Cos’è il PSA, come interpretare i valori di PSA totale, PSA libero e PSA ratio (% free PSA), i fattori che li influenzano e quando eseguire l’esame per monitorare la salute della prostata

Il PSA, o antigene prostatico specifico, è una proteina prodotta dalle cellule della prostata e la sua misurazione nel sangue viene impiegata principalmente per lo screening e il monitoraggio di patologie prostatiche, tra cui il cancro, l’ipertrofia prostatica benigna e la prostatite. Il PSA totale rappresenta la quantità complessiva di questa proteina nel sangue, comprendendo sia la frazione legata a proteine sia quella libera, mentre il PSA libero corrisponde alla porzione che circola non legata.

Il rapporto tra PSA libero e PSA totale, noto come PSA ratio o % free PSA, si ottiene dividendo il PSA libero per il PSA totale e moltiplicando il risultato per 100. Clinicamente, un valore basso di % free PSA (inferiore al 10–15%) è correlato a un rischio maggiore di tumore prostatico, mentre valori più alti (superiori al 25%) sono indicativi di condizioni benigne come l’ipertrofia prostatica. Questo rapporto risulta particolarmente utile nei casi in cui il PSA totale sia borderline, ad esempio tra 4 e 10 ng/mL, per differenziare meglio tra patologie maligne e benigne.

Esami di Laboratorio

Valori normali, quando e come, perché viene richiesto questo esame. Il PSA libero ha un ruolo fisiologico legato alla secrezione prostatica e alla fertilità maschile, mentre il PSA ratio è un parametro diagnostico impiegato per distinguere tra condizioni benigne e maligne della prostata, senza avere una funzione diretta nell’organismo

L’uso del PSA libero e del rapporto PSA totale/libero consente di ridurre biopsie non necessarie, migliorare la discriminazione tra tumore e ipertrofia prostatica e monitorare l’evoluzione della malattia o la risposta ai trattamenti nei pazienti già diagnosticati.

L’antigene prostatico specifico è una proteina enzimatica prodotta dalle cellule epiteliali della prostata e contribuisce principalmente alla liquefazione del liquido seminale, favorendo la motilità degli spermatozoi, e al mantenimento di un ambiente leggermente alcalino nell’uretra e nel liquido seminale, necessario per la sopravvivenza degli spermatozoi. La frazione di PSA libero, non legata a proteine plasmatiche, riflette più direttamente la secrezione fisiologica della ghiandola.

Dal punto di vista anatomico, il PSA è prodotto dalle cellule secretorie dei dotti prostatici e una piccola quantità entra nel sangue. La frazione libera circola libera, mentre il restante PSA si lega a proteine plasmatiche formando il PSA totale.

Il PSA ratio, ossia il rapporto tra PSA libero e totale, non ha una funzione fisiologica diretta, ma rappresenta un parametro clinico utile come indicatore indiretto della salute prostatica.

Come interpretare i valori dell’esame: alto, basso e valori normali

I valori del PSA, sia totale che libero, e il PSA ratio (% free PSA) vengono utilizzati per valutare la salute della prostata. Il PSA totale, misurato in ng/mL, varia con l’età: valori inferiori a 2,5 ng/mL tra i 40 e i 49 anni, fino a 6,5 ng/mL dopo i 70 anni sono considerati normali. Valori tra 4 e 10 ng/mL sono considerati borderline e richiedono ulteriori valutazioni, mentre valori superiori a 10 ng/mL indicano un aumento del rischio e necessitano di approfondimenti clinici.

PSA libero e PSA totale

PSA libero e PSA totale

Il PSA libero rappresenta la frazione non legata a proteine e, insieme al PSA totale, permette di calcolare il PSA ratio come percentuale. Valori di PSA libero superiori al 25% indicano generalmente condizioni benigne, valori tra 15 e 25% richiedono monitoraggio, mentre valori inferiori al 10–15% aumentano il sospetto di tumore prostatico. Il PSA ratio è particolarmente utile quando il PSA totale è borderline, in quanto aiuta a distinguere tra patologie benigne e maligne, riducendo biopsie non necessarie.

ParametroValori di riferimentoSintomi associatiPossibili patologieNote aggiuntive
PSA liberoNon legato a proteine plasmatiche; considerare percentuale rispetto al totaleSpesso assentiIndicatore indiretto di benignità o malignità prostaticaUtilizzato insieme al PSA totale per calcolare il PSA ratio
PSA ratio (% free PSA)>25% → probabilità di patologia benigna15–25% → situazione indeterminata<10–15% → sospetto malignitàSpesso assentiAlta % → iperplasia benigna; Bassa % → sospetto cancro alla prostataUtile soprattutto quando PSA totale è borderline; aiuta a ridurre biopsie non necessarie

In termini pratici, un PSA totale basso con PSA ratio alto è indicativo di prostata sana o iperplasia benigna; un PSA totale borderline con PSA ratio basso può suggerire la necessità di biopsia; valori molto alti di PSA totale (>10 ng/mL) richiedono valutazione immediata. È importante considerare che il PSA può essere influenzato da prostatite, iperplasia benigna, manipolazioni della prostata o attività sessuale, pertanto l’interpretazione deve sempre integrarsi con esame clinico e, se necessario, imaging diagnostico.

Come si esegue l’esame e quando viene richiesto?

L’esame consiste in un è un test del sangue utilizzato per valutare la salute della prostata. L’esame consiste in un prelievo venoso, di solito senza necessità di digiuno, ma è consigliabile evitare rapporti sessuali, attività fisica intensa o manipolazioni della prostata nelle 48 ore precedenti, poiché questi fattori possono alterarne i valori. Il sangue viene quindi inviato al laboratorio per la misurazione del PSA totale e/o del PSA libero, e i risultati sono disponibili generalmente in poche ore o giorni.

Il test viene richiesto principalmente a scopo di screening del cancro alla prostata, in particolare negli uomini sopra i 50 anni o dai 45 anni in presenza di fattori di rischio, per il controllo di sintomi urinari o pelvici, per monitorare patologie già diagnosticate come iperplasia prostatica benigna o tumore della prostata, e come supporto alla decisione di eseguire una biopsia quando il PSA totale risulta borderline.

Fattori che influenzano l’esame

I valori possono essere influenzati da diversi fattori di tipo fisiologico, patologico e comportamentale. Manipolazioni della prostata, come l’esame digitale rettale, biopsie recenti o massaggi locali, possono provocare aumenti temporanei del PSA. Anche alcune patologie prostatiche, come l’iperplasia prostatica benigna, la prostatite o le infezioni urinarie, tendono a incrementare i livelli di PSA, mentre il tumore della prostata generalmente aumenta il PSA totale e riduce la percentuale di PSA libero.

Altri fattori includono l’attività sessuale recente e sport che comportano traumi o pressione pelvica, che possono alterare temporaneamente i valori. Alcuni farmaci, come gli inibitori della 5-alfa-reduttasi, e procedure mediche come cateterismi possono ridurre o modificare il PSA. Inoltre, il livello di PSA tende ad aumentare con l’età e con l’ingrossamento della ghiandola prostatica anche in assenza di malattia.



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