Sebbene la terapia con testosterone possa essere un'opzione per alcune donne, deve essere considerata con cautela e sotto stretta supervisione medica
Il testosterone è spesso associato agli uomini, ma anche le donne ne producono quantità significative, anche se ovviamente inferiori. Questo ormone svolge un ruolo cruciale in vari aspetti della salute femminile, tra cui la libido, la funzione cognitiva, la salute ossea e muscolare, i livelli di energia e l’umore. La produzione di testosterone nelle donne avviene principalmente nelle ovaie e nelle ghiandole surrenali. Con l’avanzare dell’età, in particolare durante e dopo la menopausa, i livelli di testosterone possono diminuire, portando a sintomi che meritano attenzione.

Poiché la ricerca in questo campo è ancora in fase di sviluppo, è fondamentale rimanere informati e consultare professionisti sanitari qualificati per prendere decisioni informate sulla salute ormonale
Normalmente, i livelli di testosterone raggiungono il picco tra i 30 e i 40 anni, per poi iniziare a diminuire gradualmente. Non si conoscono con certezza i motivi di questo calo legato all’età, ma il testosterone è fondamentale anche per la produzione di un altro ormone, l’estrogeno, essenziale per la salute delle ossa, del cuore, del sistema riproduttivo e di altri aspetti del corpo.
Valori ridotti di testosterone possono essere riscontrati nelle donne in post-menopausa ma, a differenza dell’estrogeno, il testosterone cala dopo la menopausa in maniera più lenta e graduale. In altre parole, i livelli di testosterone diminuiscono lentamente nel tempo. Ma il calo non sempre è dovuto a una ridotta produzione dell’ormone. Il testosterone agisce infatti solo se presente in forma libera nel sangue, ossia non legato a proteine come la globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG).
Queste proteine possono variare in diverse condizioni, ad esempio durante la gravidanza o in corso di terapie ormonali. Secondo il dottor Barrera, una terapia a base di estrogeni può aumentare la quantità di testosterone legata alle SHBG, riducendo così i livelli di testosterone libero disponibile nell’organismo.
Sintomi della carenza di testosterone nelle donne
La carenza di testosterone nelle donne può manifestarsi con sintomi sottili ma significativi. Questi includono:
- Diminuzione del desiderio sessuale (libido)
- Difficoltà a raggiungere l’orgasmo
- Secchezza vaginale
- Affaticamento persistente
- Perdita di massa muscolare e forza
- Calo dell’energia generale
- Cambiamenti dell’umore, come irritabilità e depressione
- Difficoltà di concentrazione o “nebbia mentale“
- Disturbi del sonno
Questi sintomi possono essere facilmente attribuiti ad altre condizioni, rendendo la diagnosi di carenza di testosterone complessa. È importante consultare un medico per una valutazione accurata.
Cause della carenza di testosterone nelle donne
Diversi fattori possono contribuire alla riduzione dei livelli di testosterone nelle donne:
- Invecchiamento: Con l’età, la produzione di testosterone diminuisce naturalmente.
- Menopausa: La transizione verso la menopausa comporta cambiamenti ormonali che possono ridurre i livelli di testosterone.
- Asportazione delle ovaie (ovariectomia): La rimozione chirurgica delle ovaie riduce significativamente la produzione di testosterone.
- Insufficienza surrenalica: Quando le ghiandole surrenali non producono ormoni sufficienti, inclusi gli androgeni.
- Disturbi dell’ipofisi: Problemi con la ghiandola pituitaria possono influenzare la produzione di ormoni sessuali.
- Farmaci: Alcuni farmaci, come contraccettivi orali e corticosteroidi, possono ridurre i livelli di testosterone.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi di carenza di testosterone nelle donne si basa su una combinazione di sintomi clinici e test ematici. I livelli di testosterone nelle donne variano, ma generalmente si considerano normali valori tra 15 e 70 ng/dL. L’interpretazione dei risultati deve essere contestualizzata, tenendo conto di fattori come l’età e lo stato di salute generale. È fondamentale consultare un medico per una valutazione completa.
Durante la fase di premenopausa, il ciclo mestruale rappresenta il miglior indicatore del corretto equilibrio ormonale, spesso più affidabile dei test del sangue, soprattutto perché i dosaggi di testosterone a bassi livelli risultano poco precisi.
Se il ciclo mestruale è assente, il medico può prescrivere esami del sangue per valutare: ormone luteinizzante (LH), ormone follicolo-stimolante (FSH) ed estradiolo (estrogeno). In alcuni casi, può essere somministrata una compressa di progesterone per 10 giorni per verificare la comparsa del ciclo, oppure si può ricorrere a un’ecografia. La scelta del test più appropriato viene decisa dal medico in base alle esigenze di salute della paziente.
In determinate situazioni, può essere valutato anche il testosterone totale presente nel sangue, così come il testosterone libero, ovvero la forma “attiva” non legata a proteine, immediatamente utilizzabile dall’organismo. Esiste una certa controversia sui test per il testosterone, in quanto sono progettati per misurare livelli più elevati e risultano meno affidabili per valori bassi.
Attualmente, in Italia, non esistono terapie approvate specificamente per la somministrazione di testosterone alle donne. In alcuni casi, i medici possono prescrivere testosterone “off-label” per trattare la bassa libido, specialmente durante e dopo la menopausa. È essenziale che tale trattamento sia supervisionato da un medico esperto, poiché l’uso del testosterone in donne non è ampiamente studiato e comporta potenziali rischi.
Alcuni integratori alimentari da banco, spesso pubblicizzati come “potenziatori del testosterone”, non sono approvati come farmaci e non hanno dimostrato efficacia significativa negli studi, essendo principalmente studiati per uomini che necessitano di livelli molto più elevati di testosterone.
In alcuni casi, i medici possono valutare l’uso di integratori di DHEA, che potrebbero alleviare alcuni sintomi, ma comportano anche potenziali effetti collaterali come aumento della pressione sanguigna, abbassamento della voce, aumento di peso, crescita di peli sul viso, calvizie in stile maschile e riduzione del colesterolo “buono” HDL.
L’assunzione di DHEA è sconsigliata in presenza di familiarità con tumori ormono-dipendenti (come seno, ovaio o surrene), depressione o disturbo bipolare, oltre che in caso di malattie epatiche o resistenza insulinica. È fondamentale consultare un medico prima di assumere questo integratore.
Effetti collaterali della terapia con testosterone
L’uso di testosterone nelle donne può comportare effetti collaterali, tra cui:
- Cambiamenti nella voce (generalmente un abbassamento)
- Crescita di peli in eccesso
- Perdita di capelli sul cuoio capelluto
- Ingrandimento del clitoride
- Acne
- Alterazioni nei lipidi sanguigni
È fondamentale monitorare regolarmente i livelli di testosterone durante la terapia per evitare effetti indesiderati. Inoltre, la durata del trattamento dovrebbe essere limitata a due anni, salvo diversa indicazione medica.
La terapia con testosterone non è raccomandata per le donne con:
- Malattie cardiovascolari
- Malattie epatiche
- Cancro sensibile agli ormoni, come il cancro al seno o all’utero
- È essenziale discutere con un medico esperto prima di intraprendere qualsiasi trattamento con testosterone..
- IMSPosition Statement della International Menopause Society
- Mayo ClinicSecondo la Mayo Clinic, la terapia con testosterone nelle donne è approvata solo per l'uso in uomini con livelli bassi di testosterone associati a condizioni mediche specifiche. Negli Stati Uniti e in molti altri paesi, le agenzie governative che regolano i farmaci non hanno approvato la terapia con testosterone per le donne. Può essere prescritta se può avere un beneficio medico per qualcuno. Gli effetti collaterali possono includere acne, cambiamenti nella voce, crescita dei peli facciali e alterazioni del profilo lipidico
- Cleveland ClinicLow Testosterone in Women: Causes, Symptoms & Treatment