Quali sono gli effetti della solitudine sulla salute mentale e fisica, l’impatto economico sui servizi sanitari e le strategie per ridurre l’isolamento nel Regno Unito

La solitudine non è semplicemente un sentimento di isolamento, ma una condizione complessa che influenza in modo significativo la salute fisica e mentale delle persone, con effetti che si riflettono anche sul sistema sanitario nazionale. Studi recenti hanno messo in luce come l’isolamento sociale possa tradursi in spese mediche più elevate e in un peggioramento del benessere individuale, colpendo in particolare le fasce più vulnerabili della popolazione.

Isolamento sociale

Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile ridurre l’impatto economico e migliorare la qualità della vita di chi vive in condizioni di isolamento. L’isolamento sociale e la sensazione di solitudine non rappresentano solo una sofferenza emotiva: costituiscono una reale minaccia per la salute pubblica. Studi aggiornati al 2025 indicano che queste condizioni compromettono il benessere fisico e mentale, aumentando il rischio di malattie croniche, depressione e mortalità prematura. Le persone che vivono in isolamento tendono anche a ricorrere più frequentemente a servizi sanitari come pronto soccorso e ricoveri ospedalieri, generando costi aggiuntivi per i sistemi sanitari

Impatto sulla salute e costi aggiuntivi per i servizi sanitari

Secondo una ricerca condotta nel Regno Unito, chi si sente frequentemente solo sostiene spese sanitarie annuali maggiori di circa 885 sterline (equivalenti a circa 1.024 euro) rispetto a chi mantiene rapporti sociali più regolari. Questa differenza economica è particolarmente evidente tra i giovani adulti e gli anziani, con un picco nei costi per la fascia di età tra i 16 e i 24 anni. Lo studio ha coinvolto più di 23.000 partecipanti, monitorandone il grado di solitudine, il benessere psicologico e l’accesso ai servizi sanitari tra il 2021 e il 2023.

La ricerca ha evidenziato che la solitudine è strettamente collegata a problemi di salute mentale, come ansia e depressione, a un peggioramento generale del benessere psicologico e a una qualità della vita ridotta. Le persone sole tendono inoltre a rivolgersi più frequentemente ai medici di base o agli ospedali rispetto a chi non vive questo stato di isolamento.

I dati raccolti mostrano che l’impatto economico della solitudine varia notevolmente in base all’età. Giovani adulti e anziani soli registrano costi sanitari sensibilmente più elevati rispetto ai coetanei socialmente connessi, mentre le persone di mezza età presentano una differenza meno marcata. Questo schema a “U” indica come le fasce più giovani e più anziane siano particolarmente esposte agli effetti negativi della solitudine, sia sul piano della salute sia su quello economico.

La mancanza di relazioni sociali riduce il supporto emotivo e pratico, stimolando risposte di stress cronico che danneggiano corpo e mente. Gli effetti principali includono:

  • Problemi psicologici: Gli individui soli hanno il doppio della probabilità di sviluppare depressione rispetto a chi gode di relazioni sociali solide, con un aumento di ansia e pensieri suicidari.
  • Declino cognitivo e salute fisica: L’isolamento accelera il deterioramento cognitivo di circa il 20% e aumenta il rischio di demenza, ictus, malattie cardiache e diabete.
  • Mortalità prematura: Essere socialmente isolati è paragonabile al rischio di fumare 15 sigarette al giorno. Una meta-analisi su oltre 300.000 persone ha evidenziato che le relazioni sociali fragili riducono la probabilità di sopravvivenza del 50%.

A livello globale, circa una persona su sei soffre di solitudine, con prevalenza maggiore tra adolescenti, giovani adulti e in paesi a basso reddito. Negli Stati Uniti, un anziano su quattro è socialmente isolato, e più di un terzo degli adulti sopra i 45 anni si sente solo. Si stima che la solitudine causi oltre 871.000 morti ogni anno, equivalenti a circa 100 decessi ogni ora.

Effetti economici dell’isolamento sociale

L’isolamento sociale non solo peggiora la salute individuale, ma genera un “circolo vizioso” in termini di spesa sanitaria. Le persone isolate tendono a utilizzare più risorse mediche, incrementando i costi per ospedali, pronto soccorso e cure croniche. Alcuni dati chiave includono:

  • Spese Medicare negli USA: L’isolamento oggettivo tra gli over 65 aumenta i costi sanitari dell’8,1%, con una media di 1.456 dollari annui in più per persona. La solitudine percepita non ha un effetto diretto simile.
  • Visite al pronto soccorso: Gli individui soli o isolati mostrano un tasso più elevato di accessi al pronto soccorso e ricoveri ospedalieri rispetto a chi mantiene contatti sociali.
  • Costi globali: L’isolamento contribuisce a miliardi di dollari in spese aggiuntive per sanità, istruzione e occupazione, dovute a malattie croniche e mortalità precoce.
  • Malattie croniche: Il rischio di malattie cardiache aumenta del 29%, quello di ictus del 32%, comportando costi maggiori per le cure cardiovascolari.

Questi costi spesso rimangono nascosti, emergendo solo dall’aumento di ricoveri e visite mediche. Studi su pazienti Medicare mostrano che l’isolamento è un predittore indipendente di spesa sanitaria, anche tenendo conto di età, reddito e altre variabili.

Riconoscere la solitudine e interventi necessari

Gli esperti sottolineano l’urgenza di considerare la solitudine come una priorità di salute pubblica. Antonieta Medina-Lara, professoressa di economia della salute pubblica all’Università di Exeter e autrice dello studio, sottolinea che la solitudine, spesso trascurata, comporta costi significativi sia per gli individui sia per la società nel suo complesso.

Per affrontare questo problema nei vari Paesi europei, così come nel Regno Unito, sono state sviluppate strategie nazionali volte a ridurre la solitudine. Questi programmi mirano a rafforzare le connessioni sociali, sia attraverso incontri di persona sia mediante strumenti digitali, concentrandosi soprattutto su chi è più a rischio di isolamento, come le persone anziane. L’obiettivo principale è migliorare il benessere individuale e, al contempo, diminuire la pressione sui servizi sanitari.

La solitudine rappresenta una vera sfida per la salute pubblica, con ripercussioni dirette sulla salute fisica e mentale e costi aggiuntivi per i sistemi sanitari. È essenziale promuovere politiche mirate e interventi concreti per contrastare questo fenomeno, favorendo l’inclusione sociale e offrendo supporto alle persone vulnerabili. I dati raccolti da organizzazioni come WHO, CDC e studi peer-reviewed evidenziano che l’isolamento sociale non è un fenomeno marginale, ma una vera e propria “epidemia” che provoca perdita di vite e aumento dei costi sanitari.



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