L’emoglobinuria indica la presenza di emoglobina nelle urine ed è fondamentale per diagnosticare emolisi o danni renali, con esami specifici e valori di riferimento da interpretare correttamente
L’emoglobinuria consiste nella presenza di emoglobina nelle urine, una situazione che si verifica quando i globuli rossi vengono distrutti, liberando questa proteina nel sangue che poi viene eliminata con le urine. Normalmente, l’emoglobina si trova all’interno dei globuli rossi e ha la funzione di trasportare l’ossigeno dai polmoni ai tessuti.

Valori normali, quando e come, perché viene richiesto questo esame. L’emoglobinuria rappresenta un importante indicatore patologico che richiede attenzione clinica tempestiva per prevenire complicanze renali e gestire efficacemente le condizioni sottostanti
Il riscontro di emoglobina nelle urine rappresenta un importante segnale clinico per riconoscere diverse condizioni patologiche, come l’emolisi intravascolare, alcune malattie del sangue come l’anemia emolitica, infezioni, traumi o reazioni avverse a farmaci o tossine che danneggiano i globuli rossi. In questo modo, l’identificazione dell’emoglobinuria consente di diagnosticare e monitorare tempestivamente questi disturbi, facilitando l’adozione delle terapie più appropriate.
Non rappresenta una funzione normale dell’organismo, ma è un segno di alterazioni nel metabolismo e nella funzionalità dei globuli rossi. L’emoglobina, presente all’interno dei globuli rossi, ha il ruolo essenziale di trasportare l’ossigeno dai polmoni ai tessuti e il diossido di carbonio in senso opposto, mantenendo così la respirazione cellulare e il metabolismo energetico.
Si manifesta quando, a seguito di una distruzione anomala dei globuli rossi (emolisi intravascolare), l’emoglobina libera nel sangue supera la capacità di legarsi all’aptoglobina, proteina che normalmente ne favorisce il trasporto verso il fegato per il metabolismo. L’eccesso di emoglobina viene quindi filtrato dai reni e eliminato con le urine.
Dal punto di vista anatomico, l’emolisi intravascolare causa la liberazione precoce di emoglobina nel plasma, mentre i reni, filtrando il sangue, possono far passare questa proteina nelle urine, con potenziali danni ai tubuli renali e rischio di insufficienza renale in caso di condizioni gravi o prolungate.
L’emoglobinuria non svolge una funzione benefica nell’organismo, ma indica la presenza di patologie quali anemie emolitiche, reazioni trasfusionali, tossicità da farmaci, infezioni o malattie autoimmuni.
Come interpretare i valori dell’esame: alti, bassi e normali
L’interpretazione dei valori si basa sulla quantità di emoglobina rilevata nelle urine, che normalmente dovrebbe essere assente o presente in tracce minime. In condizioni normali, infatti, l’emoglobina non passa attraverso il filtro renale, quindi la sua assenza nelle urine indica l’integrità dei globuli rossi e dei reni.
| Parametro | Valori di riferimento | Sintomi associati | Patologie correlate | Note aggiuntive |
|---|---|---|---|---|
| Emoglobina nelle urine | Assente o presenza in tracce molto basse | Colorazione scura delle urine, affaticamento, ittero, febbre, dolore lombare | Emolisi intravascolare, anemia emolitica, reazioni trasfusionali, infezioni, tossinfezioni, traumi muscolari, malattie autoimmuni | La presenza di emoglobina nelle urine indica un danno ai globuli rossi o ai reni; può portare a danni renali se prolungata |
| Valori elevati | > Tracce minime (varia a seconda del laboratorio) | Ematuria, anemia, affaticamento, pallore, ittero | Anemia falciforme, deficit di G6PD, rabdomiolisi, reazioni farmacologiche, malattie autoimmuni | Richiede approfondimenti diagnostici per identificare la causa; monitoraggio necessario per prevenire insufficienza renale |
| Valori bassi o assenti | Assente o valori non rilevabili | Nessuno o sintomi non correlati all’emoglobinuria | Normale condizione fisiologica | Un valore assente non esclude altre patologie urinarie come l’ematuria |
Valori elevati di emoglobina nelle urine segnalano la presenza di emoglobinuria, che può derivare da processi patologici come emolisi intravascolare, anemie emolitiche, reazioni trasfusionali, infezioni gravi, traumi muscolari, tossicità da farmaci o malattie autoimmuni. Un livello elevato può anche indicare un sovraccarico del sistema che normalmente rimuove l’emoglobina libera dal sangue e, se prolungato, può causare danni ai reni.
Valori bassi o assenti di emoglobina nelle urine sono considerati normali, ma va ricordato che l’assenza di emoglobina urinaria non esclude la presenza di altre anomalie urinarie, come l’ematuria (presenza di globuli rossi nelle urine).
Come si esegue l’esame e quando viene richiesto?
L’esame per la rilevazione dell’emoglobinuria si effettua tramite l’analisi delle urine, utilizzando metodi come la ricerca di emoglobina con strisce reattive o l’esame microscopico. Il campione urinario, preferibilmente raccolto al mattino, viene analizzato per individuare la presenza di emoglobina o globuli rossi.
In caso di positività, si possono eseguire ulteriori accertamenti ematologici o biochimici per identificare la causa sottostante. Questo esame viene solitamente richiesto in presenza di sintomi o condizioni che indicano una possibile distruzione dei globuli rossi o un danno renale, come urine scure o rossastre, sospetto di anemia emolitica, segni di anemia, traumi, infezioni gravi, o per il monitoraggio di malattie ematologiche e reazioni post-trasfusionali.
Fattori che influenzano l’esame
I risultati dell’esame possono essere influenzati da diversi fattori che ne compromettono l’accuratezza e l’interpretazione. Tra questi, la contaminazione del campione con sangue mestruale o da ferite può provocare falsi positivi. Inoltre, la presenza di globuli rossi interi nelle urine (ematuria) può essere confusa con l’emoglobinuria nei test con strisce reattive. Alcuni farmaci e sostanze chimiche possono modificare il colore delle urine o interferire con i test. L’emoglobina libera può degradarsi se il campione non viene conservato correttamente, causando risultati falsamente negativi. Anche la disidratazione, concentrando le urine, può alterare la quantità di emoglobina rilevabile. Infine, una raccolta del campione non eseguita correttamente può compromettere l’attendibilità del test. Per ottenere risultati affidabili, è quindi fondamentale seguire rigorosamente le procedure di raccolta e conservazione e valutare attentamente possibili interferenze.

