Strategie per la Prevenzione e la Cura Attraverso l'Allenamento degli Addominali e l'Equilibrio Muscolare.

Il mal di schiena, diffuso ampiamente nella società contemporanea, si manifesta con molteplici origini, potendo derivare da alterazioni posturali, movimenti scorretti, ernie del disco o, più semplicemente, da contratture muscolari. In questa prospettiva, è ormai consolidato il ruolo cruciale del movimento come strumento preventivo e dell’esercizio terapeutico come via per la cura del mal di schiena.

Il rafforzamento degli addominali si configura come una strategia chiave per prevenire e affrontare il mal di schiena. L’approccio personalizzato di Fisioglobe e l’intervento dell’osteopatia offrono soluzioni mirate e efficaci per migliorare la salute della colonna vertebrale e il benessere generale. Combattere il mal di schiena richiede una visione completa del problema e un impegno verso la salute su misura per ogni individuo.

Il mal di schiena si presenta in molteplici forme, caratterizzato da un dolore sordo nella parte bassa della schiena o da una sensazione acuta che influisce sulla capacità di flessione e mantenimento in posizione eretta. Le origini del dolore possono essere associate a muscoli, legamenti o problemi strutturali alle ossa della colonna vertebrale. La comprensione approfondita delle cause e dei sintomi si rivela fondamentale per adottare misure preventive.

Le pratiche preventive possono contribuire significativamente alla riduzione del rischio di mal di schiena. Tra queste, il ricorso a semplici abitudini quotidiane, come lo stretching per alcuni minuti al giorno, la gestione del peso corporeo, un adeguato riposo notturno e l’adozione di tecniche adeguate per sollevare oggetti da terra.

Prima di esaminare le metodologie per prevenire e curare il mal di schiena, è opportuno introdurre alcuni concetti fondamentali che saranno cruciali per la comprensione delle dinamiche muscolari coinvolte.

Poiché la forza di gravità agisce verticalmente verso il basso, è essenziale controbilanciarla con una forza opposta che agisca verso l’alto. Questa funzione è affidata ai muscoli antigravitari, i quali, nel loro svolgere la loro azione, utilizzano delle leve.

Tra le leve, quella con fulcro intermedio è la più rilevante in fisiologia. Per spiegare chiaramente il funzionamento di questo sistema, è necessario attingere a concetti di base della fisica.

Leva Corporea e Equilibrio Muscolare

Immaginiamo un triangolo che rappresenta il punto di appoggio articolare, come ad esempio un disco intervertebrale. Per mantenere l’equilibrio, la forza dei muscoli anteriori (Fma) deve essere uguale a quella dei muscoli posteriori (Fmp). Questo equilibrio è definito come sistema di tensioni reciproche.

Se la forza di gravità (G) agisce lontano dal punto di appoggio, la forza dei muscoli posteriori (Fmp) deve aumentare per preservare l’equilibrio. In fisiologia, questa forza è conosciuta come forza di erezione, e la sua attivazione comporta la compressione del punto di appoggio, conosciuta come componente di schiacciamento.

Prendiamo ad esempio il sistema a fulcro intermedio nella regione dorsale. Gli spinali, situati dalla parte opposta del punto di appoggio (il disco intervertebrale), contrastano il peso del torace.

Per garantire l’equilibrio, l’osso (o la leva) è sottoposto a diverse azioni:

  • Ft: azione dovuta al peso del torace
  • Fd: azione del disco sull’osso
  • Fmp: azione del muscolo

L’equazione per l’equilibrio diventa quindi: Ft + Fd + Fmp = 0.

Esistono due casi specifici che illustrano come avvengono le azioni in questa situazione:

Caso 1: Fd = -Ft – Fmp
In questo caso, l’azione del disco sull’osso è diretta verso l’alto, mentre l’azione dell’osso sul disco è rivolta verso il basso, schiacciando il disco.

Caso 2: Fd = Ft + Fmp
In questa situazione, l’intensità dell’azione sull’osso è la somma del peso del torace e dell’azione del muscolo.

Questi esempi dimostrano le “leve sfavorevoli” presenti nella colonna dorsale, dove il punto di applicazione dei muscoli posteriori è vicino al punto di appoggio (vertebra), ma il peso da contrastare (torace) è lontano dal fulcro.

Considerate queste informazioni, possiamo rispondere al quesito iniziale. La pratica comune di rinforzare gli addominali e i muscoli paravertebrali per curare il mal di schiena è erronea. Questo tipo di allenamento può compromettere ulteriormente il disco intervertebrale, poiché muscoli rigidi e accorciati aumentano la componente di schiacciamento articolare. Inoltre, in presenza di ipercifosi dorsale, potenziare i muscoli paravertebrali è scorretto, poiché gli spostamenti anomali delle masse anteriori richiedono una maggiore attività dei muscoli spinali, aumentando ulteriormente la componente di schiacciamento articolare.

Un altro errore comune è considerare il retto dell’addome come un de-lordosizzante lombare. In realtà, il retto dell’addome non ha alcun impatto sulla colonna lombare, e la sua azione si limita all’abbassamento delle coste. In conclusione, i muscoli erettori posteriori devono contrastare non solo il peso ma anche i loro antagonisti complementari, come gli addominali e il sistema muscolo-fibroso anteriore. Il loro rafforzamento deve essere mirato e bilanciato per evitare complicazioni aggiuntive alla salute della colonna vertebrale.

Ruolo degli Addominali nella Lombalgia

È comune associare la lombalgia a una potenziale debolezza degli addominali. Tuttavia, è importante comprenderne l’anatomia e le funzioni prima di intraprendere un percorso di rinforzo. Gli addominali svolgono diverse funzioni, tra cui il supporto viscerale, la riduzione della gabbia toracica durante l’espirazione e la prevenzione dell’iperestensione della schiena.

Il concetto di “core stability,” indicante la stabilità della regione del corpo formata dai muscoli addominali, spinali, del pavimento pelvico e dell’anca, sottolinea l’importanza di un coordinamento preciso durante i movimenti. Questi muscoli devono lavorare sinergicamente per fornire una base stabile, essenziale per consentire il movimento coordinato di braccia e gambe.

Esercizi Mirati per il Mal di Schiena

La progettazione di un programma di esercizi per il mal di schiena dovrebbe focalizzarsi sul miglioramento del controllo motorio e della resistenza muscolare, piuttosto che sulla semplice forza muscolare. Esercizi tradizionali come crunch, sit-up o sollevamento gambe, pur mirando al rinforzo degli addominali, da soli non risolvono il problema. Un approccio terapeutico completo richiede una valutazione specifica, includendo terapia manuale e esercizi mirati alle esigenze individuali del paziente.

Il mal di schiena, essendo un sintomo piuttosto che una malattia, richiede un approccio multidimensionale. L’osteopatia si configura come un valido ausilio per affrontare le diverse cause del mal di schiena. Attraverso l’anamnesi del paziente, l’osteopata indaga fattori comportamentali, psicologici e sociali che possono contribuire al dolore. Le tecniche osteopatiche si concentrano sulla mobilità e sull’allungamento dei muscoli contratti, fornendo un approccio completo alla cura e alla prevenzione del mal di schiena.

Importanza del Rinforzo Addominale

L’addome riveste un ruolo chiave nella prevenzione del mal di schiena. I muscoli addominali contribuiscono alla corretta meccanica respiratoria, sostengono i visceri, stabilizzano la postura e proteggono la schiena. La debolezza degli addominali, comune in molte persone, sottolinea l’importanza di un regolare esercizio fisico per mantenere la salute e ridurre il rischio di mal di schiena.

Gli esercizi mirati proposti dall’osteopata non seguono i soliti schemi della palestra ma sono studiati per rinforzare gli addominali in modo sicuro ed efficace. La corretta respirazione durante gli esercizi è monitorata attentamente, garantendo che i muscoli addominali possano svolgere la loro funzione senza impedimenti dal movimento del diaframma.



L'acidosi respiratoria è una condizione medica caratterizzata dall’incapacità dei polmoni di eliminare efficacemente l’anidride carbonica (CO₂) prodotta dall’organismo