Seguire e implementare le buone pratiche alimentari è imprescindibile per garantire la sicurezza, la qualità e la legalità degli alimenti

Le buone pratiche alimentari comprendono l’insieme di procedure e comportamenti adottati per garantire che gli alimenti siano sicuri, di qualità elevata e preparati in condizioni igieniche ottimali. Tali pratiche sono essenziali non solo per prevenire contaminazioni, ma anche per proteggere la salute dei consumatori e assicurare la conformità alle leggi vigenti.

Le imprese devono essere consapevoli delle normative

Le imprese devono essere consapevoli delle normative applicabili e impegnarsi attivamente per rispettarle, tutelando la salute dei consumatori e proteggendo la propria reputazione

Si parla di buona pratica alimentare quando vengono seguite regole e procedure che assicurano la sicurezza e l’integrità degli alimenti durante tutte le fasi della loro lavorazione e distribuzione. Tutti gli operatori del settore, dai produttori ai distributori, sono legalmente tenuti a rispettare queste pratiche per ridurre al minimo i rischi di contaminazione. I principali tipi di contaminanti comprendono:

  • Biologici: batteri, virus e muffe.
  • Fisici: corpi estranei come capelli o frammenti di vetro.
  • Chimici: residui di pesticidi o sostanze utilizzate per la pulizia.
  • Allergenici: ingredienti come arachidi, latte e uova che possono scatenare reazioni allergiche.

L’importanza delle buone pratiche alimentari

Ogni anno milioni di persone nel mondo sono colpite da malattie legate al consumo di alimenti contaminati. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 600 milioni di persone sviluppano malattie di origine alimentare ogni anno, con oltre 400.000 decessi. Seguire buone pratiche igieniche è dunque fondamentale per ridurre la diffusione di agenti patogeni e tutelare la sicurezza alimentare.

Alcune categorie di persone, come bambini, anziani, donne in gravidanza e soggetti con sistema immunitario debole, sono particolarmente vulnerabili agli effetti degli alimenti contaminati. Anche piccole trascuratezze possono avere conseguenze gravi; per questo, l’adozione di pratiche corrette è fondamentale per proteggere questi gruppi sensibili.

Errori nella gestione degli alimenti possono provocare contaminazioni e sprechi. Implementare corrette procedure igieniche riduce gli scarti, ottimizza l’uso delle risorse e migliora l’efficienza economica delle attività alimentari.

Un singolo episodio di intossicazione alimentare o di scarsa igiene può danneggiare la credibilità di un’azienda in modo significativo. Mantenere standard elevati di igiene alimentare contribuisce a consolidare la fiducia dei clienti e a preservare l’immagine aziendale.

Rispetto delle normative

Le imprese alimentari devono osservare regolamenti a livello europeo e nazionale per garantire la sicurezza dei consumatori. Il rispetto delle leggi vigenti permette di evitare sanzioni, contenziosi legali e possibili chiusure dell’attività.

Le principali normative di riferimento in Europa e in Italia comprendono:

  • Regolamento (CE) n. 178/2002: stabilisce i principi generali della legislazione alimentare europea, garantendo la sicurezza degli alimenti e tracciabilità lungo tutta la filiera. Gli operatori devono assicurare che gli alimenti immessi sul mercato non siano dannosi per la salute e rispettino gli standard di qualità previsti.
  • Regolamento (CE) n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari: detta le norme igienico-sanitarie per tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti. Richiede l’adozione di sistemi di autocontrollo basati sui principi HACCP, la formazione del personale e la corretta gestione delle strutture e delle attrezzature.
  • Regolamento (UE) n. 1169/2011 (Informazioni alimentari ai consumatori): obbliga a fornire informazioni chiare e trasparenti sugli ingredienti e sugli allergeni presenti nei prodotti alimentari, assicurando che i consumatori possano fare scelte sicure.
  • Legge italiana n. 155/2001 e D.Lgs. 231/2017 (attuazione della normativa europea): recepiscono le direttive europee sull’etichettatura, la tracciabilità e la sicurezza alimentare, garantendo l’informazione completa sui prodotti preconfezionati venduti al consumatore finale. Analogamente a Natasha’s Law nel Regno Unito, queste disposizioni richiedono che gli allergeni siano chiaramente indicati negli alimenti preconfezionati.
Le 4 C dell’Igiene Alimentare

Per mantenere elevati standard igienici, si fa riferimento alle cosiddette “4 C”:

  1. Pulizia: lavarsi accuratamente le mani prima e dopo la manipolazione degli alimenti, sanificare strumenti e superfici per ridurre la presenza di batteri.
  2. Cottura: cuocere gli alimenti alle temperature adeguate per eliminare agenti patogeni, utilizzando strumenti di controllo come i termometri.
  3. Conservazione: mantenere gli alimenti a temperature sicure (al massimo 4°C per i cibi refrigerati e -18°C per quelli congelati) per impedirne la proliferazione batterica.
  4. Contaminazione incrociata: separare alimenti crudi da quelli pronti al consumo, pulire superfici e strumenti e prevenire il trasferimento di allergeni


I metodi più efficaci per rimuovere i pesticidi da frutta e verdura: lavaggi con acqua, bicarbonato, aceto, sbucciatura e sbollentatura