costante sforzo nel mantenere elevate coperture vaccinali, un ulteriore rafforzamento del sistema di sorveglianza e una risposta tempestiva a eventuali casi importati.

A proposito della Rosolia

La rosolia è una malattia infettiva esantematica contagiosa causata da un virus a RNA. Sebbene solitamente sia una malattia lieve, con il 25-50% dei casi asintomatici, può causare gravi complicanze se contratta durante la gravidanza, come aborto spontaneo, morte fetale o gravi anomalie congenite, tra cui sordità, cataratta, difetti cardiaci e disabilità intellettive (sindrome della rosolia congenita). Quest’ultima rappresenta la principale causa di difetti congeniti prevenibili a livello globale.

Poiché non esiste un trattamento specifico per la rosolia, la prevenzione attraverso la vaccinazione è fondamentale. La malattia si trasmette attraverso goccioline trasportate dall’aria, quando le persone infette starnutiscono o tossiscono. Continuare a incoraggiare la vaccinazione e mantenere un elevato livello di immunizzazione nella popolazione è cruciale per mantenere l’eliminazione della rosolia in Italia e contribuire agli sforzi globali per eradicare definitivamente questa malattia.



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