Cos’è la sideremia, come si esegue l’esame del sangue, i valori normali, le cause di ferro basso o alto e i fattori che influenzano i risultati

La mioglobina è una proteina presente nei muscoli, essenziale per il corretto utilizzo dell’ossigeno a livello cellulare. Si tratta di una proteina globulare semplice, formata da una sola catena polipeptidica, localizzata soprattutto nel muscolo scheletrico di tipo ossidativo e nel cuore. La sua caratteristica principale è la presenza del gruppo eme, un complesso molecolare che contiene un atomo di ferro capace di legare e rilasciare ossigeno in modo reversibile. Nell’uomo, la sintesi della mioglobina è regolata dal gene MB.

La funzione di questa proteina è quella di agire come riserva di ossigeno all’interno delle fibre muscolari, permettendo di soddisfare le esigenze energetiche nei momenti di maggiore richiesta, come durante l’attività fisica intensa. Oltre a immagazzinare ossigeno, la mioglobina ne facilita anche il passaggio dal sangue al citoplasma delle cellule, rendendo più efficiente la diffusione di questo gas vitale nei tessuti.

Esami di Laboratorio

Valori normali, quando e come, perché viene richiesto questo esame. La mioglobina rappresenta un elemento cruciale per il corretto funzionamento muscolare, garantendo un apporto costante di ossigeno, supportando il metabolismo energetico e proteggendo le cellule da stress ossidativo e danni ischemici

Accanto a queste funzioni primarie, la mioglobina contribuisce anche alla protezione delle cellule muscolari dallo stress ossidativo. Può infatti legare e neutralizzare le specie reattive dell’ossigeno e partecipare al metabolismo dell’ossido nitrico, sostanza coinvolta nella regolazione della funzione vascolare e muscolare.

È una proteina localizzata principalmente nei muscoli scheletrici ossidativi e nel tessuto cardiaco, dove la richiesta di ossigeno è costante e particolarmente elevata. Nel muscolo scheletrico, risulta più abbondante nelle fibre lente, che lavorano in condizioni aerobiche, e nelle fibre intermedie ossidative, caratterizzate da un metabolismo mitocondriale attivo. Nel cuore, invece, è presente in tutte le cellule muscolari, a sostegno del continuo lavoro di contrazione.

Dal punto di vista fisiologico, svolge innanzitutto il compito di riserva interna di ossigeno, fondamentale nei momenti in cui l’apporto sanguigno non è sufficiente a coprire le richieste energetiche. Oltre a immagazzinarlo, favorisce anche la diffusione dell’ossigeno dai capillari al citoplasma muscolare, soprattutto nelle fasi iniziali dell’attività fisica.

In condizioni di sforzo intenso o di ridotta disponibilità di ossigeno, questa proteina interviene regolando la sua disponibilità e garantendo la continuità della respirazione mitocondriale. Ha inoltre un ruolo protettivo: partecipa al metabolismo dell’ossido nitrico e contribuisce a neutralizzare le specie reattive dell’ossigeno, riducendo i danni derivanti da processi ischemici e da stress ossidativo, soprattutto a livello cardiaco. Infine, agisce come sistema tampone intracellulare, stabilizzando le concentrazioni di ossigeno all’interno delle fibre muscolari e limitando le fluttuazioni dovute ai cambiamenti di attività metabolica.

Come interpretare i valori della sideremia: alti, bassi e normali

La mioglobina è presente nei muscoli scheletrici e cardiaci, con il compito di immagazzinare ossigeno e rilasciarlo quando necessario. In caso di danno muscolare, come infarti, traumi o sforzi intensi, la mioglobina viene rilasciata nel sangue e successivamente eliminata tramite i reni.

I valori normali nel sangue possono variare leggermente a seconda del laboratorio, della metodologia utilizzata e di caratteristiche individuali come sesso e massa muscolare, oscillando indicativamente tra 25 e 85 ng/mL. Nelle urine, la mioglobina è normalmente assente o presente in quantità molto bassa; valori elevati possono indicare danni muscolari significativi.

Valori alti nel sangue possono derivare da diversi fattori, tra cui traumi muscolari, esercizio fisico intenso, rabdomiolisi, infarto miocardico, malattie muscolari croniche o infiammatorie, interventi chirurgici, convulsioni o problemi renali. Dopo un danno acuto, la mioglobina aumenta entro 2-3 ore, raggiunge il picco in 8-12 ore e tende a normalizzarsi entro 24 ore se il danno non persiste.

Valori nella norma o bassi generalmente indicano assenza di danni muscolari recenti significativi. Un risultato basso non esclude completamente un danno, soprattutto se l’esame è effettuato troppo presto o se il danno è limitato.

ParametroValori di riferimentoSintomi associatiPatologie / cause possibiliNote aggiuntive
Mioglobina nel sangue25–72 ng/mL (UCSF) Uomini < 91 ng/mL; donne < 63 ng/mL (altro riferimento) 0–85 ng/mL (ValoriNormali.com)Debolezza muscolare, dolore o rigidità, urine scure (se elevata)Danno muscolare acuto, rabdomiolisi, infarto miocardico, malattie muscolari croniche o infiammatorie, interventi chirurgici, convulsioni, ustioni, shockAumento rapido entro 2–3 ore dal danno, picco 8–12 ore, ritorno alla norma entro ~24 ore se il danno non persiste
Mioglobina nelle urineNormalmente assente o molto bassaUrine scure, dolore muscolareDanno muscolare esteso, rabdomiolisiPresenza significativa può indicare danno muscolare grave o insufficienza renale
Mioglobina bassa o non rilevabileNessun valore critico specificoDi solito assente o non evidenteNon clinicamente rilevanteNon esclude danno muscolare se l’esame è precoce o se il danno è localizzato
Considerazioni generaliLa mioglobina non è specifica per il tipo o la sede del danno; va interpretata insieme ad altri esami (troponina, CK-MB, enzimi muscolari). I livelli dipendono anche dalla funzionalità renale e dal timing del prelievo.

È importante sottolineare che la mioglobina non è specifica per il tipo o la sede del danno, pertanto la sua interpretazione va integrata con altri esami e valutazioni cliniche.

Come si esegue l’esame e quando viene richiesto?

L’esame si effettua principalmente tramite un prelievo di sangue, mentre in alcuni casi può essere richiesto un campione di urine per valutare la presenza della proteina. Il sangue viene prelevato di norma da una vena del braccio e analizzato con metodi immunologici per determinarne la concentrazione. Nelle urine, la ricerca di mioglobina è utile soprattutto in caso di sospetta rabdomiolisi o di danno muscolare esteso. In genere non è necessaria una preparazione particolare, anche se è consigliabile evitare sforzi fisici intensi nelle 24 ore precedenti, poiché l’esercizio può aumentare temporaneamente i livelli di mioglobina.

L’esame viene prescritto in diverse situazioni cliniche, come il sospetto di infarto miocardico acuto, danni muscolari acuti o traumi, rabdomiolisi, malattie muscolari infiammatorie o croniche, monitoraggio post-operatorio o dopo convulsioni o ustioni, e in presenza di compromissione renale sospetta.

Fattori che influenzano l’esame

Diversi fattori possono influenzare i risultati dell’esame, alterandone temporaneamente i valori o complicandone l’interpretazione. Tra questi, l’attività fisica intensa può provocare un aumento transitorio della proteina anche in assenza di danno patologico, motivo per cui è consigliabile evitare sforzi rilevanti nelle 24 ore precedenti il prelievo. Traumi, interventi chirurgici, ustioni o lesioni muscolari recenti possono anch’essi determinare un innalzamento dei livelli di mioglobina, anche senza sintomi evidenti.

La funzionalità renale rappresenta un altro fattore determinante: in caso di insufficienza renale o ridotta filtrazione glomerulare, la mioglobina può accumularsi nel sangue indipendentemente dal danno muscolare. Inoltre, la tempistica del prelievo è cruciale, poiché la mioglobina aumenta rapidamente entro 2-3 ore dal danno, raggiunge il picco in 8-12 ore e tende a normalizzarsi entro 24 ore; prelievi effettuati troppo precocemente o troppo tardi possono quindi non riflettere correttamente l’entità del danno.

Patologie muscolari croniche o infiammatorie possono mantenere la mioglobina leggermente elevata in maniera persistente, senza indicare un evento acuto, mentre alcuni farmaci o integratori che alterano la degradazione muscolare o la funzione renale possono modificare i livelli della proteina.


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