Cosa sono le metanefrine, come interpretare i valori dell’esame e quando viene richiesto per individuare tumori secernenti catecolamine
Le metanefrine sono sostanze prodotte dalla degradazione della norepinefrina e dell’epinefrina, due catecolamine sintetizzate dalle ghiandole surrenali. Dal punto di vista chimico, derivano dalla metilazione di queste catecolamine e in ambito clinico si considerano principalmente la metanefrina e la normetanefrina.
Questi composti rappresentano indicatori importanti per la diagnosi di tumori capaci di produrre catecolamine, come feocromocitomi e paragangliomi, che possono causare sintomi quali ipertensione, palpitazioni, sudorazione e mal di testa. La misurazione dei livelli di metanefrine nel sangue o nelle urine permette di identificare la possibile presenza di questi tumori.

Valori normali, quando e come, perché viene richiesto questo esame. Le Le metanefrine sono metaboliti stabili delle catecolamine, utilizzati principalmente come indicatori diagnostici di tumori secernenti catecolamine
Inoltre, il monitoraggio dei livelli di metanefrine dopo l’intervento chirurgico consente di verificare l’assenza di recidive, rappresentando uno strumento utile nel follow-up dei pazienti.
Le metanefrine non svolgono funzioni fisiologiche o anatomiche dirette, poiché derivano dalle catecolamine, sostanze biologicamente attive come epinefrina e norepinefrina. Si tratta di prodotti di degradazione generati principalmente dall’enzima catecol-O-metiltransferasi (COMT) e successivamente trasformati in acido vanilmandelico, eliminato con le urine.
Pur non esercitando effetti sul sistema cardiovascolare, respiratorio o nervoso, le metanefrine rivestono un ruolo diagnostico importante: i loro livelli nel sangue o nelle urine riflettono la quantità di catecolamine prodotte dall’organismo o da eventuali tumori secernenti catecolamine, come feocromocitomi o paragangliomi. La loro stabilità rispetto alle catecolamine le rende strumenti affidabili per la diagnosi e il monitoraggio di queste patologie.
Come interpretare i valori dell’esame: alta, bassa e valori normali
L’interpretazione dei valori, sia plasmatici sia urinari, deve essere sempre valutata nel contesto clinico e considerando le condizioni del prelievo, poiché diversi fattori possono influenzarne i risultati. Valori rientranti negli intervalli di riferimento indicano assenza di eccessiva produzione di catecolamine, mentre valori elevati suggeriscono una possibile iperproduzione, come nei feocromocitomi o paragangliomi, ma possono anche dipendere da stress, farmaci o altre condizioni mediche. Valori inferiori al normale, invece, generalmente non hanno rilevanza clinica.
Parametro | Valori di riferimento | Valori elevati | Valori bassi | Sintomi associati | Patologie possibili | Note aggiuntive |
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Metanefrina plasmatica | < 0,5 nmol/L | > 0,5 nmol/L | < 0,1 nmol/L (non rilevante) | Palpitazioni, sudorazione, cefalea, ipertensione | Feocromocitoma, paraganglioma, ipertiroidismo, insufficienza renale, stress intenso | Misurazione preferibile a digiuno e a riposo; stabile rispetto a catecolamine |
Normetanefrina plasmatica | < 0,9 nmol/L | > 0,9 nmol/L | < 0,2 nmol/L (non rilevante) | Palpitazioni, ansia, tachicardia, ipertensione | Feocromocitoma, paraganglioma, stress acuto, farmaci (antidepressivi, beta-bloccanti) | Livelli persistenti elevati richiedono conferma con ulteriori test diagnostici |
Metanefrine urinarie 24h | Metanefrina: 52–341 μg/24h Normetanefrina: 88–444 μg/24h | Sopra i limiti di riferimento | Sotto i limiti di riferimento (non clinicamente rilevante) | Simili a quelli plasmatici | Feocromocitoma, paraganglioma, ipertiroidismo, farmaci | Utile per confermare risultati plasmatici o in casi di secrezione intermittente |
Note generali | – | – | – | – | – | Per aumentare l’affidabilità, evitare stress fisico e psicologico, caffeina, nicotina e alcuni farmaci prima del test; eventuali valori alterati vanno confermati con prelievi ripetuti o test complementari (imaging: TC, RM, MIBG) |
Come si esegue l’esame e quando viene richiesto?
L’esame può essere eseguito su plasma o su urina delle 24 ore e viene principalmente utilizzato per diagnosticare o monitorare tumori secernenti catecolamine, come feocromocitomi e paragangliomi. Il prelievo plasmatico richiede riposo e digiuno, evitando stress, caffeina, nicotina e farmaci che possano influenzare i risultati, mentre la raccolta urinaria consiste nella raccolta completa delle urine prodotte in 24 ore. L’esame viene richiesto in caso di ipertensione resistente o improvvisa, sintomi come palpitazioni e sudorazione, sospetto di tumori secernenti catecolamine, follow-up post-operatorio o screening genetico. La raccolta deve avvenire in condizioni controllate e valori alterati richiedono conferma con ulteriori test e, se necessario, indagini di imaging.
Fattori che influenzano l’esame
I risultati dell’esame delle metanefrine possono essere influenzati da vari fattori, che devono essere considerati per evitare falsi positivi o negativi. Tra questi vi sono fattori fisiologici, come lo stress fisico o psicologico, l’esercizio intenso ed eventuali differenze legate ad età e sesso; farmaci e sostanze, tra cui antidepressivi, beta-bloccanti, decongestionanti, caffeina, nicotina e alcol; condizioni cliniche come ipertiroidismo, insufficienza renale, ipertensione grave o febbre; e infine modalità di raccolta, inclusi riposo insufficiente prima del prelievo, raccolta urinaria incompleta o conservazione inadeguata del campione.