Cos’è la transferrina, a cosa serve, come interpretare i valori dell’esame del sangue, sintomi associati, patologie correlate e fattori che influenzano i risultati
La transferrina è una proteina del sangue appartenente alle β-globuline, caratterizzata dalla capacità di legare due ioni di ferro contemporaneamente. In circolo si presenta sia in forma libera, senza ferro, sia legata al minerale. La sua funzione principale consiste nel trasportare il ferro assorbito dall’intestino verso organi come il midollo osseo, il fegato e la milza, dove viene utilizzato o immagazzinato.
Oltre al trasporto, contribuisce a mantenere il ferro in soluzione e in una forma non dannosa, prevenendo la formazione di radicali liberi e limitando la crescita di microrganismi che dipendono da questo elemento.

La Transferrina rappresenta un elemento chiave nel metabolismo del ferro, garantendone il corretto utilizzo e contribuendo alla protezione dell’organismo da potenziali danni ossidativi e infettivi
Riducendo la quantità di ferro libero nel plasma, svolge quindi anche un ruolo indiretto nella difesa immunitaria.
La transferrina è una glicoproteina prodotta dal fegato e rappresenta il principale mezzo di trasporto del ferro nel sangue. Questa proteina lega il minerale in forma ferrica e lo distribuisce agli organi che lo utilizzano o lo accumulano, come midollo osseo, fegato e milza, attraverso specifici recettori cellulari. Oltre al trasporto, contribuisce a mantenere il ferro in una forma solubile e non reattiva, evitando reazioni ossidative dannose per cellule e DNA. Limitando la presenza di ferro libero, ostacola inoltre la proliferazione di batteri che ne hanno bisogno per crescere, supportando così le difese immunitarie. Regola anche l’ingresso del ferro nelle cellule coinvolte in processi metabolici fondamentali, tra cui la sintesi di DNA, enzimi e molecole mitocondriali. Nel midollo osseo favorisce la produzione di globuli rossi fornendo il ferro necessario alla formazione dell’emoglobina. Nel complesso, svolge un ruolo fondamentale nell’equilibrio del ferro nell’organismo, prevenendo tossicità e contribuendo al corretto funzionamento di diversi processi fisiologici.
Come interpretare i valori dell’esame: alta, bassa e valori normali
I valori di transferrina nel sangue permettono di valutare lo stato del ferro nell’organismo. Generalmente, negli adulti, la transferrina sierica si colloca tra 200 e 360 mg/dL, mentre la saturazione della transferrina, cioè la percentuale legata al ferro, varia tra il 20 e il 50%.
Valori elevati indicano spesso una carenza di ferro o un aumento della necessità di questo minerale, come avviene nell’anemia sideropenica, in gravidanza, con l’uso di contraccettivi orali, in casi di malnutrizione o in alcune malattie croniche epatiche. Al contrario, valori bassi possono riflettere un sovraccarico di ferro, infiammazione cronica, malattie epatiche avanzate, insufficienza renale, malnutrizione proteica o alcune neoplasie. L’interpretazione clinica dei risultati deve considerare anche la saturazione della transferrina e altri parametri come ferritina, sideremia e TIBC, per distinguere tra carenza e eccesso di ferro e identificare correttamente eventuali condizioni patologiche.
| Parametro | Valori di riferimento (adulti) | Valori alti | Sintomi associati ai valori alti | Patologie associate ai valori alti | Valori bassi | Sintomi associati ai valori bassi | Patologie associate ai valori bassi | Note aggiuntive |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Transferrina sierica | 200–360 mg/dL | >360 mg/dL | Fatica, pallore, debolezza, ridotta resistenza allo sforzo | Anemia sideropenica, gravidanza, uso di contraccettivi orali, malnutrizione, epatopatie iniziali | <200 mg/dL | Stanchezza, debolezza, possibili complicanze da sovraccarico di ferro | Emocromatosi, infiammazione cronica, malattie epatiche avanzate, insufficienza renale cronica, alcune neoplasie | I valori elevati riflettono aumento della capacità di trasporto del ferro; quelli bassi indicano ridotta sintesi proteica o eccesso di ferro. |
| Saturazione della transferrina (TSAT) | 20–50 % | >50 % | Possibili danni da ferro libero: affaticamento, danni cellulari | Sovraccarico di ferro, emocromatosi | <20 % | Pallore, debolezza, affaticamento | Carenza di ferro, anemia sideropenica | La TSAT indica la percentuale di transferrina legata al ferro. Deve essere interpretata insieme alla transferrina sierica e ferritina. |
Come si esegue l’esame e quando viene richiesto?
L’esame della transferrina è un’analisi del sangue di routine, finalizzata a valutare lo stato del ferro nell’organismo. Viene eseguito mediante un prelievo ematico, di solito a digiuno, sufficiente a fornire il campione necessario per la misurazione della concentrazione sierica di transferrina e, spesso, della sua saturazione. Talvolta viene calcolata anche la capacità totale legante il ferro (TIBC) per ottenere un quadro più completo del metabolismo del ferro. L’esame viene richiesto in caso di sospetta anemia da carenza di ferro, per il controllo di sovraccarichi di ferro, nel monitoraggio di malattie croniche, nella valutazione della funzionalità epatica o renale, durante la gravidanza e in presenza di sintomi generici come stanchezza, pallore o debolezza.
I risultati devono essere interpretati insieme ad altri parametri, come ferritina, sideremia e TIBC, per una corretta valutazione dello stato del ferro nell’organismo.
Fattori che influenzano l’esame
I risultati dell’esame possono essere influenzati da diversi fattori, rendendo necessaria un’interpretazione attenta. Lo stato nutrizionale influisce sui valori: malnutrizione proteica o diete povere di ferro possono ridurre la transferrina, mentre carenze di ferro possono stimolarne la produzione. Durante la gravidanza e in seguito all’uso di contraccettivi orali, la sintesi di transferrina aumenta fisiologicamente. La presenza di infiammazione cronica, infezioni, malattie croniche, neoplasie o insufficienza renale può ridurre i livelli della proteina, che è una cosiddetta proteina negativa dell’infiammazione. Anche la funzione epatica ha un ruolo: malattie epatiche avanzate riducono la sintesi di transferrina, mentre alterazioni lievi possono aumentarne leggermente i valori. Un eccesso di ferro nell’organismo, come nell’emocromatosi o dopo trasfusioni frequenti, può diminuire la produzione di transferrina. Infine, alcuni farmaci e terapie con ferro possono modificare sia i livelli della proteina sia la sua saturazione.

