Lo stomaco è un organo essenziale dell’apparato digerente responsabile della seconda fase della digestione, che avviene dopo la masticazione del cibo. Nello stomaco, il cibo viene lavorato prima di essere trasferito all’intestino, dove le sostanze nutrienti vengono assorbite, e quelle di scarto vengono eliminate. Ha una forma variabile e appare come un sacco allungato, la sua dimensione e forma possono variare a seconda delle caratteristiche fisiche e delle abitudini alimentari del soggetto.
Il tumore dello stomaco, noto anche come adenocarcinoma gastrico, è causato da una proliferazione incontrollata di cellule, che si origina principalmente dalla mucosa dello stomaco.
Il tumore allo stomaco è uno dei tipi di cancro più comuni a livello mondiale, con circa 22.220 nuovi casi diagnosticati solo negli Stati Uniti ogni anno. Le statistiche sull’incidenza globale specifica per ciascun Paese sono disponibili nel database GLOBOCAN dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Questo tipo di cancro è più frequente in Asia orientale e in Europa orientale ed è due volte più comune nei maschi rispetto alle femmine.
In Italia, si stimano circa 8.400 nuovi casi di tumore allo stomaco diagnosticati ogni anno nei maschi e circa 6.100 nelle femmine. Questi dati possono essere influenzati dal miglioramento della diagnosi di alcuni fattori di rischio, come l’infezione da Helicobacter pylori, e dal riconoscimento di fattori di rischio dietetici e ambientali, come il fumo di sigaretta.
L’incidenza di questo tipo di cancro è più elevata tra le classi sociali meno abbienti, anche se in calo (circa 5% ogni cinque anni).
Il tumore gastrico può manifestarsi in diverse tipologie, a seconda dell’origine delle cellule tumorali e del loro grado di avanzamento. La sua classificazione comprende adenocarcinomi prossimali o distali, che si sviluppano rispettivamente vicino all’esofago o al piloro o al duodeno. L’adenocarcinoma antrogastrico, localizzato nella regione dell’antro, è il tipo più comune, costituendo circa il 50% di tutti i tumori dello stomaco.
In base allo stadio di avanzamento della malattia, il tumore può essere classificato come “early” (iniziale) o “advanced” (avanzato). Riguardo alle caratteristiche istologiche, può essere classificato come intestinale o diffuso.
L’early gastric cancer ha un tasso di guarigione elevato, con una sopravvivenza a cinque anni intorno al 90%. Questo tipo di tumore ha un diametro inferiore a 2 cm, non forma ulcere, non coinvolge vasi o linfonodi, e presenta un aspetto ben differenziato al microscopio.
Il tumore gastrico intestinale è il più comune e colpisce maggiormente il sesso maschile. Esso è associato alla trasformazione dell’epitelio gastrico in epitelio intestinale (metaplasia intestinale). Questi tumori si presentano generalmente come formazioni simil-polipoide o come diffusa infiltrazione della parete dello stomaco.
Il tumore gastrico di tipo diffuso ha una frequenza leggermente inferiore e colpisce indistintamente uomini e donne, di solito a un’età media di 45 anni. Esso ha origine dalla normale mucosa gastrica (senza metaplasia) e penetra profondamente negli strati tissutali delle pareti dello stomaco, espandendosi lateralmente e dando luogo a ulcere. Questo tipo di tumore presenta una caratteristica istologica peculiare, con cellule simili a un anello con una gemma incastonata, motivo per cui vengono chiamate “cellule ad anello con castone”.
Il cancro gastrico può diffondersi attraverso diversi modi: in modo diretto verso l’esofago e il peritoneo, attraverso il sistema linfatico verso i linfonodi, o tramite il sistema ematico, causando metastasi al fegato, alle ossa, ai polmoni o alle ovaie.
Come molti altri tipi di tumori, il cancro gastrico è classificato secondo il sistema TNM, in cui il parametro T indica la dimensione del tumore primitivo, il parametro N riguarda il coinvolgimento linfonodale e il parametro M fa riferimento alla presenza o meno di metastasi. La diagnosi precoce e accurata è cruciale per il successo del trattamento e per migliorare le prospettive di guarigione del tumore gastrico.
Sintomi del tumore allo stomaco
I sintomi del tumore allo stomaco si manifestano gradualmente e, infatti, una caratteristica delle neoplasie gastriche è quella di diventare sintomatiche solo dopo una fase iniziale priva di segni o caratterizzata da manifestazioni cliniche aspecifiche.
Inizialmente, i disturbi indotti dal tumore allo stomaco riguardano principalmente il sistema digestivo e includono:
- Senso di fastidio e pienezza nella regione dell’epigastrio (la zona dell’addome subito sotto lo sterno).
- Bruciore di stomaco, che non risponde ai farmaci anti-acidità gastrica.
- Episodi di indigestione.
- Rigurgiti di cibo e di materiale acido.
- Eruttazioni.
- Cattiva digestione (dispepsia).
- Nausea e vomito. Il vomito avviene spesso dopo i pasti e contiene cibo solido.
- Dolore epigastrico dopo i pasti.
- Alternanza tra diarrea e stipsi.
- Sensazione di ostruzione del cibo a livello della gola durante il pasto (disfagia). Questo suggerisce la presenza di un tumore allo stomaco molto vicino all’esofago.
In alcuni casi, a questi disturbi digestivi si aggiungono sintomi più generali, come:
- Stanchezza facile.
- Episodi di febbre.
- Perdita di peso.
- Perdita di appetito, sia generale che specifica per alcuni alimenti (spesso carne).
- Perdita del desiderio di fumare nei fumatori.
Man mano che il tumore progredisce, l’intero quadro sintomatologico descritto sopra peggiora inevitabilmente (ad esempio, l’anoressia verso la carne diventa ripugnanza), e compaiono anche:
- Edema (gonfiore) in diverse parti del corpo, specialmente alle caviglie. Questo è causato dalla carenza di proteine a causa della ridotta assunzione con la dieta o dell’assorbimento ridotto da parte dello stomaco malato.
- Vomito con sangue (ematemesi), dovuto alle emorragie interne nello stomaco causate dal tumore.
- Sangue digerito nelle feci. Se la quantità di sangue è significativa e le feci sono scure, si parla di melena; se la quantità di sangue è minima e le feci non appaiono particolarmente scure, si parla di sangue occulto nelle feci.
- Dolore opprimente dietro lo sterno.
- Dolore nella parte inferiore dell’addome.
- Presenza di una tumefazione palpabile nell’epigastrio (la zona dell’addome subito sotto lo sterno).
- Aumento del volume del fegato (epatomegalia).
- Anemia da carenza di ferro (anemia sideropenica) e conseguente pallore. Questa anemia è causata dal mancato assorbimento del ferro a livello dello stomaco malato.
- Grave mancanza di forze.
- Accumulo di liquido nell’addome (ascite).
- Iperpigmentazione della pelle, che la rende più scura.
I sintomi del tumore allo stomaco possono variare a seconda delle fasi della malattia. Nella fase iniziale o di esordio, possono mancare completamente o essere aspecifici. Nella fase iniziale e intermedia, i sintomi digestivi e quelli generici possono manifestarsi in modo più evidente. Nella fase avanzata, i disturbi digestivi diventano più gravi e stabili, e si aggiungono ulteriori sintomi indicativi di una condizione più avanzata. La diagnosi precoce è essenziale per un trattamento efficace e per migliorare le possibilità di guarigione del tumore allo stomaco.
Cause e fattori di rischio
Diversi sono i principali elementi di rischio che possono favorire lo sviluppo del tumore allo stomaco. Questi fattori sono eterogenei e comprendono sia aspetti legati alla dieta che a condizioni mediche specifiche o ambientali. Le neoplasie gastriche possono manifestarsi a seguito di una combinazione di tali fattori.
Tra i fattori di rischio legati alla dieta, lo scarso consumo di frutta e verdura e l’adozione di una dieta eccessivamente ricca di cibi salati e affumicati possono essere determinanti. Anche il consumo di bevande alcoliche è stato associato a un aumento del rischio.
Un elemento di notevole rilievo è la presenza nel tratto gastrointestinale dello Helicobacter pylori, un batterio responsabile di patologie come l’ulcera gastrica e duodenale. Questo microorganismo, se presente nello stomaco per lunghi periodi, può contribuire a destabilizzare l’equilibrio dell’organo, favorendo il proliferare di cellule tumorali.
Tra le condizioni mediche che possono aumentare il rischio di tumore allo stomaco, rientrano l’infezione da Helicobacter pylori, la metaplasia intestinale (sostituzione delle cellule dello stomaco con quelle tipiche dell’intestino), la gastrite atrofica cronica (assottigliamento della mucosa gastrica dovuto a un’infiammazione prolungata) e l’anemia perniciosa (carenza di vitamina B12).
Anche l’aspetto genetico gioca un ruolo significativo, e la familiarità con casi di tumore allo stomaco può essere considerata un fattore di rischio. In particolare, la presenza di cancro gastrico in madre, padre, sorella o fratello, nonché l’appartenenza al gruppo sanguigno A, la sindrome di Li-Fraumeni, la poliposi adenomatosa familiare (FAP) e il cancro colorettale ereditario non poliposico (HNPCC o sindrome di Lynch) possono aumentare il rischio di sviluppare la malattia.
Stile di vita e abitudini quotidiane possono anch’essi contribuire all’incremento del rischio. I fumatori, in particolare i grandi fumatori, hanno maggiori probabilità di contrarre il tumore gastrico rispetto ai non fumatori. Inoltre, la mancanza di attività fisica e l’obesità possono costituire ulteriori fattori di rischio.
Anche le cause ambientali possono essere implicate nel processo di sviluppo del tumore allo stomaco. L’esposizione a radiazioni e il lavoro in industrie della gomma o del carbone possono rappresentare fattori di rischio. Inoltre, il cancro allo stomaco è più comune in alcune regioni geografiche, suggerendo una correlazione con specifici fattori ambientali.
L’età e il sesso sono altri elementi importanti da considerare. Il tumore gastrico si riscontra mediamente a partire dai 45 anni di età e colpisce più frequentemente gli uomini, con un rapporto di incidenza di 1,6 rispetto alle donne. Si è verificata una riduzione significativa dell’incidenza e della mortalità di questo tipo di cancro in entrambi i sessi in Italia.
È importante sottolineare che la presenza di uno o più fattori di rischio non implica necessariamente lo sviluppo della malattia, poiché molte persone possono presentare alcuni di questi fattori senza mai sviluppare un tumore gastrico. D’altra parte, non tutte le persone affette da questa neoplasia manifestano uno o più fattori di rischio. La comprensione di questi elementi può aiutare nella prevenzione e nella diagnosi precoce del tumore allo stomaco.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi di tumore gastrico è solitamente confermata attraverso una gastroscopia, una procedura che utilizza un tubo dotato di telecamera per individuare la posizione esatta del tumore e prelevare campioni per una diagnosi istologica.
Una volta rilevata la presenza della neoplasia, il paziente viene sottoposto a esami di stadiazione per valutarne l’estensione:
- La TC addome e torace con mezzo di contrasto viene utilizzata per individuare eventuali metastasi.
- L’ecoendoscopia, una sorta di ecografia interna dello stomaco, permette di valutare l’infiltrazione locale del tumore.
- La PET con 18 FDG è impiegata per individuare altre sedi di malattia, come i linfonodi distanti.
In caso di sospetto tumore gastrico, il paziente verrà indirizzato a un gastroenterologo, un medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei problemi dell’apparato digerente. L’anamnesi personale e familiare sarà presa in considerazione e verranno prescritti esami del sangue e di laboratorio, compresi esami obiettivi come la palpazione dell’addome per verificare eventuali presenze di liquido o gonfiore.
La gastroscopia, un esame visivo dello stomaco attraverso un sottile tubo (endoscopio) inserito attraverso la bocca, è fondamentale per la diagnosi del tumore gastrico. Durante la gastroscopia, è possibile effettuare una biopsia, ovvero prelevare un piccolo pezzo di tessuto dello stomaco per l’analisi al microscopio e la conferma delle cellule tumorali.
Per la stadiazione e classificazione del tumore, ulteriori esami possono essere richiesti, come la TC addome e torace con mezzo di contrasto per rilevare eventuali metastasi, l’ecoendoscopia per valutare la profondità dell’invasione tumorale e la PET per individuare altre sedi di malattia.
Il trattamento del tumore gastrico prevede principalmente l’asportazione chirurgica, che può variare in base all’estensione della malattia. La chemioterapia può essere utilizzata prima o dopo l’intervento chirurgico per ridurre la neoplasia o trattare eventuali metastasi. La radioterapia, invece, ha un ruolo limitato nel trattamento del tumore allo stomaco.
È importante sottolineare che la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono fondamentali per migliorare le prospettive di guarigione nei pazienti affetti da tumore gastrico. La scelta del trattamento dipende da vari fattori, tra cui lo stadio della malattia e le caratteristiche del paziente. Un approccio multidisciplinare, con la collaborazione di gastroenterologi, oncologi e chirurghi, è essenziale per una gestione ottimale del tumore allo stomaco.

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