La faringite è un’infiammazione della faringe, che costituisce la porzione posteriore della cavità orale. La faringite può manifestarsi in forma acuta, risolvendosi entro pochi giorni, oppure può cronificarsi, persistendo per periodi più lunghi.
La forma cronica della faringite può evolversi attraverso tre fasi distinte:
- Fase catarrale: caratterizzata da una leggera congestione della mucosa faringea e da un ingrossamento delle ghiandole che producono il muco.
- Fase ipertrofica: caratterizzata da una minor congestione della mucosa e da un maggiore ingrossamento delle ghiandole.
- Fase atrofica: più comune negli individui anziani, si caratterizza per una riduzione (atrofia) sia dei componenti della mucosa che della porzione muscolare.
Le cause più comuni della faringite sono le infezioni virali, come i Rhinovirus, Adenovirus e Herpesvirus. Solitamente, un mal di gola di origine virale tende a risolversi spontaneamente in pochi giorni, senza necessità di trattamenti specifici.
Tuttavia, esistono anche diverse infezioni batteriche che possono causare faringite. Il batterio più comune coinvolto è lo Streptococcus pyogenes (streptococco di gruppo A), ma anche Mycoplasma Pneumoniae, Chlamydia pneumoniae e Bordetella pertussis possono essere responsabili. È spesso difficile distinguere tra faringite di origine batterica e virale basandosi solo sull’esame oggettivo.
Altre possibili cause di mal di gola includono:
- Allergie agli allergeni inalati, come peli di animali domestici, muffe, polvere e polline.
- Aria secca in ambienti chiusi.
- Esposizione cronica a sostanze irritanti inalate, come l’aria inquinata, il fumo di sigaretta o le emissioni tossiche provenienti da impianti industriali.
- Abitudini come il masticare tabacco, bere alcolici e consumare cibi piccanti.
- Eccessivo sforzo muscolare a causa di urlare, parlare a voce alta o parlare per lunghi periodi senza riposo.
- Reflusso faringo-laringeo, una condizione del tratto digestivo in cui gli acidi dello stomaco risalgono nell’esofago e raggiungono la faringe.
- Presenza di tumori nella gola e nella cavità orale.
Sarà opportuno consultare un medico se si sospetta di avere una faringite o se i sintomi persistono o si aggravano, al fine di ottenere una diagnosi e un trattamento adeguati.
Cosa è la faringite
La faringite rappresenta l’infiammazione della faringe, ossia la parte posteriore della cavità orale. Nel linguaggio comune, la faringite è comunemente nota come mal di gola, un sintomo presente in diverse condizioni patologiche.
La faringite può manifestarsi in modo improvviso come forma acuta, risolvendosi entro pochi giorni, oppure può persistere a lungo nel tempo, dando origine alla faringite cronica. La faringe è un canale muscolo-membranoso lungo circa 13 centimetri, rivestito da una mucosa, che si trova tra la cavità nasale e l’esofago. Più precisamente, la faringe occupa le seguenti posizioni anatomiche:
- Postero-inferiormente rispetto alla cavità nasale (cioè dietro e più in basso rispetto ad essa).
- Posteriormente alla bocca.
- Superiormente alla laringe e all’esofago.
La faringe rappresenta una parte essenziale delle vie aeree superiori e delle vie digestive superiori, consentendo contemporaneamente il passaggio del cibo verso l’esofago e il flusso dell’aria in direzione dei polmoni.
All’interno della faringe, possiamo identificare tre compartimenti distinti: la rinofaringe (o nasofaringe), l’orofaringe e l’ipofaringe (o laringofaringe). La rinofaringe rappresenta la parte superiore della faringe, che si trova a stretto contatto con le coane, ovvero le due aperture posteriori della cavità nasale.
L’orofaringe costituisce la porzione intermedia della faringe, situata tra la rinofaringe e l’epiglottide (che rappresenta l’estremità superiore della laringe). Di fronte all’orofaringe si trova la cavità orale, con la quale comunica attraverso l’istmo delle fauci.
L’ipofaringe rappresenta la parte terminale della faringe, attraverso la quale il cibo entra nell’esofago. Poiché si trova leggermente al di sotto dell’epiglottide, solo il cibo transita attraverso questa regione, mentre l’aria passa attraverso la rinofaringe e l’orofaringe.
Cause della faringite
La faringite può essere causata da diverse ragioni. Nella maggior parte dei casi, è il risultato di un’infezione virale, sebbene meno comunemente possa essere causata da un’infezione batterica o da circostanze particolari come allergie, malattia da reflusso gastroesofageo o esposizione a agenti chimici tossici.
Le cause specifiche della faringite virale includono vari tipi di virus del raffreddore come Rhinovirus, Coronavirus, Parainfluenza virus, Virus Respiratorio Sinciziale, Adenovirus, Enterovirus e Metapneumovirus. Altri virus come quelli dell’influenza, della mononucleosi (Epstein-Barr virus), del morbillo e della varicella (noto anche come Herpes virus 3 o virus Varicella-zoster) possono anche provocare faringite.
Per quanto riguarda la faringite batterica, i principali batteri coinvolti includono Streptococcus beta emolitico del gruppo A (causante anche della scarlattina), Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae, Bordetella pertussis (responsabile della pertosse), Bacillus anthracis, Corynebacterium diphtheriae (causante della difterite), Neisseria Gonorrhoeae, Chlamydophila pneumoniae e Mycoplasma pneumoniae.
La faringite streptococcica è il termine utilizzato quando il mal di gola è causato dal batterio Streptococco.
Oltre a queste cause specifiche, la faringite può essere dovuta ad altre circostanze, come allergie, aria secca, inalazione cronica di sostanze irritanti, eccessivo sforzo dei muscoli faringei, reflusso gastrico, infezione da HIV/AIDS, tumori alla gola o alla bocca, ascessi peritonsillari ed epiglottite.
Alcuni fattori di rischio che aumentano la suscettibilità alla faringite includono l’età infantile e adolescenziale, il fumo attivo o passivo, le allergie, l’esposizione a irritanti chimici o polveri tossiche, la sinusite cronica, l’ambiente affollato e una condizione di immunodepressione dovuta a malattie come l’AIDS, il diabete, l’assunzione di corticosteroidi, la chemioterapia, le leucemie o farmaci immunosoppressori.
Sintomi della faringite
La faringite può manifestarsi con una serie di sintomi caratteristici, i quali possono variare leggermente in base alle cause sottostanti e alle peculiarità di ogni paziente.
Tuttavia, la maggior parte dei casi di faringite presenta i seguenti sintomi:
- Sensazione di dolore o prurito nella parte posteriore della bocca.
- Dolore acuto durante la deglutizione o durante la parola.
- Difficoltà nella normale azione di deglutire.
- Sensazione di secchezza alla gola.
- Ingrandimento e infiammazione dei linfonodi nel collo e sotto la mascella.
- Tonsille gonfie e arrossate.
- Presenza di placche bianche o pus sulle tonsille.
- Raucedine o voce debole.
Nel caso in cui la faringite sia causata da un’infezione virale o batterica, oltre ai sintomi sopra elencati, il paziente può sperimentare anche:
- Febbre superiore a 38°C.
- Brividi.
- Tosse.
- Naso che cola.
- Starnuti.
- Dolori muscolari e articolari.
- Mal di testa.
- Nausea e vomito.
È importante tenere presente che in caso di faringite nei bambini, è consigliabile consultare un medico se si osservano difficoltà respiratorie, problemi di deglutizione o una persistente produzione di saliva (che potrebbe indicare un problema di deglutizione).
Negli adulti, è opportuno contattare un medico se si manifestano i seguenti sintomi:
- Mal di gola persistente (superiore a una settimana) che non migliora nel tempo, ma sembra peggiorare.
- Problemi di deglutizione, difficoltà respiratorie o difficoltà nell’aprire la bocca.
- Dolore alle articolazioni.
- Dolore alle orecchie.
- Eruzione cutanea o rash.
- Presenza di sangue nella saliva o nel catarro.
- Febbre alta.
- Episodi ricorrenti di mal di gola.
- Protuberanze sul collo.
- Raucedine persistente (superiore a due settimane).
La faringite è spesso accompagnata da sintomi come dolore o prurito nella parte posteriore della bocca, difficoltà nella deglutizione, gola secca, tonsille ingrossate e placche sulle tonsille. In caso di infezione virale o batterica, possono essere presenti anche febbre, tosse, dolori muscolari, mal di testa e altri sintomi sistemici. È importante consultare un medico se si manifestano sintomi persistenti o se si presentano segni di complicanze.
La scelta del trattamento per la faringite dipende dalla sua causa sottostante. Nel caso della tracheite, l’uso di antibiotici è il rimedio più appropriato. Pertanto, è importante consultare un medico per ottenere una terapia adeguata. Per la faringite e la laringite, che nella maggior parte dei casi sono causate da infezioni virali, gli antibiotici non sono efficaci. Questi problemi possono essere risolti mantenendo la voce a riposo e attendendo che l’infiammazione delle corde vocali diminuisca. L’uso di umidificatori può aiutare ad alleviare i sintomi. A volte possono essere utili anche antidolorifici e, se i sintomi nasali sono particolarmente fastidiosi, decongestionanti.
Nei casi di faringite virale, è possibile ricorrere a farmaci da automedicazione per alleviare il dolore, che è il sintomo principale da trattare. Fortunatamente, esistono vari rimedi che possono aiutare ad alleviare il dolore.
Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere assunti per combattere il dolore sia nei bambini che negli adulti. Questi farmaci agiscono inibendo la produzione di molecole coinvolte nell’infiammazione. Nei casi in cui il dolore è localizzato alla gola, le formulazioni topiche come pastiglie orosolubili e spray sono più indicate per veicolare il principio attivo nella zona infiammata. Se sono presenti altri sintomi come febbre o dolori muscolari, un FANS sistemico può essere più adatto per trattare tutte queste condizioni. È possibile acquistare FANS in diverse formulazioni sia topical che sistemici senza ricetta medica.
Tra i rimedi consigliati per la faringite, vi sono i gargarismi con acqua e sale, gli spray e le pastiglie per la gola, e il consumo di bevande calde. I gargarismi con acqua e sale possono essere preparati sciogliendo 3 grammi di sale in 240 ml di acqua. Come bevanda calda, è possibile preparare un tè al limone e addolcirlo con del miele. Anche un liquido freddo come l’acqua ghiacciata o un ghiacciolo può essere utile.
L’umidificazione dell’aria negli ambienti può aiutare a combattere la secchezza e idratare la gola infiammata. Le inalazioni di acqua termale possono alleviare i sintomi della faringite, riducendo l’infiammazione e consentendo di assumere meno farmaci. Questo trattamento può essere effettuato anche con l’uso di un apparecchio per aerosol.
È consigliabile consultare un medico in tutti i casi in cui si sospetta un’infezione batterica. Per gli adulti, esiste un semplice metodo basato su un punteggio per determinare se il mal di gola è di origine batterica. Considerando sintomi come febbre alta, tosse assente, linfonodi del collo gonfi e tonsille ingrossate o con placche, si assegna un punto per ogni condizione presente. Se si ha più di 45 anni, viene sottratto un punto dal totale. Se il punteggio è uguale o superiore a 2, è consigliabile consultare un medico. Per i bambini, è sempre meglio consultare il pediatra.
È opportuno consultare un medico se i sintomi non migliorano entro pochi giorni, se la febbre rimane alta o compare un’eruzione cutanea. In alcuni casi, la faringite può essere un sintomo di una patologia più grave che richiede l’intervento medico.
La faringite può essere associata a diverse condizioni, come la mononucleosi infettiva, l’infezione da streptococco β-emolitico di gruppo A, l’infezione da streptococco B, la scarlattina e la sindrome retrovirale acuta. Ognuna di queste condizioni presenta sintomi specifici che richiedono attenzione medica.
Solo nel caso in cui l’infezione sia causata da un batterio, il medico può prescrivere antibiotici come l’amoxicillina. In alcuni casi, il medico può consigliare una tonsillectomia, soprattutto se ci sono complicazioni come l’ostruzione delle vie respiratorie, la formazione di ascessi tonsillari ricorrenti o una faringite grave.