Cos’è la lipasi pancreatica, il suo ruolo nella digestione dei grassi, i valori normali, alti e bassi, le patologie associate e come viene eseguito l’esame del sangue
La lipasi pancreatica è un enzima digestivo fondamentale per la digestione dei grassi. Si tratta di un enzima idrolitico della classe delle esterasi, secreto dal pancreas sotto forma inattiva e attivato nell’intestino tenue. L’azione della lipasi è spesso facilitata dalla bile, che emulsionando i grassi ne favorisce la digestione.

Valori normali, quando e come, perché viene richiesto questo esame. La lipasi pancreatica rappresenta un elemento essenziale per il corretto funzionamento del sistema digestivo, poiché garantisce la scomposizione e l’assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili, oltre a fornire informazioni cliniche fondamentali sullo stato di salute del pancreas
Questo enzima svolge un ruolo chiave nella digestione dei grassi e nell’assorbimento delle vitamine liposolubili (A, D, E e K). Inoltre, la misurazione della lipasi nel sangue rappresenta un indicatore diagnostico per alcune patologie pancreatiche, come la pancreatite acuta, poiché valori elevati segnalano possibili danni o infiammazioni del pancreas.
La lipasi pancreatica è un enzima prodotto dal pancreas esocrino, la parte del pancreas responsabile della secrezione degli enzimi digestivi. Viene sintetizzata nei coni acinari e riversata nei dotti pancreatici, fino al duodeno, dove la sua attività è favorita dall’ambiente intestinale e dalla presenza della bile, che emulsionando i grassi ne facilita la digestione.
Dal punto di vista fisiologico, ha un ruolo centrale nella digestione e nell’assorbimento dei nutrienti. La sua funzione principale consiste nel trasformare i trigliceridi alimentari in glicerolo e acidi grassi liberi, molecole più piccole e assorbibili dall’intestino. Questo processo permette anche l’assorbimento delle vitamine liposolubili A, D, E e K, essenziali per numerose funzioni biologiche, tra cui la coagulazione e la risposta immunitaria. Inoltre, gli acidi grassi prodotti dalla digestione vengono trasportati nel sangue e utilizzati come fonte di energia o immagazzinati nel tessuto adiposo.
Clinicamente, la lipasi pancreatica riveste anche un ruolo diagnostico. Un deficit dell’enzima può provocare malassorbimento dei grassi, feci untuose e perdita di peso, mentre livelli elevati nel sangue possono indicare patologie acute del pancreas, come la pancreatite, o altre condizioni gastrointestinali.
Come interpretare i valori dell’esame: alta, bassa e valori normali
I valori nel sangue possono essere utilizzati per valutare la funzionalità del pancreas. Valori compresi tra 10-140 indicano un’attività pancreatica normale, mentre valori elevati possono segnalare condizioni acute come la pancreatite, traumi pancreatici, ostruzioni del dotto pancreatico o altre patologie gastrointestinali; questi valori tendono a comparire entro poche ore dall’insulto pancreatico e a normalizzarsi entro una o due settimane se non persistono danni. Valori inferiori alla norma, meno frequenti, possono indicare insufficienza pancreatica cronica, fibrosi cistica o danni estesi al pancreas, comportando malassorbimento dei grassi e perdita di peso. L’interpretazione clinica richiede quindi di distinguere tra valori normali, alti o bassi, per valutare la necessità di ulteriori esami o interventi terapeutici.
Valori di lipasi (U/L) | Interpretazione | Sintomi comuni | Patologie associate | Note aggiuntive |
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10–140 (varia leggermente a seconda del laboratorio) | Normale | Nessuno specifico | Funzione pancreatica adeguata | Indica attività pancreatica regolare; non richiede interventi |
>140 (spesso 3–10 volte oltre la norma) | Elevati (iperlipasemia) | Dolore addominale acuto, nausea, vomito | Pancreatite acuta, trauma pancreatico, ostruzione del dotto pancreatico (calcoli), insufficienza renale, alcune malattie gastrointestinali | I valori aumentano entro 4–8 ore dall’insulto pancreatico, picco a 24 h, normalizzano entro 7–14 giorni se non persistono danni |
<10 | Bassi (liplasemia ridotta) | Steatorrea (feci untuose), perdita di peso, malassorbimento dei grassi | Insufficienza pancreatica cronica, fibrosi cistica, danno esteso al pancreas (post-chirurgico o cronico) | Può richiedere terapia enzimatica sostitutiva e valutazione nutrizionale; meno comune rispetto ai valori elevati |
Come si esegue l’esame e quando viene richiesto?
L’esame si esegue mediante un prelievo di sangue venoso, generalmente dal braccio, e il campione viene analizzato con metodi enzimatici automatizzati per misurarne l’attività nel siero o nel plasma. Nella maggior parte dei casi non è richiesta una preparazione particolare, anche se alcuni laboratori consigliano il digiuno di 8–12 ore per evitare interferenze dovute ai pasti, e si consiglia di segnalare eventuali farmaci in uso che potrebbero influenzare i valori.
L’esame viene prescritto principalmente per valutare la funzione pancreatica o diagnosticare patologie del pancreas. Le indicazioni più comuni comprendono dolore addominale acuto sospetto per pancreatite, follow-up di pancreatite già diagnosticata, sospetto di insufficienza pancreatica cronica, controllo di condizioni post-traumatiche o post-chirurgiche del pancreas e valutazione di alcune malattie gastrointestinali o sistemiche che possono interessare l’organo.
Fattori che influenzano l’esame
I valori della lipasi pancreatica possono essere influenzati da numerosi fattori che ne modificano la concentrazione nel sangue e incidono sull’interpretazione clinica dell’esame. Tra i fattori fisiologici vi sono l’alimentazione, in particolare pasti ricchi di grassi, l’età e il sesso del paziente, e il digiuno prima del prelievo, raccomandato per ridurre le variazioni legate ai pasti.
Fattori patologici come pancreatite acuta o cronica, tumori pancreatici, traumi, interventi chirurgici, malattie gastrointestinali, insufficienza renale o fibrosi cistica possono rispettivamente aumentare o ridurre i valori di lipasi. Anche alcuni farmaci, tra cui diuretici, corticosteroidi e alcuni antibiotici o chemioterapici, possono alterare i livelli enzimatici, rendendo importante comunicare al medico eventuali terapie in corso.
Altri elementi, come lo stato di idratazione o le condizioni di conservazione e trasporto del campione, possono ulteriormente influenzare i risultati dell’esame. Complessivamente, questi fattori devono essere considerati per una corretta interpretazione dei valori di lipasi pancreatica.