La meningite è un’infiammazione acuta delle meningi, che sono le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Questa condizione può essere causata da infezioni batteriche, virali o fungine. La forma virale è più comune e solitamente meno grave, mentre la forma batterica è meno frequente ma può portare a conseguenze molto più gravi, anche fatali.

La meningite non è altamente contagiosa e il contagio avviene attraverso il contatto diretto e prolungato con una persona malata. Le goccioline di saliva possono essere trasmesse tramite starnuti, tosse o parlare. Sebbene la meningite possa colpire chiunque, è più comune nei neonati e nei bambini nei primi anni di vita, così come nelle persone con un sistema immunitario compromesso, come gli anziani e i malati.

Le cause più comuni di meningite sono batteri come lo Streptococcus pneumoniae (Pneumococco), la Neisseria meningitidis (Meningococco) e l’Haemophilus influenzae tipo b (Emofilo). Nei neonati, i batteri più frequentemente coinvolti sono lo Streptococco di gruppo B, l’Escherichia coli e la Listeria monocytogenes. È importante notare che grazie alla vaccinazione, i casi di meningite causati dall’Haemophilus influenzae tipo b sono diminuiti.

La meningite batterica può manifestarsi con una triade di sintomi tipici, che include febbre, rigidità del collo e alterazione dello stato mentale. Tuttavia, è importante notare che questa triade si presenta solo nel 41% dei casi e è più comune negli adulti. Altri sintomi che possono essere presenti includono mal di testa intenso, nausea, vomito, sensibilità alla luce (fotofobia) e eruzioni cutanee.

La meningite meningococcica è una forma particolarmente grave di meningite batterica. La sua mortalità può variare dal 10% al 15%. La sopravvivenza dipende principalmente dal riconoscimento precoce dei sintomi e dalla tempestiva somministrazione della terapia antibiotica appropriata. Pertanto, è fondamentale avviare il trattamento senza ritardi per aumentare le probabilità di sopravvivenza e ridurre le complicanze.

L’infiammazione delle meningi può avere una localizzazione specifica in queste membrane che rivestono il cervello o può verificarsi in concomitanza con altre patologie come tubercolosi, tifo, morbillo, rosolia e varicella. In alcune circostanze, batteri e virus possono raggiungere le meningi attraverso il liquido cerebro-spinale, il fluido che circonda e protegge il cervello e il midollo spinale.

Occasionalmente, la meningite può essere causata da fattori irritativi come particolari farmaci, lesioni fisiche, tumori cerebrali o alcune malattie sistemiche come la sarcoidosi e le vasculiti.

La gravità della malattia e il trattamento variano a seconda della causa. È quindi importante riconoscere i primi segnali della meningite e adottare le corrette strategie di prevenzione.

La trasmissione della meningite avviene principalmente da persona a persona attraverso il contatto ravvicinato e prolungato, a una distanza inferiore ai 2 metri. La saliva è il principale veicolo di trasmissione, quindi uno starnuto può essere sufficiente per contagiare le persone vicine durante il periodo di incubazione e la fase acuta della malattia. I microrganismi patogeni penetrano nelle prime vie respiratorie e possono causare infezioni asintomatiche o localizzate. Se riescono a raggiungere le meningi attraverso la circolazione sanguigna, scatenano un’infiammazione diffusa. È importante notare che anche un individuo che non presenta sintomi può essere un portatore sano e trasmettere la malattia.

Quando si manifestano sintomi di meningite, è consigliabile osservare un periodo di quarantena e adottare precauzioni appropriate, specialmente tra le persone che convivono nello stesso ambiente. Questo può contribuire a limitare la diffusione dell’infezione.

I soggetti più vulnerabili al contagio della meningite sono i bambini, gli adolescenti e coloro che presentano malattie croniche o problemi di immunodeficienza. Queste categorie di persone possono essere più suscettibili all’infezione e devono prestare particolare attenzione a evitare situazioni ad alto rischio di contagio.

La convivenza in ambienti chiusi, specialmente durante la stagione invernale e l’inizio della primavera, favorisce la trasmissione della meningite da persona a persona. I bambini di età compresa tra 0 e 5 anni, gli adolescenti e i giovani adulti che frequentano asili, scuole, mezzi pubblici, discoteche e luoghi affollati sono particolarmente vulnerabili.

La vaccinazione rappresenta il metodo più efficace per prevenire la forma batterica più grave della meningite. Sono disponibili vaccini contro i tre batteri più comuni responsabili delle meningiti batteriche:

  • Il vaccino coniugato contro l’Haemophilus influenzae tipo b, somministrato routine ai bambini che iniziano il ciclo vaccinale.
  • Il vaccino eptavalente coniugato contro lo Pneumococco, che protegge contro i sette tipi di pneumococco più diffusi e responsabili del 70-80% delle meningiti da pneumococco.
  • Il vaccino coniugato contro il Meningococco di tipo C, responsabile del 30-50% delle meningiti da meningococco.

In alcune situazioni specifiche, è possibile utilizzare altri vaccini detti “polisaccaridici” contro lo pneumococco e il meningococco, che possono essere somministrati a partire dalla seconda infanzia e offrono un’efficacia e una durata generalmente inferiori rispetto ai vaccini coniugati.

Sintomi della meningite

I sintomi della meningite possono variare a seconda dell’agente patogeno coinvolto e della persona colpita. I sintomi comuni includono mal di testa intenso, febbre persistente, rigidità del collo, sensibilità alla luce (fotofobia), cambiamenti nell’umore o nell’atteggiamento mentale, nausea, vomito, rash cutaneo (specialmente nelle forme batteriche) e convulsioni in casi gravi. È importante ricordare che i sintomi possono differire da individuo a individuo e che la meningite è una condizione grave che richiede un immediato intervento medico di emergenza.

La meningite è una grave malattia che provoca un’infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale. I sintomi della meningite non dipendono dall’agente causale della malattia.

Inizialmente, i sintomi possono essere aspecifici e confusi con un’influenza comune. Tuttavia, i segnali caratteristici diventano evidenti dopo due-tre giorni:

  • Sonnolenza: il paziente manifesta una forte sensazione di sonnolenza e stanchezza.
  • Cefalea: il mal di testa è persistente, intenso e può aumentare in presenza di stimoli esterni.
  • Inappetenza: il paziente perde l’appetito e mostra scarsa voglia di mangiare.

Successivamente, i sintomi tendono a peggiorare e compaiono segni distintivi:

  • Febbre alta: la temperatura corporea si alza notevolmente.
  • Mal di testa: il mal di testa diventa più intenso e persistente.
  • Nausea: il paziente avverte un senso di nausea.
  • Vomito: si manifesta un episodio di vomito.
  • Pallore: la pelle assume una colorazione pallida.
  • Eruzioni cutanee: possono comparire eruzioni cutanee, soprattutto sotto forma di rash petecchiale.
  • Fotofobia: il paziente mostra una sensibilità eccessiva alla luce.
  • Rigidità del collo: la parte posteriore del collo diventa rigida e il paziente non riesce a piegare la testa in avanti.
  • Rigidità delle gambe: si avverte una rigidità delle gambe quando si cerca di estenderle.

L’infezione può estendersi al tessuto nervoso cerebrale, portando a sintomi più gravi come:

  • Convulsioni: possono verificarsi episodi di convulsioni.
  • Alterazione del livello di coscienza: il paziente può mostrare un’alterazione della coscienza.
  • Agitazione: si manifesta un’eccessiva agitazione.
  • Letargia o coma: il paziente può cadere in uno stato di letargia o coma.

Per riconoscere la meningite, è importante prestare attenzione a tre sintomi che sono presenti in tutte le forme di meningite:

  • Febbre alta improvvisa: il paziente sviluppa una febbre molto elevata in modo improvviso.
  • Rigidità del collo: la nuca diventa rigida e il paziente non riesce a piegare la testa in avanti.
  • Vomito: si manifesta un episodio di vomito.

La meningite nel neonato

La meningite è una malattia grave che può colpire anche i neonati. Riconoscerla in questa fascia di età può essere più complicato, poiché i sintomi potrebbero non essere evidenti. Tuttavia, alcuni segnali come il pianto continuo e acuto, la febbricola, l’irritabilità, la rigidità del corpo e del collo, lo scarso appetito e la sonnolenza possono far sospettare la presenza di meningite. In alcuni casi, si può osservare uno sguardo apatico e un ingrossamento delle fontanelle.

Le complicanze legate alla meningite batterica possono essere estremamente gravi e invalidanti. L’infezione può diffondersi al tessuto nervoso, causando encefaliti e mieliti. La presenza massiccia di meningococchi nei tessuti al di fuori del sistema nervoso centrale può portare a una grave forma di sepsi nota come meningite fulminante, che può essere fatale in breve tempo. Se il trattamento non è tempestivo, i pazienti, soprattutto i neonati, possono sviluppare problemi neurologici permanenti come sordità, danni alla vista, paralisi, idrocefalo, epilessia e difficoltà cognitive.

Diagnosi della meningite e trattamento

La diagnosi della meningite viene effettuata mediante l’analisi del liquido cerebrospinale, prelevato tramite una puntura lombare. Questo esame permette di identificare l’infezione e determinare l’agente patogeno responsabile della meningite.

Il trattamento della meningite dipende dall’agente causale e dalla gravità dei sintomi. Nel caso di meningite batterica, è necessario il ricovero ospedaliero e la somministrazione di antibiotici specifici, selezionati in base all’agente identificato. Talvolta, vengono prescritti anche corticosteroidi per ridurre l’infiammazione delle meningi. Per alleviare i sintomi, possono essere utilizzati analgesici e liquidi per la reidratazione. Nel caso di meningite virale, non esiste una terapia specifica e i sintomi tendono a risolversi nel giro di 7-10 giorni senza conseguenze gravi.

Prevenzione

La prevenzione della meningite è di fondamentale importanza. Le persone che sono state a stretto contatto con un paziente affetto da meningite nei sette giorni precedenti all’esordio della malattia devono sottoporsi a un trattamento preventivo a base di antibiotici. Inoltre, è consigliabile adottare misure di igiene come il lavaggio frequente delle mani e coprire la bocca e il naso quando si tossisce o starnutisce. In Italia, sono disponibili vaccini contro l’Haemophilus influenzae, lo pneumococco e il meningococco di tipo C, che hanno contribuito a ridurre significativamente i casi di meningite.

La meningite è una malattia grave che richiede una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato. La prevenzione attraverso la vaccinazione e l’adozione di misure igieniche adeguate sono fondamentali per ridurre il rischio di contrarre questa malattia. In caso di sospetta meningite, è importante consultare immediatamente un medico per una corretta diagnosi e un trattamento tempestivo.



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