L'acido folico, dubbi se faccia ingrassare davvero: miti e verità su questo integratore essenziale, i suoi effetti sul peso corporeo e il suo ruolo nella salute

Diciamolo subito, non esistono evidenze scientifiche che dimostrino un legame diretto tra l’assunzione di acido folico e l’aumento del peso corporeo. Nelle persone con livelli normali di folato nel sangue, l’integrazione di questa vitamina non comporta modifiche significative al peso. Anzi, al contrario, in condizioni di carenza di folati può verificarsi una perdita di peso, che può essere recuperata una volta ripristinati i valori corretti attraverso supplementazione. Legittima la domanda se l’acido folico si possa assumere con regolarità.

Acido folico e dieta

Acido folico e dieta, fa ingrassare? Una guida dettagliata su regime dietetico, folina, controindicazioni e dosaggio consigliato

Effetti collaterali rari e generalmente lievi della folina

L’acido folico è ben tollerato e non presenta effetti indesiderati frequenti. Quando si manifestano, si tratta per lo più di disturbi di lieve entità e transitori: sensazione di gonfiore addominale, perdita di appetito, flatulenza, nausea, alterazioni del gusto, irritabilità, disturbi del sonno o della concentrazione. In casi rari, possono emergere reazioni allergiche più serie, come eruzioni cutanee, difficoltà respiratorie o gonfiore del volto e delle vie aeree: in tali circostanze, è essenziale ricorrere immediatamente al proprio medico.

È opportuno altresì consultare un medico prima di iniziare la terapia di assunzione di acido folico se si è in trattamento farmacologico con altri principi attivi, oppure se si ha una predisposizione a patologie tumorali (in particolare al colon o alla prostata), ma anche se si sospetta una carenza di vitamina B12. Un’assunzione eccessiva può mascherare i sintomi dell’anemia da B12, senza però impedire eventualmente i danni neurologici associati. Inoltre, la folina può interferire con l’efficacia di altri farmaci: è quindi fondamentale verificare eventuali interazioni e compatibilità con il proprio regime terapeutico.

Alcune ricerche su modelli animali hanno rilevato che un consumo eccessivo in presenza di una dieta ricca di grassi, può favorire un maggior accumulo di tessuto adiposo, ma non bisogna preoccuparsi. Questo effetto si è osservato solo se i soggetti non seguivano una dieta povera di grassi o se non assumevano quantità normali della vitamina: inoltre questi risultati riguardano esclusivamente studi condotti su animali e non trovano conferma negli esseri umani.

L’idea che i folati siano responsabili di un aumento del peso corporeo è un fraintendimento piuttosto diffuso, ma infondato.

I folati partecipano a funzioni chiave come la sintesi del DNA e degli amminoacidi, fondamentali per la rigenerazione cellulare, ma queste attività non implicano un incremento ponderale. Inoltre, gli alimenti naturalmente ricchi di folati – come verdure a foglia verde, legumi e cereali fortificati – sono generalmente a basso contenuto calorico.

Variazioni individuali e metabolismo genetico

Esistono però differenze individuali nella risposta all’acido folico, influenzate anche da fattori genetici, come le varianti nel gene MTHFR, che regola il metabolismo del folato. Queste differenze genetiche possono modificare il modo in cui l’organismo utilizza il folato, con possibili effetti sul metabolismo energetico e sulla composizione corporea.

Anche lo stile di vita – compresi alimentazione, attività fisica, qualità del sonno e livelli di stress – può incidere sull’equilibrio tra introito e dispendio calorico, rendendo difficile attribuire un cambiamento di peso solo al consumo di acido folico.

Le vere cause dell’aumento di peso

Il fattore principale che determina un aumento del peso resta comunque il bilancio energetico: quando si assumono più calorie di quante se ne consumino, l’organismo tende ad accumulare grasso. Altri elementi, come l’assunzione di farmaci (ad esempio contraccettivi o corticosteroidi), la gravidanza o disfunzioni tiroidee, possono contribuire all’aumento ponderale. In questi casi, è utile confrontarsi con un medico per identificare le cause specifiche e valutare la reale necessità di integrazione vitaminica.



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