Cosa sono i basofili, le loro funzioni, i valori normali e cosa significano livelli alti o bassi nel sangue

I basofili sono una categoria di globuli bianchi presenti nel sangue, che fanno parte del sistema immunitario. Queste cellule, sebbene rappresentino una percentuale ridotta del totale dei leucociti, si distinguono per la presenza di granuli nel citoplasma che si colorano con facilità grazie a particolari coloranti basici, da cui deriva il loro nome. All’interno di questi granuli si trovano sostanze come l’istamina e l’eparina.

Esami di Laboratorio

Valori normali, quando e come, perché viene richiesto questo esame. I basofili hanno un ruolo cruciale nella modulazione della risposta immunitaria, soprattutto in relazione alle allergie e all’infiammazione, contribuendo alla difesa dell’organismo da agenti esterni dannosi.

Il compito principale è quello di intervenire nelle reazioni allergiche e nei processi infiammatori. Quando vengono attivati, rilasciano l’istamina, che favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni e ne aumenta la permeabilità, facilitando così l’afflusso di altre cellule del sistema immunitario nelle zone interessate da infezioni o danni. L’eparina, invece, svolge un ruolo anticoagulante per impedire la formazione di coaguli nelle aree infiammate.

I basofili sono un tipo di globuli bianchi, appartenenti ai granulociti, che rappresentano una piccola percentuale del totale dei leucociti, ma svolgono un ruolo fondamentale nel sistema immunitario, in particolare nelle risposte allergiche e infiammatorie. Queste cellule hanno un diametro di circa 8-10 micrometri e presentano un nucleo bilobato, spesso nascosto dai granuli presenti nel citoplasma, che si colorano con coloranti basici. Tali granuli contengono diverse sostanze attive, come istamina, eparina, leucotrieni e fattore di attivazione piastrinica, tutte coinvolte nei processi di infiammazione e allergia.

Dal punto di vista funzionale, vengono attivati principalmente da allergeni riconosciuti tramite le immunoglobuline E (IgE) e da altri stimoli infiammatori. Quando si attivano, rilasciano mediatori chimici attraverso un processo detto degranulazione. L’istamina rilasciata provoca vasodilatazione e aumenta la permeabilità dei capillari, facilitando l’arrivo di altre cellule immunitarie nelle aree infiammate. L’eparina previene la formazione di coaguli nel sito dell’infiammazione, mentre i leucotrieni inducono la contrazione della muscolatura liscia, contribuendo a fenomeni come la broncocostrizione. Inoltre, le citochine prodotte favoriscono la produzione di IgE e il reclutamento di ulteriori cellule immunitarie. Partecipano anche all’angiogenesi, ossia alla formazione di nuovi vasi sanguigni, supportando così la riparazione dei tessuti danneggiati.

I basofili si originano da cellule staminali del midollo osseo e, una volta maturi, circolano nel sangue per poi migrare nei tessuti periferici in risposta a stimoli infiammatori. La loro vita media è breve, generalmente tra uno e due giorni, salvo condizioni che ne stimolino la proliferazione.

Come interpretare i valori dell’esame: alti, bassi e normali

L’interpretazione dei valori dei basofili nel sangue consente di valutare lo stato del sistema immunitario e di individuare possibili condizioni patologiche. Normalmente, costituiscono circa lo 0,5–1% dei globuli bianchi totali; valori in questo intervallo indicano un funzionamento equilibrato del sistema immunitario.

Un aumento dei basofili, definito basofilia, può essere associato a reazioni allergiche acute o croniche, infezioni parassitarie, malattie infiammatorie croniche, alcuni disturbi ematologici, leucemie e patologie endocrine come l’ipotiroidismo. Tale incremento riflette un’attivazione del sistema immunitario in risposta a stimoli infiammatori o allergici.

Al contrario, una loro riduzione, nota come basopenia, si riscontra più raramente e può essere legata a stress acuti, infezioni gravi, uso di corticosteroidi o farmaci immunosoppressori, nonché a malattie che compromettono la produzione di cellule del sangue. Un valore basso indica una possibile diminuzione temporanea o prolungata dell’attività o della produzione di basofili.

Valori di riferimentoSintomi comuniPatologie associateNote aggiuntive
0,5% – 1% (valori normali)Assenza di sintomi specificiStato fisiologico equilibratoIndicano un sistema immunitario funzionante
> 1% (basofilia)Prurito, eritema, gonfiore, difficoltà respiratorie (asma)Allergie (asma, orticaria, dermatite atopica), infezioni parassitarie, malattie infiammatorie croniche, leucemie, ipotiroidismoSegnale di attivazione immunitaria o infiammatoria
< 0,5% (basopenia)Possibile debolezza immunitaria, sintomi generici da infezioniStress acuto, uso di corticosteroidi, malattie che deprimono la produzione di cellule ematichePuò indicare soppressione temporanea o prolungata dei basofili

In ogni caso, i risultati devono essere valutati insieme ad altri esami e nel contesto clinico generale, per comprendere le cause delle variazioni e guidare eventuali approfondimenti diagnostici.

Come si esegue l’esame e quando viene richiesto?

L’esame dei basofili si effettua mediante un prelievo di sangue venoso, solitamente da una vena del braccio. Il campione raccolto viene analizzato in laboratorio attraverso un emocromo con formula leucocitaria, che consente di misurare sia la percentuale sia il numero assoluto di basofili presenti nel sangue.

Questo test viene richiesto soprattutto per valutare lo stato del sistema immunitario in presenza di sospette reazioni allergiche, infezioni parassitarie, malattie infiammatorie o disturbi ematologici. Può inoltre essere utilizzato come parte di controlli di routine o per monitorare l’evoluzione di patologie già diagnosticate che coinvolgono la risposta immunitaria.

Fattori che influenzano l’esame

I risultati dell’esame dei basofili possono essere influenzati da diversi fattori che ne modificano i valori e ne complicano l’interpretazione. Tra questi vi sono l’assunzione di farmaci come corticosteroidi, immunosoppressori o antistaminici, che possono ridurre temporaneamente la presenza di basofili nel sangue. Anche situazioni di stress acuto, infezioni gravi o acute possono alterare i livelli di queste cellule. Inoltre, variazioni fisiologiche legate a cicli biologici come il ciclo mestruale o la gravidanza possono influenzare i risultati. Patologie concomitanti, come malattie ematologiche, infiammatorie o endocrine, possono anch’esse modificare il numero di basofili. Infine, fattori legati alle tecniche di laboratorio, inclusi la raccolta, la conservazione e l’analisi del campione, possono incidere sull’accuratezza dei dati. Considerare tali elementi è fondamentale per una corretta valutazione dei valori ematici dei basofili.


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