La diarrea, un disturbo gastrointestinale caratterizzato da feci liquide o molli e un aumento della frequenza delle evacuazioni intestinali, può essere accompagnata da crampi addominali, nausea, vomito e sensazione di malessere generale. Le cause possono essere diverse, tra cui infezioni intestinali, intossicazione alimentare, intolleranze alimentari, uso di determinati farmaci, disturbi digestivi, stress e ansia.
Le infezioni intestinali, causate da batteri, virus o parassiti come norovirus, salmonella, Campylobacter ed Escherichia coli, possono irritare l’intestino e provocare diarrea. Le intossicazioni alimentari si verificano quando si consumano alimenti o bevande contaminate da batteri, virus o tossine. Alimenti come carne cruda o poco cotta, uova crude, latticini non pastorizzati e frutti di mare sono spesso associati a intossicazioni alimentari.
Alcune persone possono essere sensibili o intolleranti a determinati alimenti come il lattosio (zucchero del latte), il glutine (proteina presente nel grano e in altri cereali) o il fruttosio (zucchero presente in molti frutti), il consumo dei quali può scatenare diarrea nelle persone intolleranti. L’uso di alcuni farmaci, come gli antibiotici, può alterare l’equilibrio dei batteri intestinali e causare diarrea. Altri farmaci, come lassativi, antinfiammatori non steroidei (FANS) e alcuni antipertensivi, possono anche avere la diarrea come effetto collaterale.
Disturbi come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), la malattia infiammatoria intestinale (come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn) e la celiachia possono causare diarrea cronica o ricorrente. Situazioni di stress emotivo o ansia possono influire sulla funzione intestinale e causare diarrea in alcune persone.
La diarrea, spesso considerata una malattia comune legata a scelte alimentari specifiche, stress o malanni stagionali, in realtà rappresenta un avversario subdolo che causa oltre tre milioni di decessi ogni anno nel mondo. Questa condizione diarreica è provocata da diverse malattie infettive che possono diffondersi attraverso una scarsa igiene personale o tramite l’ingestione di acqua e cibi contaminati. Tuttavia, tali eventi sono circoscritti e comuni principalmente nei pazienti debilitati che vivono nei Paesi in via di sviluppo, mentre sono estremamente rari nei paesi industrializzati. In Italia, ad esempio, la mortalità dovuta alla diarrea è inferiore allo 0,4 per mille.
Nonostante la sua pericolosità, la diarrea deve essere considerata come una sorta di risposta protettiva dell’organismo. Infatti, le scariche diarroiche favoriscono l’eliminazione dei microrganismi patogeni, delle tossine o di sostanze irritanti. Pertanto, è importante evitare l’uso di farmaci antidiarroici senza aver prima identificato la vera causa della diarrea.
La formazione delle feci e la diarrea sono strettamente correlate.
Ogni giorno, circa 10 litri di materiale costituito da liquidi ingeriti, alimenti e secrezioni (saliva, succo gastrico, bile, secrezioni pancreatiche e succo intestinale) attraversano il tratto digerente. Circa il 90% di questo materiale viene assorbito nell’ileo, la parte terminale dell’intestino tenue, mentre il restante 10% viene assorbito nel colon, che ha la capacità di riassorbire fino a 4-5 litri di liquidi. In condizioni normali, il contenuto acquoso delle feci è di circa 100 ml al giorno. Se supera i 200 ml al giorno e si manifesta con scariche frequenti (>3 al giorno), si parla di diarrea.
Le secrezioni presenti lungo il tratto digerente, oltre a contenere una significativa quantità di acqua, sono ricche di proteine e sali minerali, in particolare sodio, cloro, bicarbonato e potassio. La maggior parte di questi elettroliti viene riassorbita nell’intestino crasso, dove si completa il processo di digestione. Grazie all’attività di questa parte terminale del tratto digerente, il contenuto semiliquido delle feci viene gradualmente privato di acqua e minerali fino a raggiungere la consistenza e l’equilibrio idrosalino tipici delle feci.
Anche una lieve alterazione di questi meccanismi di riassorbimento può causare diarrea. Tuttavia, non tutte le forme di diarrea sono correlate a una riduzione della capacità di assorbimento del colon o dell’ileo. La presenza di feci liquide può essere causata anche da infezioni batteriche o virali, intolleranze alimentari o alterazioni della motilità gastrica.
La diarrea può essere classificata in base alla frequenza dei sintomi:
- Diarrea ricorrente: presenta un andamento ciclico con episodi diarroici ravvicinati tra loro.
- Diarrea acuta: ha una durata inferiore a tre settimane.
- Diarrea cronica: persiste per più di tre o quattro settimane.
Esistono almeno quattro meccanismi distinti in grado di causare diarrea:
- Diarrea da alterato assorbimento: è causata da un deficit delle pompe attive, meccanismi speciali che regolano l’assorbimento intestinale degli elettroliti (sali minerali). Anche una riduzione della superficie intestinale può diminuire la capacità di assorbire acqua, elettroliti e sostanze nutritive, provocando diarrea. Questo può essere causato da interventi chirurgici come resezioni o bypass intestinali, nonché da malattie che alterano i villi e la mucosa intestinale, come la celiachia o la diverticolite.
- Diarrea osmotica: è causata dall’assunzione di sostanze non assorbibili e osmoticamente attive, che richiamano l’acqua. In questi casi, la diarrea può essere causata da lassativi osmotici, come i sali di magnesio, da alimenti dietetici contenenti polialcoli o grandi quantità di fruttosio, da malassorbimenti o da intolleranze alimentari come l’intolleranza al lattosio, al glutine o alle proteine della soia.
- Diarrea secretoria o infiammatoria: è causata da un’eccessiva secrezione intestinale di acqua ed elettroliti. Molte infezioni o intossicazioni alimentari possono essere responsabili di questo tipo di diarrea, che può essere causata anche da tumori intestinali che producono ormoni o da alcuni tipi di lassativi. A causa dell’infiammazione, le feci contengono elevate quantità di acqua e spesso si arricchiscono di proteine, pus e sangue, causando dissenteria.
- Diarrea motoria: è causata da un’alterazione della motilità e della velocità del transito intestinale, con un aumento dell’iperperistalsi. L’aumento della peristalsi riduce la digestione e l’assorbimento dell’acqua e delle sostanze nutritive, provocando diarrea. Questo tipo di diarrea è comune nei pazienti affetti da sindrome dell’intestino irritabile o da carcinoide con iperproduzione di 5-idrossi-triptamina.