Scopri se è sicuro mangiare cibi piccanti durante la gravidanza, i benefici e i possibili effetti su mamma e bambino. Consigli utili per un’alimentazione equilibrata

Durante la gravidanza, l’alimentazione della donna riveste un ruolo cruciale per la salute sia della madre che del feto. Una domanda comune riguarda la sicurezza dell’assunzione di cibi piccanti in questo periodo: sono da evitare o possono essere consumati senza rischi?

Peperoncino in gravidanza

Il consumo moderato di cibi piccanti durante la gravidanza è generalmente sicuro per la maggior parte delle donne. È importante ascoltare il proprio corpo e limitare l’assunzione se si manifestano sintomi gastrointestinali fastidiosi. Per donne con problemi di stomaco o altre condizioni specifiche, è preferibile un confronto con il medico curante o un nutrizionista specializzato in gravidanza

Le spezie piccanti, come il peperoncino contenente capsaicina, stimolano le terminazioni nervose della bocca e del tratto gastrointestinale, provocando una sensazione di calore o bruciore (rispetto al pepe però, la sua azione risulta comunque meno irritante per le pareti gastriche, sempre che venga consumato con moderazione). In termini generali, la capsaicina non è tossica, ma può aumentare la produzione di acido gastrico e provocare irritazione a livello dello stomaco e dell’esofago. Questo è particolarmente importante da considerare in gravidanza, poiché molte donne sono soggette a reflusso gastroesofageo e bruciore di stomaco (pirosi) a causa della pressione esercitata dall’utero in crescita e dei cambiamenti ormonali.

Molte donne in gravidanza si chiedono se sia sicuro continuare a mangiare alimenti speziati e piccanti, come pepe e peperoncino, durante questo periodo delicato. Spesso si teme che queste spezie possano provocare effetti negativi sulla salute della mamma o del bambino, ma cosa dice la ricerca?

Alcune spezie risultano addirittura benefiche: ad esempio, lo zenzero è noto per ridurre la nausea, mentre il curry può agevolare la digestione. Inoltre, le spezie rappresentano un valido sostituto al sale e possono avere proprietà antisettiche e disinfettanti. Utilizzate con moderazione, possono contribuire a prevenire problematiche come l’ipertensione e la ritenzione idrica nella futura mamma.

Cibi piccanti e disturbi gastrointestinali in gravidanza

Secondo le linee guida della American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG), i cibi piccanti non sono considerati pericolosi per il feto. Il consumo eccessivo può aumentare il rischio di disturbi digestivi nella madre, come bruciore di stomaco, nausea e reflusso, che sono già comuni in gravidanza (ACOG, 2021).

Uno studio pubblicato su Nutrition Journal nel 2018 ha valutato gli effetti dell’alimentazione piccante durante la gravidanza e non ha riscontrato effetti negativi diretti sulla salute fetale, ma ha confermato che le donne con una predisposizione a reflusso o gastrite dovrebbero limitarne il consumo (Sung et al., 2018).

Contrariamente a quanto si possa pensare, consumare spezie piccanti come pepe e peperoncino durante la gravidanza non comporta rischi per il feto. Anzi, molte di queste spezie apportano nutrienti importanti, come la vitamina C presente nel peperoncino. Il peperoncino, in particolare, ha diverse proprietà positive: stimola la circolazione sanguigna, esercita un’azione antibatterica, è ricco di vitamina C e aiuta a prevenire la fermentazione intestinale.

Cibi piccanti e allergie o sensibilità alimentari

Non esistono prove che il consumo moderato di cibi piccanti in gravidanza aumenti il rischio di allergie o sensibilità nel bambino. In presenza di condizioni particolari, come gastrite o sindrome dell’intestino irritabile, è consigliabile consultare il medico prima di inserire spezie piccanti nella dieta.

I cibi piccanti non causano ulcere gastriche: anzi, la capsaicina – la sostanza che dà il piccante – è stata studiata anche per le sue proprietà antinfiammatorie. Per chi soffre di malattie infiammatorie intestinali, come la malattia di Crohn o la colite ulcerosa, però, le spezie possono scatenare disturbi intestinali.

D’altro canto, il consumo moderato di peperoncino può sostenere il sistema immunitario e favorire la salute cardiovascolare, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie.

Interessante è il fatto che le sostanze aromatiche presenti nell’alimentazione della donna in gravidanza passino attraverso il liquido amniotico e vengano percepite dal bambino fin dalla 15ª settimana di gestazione, quando le papille gustative si sono sviluppate. Questo può influenzare le preferenze alimentari future del bambino, abituandolo a una maggiore varietà di sapori e, forse, aiutandolo a diventare un mangiatore meno selettivo.

Spezia / Alimento PiccanteBenefici per la GestantePossibili Rischi per la MammaRischio per il FetoConsigli d’usoFonte
PeperoncinoRicco di vitamina C, stimola la circolazione, azione antibatterica, antifermentativa intestinalePuò causare bruciore di stomaco, irritazione gastrica in caso di dosi elevate o disturbi preesistentiNessun rischio documentatoConsumare con moderazione, evitare in caso di gastrite o reflussoNutrition Journal, 2018
Pepe neroStimola la digestione, contiene piperina con proprietà antimicrobichePuò irritare le mucose gastriche, peggiora il bruciore di stomacoNessun rischio documentatoEvitare se presenti bruciori di stomaco o problemi gastriciACOG, 2021
ZenzeroRiduce la nausea, favorisce la digestioneRaramente può causare bruciore o disturbi gastrici in dosi elevateSicuro in dosi moderateUtilizzato spesso come rimedio naturale per nausea in gravidanzaMayo Clinic
CurryFavorisce la digestione, sostituto del sale, proprietà antiossidantiPuò causare bruciore se assunto in grandi quantitàNessun rischio documentatoUsare con moderazione per insaporire i piattiACOG, 2021

Perché aumentano le voglie di cibo piccante in gravidanza?

Molte donne incinte manifestano un aumento delle voglie alimentari, compresa quella per i cibi piccanti. Le cause non sono ancora del tutto chiare, ma si pensa che le variazioni ormonali aumentino la sensibilità ai gusti e agli odori. Inoltre, il contesto culturale influenza le preferenze alimentari: ad esempio, in alcune popolazioni le voglie riguardano cibi tipici locali e non necessariamente spezie o dolci.

Molte future mamme credono che mangiare cibi piccanti possa favorire l’insorgenza del travaglio, ma al momento non esistono prove scientifiche a supporto di questa teoria. Alcune ipotesi suggeriscono che il cibo piccante possa stimolare l’intestino e la produzione di prostaglandine, sostanze coinvolte nelle contrazioni uterine, ma in realtà gli effetti gastrointestinali come diarrea o crampi non sembrano sufficienti a indurre il parto.

Link esterniSe vuoi saperne un pò di più, leggere qualche articolo scientifico in inglese o delle fonti ufficiali, ti proponiamo degli spunti interessanti.
  • Healthline
    Spicy Food in Pregnancy: Myths and Facts


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