La prostatite è un’infiammazione della prostata, chiamata anche uretroprostatite perché coinvolge anche il primo tratto dell’uretra attraverso il quale passa. Le cause della prostatite sono molteplici e possono essere difficili da individuare in fase iniziale.
Le cause possono variare da disturbi intestinali, abitudini alimentari, abitudini minzionali e pratiche sessuali. È fondamentale consultare un medico per una diagnosi accurata e per escludere fattori che favoriscono l’infiammazione della prostata. I batteri che causano la prostatite sono normalmente presenti nella flora intestinale e possono colonizzare le vie seminali.
La prostatite è una condizione caratterizzata dall’infiammazione della prostata, e talvolta delle aree circostanti, che può manifestarsi attraverso diversi sintomi:
- Dolore: il dolore può essere severo e localizzarsi a livello del pene, dei testicoli, dell’ano, del basso addome o della schiena.
- Sintomi urinari: tra i sintomi urinari rientrano il fastidio durante la minzione, un aumento della frequenza urinaria e difficoltà nell’avvio del flusso urinario.
- Sensazione di malessere generale: talvolta si possono avvertire dolori diffusi e febbre.
- Perdite di liquido denso dal pene: alcuni pazienti possono notare la presenza di perdite di liquido denso dal pene.
La prostatite è il problema più comune del tratto urinario negli uomini di età inferiore ai 50 anni e il terzo più comune in quelli di età superiore ai 50 anni.
La comunità scientifica ha individuato quattro tipi di prostatite:
- Prostatite batterica acuta.
- Prostatite batterica cronica.
- Prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico.
- Prostatite infiammatoria asintomatica.
La forma più comune e meno compresa di prostatite è la prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico, che può colpire uomini di tutte le età e interessa il 10-15% della popolazione maschile negli Stati Uniti.
Gli uomini affetti da prostatite infiammatoria asintomatica non presentano alcun sintomo e questa condizione viene spesso diagnosticata durante esami medici eseguiti per altre patologie del tratto urinario o riproduttivo. Questo tipo di prostatite non causa complicanze e generalmente non richiede trattamenti specifici.
Sintomi della prostatite
I sintomi della prostatite includono dolore sovrapubico, dolore ai testicoli e/o all’ano, bruciore del glande, dolore alla faccia interna della coscia, aumento della frequenza urinaria, urgenza nel dover urinare con possibilità di incontinenza, bruciore e/o dolore durante la minzione, sensazione di svuotamento incompleto della vescica e presenza di sangue nello sperma.
Quando non viene individuata alcuna infezione batterica nelle colture, la prostatite può essere difficile da curare completamente. Molti trattamenti mirano a migliorare i sintomi, ma non sempre risolvono completamente questo tipo di prostatite. Questi trattamenti per il sollievo dei sintomi possono essere utilizzati anche nella prostatite batterica cronica. Tuttavia, l’efficacia di tali trattamenti non è completamente chiara.
Le terapie non farmacologiche possono comprendere il massaggio prostatico periodico, eseguito dal medico mediante l’introduzione di un dito nel retto, e l’utilizzo di bagni genitali caldi. Sono utilizzate anche tecniche di rilassamento (biofeedback) per alleviare lo spasmo e il dolore dei muscoli pelvici.
Tra i trattamenti farmacologici, gli emollienti delle feci possono alleviare il dolore associato alla defecazione causato dalla stitichezza. Gli analgesici e gli antinfiammatori possono ridurre il dolore e il gonfiore della prostata, indipendentemente dalla causa. I bloccanti alfa-adrenergici possono contribuire a alleviare i sintomi rilassando i muscoli della prostata. Inoltre, gli antibiotici talvolta possono attenuare i sintomi nella prostatite non batterica, anche se il loro effetto non è del tutto compreso.
Nel caso in cui i sintomi persistano nonostante i trattamenti eseguiti, l’opzione estrema può essere rappresentata dall’intervento chirurgico, come la rimozione parziale o completa della prostata. La distruzione della prostata tramite microonde o trattamento laser è un’altra alternativa.
Le manifestazioni della prostatite possono variare a seconda del tipo di infezione. Di seguito sono elencati i sintomi tipici di ciascuna forma.
Prostatite batterica acuta
Per trattare la prostatite batterica acuta, si somministra un antibiotico per almeno 30 giorni, in grado di penetrare nel tessuto prostatico (ad esempio ciprofloxacina o trimetoprim-sulfametossazolo). Un trattamento antibiotico più breve può causare la cronificazione dell’infezione. La maggior parte dei pazienti può essere curata a casa assumendo antibiotici per via orale, ma in alcuni casi potrebbe essere necessario il ricovero ospedaliero e la somministrazione di antibiotici per via endovenosa.
La prostatite batterica cronica può essere più difficile da curare. Viene trattata per almeno 6 settimane con un antibiotico capace di penetrare nel tessuto prostatico.
Se si sviluppa un ascesso prostatico, potrebbe essere necessario un drenaggio chirurgico. La prostatite acuta si manifesta improvvisamente e può presentare i seguenti sintomi:
- Aumento della frequenza urinaria.
- Urge urinaria, con la necessità impellente di urinare.
- Presenza di sangue nello sperma.
- Febbre e brividi.
- Sensazione di bruciore o dolore durante la minzione.
- Dolore localizzato in zone come la zona genitale, l’inguine, l’addome inferiore o la parte bassa della schiena.
- Nicturia, ovvero il bisogno frequente di urinare durante il sonno.
- Nausea e vomito.
- Dolori diffusi in diverse aree del corpo.
- Ritenzione urinaria, che impedisce di svuotare completamente la vescica.
- Difficoltà nell’iniziare la minzione.
- Getto urinario debole o interrotto.
- Blocco urinario totale, con incapacità di urinare.
- Perdite dal pene.
- Presenza di infezione nel tratto urinario inferiore, evidenziata dalla presenza di batteri e globuli bianchi nelle urine.
In caso di comparsa di questi sintomi, è essenziale ricorrere tempestivamente a cure mediche.
Prostatite batterica cronica
La prostatite batterica cronica presenta sintomi simili a quelli della forma acuta, ma solitamente meno intensi. Questa infezione si sviluppa spesso gradualmente e può persistere per tre o più mesi. I sintomi possono comparire e scomparire o rimanere persistenti in forma lieve. La prostatite batterica cronica può svilupparsi dopo il trattamento della forma acuta o di un’infezione del tratto urinario inferiore.
Nel caso della prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico, il trattamento mira a ridurre il dolore, il disagio e l’infiammazione. Poiché i sintomi possono variare ampiamente, non esiste un approccio unico adatto a tutti i pazienti. Sebbene gli antibiotici non siano efficaci nel trattamento della prostatite non batterica, possono essere prescritti dall’urologo, soprattutto inizialmente, fino a escludere completamente un’infezione batterica. Inoltre, possono essere impiegati:
- Silodosina (Urorec®)
- Inibitori della 5-alfa reduttasi, come finasteride (Proscar®) e dutasteride (Avodart®)
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come aspirina o ibuprofene
- Glicosaminoglicani, come la condroitina solfato
- Rilassanti muscolari, come ciclobenzaprina (Flexiban®) e clonazepam (Rivotril®)
- Neuromodulatori, come amitriptilina, nortriptilina (Larozyl®) e pregabalin (Lyrica®)
Trattamenti alternativi (da valutare preventivamente con lo specialista) possono comprendere:
- Bagni caldi, noti come bagni derivativi
- Terapia riscaldante locale con borse d’acqua calda o cuscinetti termici
- Terapia fisica, come esercizi di Kegel per i muscoli pelvici, rilassamento miofasciale, esercizi di rilassamento e biofeedback
- Fitoterapia con estratti come la quercetina, il polline d’api e la serenoa repens (Permixon®, Saba®)
- Agopuntura
È importante discutere con il medico l’impiego di terapie alternative e complementari, inclusi gli integratori alimentari, per garantire cure coordinate e sicure. Inoltre, l’assistenza psicologica e la riduzione dello stress possono contribuire a diminuire la recidiva dei sintomi legati a fattori psicologici.
I principali sintomi comprendono:
- Aumento della frequenza urinaria.
- Urge urinaria, con la necessità impellente di urinare.
- Sensazione di bruciore o dolore durante la minzione.
- Presenza di sangue nello sperma.
- Dolore in zone come la zona genitale, l’inguine, l’addome inferiore o la parte bassa della schiena.
- Nicturia.
- Eiaculazione dolorosa.
- Ritenzione urinaria.
- Difficoltà nell’iniziare la minzione.
- Getto urinario debole o interrotto.
- Blocco urinario.
- Disfunzioni sessuali come impotenza o dolore durante i rapporti sessuali.
- Presenza di infezione nel tratto urinario inferiore.
Prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico
I sintomi principali consistono generalmente in dolore o fastidio persistenti per almeno tre mesi in una o più delle seguenti zone:
- Tra scroto e ano.
- Addome centro-inferiore e/o pelvico.
- Pene.
- Scroto.
- Parte inferiore della schiena.
Un soggetto con prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico può sperimentare dolori diffusi nella zona pelvica o provare dolore in più aree contemporaneamente. Il dolore può essere intermittente o costante e manifestarsi in modo improvviso o graduale.
Altri sintomi possibili includono:
- Dolore uretrale durante o dopo la minzione.
- Dolore al pene durante o dopo la minzione.
- Minzione frequente, con la vescica che si contrae anche con piccole quantità di urina, causando una maggiore frequenza delle minzioni.
- Urge urinaria, ossia l’impossibilità di ritardare la minzione.
- Getto urinario debole o intermittente.
Prostatite infiammatoria asintomatica
Per definizione, questa forma di prostatite è priva di sintomi evidenti, ma si caratterizza per la presenza di infiammazione nella ghiandola prostatica, con gonfiore e la presenza di globuli bianchi nello sperma, anche in assenza di batteri.
La diagnosi di prostatite si basa sui sintomi e sulla coltura dello sperma (spermiocoltura) o in parte con l’esame delle urine per confermare l’infezione delle vie seminali.
Per prevenire la prostatite, è importante prestare attenzione alle proprie abitudini, come l’alimentazione, le bevande, il regolare funzionamento dell’intestino, l’esercizio fisico, le abitudini sessuali e l’igiene personale.
Il PSA (antigene prostatico specifico) non è un parametro diagnostico per la prostatite e deve essere misurato a tre mesi dalla risoluzione dei sintomi per avere un significato clinico. Il trattamento della prostatite richiede tempi lunghi (4-6 settimane) e l’utilizzo di farmaci adeguati che penetrino nella ghiandola prostatica. Spesso, il trattamento viene avviato empiricamente senza una diagnosi microbiologica precisa, causando una risoluzione parziale dei sintomi o un prolungarsi della patologia nel tempo.
È importante rivolgersi al medico per una corretta diagnosi e per ricevere una terapia appropriata. La prostatite va trattata attentamente per evitarne le complicanze e risolvere definitivamente il problema.
Diagnosi della prostatite
La diagnosi della prostatite si basa su tre principali approcci:
Rilevamento dell’anamnesi personale e familiare. Una corretta diagnosi della prostatite inizia con un’attenta raccolta della storia medica del paziente e dei suoi familiari. Questo passo è essenziale per individuare eventuali fattori di rischio o precedenti patologie che potrebbero essere collegati alla condizione.
Esame fisico. L’esame fisico riveste un ruolo di rilievo nella diagnosi della prostatite. Durante la visita medica, il dottore esegue una scrupolosa valutazione del paziente per individuare e controllare i seguenti aspetti:
- Il flusso dell’urina dall’uretra.
- La presenza di linfonodi inguinali ingrossati o doloranti.
- Eventuale gonfiore e dolore dello scroto.
- La condizione della prostata attraverso l’esplorazione rettale digitale.
L’esplorazione rettale digitale costituisce un esame fisico che consente al medico di valutare lo stato della prostata. Il paziente viene posizionato piegato su un tavolo o sdraiato sul fianco, con le ginocchia vicine al torace. Il medico introduce delicatamente un dito guantato e lubrificato nel retto del paziente per palpare la parte adiacente della prostata. Tale procedura può provocare un lieve e breve fastidio al paziente ma, di solito, non richiede anestesia. Attraverso l’esplorazione rettale, il medico è in grado di individuare ingrossamenti, dolori o anomalie che potrebbero necessitare di ulteriori approfondimenti.
Molti medici eseguono l’esame rettale come parte della visita fisica di routine per gli uomini di età pari o superiore ai 40 anni, indipendentemente dalla presenza di problemi urinari.
Esami medici. In caso di sospetto di prostatite, il medico potrebbe suggerire una consulenza urologica, ovvero un intervento da parte di un medico specializzato nel tratto urinario e nel sistema riproduttivo maschile. L’urologo si avvale di diversi esami medici per la diagnosi e il trattamento dei problemi correlati alla prostatite e al tratto urinario inferiore. Questi esami possono comprendere:
- L’esame delle urine, inclusa la ricerca di globuli bianchi.
- Esami del sangue, in particolare il test del PSA (antigene prostatico specifico).
- Esami urodinamici che valutano la capacità della vescica e dell’uretra di trattenere e svuotare l’urina.
- La cistoscopia, una procedura che permette di esaminare internamente l’uretra e la vescica.
- L’ecografia transrettale, che utilizza ultrasuoni per ottenere immagini della prostata attraverso il retto.
- La biopsia prostatica, che consiste nel prelievo di un piccolo campione di tessuto prostatico per un esame microscopico.
- L’analisi dello sperma per valutare quantità e qualità dello sperma e degli spermatozoi.
Al momento, non è possibile prevenire tutti i casi di prostatite. La comunità scientifica sta tuttavia cercando di comprendere meglio le cause e sviluppare strategie preventive.
L’assunzione di cibo, la dieta e la nutrizione non sono state correlate alle cause o alla prevenzione della prostatite. Tuttavia, durante il trattamento della prostatite batterica, potrebbe essere consigliato aumentare l’assunzione di liquidi e ridurre l’assunzione di sostanze irritanti per la vescica, come bevande contenenti caffeina, cibi acidi e speziati.