Lo squilibrio ormonale può manifestarsi in moltissimi modi e spesso viene sottovalutato. Riconoscerne i segnali è il primo passo per migliorare la qualità della vita

Gli ormoni sono sostanze chimiche fondamentali che regolano innumerevoli funzioni corporee, dalla digestione all’umore, fino al ritmo sonno-veglia. Un’alterazione anche minima dei livelli ormonali può causare effetti visibili e talvolta debilitanti. Sebbene alcune variazioni siano fisiologiche (come durante il ciclo mestruale, la gravidanza o la menopausa), altre possono essere indizio di condizioni mediche più complesse.

Squilibrio ormonale

Una diagnosi accurata, basata su analisi del sangue e valutazioni cliniche, è fondamentale per individuare terapie personalizzate ed efficaci. Rivolgersi a un endocrinologo è sempre la scelta più sicura. Durante la menopausa, molte donne sperimentano un aumento di peso, spesso attribuito a fattori come l’invecchiamento e cambiamenti nello stile di vita: le fluttuazioni ormonali, in particolare la diminuzione degli estrogeni, possono influenzare l’appetito e la distribuzione del grasso corporeo

Gli ormoni sono messaggeri chimici fondamentali che regolano numerose funzioni corporee. Alterazioni nei loro livelli possono manifestarsi con sintomi variabili, spesso trascurati. Di seguito, analizziamo i principali segnali di squilibrio ormonale, supportati da evidenze scientifiche.

Fame Improvvisa e Aumento di Peso

Durante fasi di squilibrio ormonale, come la menopausa, alcune donne tendono ad aumentare di peso. Questo non è però un effetto diretto degli ormoni, bensì il risultato di una combinazione di fattori come l’età, il rallentamento del metabolismo e modificazioni dell’umore. Un calo degli estrogeni, per esempio, può stimolare il desiderio di alimenti calorici e interferire con la leptina, un ormone che regola l’appetito. Inoltre, condizioni come l’ipotiroidismo, caratterizzate da una produzione insufficiente di ormoni tiroidei, possono rallentare il metabolismo, portando a un aumento di peso nonostante un’alimentazione costante. La ridotta sensibilità alla leptina, un ormone che regola l’appetito, può contribuire all’aumento dell’appetito e alla difficoltà nel mantenere un peso corporeo stabile. La terapia estrogenica ha mostrato effetti positivi nel migliorare la sensibilità alla leptina e nel controllare l’aumento di peso associato alla menopausa.

Dimagrimento Inaspettato

Una perdita di peso significativa e non spiegabile può essere legata alla tiroide, che controlla il metabolismo, il battito cardiaco e la temperatura corporea. Un’iperattività tiroidea (ipertiroidismo) porta a un metabolismo accelerato, causando dimagrimento rapido anche senza modifiche nella dieta o nell’attività fisica. L’ipertiroidismo porta a una perdita di peso involontaria. Questo stato ipermetabolico può anche aumentare l’attività del tessuto adiposo bruno, che consuma energia per produrre calore. È fondamentale monitorare i livelli di ormoni tiroidei in presenza di dimagrimento non spiegato per identificare e trattare tempestivamente eventuali disfunzioni tiroidee.

Ciclo Mestruale Irregolare

Un ciclo irregolare può indicare alterazioni nei livelli di estrogeni e progesterone. Questo è comune durante la perimenopausa, ma può anche essere un segno di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Un monitoraggio endocrinologico è fondamentale per valutare le cause sottostanti. La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una delle principali cause di irregolarità mestruali, spesso associata a livelli elevati di androgeni e resistenza all’insulina. Recentemente, i farmaci agonisti del recettore GLP-1, come semaglutide e tirzepatide, sono stati utilizzati off-label per migliorare la regolarità del ciclo mestruale e ridurre i sintomi della PCOS, grazie ai loro effetti sulla perdita di peso e sulla sensibilità insulinica.

Insonnia e Qualità del Sonno

Il progesterone promuove il rilassamento e facilita il sonno. La sua diminuzione, insieme a cali estrogenici, può provocare disturbi del sonno, vampate notturne e sudorazione, soprattutto nelle fasi perimenopausali e menopausali. Durante la perimenopausa, molte donne sperimentano disturbi del sonno legati alla diminuzione dei livelli di estrogeni e progesterone. Questi ormoni influenzano la produzione di melatonina e la regolazione della temperatura corporea, contribuendo a problemi come l’insonnia, le vampate di calore e la sudorazione notturna. L’assunzione di progesterone micronizzato per via orale ha dimostrato di migliorare la qualità del sonno e ridurre i sintomi vasomotori in donne perimenopausali.

Acne Persistente

Un’eccessiva produzione di androgeni, ormoni tipicamente maschili presenti anche nelle donne, può stimolare le ghiandole sebacee e ostruire i pori, generando acne persistente. Questo è comune in condizioni come PCOS e iperplasia surrenalica congenita. L’acne persistente nelle donne adulte può essere un segno di iperandrogenismo, spesso associato alla PCOS. Studi indicano che una significativa percentuale di donne con acne adulta presenta livelli elevati di androgeni. Il trattamento può includere l’uso di contraccettivi orali combinati e antiandrogeni per ridurre la produzione di sebo e migliorare l’aspetto della pelle.

Pelle Secca

Con la menopausa, la pelle tende a perdere elasticità e idratazione. Anche le disfunzioni tiroidee, in particolare l’ipotiroidismo, possono causare secchezza cutanea diffusa. La carenza di estrogeni durante la menopausa influisce negativamente sulla salute della pelle, riducendo la produzione di collagene e l’elasticità cutanea. Questo porta a una maggiore secchezza, sottigliezza e formazione di rughe. La terapia ormonale sostitutiva può migliorare le condizioni della pelle, aumentando l’idratazione e la densità cutanea.

Nebbia Mentale e Difficoltà Cognitive

Estrogeni e progesterone influenzano i neurotrasmettitori cerebrali. Un loro calo può tradursi in problemi di concentrazione e memoria, noti anche come “brain fog”. Questa condizione è comune durante la menopausa e può essere aggravata da disturbi tiroidei. Il declino degli estrogeni e del progesterone durante la menopausa può influenzare negativamente le funzioni cognitive, causando difficoltà di concentrazione e memoria, spesso descritte come “nebbia mentale“. Questi ormoni interagiscono con i neurotrasmettitori cerebrali, influenzando l’umore e le capacità cognitive. La terapia ormonale può offrire benefici in alcune donne, ma è importante valutare i rischi e i benefici individuali.

Problemi Gastrointestinali

Estrogeni e progesterone interagiscono con i recettori presenti nella mucosa intestinale. I cambiamenti ormonali possono causare gonfiore, nausea, diarrea e crampi addominali, soprattutto durante il ciclo mestruale. Le fluttuazioni ormonali durante il ciclo mestruale possono influenzare la motilità intestinale e la sensibilità viscerale, esacerbando i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile (IBS). Le donne con IBS possono sperimentare un aumento del dolore addominale e altri disturbi gastrointestinali durante le mestruazioni. La gestione dei sintomi può includere modifiche dietetiche e, in alcuni casi, terapie ormonali.

Stanchezza Cronica

La fatica costante è uno dei sintomi più comuni dello squilibrio ormonale. L’eccesso di progesterone può generare sonnolenza, mentre un deficit di ormoni tiroidei può compromettere la produzione energetica dell’organismo. La stanchezza persistente può essere legata a squilibri ormonali, in particolare a livelli elevati di progesterone o a ipotiroidismo. Il progesterone può influenzare la funzione tiroidea, alterando i livelli di ormoni tiroidei e contribuendo alla sensazione di affaticamento. È essenziale valutare la funzione tiroidea in presenza di stanchezza cronica per identificare eventuali disfunzioni.

Sudorazioni Notturne

Le vampate di calore e la sudorazione notturna sono segnali distintivi della riduzione estrogenica durante la menopausa. Tuttavia, anche altri squilibri ormonali possono contribuire a questi episodi notturni. Le sudorazioni notturne sono un sintomo comune durante la perimenopausa e la menopausa, spesso causate dalla diminuzione degli estrogeni che influenzano il centro di regolazione della temperatura nel cervello. La terapia ormonale sostitutiva può essere efficace nel ridurre questi sintomi, migliorando la qualità del sonno e la qualità della vita.

Umore Altalenante e Depressione

Le fluttuazioni ormonali influenzano serotonina, dopamina e norepinefrina, neurotrasmettitori che regolano l’umore. Le alterazioni possono manifestarsi con ansia, irritabilità o depressione. Le fluttuazioni dei livelli di estrogeni possono influenzare la serotonina, contribuendo a cambiamenti dell’umore e sintomi depressivi. Le donne in menopausa hanno un rischio aumentato di sviluppare disturbi dell’umore, e la terapia ormonale può offrire benefici in alcuni casi. È importante monitorare i sintomi e considerare un approccio terapeutico personalizzato.

Altri segnali da non sottovalutare

  1. Perdita o Diradamento dei Capelli
    Un calo di estrogeni consente al testosterone di agire più intensamente sui follicoli piliferi, causando diradamento e perdita dei capelli. Ciò può avvenire dopo il parto, durante la menopausa o all’inizio di una terapia contraccettiva ormonale. Durante la menopausa, la diminuzione degli estrogeni può portare a cambiamenti nel ciclo di crescita dei capelli, causando diradamento e perdita di volume. Questo fenomeno è noto come alopecia androgenetica femminile e può essere influenzato anche da fattori genetici e ambientali. La gestione può includere trattamenti topici e, in alcuni casi, terapia ormonale.
  2. Mal di Testa
    Le emicranie correlate al ciclo mestruale sono spesso dovute al calo di estrogeni. Chi ne soffre regolarmente dovrebbe consultare uno specialista per valutare eventuali disfunzioni ormonali.
  3. Secchezza Vaginale
    Estrogeni bassi riducono l’idratazione e l’elasticità della mucosa vaginale. Questo può causare fastidi, irritazioni e dolore durante i rapporti sessuali. È una condizione frequente in menopausa. La diminuzione degli estrogeni durante la menopausa può causare atrofia vulvovaginale, caratterizzata da secchezza, irritazione e dolore durante i rapporti sessuali. La terapia estrogenica locale, come creme o anelli vaginali, ha dimostrato di essere efficace nel migliorare i sintomi e la qualità della vita sessuale.
  4. Calo del Desiderio Sessuale
    Un basso livello di testosterone, prodotto anche dalle donne, può ridurre la libido. Questo squilibrio può essere temporaneo o cronico, ed è trattabile con un corretto bilancio ormonale. Il testosterone, sebbene presente in quantità minori nelle donne, gioca un ruolo importante nella libido. La terapia con testosterone può migliorare il desiderio sessuale in alcune donne in postmenopausa, ma è essenziale valutare attentamente i rischi e monitorare i livelli ormonali durante il trattamento.
  5. Modifiche al Tono del Seno
    Fluttuazioni estrogeniche possono rendere il tessuto mammario più denso o causare la formazione di noduli benigni. Qualsiasi cambiamento sospetto deve essere valutato dal medico.
  6. Aumento della Sete
    Gli estrogeni e il progesterone influenzano l’equilibrio idrico corporeo. La sete eccessiva può indicare alterazioni di questi ormoni o una carenza dell’ormone antidiuretico (ADH), che può portare a una rara patologia chiamata diabete insipido.

Approfondimenti Scientifici. Le recenti pubblicazioni confermano molti di questi collegamenti:

  • Rivista “Endocrine Reviews” (2023): approfondisce il ruolo degli estrogeni sulla funzione cognitiva e sull’umore.
  • NIH – PMC10538969 (2024): esplora l’interazione tra ormoni sessuali e microbiota intestinale, suggerendo nuove terapie per i disturbi gastrointestinali correlati a squilibri ormonali.
  • Endocrine Society Guidelines (2022): aggiornamenti sulle soglie diagnostiche per ipotiroidismo subclinico e raccomandazioni per lo screening nelle donne in menopausa.


Il prurito al seno è un disturbo comune che nella maggioranza dei casi ha cause innocue, come secchezza cutanea, allergie o infezioni fungine superficiali