Guida completa su cos’è il CA 125, a cosa serve, come interpretare i valori e quando eseguire l’esame per monitorare patologie ginecologiche e non
Il CA 125 è una proteina presente nel sangue che viene utilizzata come marcatore tumorale, ossia come segnale potenzialmente indicativo della presenza di alcuni tipi di tumore, in particolare quelli che colpiscono l’apparato genitale femminile, come il carcinoma ovarico di tipo epiteliale. Questa sostanza viene prodotta dalle cellule che rivestono le cavità del corpo, come il peritoneo, la pleura e il pericardio, oltre che da alcune cellule tumorali.
Il dosaggio del CA 125 risulta particolarmente utile nel monitoraggio di pazienti già affette da tumore ovarico. In questi casi, infatti, consente di valutare l’efficacia delle terapie in corso, come la chemioterapia, oppure di rilevare un’eventuale ripresa della malattia. Non si tratta di un test specifico per la diagnosi del tumore ovarico, e per questo motivo viene utilizzato in combinazione con altri esami, quali ecografie, TAC o altri marcatori tumorali.

Valori normali, quando e come, perché viene richiesto questo esame. Il CA 125 ha funzioni protettive nell’organismo, ma in ambito clinico è soprattutto un utile indicatore in presenza di patologie, in particolare di origine tumorale.
Nonostante la sua utilità clinica, questo esame non è raccomandato come strumento di screening nelle donne sane, poiché può risultare elevato anche in presenza di condizioni benigne, riducendone la specificità e aumentando il rischio di falsi positivi. Pertanto, il suo impiego deve essere sempre valutato attentamente all’interno di un quadro clinico più ampio.
Il CA 125, conosciuto anche come MUC16, è una glicoproteina appartenente alla famiglia delle mucine, proteine localizzate sulla superficie delle cellule epiteliali con importanti funzioni protettive e lubrificanti. In condizioni fisiologiche, questa sostanza è presente in quantità molto basse nel sangue ed è prodotta da cellule non tumorali situate in vari tessuti del corpo, tra cui l’endometrio, le tube di Falloppio, la cervice uterina, il peritoneo, la pleura, il pericardio, le vie respiratorie superiori e la congiuntiva oculare.
Dal punto di vista funzionale, contribuisce alla protezione delle superfici epiteliali creando una barriera che ostacola l’adesione di agenti esterni come microrganismi o particelle irritanti. Inoltre, favorisce la lubrificazione delle mucose, facilitando il movimento dei tessuti e prevenendo l’attrito. A livello immunologico, può intervenire nel modulare la risposta del sistema immunitario, mascherando determinati antigeni cellulari, un meccanismo che può essere sfruttato anche da alcune cellule tumorali per sfuggire alla sorveglianza immunitaria.
In presenza di condizioni patologiche come infiammazioni croniche, endometriosi o tumori, la produzione di CA 125 può aumentare sensibilmente. In particolare, nel carcinoma ovarico, le cellule tumorali tendono a produrre quantità elevate di questa proteina, rendendola un utile marcatore per il monitoraggio della malattia. Sebbene non abbia una funzione fisiologica come indicatore tumorale, la sua iperespressione in determinati contesti clinici lo rende un importante strumento di supporto nella valutazione e nel controllo di alcune patologie.
Come interpretare i valori dell’esame: alti, bassi e normali
Il valore del CA 125 è considerato nella norma quando risulta inferiore a 35 U/mL. In soggetti sani, questi livelli restano generalmente stabili e non indicano la presenza di patologie. Un aumento oltre questa soglia può essere legato a diverse condizioni, sia benigne che maligne. Tra le cause non tumorali figurano, ad esempio, endometriosi, fibromi uterini, mestruazioni, gravidanza o patologie epatiche. Nei casi più gravi, l’innalzamento del CA 125 può essere associato a tumori, in particolare al carcinoma ovarico, ma anche ad altri tipi di neoplasie dell’apparato genitale femminile, pancreatico, mammario o polmonare.
Parametro | Descrizione |
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Valori di riferimento | Inferiore a 35 U/mL (considerato normale) |
Valori alti | Superiori a 35 U/mL |
Valori bassi | Molto bassi o prossimi a zero, considerati normali |
Sintomi associati | Dolore pelvico o addominale Gonfiore o distensione addominale Mestruazioni irregolari Perdita di peso Sintomi urinari o intestinali |
Patologie associate – Benigne | Endometriosi Fibromi uterini Malattia infiammatoria pelvica Mestruazioni Cirrosi epatica |
Patologie associate – Maligne | Carcinoma ovarico epiteliale Tumori di utero e tube di Falloppio Tumori di pancreas, seno, colon, polmoni |
Note aggiuntive | Non è un test diagnostico specifico per tumori Può aumentare anche in condizioni infiammatorie o fisiologiche Valori normali non escludono malattia Utilizzato principalmente per monitoraggio del tumore ovarico Interpretazione sempre da parte del medico |
È importante sottolineare che un valore elevato di questo marcatore non implica automaticamente la presenza di un tumore e va sempre interpretato insieme ad altri dati clinici. Valori molto bassi o assenti, invece, sono considerati normali e non destano preoccupazione, anche se non escludono con certezza assoluta una patologia, soprattutto nei casi in cui il tumore non produca CA 125 in quantità rilevabili.
Come si esegue l’esame e quando viene richiesto?
L’esame si esegue tramite un prelievo di sangue venoso, solitamente effettuato in laboratorio di analisi cliniche, preferibilmente a digiuno e al mattino, durante il quale viene misurata la concentrazione della proteina nel siero. Questo test viene principalmente richiesto in caso di sospetti clinici legati a tumori dell’apparato genitale femminile, in particolare per monitorare il carcinoma ovarico. Viene inoltre utilizzato per valutare la risposta ai trattamenti oncologici e per individuare possibili recidive della malattia. Il dosaggio del CA 125 può anche supportare la diagnosi differenziale di alcune condizioni benigne, come endometriosi o infiammazioni pelviche, ma non è indicato come test di screening nelle donne senza sintomi. La prescrizione dell’esame è sempre a discrezione del medico, che ne valuta l’opportunità in base al quadro clinico del paziente.
Fattori che influenzano l’esame
Diversi fattori possono influenzare i risultati dell’esame del CA 125. Tra questi, le fasi fisiologiche come mestruazione e gravidanza possono provocare un aumento temporaneo dei livelli di questa proteina. Anche condizioni infiammatorie o benigne, come endometriosi, fibromi uterini, malattie infiammatorie pelviche, peritonite e cirrosi epatica, possono determinare un incremento del marcatore. Interventi medici, inclusi trattamenti oncologici e procedure chirurgiche, possono modificare i valori di CA 125. Inoltre, altre malattie non tumorali, come infezioni, pleuriti o pericarditi, possono influenzare i risultati. Infine, la variabilità individuale e lo stato generale di salute contribuiscono a determinare le differenze nei valori misurati. Per questo motivo, l’interpretazione dei risultati deve sempre essere effettuata dal medico, che valuta il quadro clinico complessivo.