La fibromialgia è una condizione caratterizzata da sintomi cronici e diffusi che colpiscono principalmente il sistema muscolo-scheletrico. Le persone affette da fibromialgia sperimentano principalmente dolore muscolare e articolare diffuso, che può manifestarsi in varie intensità e localizzazioni nel corpo. Questo dolore può essere descritto come sordo, bruciante o lancinante.
La fibromialgia, conosciuta anche come sindrome fibromialgica, è una malattia che colpisce principalmente le donne in età adulta. I sintomi principali della fibromialgia includono dolori diffusi e intensi che coinvolgono muscoli, tendini e legamenti, oltre all’aumento della tensione muscolare e alla rigidità in diverse parti dell’apparato locomotore. L’affaticamento è anche un sintomo comune associato alla fibromialgia. In alcuni casi, questa condizione può essere accompagnata da disturbi psichiatrici, come depressione e ansia.
Sintomi e diagnosi
La diagnosi della fibromialgia può essere difficile poiché i suoi sintomi sono aspecifici e possono essere presenti in altre malattie. Di solito, la diagnosi viene effettuata escludendo altre condizioni mediche simili, come la sclerosi multipla e l’artrite reumatoide. La fibromialgia non provoca alterazioni negli indici di infiammazione o nella struttura dei muscoli e dei tessuti fibrosi.
Oltre al dolore, l’affaticamento cronico è un sintomo comune nella fibromialgia. Anche dopo un riposo sufficiente, le persone con questa condizione sperimentano una sensazione costante di stanchezza che può influire sulla qualità del sonno e sulla capacità di svolgere attività quotidiane.
I disturbi del sonno sono frequenti nella fibromialgia. Questi possono includere insonnia, sonno non ristoratore o risvegli frequenti durante la notte. I problemi del sonno possono contribuire all’aumento dell’affaticamento e dei sintomi dolorosi.
I pazienti con fibromialgia possono anche sperimentare problemi cognitivi, noti anche come “nebbia cerebrale“. Questi sintomi possono manifestarsi come difficoltà di concentrazione, problemi di memoria a breve termine, confusione mentale e difficoltà di pensiero chiaro.
I sintomi della fibromialgia sono quindi molteplici e di diversa natura. Il dolore cronico diffuso in tutto il corpo è uno dei sintomi principali, coinvolgendo muscoli, tendini, legamenti e articolazioni. Le aree più colpite sono solitamente spalle, collo, torace, cosce e braccia. Il dolore tende ad aumentare quando si applica pressione su determinati punti sensibili noti come “punti tender”.
Sintomi secondari
Altri sintomi comuni della fibromialgia includono stanchezza, affaticamento, disturbi dell’umore, disturbi del sonno, disturbo post-traumatico da stress, sindrome del colon irritabile, emicrania, rigidità muscolare, formicolio bilaterale, e patologie connesse al tessuto connettivo come artriti reumatoide e lupus.
La sensibilità ai trigger è un altro sintomo comune nella fibromialgia. Le persone affette possono essere ipersensibili a stimoli fisici come il tatto, la pressione o il freddo. Possono anche essere sensibili a stimoli sensoriali come rumori intensi, luci brillanti o odori intensi.
La fibromialgia è spesso associata a disturbi dell’umore come ansia, depressione e disturbi dell’umore. Questi sintomi possono essere correlati al dolore cronico, all’affaticamento e agli impatti sulla qualità della vita.
Le cause precise della fibromialgia non sono ancora completamente comprese. Sembra che vi sia un’ipersensibilità al dolore causata da una reazione anomala del cervello agli stimoli dolorosi.
Si ritiene che questa malattia abbia una base multifattoriale, con fattori genetici, cause ormonali (alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene) e anomalie nei neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina.
Altre possibili cause includono infezioni come l’Epstein-Barr (EBV), la malattia di Lyme e la sindrome da contaminazione batterica del tenue (SIBO). Traumi, lesioni, sforzi ripetuti, stress e disturbi del sonno possono anche contribuire allo sviluppo della fibromialgia.
È importante notare che i sintomi della fibromialgia possono variare da persona a persona e possono fluttuare nel tempo. La diagnosi di fibromialgia si basa sulla valutazione dei sintomi e sull’esclusione di altre condizioni mediche simili. È consigliabile consultare un medico per una valutazione accurata se si sospetta di avere fibromialgia.
La gestione del dolore
La fibromialgia è caratterizzata da una diminuzione della soglia del dolore, con iperalgesia (aumento della sensibilità al dolore) ed allodinia (sensazione di dolore causata da stimoli normalmente non dolorosi). I tender points, ovvero le zone muscolari e d’inserzione tendinea che provocano una risposta dolorosa particolarmente acuta nel paziente, anche con una leggera pressione, sono un altro segno distintivo della fibromialgia.
Oltre al dolore diffuso e acuto, la fibromialgia può presentare altri segni e sintomi. L’ansia e la depressione sono comuni in questa patologia, potendo essere sia cause che conseguenze del quadro clinico. La stanchezza è un altro sintomo invalidante che spesso accompagna la fibromialgia, portando a una sensazione di affaticamento cronico che non si allevia nemmeno dopo un riposo sufficiente.
Il dolore può manifestarsi in diverse parti del corpo, ma tende a concentrarsi soprattutto sul collo, la schiena, le spalle e le braccia. Oltre al dolore effettivo, possono verificarsi alterazioni della sensibilità locale.
È importante notare che il dolore associato alla fibromialgia è spesso correlato a fattori psicologici soggettivi, come l’ansia e lo stress emotivo. I sintomi descritti dai pazienti possono essere una sensazione amplificata e non necessariamente indicano una vera disfunzione.
Diversi fattori esterni possono contribuire al peggioramento dei sintomi della fibromialgia. L’ansia e lo stress legati a eventi particolari, traumi o lutti familiari possono influire negativamente sui sintomi. La stanchezza fisica e mentale, causata da stress lavorativi o da una mancanza di riposo, può anche aggravare i sintomi. Inoltre, l’eccessiva attività fisica o l’inattività fisica, i cambiamenti meteorologici e le variazioni della pressione atmosferica, così come gli ambienti umidi o freddi, possono contribuire a un peggioramento dei sintomi della fibromialgia.
L’affaticamento associato alla fibromialgia si riferisce a una costante e limitante sensazione di stanchezza. Questa condizione di esaurimento totale delle energie può interferire con le attività quotidiane, personali e sociali. I sintomi includono una profonda stanchezza e una scarsa capacità di resistenza, anche durante attività banali come cucinare o fare la spesa.
I disturbi del ritmo del sonno sono comuni nella fibromialgia. I pazienti spesso hanno difficoltà ad addormentarsi e si svegliano esausti nonostante abbiano dormito per lunghe ore. Il riposo notturno viene spesso interrotto dal dolore e molti pazienti sperimentano insonnia e frequenti risvegli durante la notte. I ricercatori hanno documentato anomalie specifiche nella fase 4 del sonno profondo, dove i pazienti fibromialgici tendono a interrompere costantemente il sonno profondo e tornare a uno stato di sonno superficiale, a causa di un’attività cerebrale simile a quella di uno stato di veglia (anomalia alfa-delta).
Oltre ai sintomi principali, la fibromialgia può manifestarsi insieme a una vasta gamma di altri sintomi o condizioni. Questo quadro può variare da paziente a paziente e può includere una diminuzione della forza muscolare nelle mani e nelle braccia, rigidità e difficoltà di movimento al risveglio, crampi notturni e sensazione di gonfiore alle mani e/o ai piedi, anche se non vi è effettivo gonfiore.
La depressione e l’ansia sono spesso presenti come sintomi secondari alla cronicità dei sintomi e alla mancanza di supporto da parte dei familiari e dei medici. Altri disturbi che possono coesistere con la fibromialgia includono mal di testa, disturbi della sensibilità come formicolio o intorpidimento delle dita delle mani e/o dei piedi, alterazioni della memoria e difficoltà di concentrazione (comunemente chiamato “fibro-fog”), fascicolazioni muscolari, disturbi gastrointestinali come la sindrome dell’intestino irritabile, fenomeno di Raynaud, tachicardie, palpitazioni, dismenorrea, problemi urologici come incontinenza parziale o minzione dolorosa, visione sfocata e fotofobia, ipersensibilità della pelle ed eruzioni cutanee, secchezza degli occhi e della bocca, acufeni, disturbi della coordinazione e vertigini, disordini craniomandibolari o temporomandibolari.