Escherichia coli è una specie di batterio ben nota che fa parte del normale microbiota intestinale dell’uomo e di altri animali a sangue caldo. Mentre la maggior parte dei ceppi di Escherichia coli è innocua, alcuni ceppi possono causare malattie intestinali di diversa gravità, con sintomi come dolore addominale, vomito e diarrea con presenza di sangue. Questo batterio può anche causare infezioni extra-intestinali, come infezioni del tratto urinario, peritonite, setticemia, polmonite e meningite.

L’infezione da Escherichia coli può essere trasmessa attraverso l’ingestione di acqua o cibo contaminati, in particolare alimenti come frutta e verdura consumati crudi, latte non pastorizzato e carne cruda. Questa infezione può rappresentare un grave pericolo per bambini piccoli e anziani, che possono sviluppare una condizione chiamata sindrome emolitico-uremica, che può causare insufficienza renale. La cottura adeguata dei cibi può neutralizzare l’Escherichia coli, poiché è sensibile al calore.

I primi sintomi generalmente compaiono entro 12-60 ore dal contagio e possono includere diarrea leggera, dolori addominali, febbre transitoria e, nelle fasi successive, diarrea acquosa o con presenza di sangue, crampi addominali intensi e disidratazione. Altri sintomi come pallore, oliguria, nausea e vomito possono manifestarsi a seconda del ceppo responsabile dell’infezione.

Nel caso delle infezioni urinarie da Escherichia coli, i sintomi possono comprendere dolore o bruciore durante la minzione, stimolo frequente ad urinare, dolori pelvici, urine torbide e dall’odore pungente, brividi, febbre e dispareunia.

I sintomi dell’infezione da Escherichia coli includono diarrea, talvolta con presenza di sangue, crampi addominali, nausea e vomito. Per prevenire l’infezione, è consigliabile evitare cibi a rischio come carne poco cotta e latte non pastorizzato, lavare accuratamente gli alimenti crudi, pulire gli utensili da cucina con acqua calda e sapone prima e dopo il contatto con prodotti e carne cruda, utilizzare contenitori separati per ogni alimento e lavarsi le mani correttamente prima di cucinare, dopo essere stati in bagno, dopo aver cambiato pannolini e dopo aver toccato gli animali.

Non esiste una cura farmacologica specifica per l’infezione da Escherichia coli. Alcuni comportamenti che possono contribuire a alleviare i sintomi includono esercizi di riabilitazione fisica, diete specifiche per ripristinare il peso corporeo o la massa muscolare, supporto psicologico per coloro che sviluppano stress post-traumatico e, se necessario, terapie mirate ai sintomi individuali dei pazienti.

Studi recenti suggeriscono che l’infezione da Escherichia coli può essere causata da diversi meccanismi, tra cui danni diretti agli organi del corpo provocati dal batterio o dalla malattia, compromissione del sistema nervoso e una risposta anomala del sistema immunitario che può provocare danni a organi e tessuti corporei.

Nonostante la gravità dei sintomi possa variare, l’infezione da Escherichia coli può colpire chiunque, indipendentemente dall’età e dalla gravità della malattia. Le donne tra i 40 e i 60 anni sembrano essere più suscettibili, ma anche i bambini possono essere colpiti. La durata dei sintomi può variare, ma alcuni studi hanno dimostrato che una percentuale significativa di pazienti può manifestare sintomi persistenti per diverse settimane o addirittura mesi dopo l’infezione.

Infezioni da Escherichia Coli

Le infezioni da Escherichia coli (E. coli) possono colpire diverse parti del corpo e i meccanismi alla base di queste infezioni dipendono dal tipo specifico di Escherichia coli coinvolto.

Nel caso delle infezioni gastroenteriche, alcune tipologie di Escherichia coli possono invadere la mucosa dell’intestino causando lesioni infiammatorie e danni tissutali. Queste infezioni possono manifestarsi con enteriti e dissenteria sanguinolenta. Altri ceppi di Escherichia coli possono produrre tossine che agiscono sulla mucosa dell’intestino tenue, causando diarrea acquosa. I ceppi enterotossigeni sono responsabili della diarrea del viaggiatore e rappresentano la causa più comune di diarrea batterica nel mondo.

Oltre ai ceppi enterotossigeni e enteroinvasivi, ci sono altri ceppi di Escherichia coli associati a patologie intestinali. Gli Escherichia coli enteropatogeni possono causare diarrea infantile, mentre gli Escherichia coli enteroaderenti si aderiscono in modo pressoché indissolubile alle pareti dell’intestino, causando diarrea acquosa nei bambini dei Paesi in via di sviluppo e nei viaggiatori. Gli Escherichia coli enteroemorragici sono altamente patogeni e possono causare colite emorragica, crampi addominali severi e sindrome emolitica uremica (HUS) che può portare a insufficienza renale.

Le infezioni urinarie da Escherichia coli sono una delle principali cause di infezioni del tratto urinario. Questi batteri sono presenti nella normale flora batterica del colon e possono risalire le vie urinarie, causando uretrite, cistite, prostatite e pielonefrite. Le caratteristiche anatomiche delle donne, come l’uretra corta e la vicinanza del meato urinario alla regione anale, aumentano il rischio di infezioni urinarie da Escherichia coli.

Escherichia coli può anche causare altre malattie quando raggiunge il flusso sanguigno, come la setticemia. Questa complicanza può essere causata da misure igieniche inadeguate durante l’uso di cateteri o accessi venosi centrali, infezioni urinarie o gastroenteriche, traumi intestinali e tumori del colon e dell’intestino tenue. Escherichia coli può essere responsabile di infezioni extraintestinali, come infezioni biliari, ascessi, meningite, polmonite e peritonite.

La prevenzione delle infezioni da Escherichia coli coinvolge pratiche igieniche adeguate, come il lavaggio accurato degli alimenti crudi, la cottura completa degli alimenti, l’evitare l’acqua o il cibo contaminati e il lavaggio delle mani. In caso di sintomi preoccupanti o sospetta infezione da E. coli, è importante consultare un medico per la diagnosi e il trattamento appropriati.

L’infezione può essere trasmessa da persona a persona. Ad esempio, il contatto con mani non igienizzate correttamente, soprattutto dopo aver toccato animali contaminati, può favorire la trasmissione dell’E. coli.

La prevenzione dell’infezione da Escherichia coli si basa su semplici regole di igiene personale. È fondamentale lavare accuratamente le mani con sapone dopo essere stati in bagno, aver toccato animali o maneggiato pannolini. Gli utensili da cucina devono essere adeguatamente lavati con acqua calda e si dovrebbero evitare, se possibile, gli alimenti ad alto rischio menzionati in precedenza.

Per quanto riguarda la pericolosità dell’Escherichia coli, nella maggior parte dei casi il batterio non rappresenta una minaccia per l’uomo e anzi contribuisce al normale funzionamento della flora intestinale.

Tuttavia, in alcuni casi può acquisire caratteristiche patogene e causare danni e disturbi di varia gravità, come crampi addominali, nausea, vomito e diarrea, che talvolta può presentare tracce di sangue.

Le infezioni da Escherichia coli (E. coli) possono essere trasmesse attraverso diverse modalità:

  • Colonizzazione di siti corporei diversi: alcuni ceppi di Escherichia coli possono colonizzare parti del corpo diverse da quelle in cui normalmente sono presenti. Ad esempio, possono passare dall’intestino al tratto urinario, causando infezioni urinarie.
  • Contatto con ceppi batterici provenienti dalla flora batterica di altri animali: l’ingestione di cibi contaminati rappresenta una delle vie di trasmissione più comuni. Ad esempio, il ceppo Escherichia coli O157:H7, presente nell’intestino dei bovini, può causare infezioni attraverso il consumo di carne poco cotta. Il contatto diretto con animali o le loro deiezioni può essere un’altra fonte di contagio. Inoltre, la diffusione del materiale fecale nell’ambiente può contaminare verdure, frutta, acqua potabile, acque di balneazione e terreno.
  • Trasmissione da persona a persona: il batterio può essere trasmesso direttamente da una persona all’altra. Questo avviene solitamente quando le mani sporche non vengono correttamente lavate, soprattutto dopo essere stati in bagno.

Le feci di individui infetti o di animali possono contaminare laghi, canali, piscine e fonti di approvvigionamento idrico, rendendo possibile l’ingestione accidentale di liquidi contaminati, ad esempio durante il nuoto.

Un dato interessante è che Escherichia coli viene utilizzato come indicatore per valutare la qualità delle acque, poiché concentrazioni elevate del batterio indicano una contaminazione e, se superano i limiti stabiliti dalle norme, può essere vietata la balneazione.

I sintomi di un’infezione da Escherichia coli dipendono dalla sede dell’infezione, dal tipo di ceppo batterico coinvolto, dall’età e dalle condizioni di salute del paziente.

La diagnosi di un’infezione da Escherichia coli (E. coli) si basa su diversi approcci diagnostici. Inizialmente, il medico effettua un esame obiettivo del paziente e raccoglie informazioni dettagliate sulle manifestazioni sintomatiche principali.

Per supportare la diagnosi, possono essere prescritti alcuni esami specifici. Ad esempio, l’esame delle feci viene solitamente richiesto quando si sospetta un coinvolgimento del tratto gastrointestinale, in presenza di sintomi correlati a disturbi gastrointestinali. Questo esame permette di individuare la presenza del batterio nelle feci.

In caso di coinvolgimento del tratto urinario e sintomi suggerenti un’infezione del sistema urinario, può essere richiesto un esame delle urine. Questo test è utile per rilevare la presenza di E. coli nelle urine e confermare l’infezione.

In alcuni casi, può essere richiesta anche un’analisi sierologica. Questo tipo di esame mira a individuare le tossine rilasciate da E. coli e può essere utile per identificare il sierotipo specifico del batterio coinvolto nell’infezione.

Attraverso questi approcci diagnostici, è possibile confermare la presenza di un’infezione da E. coli e determinare il sierotipo del batterio coinvolto, fornendo così indicazioni importanti per il trattamento e la gestione dell’infezione.



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