Quando assumere magnesio in gravidanza: benefici, rischi, evidenze scientifiche e usi clinici supportati da studi e revisioni Cochrane

Il magnesio è un elemento nutriente fondamentale e svolge un ruolo centrale in numerose funzioni fisiologiche, dalla trasmissione neuromuscolare alla produzione di energia cellulare e la sintesi del DNA e delle proteine. In gravidanza, il fabbisogno di questo minerale aumenta sensibilmente per sostenere la crescita fetale e i cambiamenti metabolici della futura madre. Le indicazioni nutrizionali internazionali consigliano un’assunzione giornaliera di circa 350–400 mg negli Stati Uniti e 300 mg in Europa, proprio per soddisfare queste esigenze specifiche.

Cibo in gravidanza, cosa evitare

Una dieta equilibrata, ricca di alimenti contenenti magnesio come cereali integrali, verdure a foglia verde e legumi, è di norma sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero in gravidanza. L’integrazione orale di magnesio non è consigliata in modo sistematico, tranne nei casi in cui vi siano condizioni particolari o carenze documentate

Una revisione sistematica condotta dalla Cochrane Collaboration, basata sull’analisi di 10 studi clinici randomizzati per un totale di oltre 9.000 donne, non ha rilevato effetti significativamente positivi derivanti dall’assunzione orale di magnesio durante la gravidanza, ma ci sono delle eccezioni, che andremo a ad analizzare a breve. Secondo quanto emerso, l’integrazione non ha ridotto la mortalità perinatale, né ha avuto impatti concreti sul rischio di preeclampsia o sul tasso di neonati con crescita ritardata rispetto all’età gestazionale. Anche un altro gruppo di studi clinici (4 RCT) ha confermato l’assenza di benefici su pressione arteriosa, peso alla nascita o prevenzione del parto prematuro.

Oltre alle sue funzioni generali, il magnesio svolge un ruolo cruciale anche nei processi biologici specifici della gravidanza. Questo minerale partecipa all’attività enzimatica che regola la contrazione e il rilassamento muscolare, compresi i muscoli uterini: una sua carenza può quindi contribuire all’aumento del tono uterino, con potenziali implicazioni nel rischio di parto pretermine. Inoltre, il magnesio è coinvolto nella regolazione della glicemia e nella sensibilità all’insulina, un aspetto che ha portato alcuni studi preliminari a ipotizzarne un ruolo protettivo nel contesto del diabete gestazionale, sebbene le prove siano ancora limitate. Infine, il magnesio è riconosciuto per le sue proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie, potenzialmente rilevanti nella prevenzione di patologie legate allo stress ossidativo placentare, come la preeclampsia.

Sebbene l’integrazione di magnesio non sia raccomandata di routine, alcune evidenze suggeriscono possibili benefici in alcune situazioni. Una metanalisi di 7 studi randomizzati condotta su 2.653 donne ha mostrato una riduzione del rischio di preeclampsia del 24% (RR 0,76; IC 95% 0,59–0,98), con effetti ancora più marcati tra le donne considerate ad alto rischio (RR 0,54; IC 95% 0,35–0,83). Un singolo trial clinico su 568 pazienti in gravidanza ha inoltre segnalato una diminuzione dei ricoveri materni, un minor tasso di parti pretermine e una ridotta necessità di assistenza intensiva neonatale.

Magnesio, gravidanza e alimentazione

Assicurare un adeguato apporto di magnesio attraverso l’alimentazione è possibile e raccomandabile nella maggior parte delle gravidanze. I cibi più ricchi di questo minerale includono semi di zucca, mandorle, anacardi, spinaci, bietole, legumi (come fagioli neri e lenticchie) e cereali integrali. Anche il cacao amaro, l’avocado e alcuni tipi di pesce (come sgombro e salmone) apportano buone quantità di magnesio. Distribuire questi alimenti nei pasti quotidiani è un modo efficace per coprire il fabbisogno senza ricorrere a integratori.

🥗 Alimenti ricchi di magnesio indicati in gravidanza, quantità, modalità di consumo e consigli pratici:

AlimentoMagnesio per porzionePorzione standardCome assumerlo (cottura/consumo)Note e benefici in gravidanza
Semi di zucca150–170 mg30 g (2 cucchiai)Crudi o leggermente tostatiMolto concentrati, ottimi come snack o aggiunta a insalate o yogurt
Mandorle75–80 mg30 g (circa 20 pezzi)Preferibilmente crude o leggermente tostateForniscono anche calcio e proteine, attenzione in caso di reflusso
Spinaci (cotti)75–80 mg1/2 tazza (100 g) cottiBolliti o saltati leggermenteCottura riduce volume e aumenta assorbimento; ricchi anche di folati
Fagioli neri o borlotti60–65 mg1/2 tazza cotti (130 g)Ben cotti, preferibilmente a lunga cotturaFonte anche di ferro non-eme e fibra, ottimi per la regolarità
Anacardi80 mg30 gCrudi o tostati a seccoCalorici, da consumare in piccole quantità
Avena integrale55–60 mg1 tazza cotta (240 ml)Cotta in acqua o latteAdatta alla colazione; stabile anche in gravidanza con nausea
Avocado40–45 mg1 frutto medio (150 g)CrudoFonte anche di grassi buoni e potassio, utile contro i crampi
Cioccolato fondente (≥70%)65–70 mg30 gConsumato a temperatura ambienteMeglio in piccole dosi, limita consumo per caffeina e zuccheri
Tofu35–40 mg100 gCotto alla piastra o in padellaFonte vegetale di proteine e calcio, utile nelle diete senza carne
Banana30–35 mg1 frutto medio (120 g)CrudaPratica come spuntino, aiuta a combattere stanchezza e crampi
Pesce azzurro (sgombro)90–100 mg150 g cottoAl forno, alla griglia o al vaporeAnche fonte di omega-3 e vitamina D, ottimo in gravidanza

Un’alimentazione varia ed equilibrata rimane dunque la prima strategia da adottare,  salvo diversa indicazione medica.

I crampi alle gambe sono un disturbo comune in gravidanza, spesso riferito nel secondo e terzo trimestre. Secondo l’analisi della Cochrane su 5 studi clinici che hanno coinvolto 352 partecipanti, l’assunzione orale di magnesio in questo caso ha mostrato invece un effetto protettivo significativo, riducendo in modo consistente la frequenza dei crampi (OR 0,18; IC 95% 0,05–0,60). Ciò suggerisce un possibile utilizzo mirato del magnesio in presenza di questo specifico sintomo.

Integratori, quale scegliere?

Gli integratori di magnesio non sono tutti uguali, né per composizione chimica né per assorbimento e tollerabilità. Alcune formulazioni, come il magnesio citrato, il magnesio bisglicinato e il magnesio lattato, sono note per la loro alta biodisponibilità, cioè per la capacità di essere assorbite in modo efficiente a livello intestinale. Al contrario, forme come il magnesio ossido sono meno assorbibili e possono causare effetti collaterali intestinali più marcati, come diarrea o crampi addominali. La scelta della formulazione più adatta dovrebbe tenere conto sia dell’efficacia clinica sia della tollerabilità individuale, e andrebbe sempre discussa con il proprio medico o farmacista, soprattutto in gravidanza.

Il magnesio somministrato per via endovenosa sotto forma di solfato di magnesio ha un uso ben definito esclusivamente in ambito clinico, a differenza dell’integrazione orale. In caso di preeclampsia severa o eclampsia, viene impiegato per prevenire convulsioni e ridurre la mortalità materna. Inoltre, viene somministrato alle donne con rischio imminente di parto prematuro per proteggere il sistema nervoso centrale del feto, riducendo il rischio di paralisi cerebrale. Non esistono prove sufficienti che ne confermino l’efficacia quando usato in gravidanze a termine. L’impiego prolungato oltre i 5–7 giorni è sconsigliato, poiché può causare ipocalcemia neonatale e alterazioni ossee nel neonato.

Strumenti diagnostici per identificare la carenza di magnesio in gravidanza:

Test o ScalaTipoCosa misuraValori di riferimentoAffidabilità clinica in gravidanzaVantaggiLimiti principali
Magnesio sierico totaleEsame del sangueConcentrazione di magnesio nel plasma0,75–0,95 mmol/L (1,8–2,3 mg/dL)Bassa sensibilità: non riflette magnesio intracellulareFacile, economico, ampiamente disponibileNon identifica deplezione cellulare o subclinica
Magnesio eritrocitarioEsame ematochimicoLivello di magnesio all’interno dei globuli rossi1,65–2,65 mmol/LPiù accurato del sierico per deficit croniciRappresenta meglio le riserve intracellulariCostoso, poco disponibile in routine ospedaliera
Magnesio urinario (24h)Esame urineEscrezione urinaria totale di magnesio in 24 ore3–5 mmol/dieUtile in caso di sospetta perdita renaleAiuta a distinguere carenza da malassorbimento o perditaRichiede raccolta precisa delle urine 24h
Test provocativo (carico di Mg)Test funzionale (IV)Ritenzione di magnesio dopo somministrazione controllata EVRitenzione >20% suggerisce carenzaMetodo gold standard in ricerca, raro in clinicaMolto accurato per valutare deficit tissutaleInvasivo, lungo, non pratico in gravidanza
Sintomi clinici + score soggettiviValutazione clinica soggettivaCrampi, astenia, irritabilità, insonnia, parestesie, palpitazioniNon standardizzatiBassa specificità, utile solo se associato a esamiFacile, nessun costoSintomi aspecifici e sovrapponibili ad altri disturbi

Confronto tra forme di magnesio in gravidanza: caratteristiche cliniche, usi e limiti:

Forma di MagnesioVia di somministrazioneUsi principaliBiodisponibilitàEfficacia clinica documentataEffetti collaterali comuniContesto d’uso
Magnesio ossidoOraleIntegrazione nutrizionale genericaBassa (~4%)Nessun beneficio chiaro in gravidanza; usato talvolta contro crampiDiarrea, disturbi gastrointestinaliIntegratori da banco
Magnesio citratoOraleCrampi, stitichezza, possibile deficit documentatoBuona (25–30%)Alcune evidenze su crampi in gravidanza (OR 0,18; Cochrane)Blando effetto lassativoIntegrazione controllata
Magnesio bisglicinatoOraleAlta tollerabilità, usato per deficit da stress, crampi o carenza documentataMolto alta (~70–80%)Evidenze cliniche limitate in gravidanza; ben tolleratoRari effetti collateraliIntegratori premium, uso mirato
Magnesio lattatoOraleTalvolta usato in gravidanza per crampi e stanchezzaAlta (~60%)Scarse evidenze specifiche; ben tolleratoOccasionalmente nausea o flatulenzaIntegratori specifici, consigli medico
Magnesio solfatoEndovenosa (EV) / IMPrevenzione convulsioni (eclampsia), neuroprotezione fetale in parto pretermineN/A (non via digestiva)Alta efficacia per preeclampsia/eclampsia e riduzione paralisi cerebraleFlushing, ipotensione, ipocalcemia neonataleOspedaliero, solo sotto controllo medico

In altri casi specifici, l’integrazione di magnesio può essere presa in considerazione anche in assenza di evidenze cliniche generalizzate. Tra i gruppi a rischio vi sono le donne che soffrono di iperemesi gravidica (nausea e vomito persistenti), che possono presentare una perdita significativa di nutrienti, incluse le riserve di magnesio. Anche nelle gravidanze gemellari, nelle donne con ipertensione cronica, diabete preesistente o in regimi dietetici restrittivi (ad esempio diete povere di cereali o vegane mal bilanciate), può essere utile monitorare i livelli sierici di magnesio ed eventualmente intervenire con una supplementazione mirata. In questi casi, l’intervento dovrebbe essere sempre supervisionato da un ginecologo o da un nutrizionista esperto.

L’assunzione di magnesio per bocca, sebbene generalmente ben tollerata, può causare disturbi gastrointestinali come nausea, diarrea e crampi addominali. In caso di dosi elevate o uso prolungato, può portare a effetti più gravi come ipotensione, alterazioni del ritmo cardiaco o letargia. Inoltre, può interferire con l’assorbimento di altri minerali essenziali quali ferro, calcio e zinco, e ridurre l’efficacia di alcuni antibiotici o farmaci per la tiroide e il diabete. Per questo motivo, ogni integrazione dovrebbe essere valutata con attenzione e monitorata da un professionista sanitario.



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