Il vaiolo delle scimmie, noto anche come febbre emorragica da virus del vaiolo delle scimmie (MPX), è una malattia virale che colpisce le scimmie non umane e occasionalmente può essere trasmessa all’uomo.
Il vaiolo delle scimmie è una malattia causata dal virus del vaiolo delle scimmie, che è molto simile al virus del vaiolo umano. I sintomi del vaiolo delle scimmie sono simili a quelli del vaiolo umano, con l’eruzione cutanea come sintomo più evidente. L’eruzione inizia come macchie rosse sulla pelle e si trasforma in vescicole purulente (pustole) che successivamente formano croste. Durante l’epidemia del 2022, l’eruzione cutanea ha mostrato un modello diverso, spesso iniziando sopra o vicino ai genitali o nella bocca e può non seguire il percorso tipico.
I sintomi del vaiolo delle scimmie possono variare da lievi a gravi e includono:
- Febbre: è comune l’insorgenza di febbre alta, che può persistere per diversi giorni.
- Rash cutaneo: si può sviluppare un’eruzione cutanea, caratterizzata da macchie o pustole che si diffondono su tutto il corpo. Le lesioni possono essere dolorose e pruriginose.
- Mal di testa: è frequente la comparsa di mal di testa, che può essere intenso e persistente.
- Dolore muscolare e articolare: molte persone affette da vaiolo delle scimmie sperimentano dolori muscolari e articolari diffusi.
- Linfoadenopatia: si possono verificare ingrossamenti dei linfonodi, specialmente quelli vicini alle lesioni cutanee.
- Mal di gola: alcune persone possono avvertire dolore o fastidio nella gola.
- Affaticamento: la sensazione di stanchezza e debolezza può essere presente durante l’infezione da vaiolo delle scimmie.
- Nausea e vomito: in alcuni casi, possono manifestarsi sintomi gastrointestinali come nausea e vomito.
Altri sintomi del vaiolo delle scimmie includono febbre, brividi, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, affaticamento estremo e ingrossamento dei linfonodi. In alcuni casi, possono svilupparsi infezioni batteriche della pelle e dei polmoni.
Il vaiolo delle scimmie è una malattia caratterizzata dalla comparsa di un’eruzione cutanea dopo uno-tre giorni dall’inizio della febbre. Le lesioni cutanee evolvono in vescicole, pustole e croste. Nell’attuale epidemia, sono state osservate alcune differenze nella presentazione clinica rispetto a quanto riportato in letteratura. Sono stati segnalati sintomi prodromici più lievi, come febbre, sonnolenza, mialgie e cefalea. L’eruzione cutanea, che si manifesta nel 95% dei pazienti, può essere limitata alle aree genitali o peri-anali. Altre parti del corpo comunemente colpite sono il tronco, le braccia, le gambe, il viso, i palmi delle mani e le piante dei piedi. In alcuni casi, possono verificarsi lesioni a livello del cavo oro-faringeo.
La diagnosi di vaiolo delle scimmie si basa sull’esame clinico e su test di laboratorio, come la PCR, che consente di amplificare l’acido nucleico del virus e identificarne la presenza. La trasmissione della malattia avviene attraverso il contatto fisico con animali infetti, inclusi roditori e primati. Inoltre, il contagio da persona a persona può avvenire tramite contatto faccia a faccia, pelle a pelle, bocca a bocca o bocca a pelle, compreso il contatto sessuale. È anche possibile che il virus si trasmetta attraverso oggetti contaminati o dalla madre al feto durante la gravidanza.
Non è ancora completamente chiaro per quanto tempo una persona con vaiolo delle scimmie sia infettiva, ma in generale si considera infetta a partire dai sintomi prodromici fino alla caduta delle croste e alla formazione di una nuova pelle sana. Nel focolaio attuale, si registra una maggioranza di casi tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, suggerendo una possibile trasmissione sessuale. Tuttavia, il rischio di contrarre l’infezione non è limitato a queste categorie, poiché qualsiasi contatto stretto con una persona infetta comporta un rischio.
Non esiste una cura specifica per il vaiolo delle scimmie e i sintomi tendono a risolversi spontaneamente entro 2-4 settimane. In caso di necessità, possono essere prescritti antidolorifici e antipiretici per alleviare i sintomi. Tuttavia, in alcuni casi l’infezione può portare a complicazioni gravi e richiedere il ricovero ospedaliero. Le persone più vulnerabili, come neonati, bambini e individui con un sistema immunitario compromesso, sono a rischio maggiore.
In caso di infezione, è importante che il paziente infetto si isoli dagli altri conviventi e utilizzi un bagno personale, evitando il contatto con animali domestici, in particolare mammiferi. L’uso del preservativo durante i rapporti sessuali rimane fondamentale per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, ma non è sufficiente a prevenire il contagio del virus del vaiolo delle scimmie, poiché il contatto stretto è il principale meccanismo di trasmissione.
Per la prevenzione del vaiolo delle scimmie, sono disponibili due vaccini: JYNNEOS e ACAM2000. Questi vaccini sono efficaci nella prevenzione del vaiolo delle scimmie poiché il virus del vaiolo delle scimmie è strettamente correlato al virus del vaiolo. Sono raccomandati per persone ad alto rischio di esposizione al vaiolo delle scimmie, come quelle che vivono in aree con epidemie o che lavorano a stretto contatto con persone infette.
Durante l’infezione da vaiolo delle scimmie, è importante adottare misure di isolamento e precauzione per evitare la diffusione del virus. Le persone infette devono isolarsi a casa fino alla risoluzione delle lesioni e seguire le indicazioni specifiche per l’igiene personale e la pulizia degli oggetti e delle superfici.
È importante sottolineare che i sintomi del vaiolo delle scimmie possono variare da persona a persona e dipendere dalla gravità dell’infezione. In alcuni casi, l’infezione può essere asintomatica o presentare sintomi lievi, mentre in altri casi può manifestarsi con sintomi più gravi e complicazioni potenziali. Se si sospetta di essere stati esposti al virus del vaiolo delle scimmie o si manifestano sintomi simili a quelli descritti, è fondamentale cercare immediatamente assistenza medica per una diagnosi accurata e un adeguato trattamento.
Incidenza e trattamento
L’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie negli ultimi decenni è attribuito alla riduzione della copertura vaccinale contro il vaiolo umano. In passato, circa l’80% della popolazione era vaccinata contro il vaiolo, mentre ora solo circa il 30% è vaccinato. Questa diminuzione della protezione conferita dal vaccino ha contribuito alla diffusione della malattia, soprattutto considerando l’incremento dei viaggi e degli spostamenti di popolazioni, nonché il commercio globale di animali serbatoi del virus.
Il vaiolo delle scimmie è una malattia zoonotica causata da un virus ed è endemica dell’Africa centrale e occidentale, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo. Sebbene il virus sia stato identificato inizialmente nelle scimmie, si ritiene che il vero serbatoio naturale siano i roditori africani come scoiattoli, ratti e topi.
Nonostante la malattia sia conosciuta da diversi decenni, solo recentemente ha attirato l’attenzione internazionale a causa di casi sporadici riportati nel mondo occidentale. Tuttavia, in Africa potrebbe esserci stata una diffusione più ampia che è rimasta inosservata a causa dell’accesso limitato alle risorse sanitarie.
Negli ultimi anni, si è verificato un aumento dei casi di vaiolo delle scimmie, anche se ancora limitati, dopo che una famiglia nel Regno Unito è stata infettata dopo un viaggio in Nigeria. Ciò ha sollevato l’ipotesi che la trasmissione avvenga da persona a persona, anziché da animale a persona come in passato.
Il virus responsabile del vaiolo delle scimmie è chiamato monkeypox virus ed è correlato al virus del vaiolo umano, sebbene non sia direttamente imparentato. La sintomatologia del vaiolo delle scimmie è generalmente più lieve rispetto al vaiolo umano, ma può comunque comportare una mortalità significativa.
È importante sottolineare che le informazioni raccolte finora sono ancora limitate e che ulteriori studi sono necessari per comprendere meglio l’infezione da vaiolo delle scimmie e la sua diffusione. Tuttavia, è evidente che la vaccinazione contro il vaiolo umano e l’adozione di misure preventive sono fondamentali per contenere la diffusione della malattia.