Molte delle nostre giornate sono governate da un pilota automatico costituito da comportamenti abituali che agiscono al di là della nostra coscienza

Spesso pensiamo di essere pienamente responsabili delle nostre scelte quotidiane: decidere di fare una passeggiata, prendere un caffè o rispondere a un messaggio sembrano atti deliberati. Recenti ricerche mostrano che una grande parte dei nostri comportamenti abituali non nasce da un vero processo decisionale, ma da schemi consolidati nel tempo. Questo meccanismo, noto come “pilota automatico”, solleva interrogativi sul grado reale di libertà nelle nostre azioni e sul ruolo che le abitudini giocano nella gestione della nostra vita quotidiana.

Abitudini e decisioni

Comprendere come funzionano queste routine e imparare a modificarle consapevolmente offre la possibilità di migliorare la qualità della vita. Creando nuove abitudini positive e sostituendo quelle nocive, possiamo indirizzare le nostre azioni verso risultati più salutari e appaganti, trasformando il “pilota automatico” in un alleato prezioso del benessere personale

Lo studio sulle abitudini quotidiane

Per indagare meglio le routine giornaliere, un team di ricercatori ha osservato 105 volontari per sette giorni. Durante la settimana, i partecipanti ricevevano sei notifiche casuali sul telefono, chiedendo di segnalare cosa stessero facendo in quel momento e se fosse un comportamento scelto consapevolmente o frutto di un’abitudine.

Le attività maggiormente registrate includevano il lavoro, lo studio o il volontariato (21,7%), le faccende domestiche o la cura dei figli (17,9%), il tempo davanti a dispositivi elettronici (17,2%) e l’alimentazione (10,7%). I dati hanno rivelato che il 65% delle azioni quotidiane erano compiute automaticamente, senza una riflessione cosciente. Inoltre, il 46% dei comportamenti risultava sia automatico sia coerente con intenzioni consapevoli, suggerendo che le abitudini possono sostenere gli obiettivi personali, ma a volte possono anche ostacolarli.

Anche quando abbiamo intenzione di agire in un certo modo, le nostre abitudini possono interferire. Alcuni comportamenti automatici si allineano con i nostri obiettivi, ma altri li ostacolano senza che ce ne accorgiamo. Questo significa che, pur volendo fare scelte salutari o produttive, la forza delle routine consolidate può farci deviare dal percorso desiderato, rendendo necessario uno sforzo consapevole per riconoscere e modificare ciò che funziona contro di noi.

L’influenza delle abitudini sulle nostre scelte

Questi risultati mettono in discussione l’idea di essere sempre padroni delle nostre decisioni. Molte azioni, infatti, sono dettate da routine consolidate che operano al di fuori della consapevolezza. Anche se i comportamenti appaiono automatici, essi derivano da ripetizioni costanti che hanno plasmato le nostre reazioni nel tempo.

Un esempio pratico: inserire nella propria giornata l’attività fisica subito dopo il lavoro o prima di cena può diventare un gesto automatico se associato a un contesto preciso e mantenuto con continuità. L’associazione costante tra contesto e azione facilita la trasformazione del comportamento in abitudine senza richiedere un impegno mentale continuo.

Molte delle azioni che compiamo partono come scelte consapevoli, ma il loro svolgimento procede automaticamente. La volontà cosciente spesso funge solo da innesco iniziale, mentre l’abitudine gestisce l’esecuzione vera e propria. Questo spiega perché possiamo portare a termine compiti complessi senza pensarci troppo: il cervello utilizza schemi già consolidati per risparmiare energia cognitiva.

Sfruttare il pilota automatico a proprio vantaggio

La parte positiva è che questo meccanismo può essere orientato al nostro beneficio. Le abitudini influenzano il comportamento in maniera significativa: instaurando routine positive, possiamo raggiungere obiettivi quasi senza sforzo. La chiave consiste nel ripetere costantemente l’azione nello stesso contesto, in modo che diventi un segnale automatico per il cervello.

Ad esempio, chi vuole migliorare l’alimentazione può pianificare pasti salutari sempre alla stessa ora. Dopo qualche tempo, questo gesto diventa naturale e contribuisce a uno stile di vita più sano. Per eliminare invece abitudini dannose, come il fumo dopo i pasti, è utile interrompere i segnali che le scatenano: cambiare ambiente, evitare situazioni legate alla cattiva abitudine e sostituirla con azioni alternative, come bere un bicchiere d’acqua o masticare una gomma, favorisce il cambiamento.

Per eliminare comportamenti indesiderati, è fondamentale intervenire sui segnali che li attivano. Ad esempio, chi fuma dopo i pasti può modificare l’ambiente per ridurre i trigger associati al fumo e sostituire l’azione con qualcosa di alternativo, come bere un bicchiere d’acqua o masticare una gomma. Queste tecniche creano nuove associazioni automatiche che, col tempo, possono sostituire l’abitudine nociva senza richiedere una forza di volontà costante.

Lo studio è stato condotto da un gruppo internazionale di ricercatori provenienti da diverse università, che hanno seguito i partecipanti giorno per giorno per raccogliere dati reali sulle loro abitudini. Il loro approccio ha permesso di analizzare non solo quali azioni fossero compiute automaticamente, ma anche quanto queste fossero in sintonia o in conflitto con le intenzioni consapevoli dei volontari, fornendo un quadro dettagliato del comportamento umano quotidiano.

Link esterniSe vuoi saperne un pò di più, leggere qualche articolo scientifico in inglese o delle fonti ufficiali, ti proponiamo degli spunti interessanti.


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