A tre anni dall’inizio della pandemia da Covid-19, ci troviamo ancora ad affrontare un virus che è sia contagioso che mutevole. Tra le varianti che hanno emergente, la variante Omicron è la più recente e diffusa, con la sua sottovariante Omicron 5 (BA.5) che circola da oltre un anno.
Variante Covid Omicron 5
La variante Omicron 5 è stata segnalata per la prima volta all’inizio del 2022 in Sud Africa ed è ora una delle sottovarianti più diffuse del virus Sas-CoV-2 a livello mondiale. Ciò che la rende differente dalle altre varianti è la sua maggiore contagiosità, che le permette di diffondersi in modo ancora più rapido.
Dati preliminari indicano che la variante Omicron 5 presenta caratteristiche uniche che le consentono di eludere il sistema immunitario, anche nelle persone che sono già guarite da un’infezione precedente da Covid-19 o che sono state completamente vaccinate. Di conseguenza, questa variante è in grado di reinfectare persone che erano precedentemente immuni alle forme precedenti di Omicron e ad altre varianti.
I sintomi della variante Omicron 5
La variante Omicron 5 presenta sintomi comuni e generalmente non preoccupanti, simili a un comune raffreddore. I sintomi più comuni includono:
- Congestione nasale e secrezioni nasali
- Affaticamento, stanchezza e malessere generale
- Mal di gola e tosse
- Mal di testa e febbre.
Alcune persone possono anche sperimentare dolori muscolari, riduzione dell’appetito, nausea e diarrea, anche se la perdita di gusto e olfatto è meno frequente. La gravità e la durata dei sintomi possono variare a seconda di diversi fattori, tra cui la vaccinazione, l’età e lo stato di salute generale, nonché la reattività del sistema immunitario.
È importante prestare attenzione a eventuali difficoltà respiratorie, che devono essere segnalate immediatamente al medico e, se possibile, monitorate con un saturimetro.
Possiamo senza ombra di dubbio affermare che i sintomi del Covid-19 siano ormai in gran parte sovrapponibili a quelli di un raffreddore. Altri sintomi possibili, sebbene meno comuni, sono dolori muscolari, riduzione dell’appetito, tosse insistente, nausea e diarrea, febbre o febbriciattola, spesso anche senza febbre. Sempre meno comuni, ma comunque possibili, sono la perdita di olfatto e gusto. Nei bambini, la variante XBB.1.16 (Arcturus) sembra poter causare congiuntivite, con occhi rossi e pruriginosi.
Statisticamente parlando, questi sono disturbi fortunatamente lievi. A differenza della variante Delta, la variante Omicron 5 mostra un maggior coinvolgimento delle vie aeree superiori, come il naso e la gola, rispetto ai polmoni. Questa è una delle ragioni dei minori tassi di ospedalizzazione osservati. Tuttavia, è importante prestare attenzione a eventuali mancanze di fiato, che devono essere segnalate immediatamente al medico e possibilmente monitorate con un saturimetro. È importante sottolineare che la gravità e la durata dei sintomi possono variare a seconda di fattori come la vaccinazione, l’età, lo stato di salute generale e la reattività del sistema immunitario.
L’OMS raccomanda di avvisare immediatamente il medico in caso di mancanza di fiato, disturbi del linguaggio, confusione o difficoltà di movimento, e dolore al petto. Inoltre, se si sperimenta un mal di testa improvviso, lancinante e descritto come “mai provato prima”, è importante ricorrere al Pronto Soccorso, anche se probabilmente non è legato al Covid-19 ma ad altre condizioni mediche.
Periodo di incubazione di Omicron 5
Il periodo di incubazione della variante Omicron 5 sembra essere più breve rispetto alle mutazioni precedenti come Alpha e Delta. I sintomi si manifestano più rapidamente, solitamente 2-3 giorni dopo il contagio, rispetto ai precedenti 14 giorni necessari per scatenare l’infezione.
La guarigione dalla variante Omicron 5 non è immediata, ma di solito si iniziano a sviluppare gli anticorpi dopo 3-4 giorni dall’esordio dei sintomi iniziali. Progressivamente, la febbre diminuisce, i dolori articolari si attenuano e le energie tornano, fino a che il tampone risulta negativo entro 10-14 giorni. La variante Omicron 5 rappresenta un’evoluzione del virus Sars-CoV-2 con una maggiore contagiosità rispetto alle precedenti mutazioni. I sintomi sono generalmente simili a quelli di un raffreddore comune, ma possono variare in severità e durata. È importante prestare attenzione ai sintomi respiratori e consultare immediatamente un medico in caso di difficoltà respiratorie. Il periodo di incubazione è più breve rispetto alle mutazioni precedenti, con una manifestazione dei sintomi entro 2-3 giorni dal contagio. La guarigione avviene gradualmente, con la scomparsa dei sintomi e la negativizzazione del tampone nel giro di 10-14 giorni.
L’OMS sottolinea che i casi segnalati non rappresentano un’accurata rappresentazione dei tassi di infezione a causa della riduzione dei test e delle segnalazioni a livello globale. Nonostante ciò, alcuni paesi hanno riportato un significativo numero di nuovi casi, evidenziando l’impatto continuo della pandemia.
Tendenze globali e paesi più colpiti
Alcuni paesi hanno registrato un notevole numero di nuovi casi, segnalando una diminuzione rispetto al periodo precedente. Tra i paesi maggiormente colpiti si trovano la Repubblica di Corea, l’Australia, il Brasile, Singapore e la Federazione Russa. Questi dati nazionali evidenziano l’andamento della pandemia e l’importanza delle misure di controllo e mitigazione.
Variazioni nelle sottovarianti di Omicron
A livello globale, la sottovariante XBB.1.5 (Kraken) di Omicron è in diminuzione e sta progressivamente lasciando spazio alla sottovariante XBB.1.16 (Arcturus), che sta emergendo come variante dominante. Nella settimana epidemiologica 24, XBB.1.5 rappresentava il 16,3% delle sequenze, in calo rispetto al 30,1% della settimana 20. Al contrario, XBB.1.16 è aumentata, raggiungendo il 21,2% delle sequenze (rispetto all’18,1% nella settimana 20).
Situazione in Italia
In Italia, si osserva una situazione simile, con una diminuzione della prevalenza di XBB.1.5 (Kraken) e un aumento nella proporzione di sequenziamenti attribuibili a XBB.1.9 (Hyperion), XBB.1.16 (Arcturus) e XBB.2.3 (Acrux). Inoltre, si segnala ancora una circolazione residua di BA.2.75 (Centaurus), pari al 6,8%.
Variazioni delle varianti di interesse
- La sottovariante XBB.1.16 (Arcturus) è diventata di interesse internazionale a causa del suo rapido aumento. Questa variante, isolata per la prima volta in India, è più trasmissibile rispetto alle varianti precedenti, ma fortunatamente non sembra essere più pericolosa. È importante notare che i medici indiani hanno segnalato la capacità di questa variante di causare congiuntivite nei bambini colpiti.
- La sottovariante XBB.1.5 (Kraken), ribattezzata Kraken, ha mostrato un aumento significativo dei casi negli Stati Uniti nel mese di dicembre. Questa variante sembra essere più “immuno-evasiva” e infettiva rispetto alle varianti precedenti, ma non è considerata più pericolosa.
- La sottovariante BQ.1 (Cerberus), originata dalla variante Omicron BA.5, è stata classificata come variante di interesse dall’ECDC a partire da ottobre 2022. Sebbene le prime proiezioni indicassero un’ampia diffusione di questa variante, la sua prevalenza è stata inferiore alle aspettative. BQ.1 non sembra presentare sintomi più gravi rispetto alle varianti BA.4/BA.5.
Una caratteristica peculiare delle varianti Omicron è la loro capacità di eludere le difese immunitarie acquisite attraverso l’infezione precedente. Studi hanno evidenziato che gli anticorpi residui derivanti da un’infezione precedente o dalla vaccinazione sono meno efficaci nel proteggere dalle varianti Omicron 4 e 5 rispetto alle varianti Omicron BA.1 o BA.2. Al fine di affrontare queste nuove varianti, sono stati sviluppati vaccini bivalenti aggiornati, come Comirnaty e Spikevax, che contengono informazioni genetiche di due diverse varianti del virus.