La disgeusia, un disturbo caratterizzato dall’alterazione del senso del gusto, può manifestarsi con la percezione anomala dei sapori o una ridotta capacità di gustare correttamente. Questo problema può essere causato da diverse condizioni e fattori, tra cui:

  • Infezioni: Alcune infezioni delle vie respiratorie possono temporaneamente influenzare il senso del gusto e portare alla disgeusia.
  • Disturbi del gusto: Condizioni come la sindrome del gusto metallico o la sindrome di Sjögren possono alterare il senso del gusto e causare la disgeusia.
  • Farmaci: Alcuni farmaci possono causare cambiamenti nel senso del gusto come effetto collaterale, tra cui antibiotici, antinfiammatori non steroidei, chemioterapici e altri.
  • Disturbi metabolici: Condizioni come il diabete, l’ipotiroidismo o l’insufficienza renale possono influenzare il senso del gusto e portare alla disgeusia.
  • Disturbi neurologici: Lesioni o malattie che coinvolgono il sistema nervoso, come ictus, sclerosi multipla o neuropatia periferica, possono causare la disgeusia a causa di alterazioni nella trasmissione dei segnali gustativi al cervello.

I sintomi della disgeusia includono la percezione di sapori sgradevoli, metallici o amari, una ridotta capacità di gustare correttamente o la perdita totale del senso del gusto.

Il trattamento della disgeusia dipende dalla causa sottostante e può variare. Se la disgeusia è causata da farmaci, può essere presa in considerazione l’opportunità di modificare il trattamento o regolare la dose. In caso di infezioni, potrebbe essere necessario trattare la causa sottostante con terapia appropriata. Se la disgeusia è associata a condizioni metaboliche o neurologiche, è importante gestire adeguatamente tali patologie per alleviare i sintomi.

Il senso del gusto e dell’olfatto sono strettamente correlati e possono influenzarsi reciprocamente in modo significativo.

Esistono quattro sapori fondamentali: dolce, acido, amaro e salato. Le papille gustative responsabili di ciascun sapore fondamentale sono distribuite in modo preciso sulla superficie della lingua: quelle per il dolce sono concentrate sulla punta, per l’amaro sulla base, per l’acido sui bordi e per il salato sia sui bordi che sulla punta.

La disgeusia è un sintomo che può avere cause sia locali, relative alla lingua e/o all’apparato orofaringeo, che sistemiche, coinvolgendo altri distretti o funzioni dell’organismo. Le alterazioni quantitative della funzione gustativa si distinguono in ipogeusia (riduzione del gusto), ageusia (scomparsa del gusto) e ipergeusia (accentuazione delle sensazioni gustative).

Le principali cause di alterazioni quantitative del gusto includono malformazioni congenite, infiammazioni della lingua e/o dell’orofaringe di varia natura, malattia da reflusso gastro-esofageo, neuropatie, traumi cranio-facciali con fratture della rocca petrosa, epilessia, schizofrenia, tumori orofaringei, patologie naso-sinusali, patologie auricolari e malattie metaboliche, tra le altre.

Le alterazioni qualitative si distinguono in parageusia, che indica la percezione alterata degli stimoli gustativi, e fantageusia, che rappresenta impressioni gustative in assenza di stimolo. Queste condizioni sono di rara osservazione e sono spesso associate a patologie del sistema nervoso centrale.

La disgeusia è un sintomo complesso che richiede una valutazione attenta e accurata. L’elettrogustometria è una tecnica strumentale che utilizza una corrente galvanica per stimolare la sensazione gustativa e può essere impiegata nello studio della superficie linguale. Tuttavia, presenta limitazioni nella valutazione globale dell’organo e può essere di difficile applicazione clinica.

L’utilizzo di tomografia computerizzata (TAC) e risonanza magnetica (RMN) può risultare utile per escludere patologie a carico del distretto encefalico e per lo studio del massiccio facciale e dei seni paranasali.

Il compito dello specialista è quello di individuare la causa del problema attraverso un’accurata anamnesi, l’esplorazione dei distretti di competenza otorinolaringoiatrica, l’esame fibroscopico di ipofaringe, laringe e cavità nasali, nonché l’esame dell’orecchio. Eventuali indagini radiologiche e cliniche supplementari saranno utilizzate per orientare la diagnosi e pianificare il trattamento terapeutico adeguato.


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