Cos’è il test TAS (ASLO), come si esegue, i valori normali e anomali, le patologie correlate e i fattori che influenzano i risultati
Il TAS, conosciuto anche con la sigla ASLO (Anti-Streptolysin O), è un esame di laboratorio che consente di misurare la quantità di anticorpi presenti nel sangue contro la streptolisina O, una tossina prodotta da alcuni batteri del genere Streptococcus, in particolare dagli streptococchi beta-emolitici del gruppo A, ma anche da quelli appartenenti ai gruppi C e G.
Questa tossina ha la capacità di distruggere i globuli rossi, e quando l’organismo entra in contatto con essa, il sistema immunitario reagisce producendo specifici anticorpi (ASO) per neutralizzarla. Il test serve quindi a valutare la concentrazione di questi anticorpi nel siero, permettendo di stabilire se vi sia stata una recente esposizione al batterio.
Dal punto di vista temporale, la produzione di anticorpi antistreptolisinici non è immediata: comincia generalmente una o tre settimane dopo l’infezione, raggiunge il picco tra la terza e la quinta settimana, e poi tende a diminuire gradualmente nell’arco di sei mesi o più. Per questo motivo, il TAS non è indicato per diagnosticare un’infezione acuta, poiché nelle prime fasi i livelli anticorpali possono essere ancora troppo bassi per essere rilevati.
L’esame viene impiegato soprattutto come strumento diagnostico retrospettivo, utile cioè per valutare se un’infezione streptococcica si sia verificata di recente, anche in assenza di sintomi evidenti o di diagnosi in fase acuta. Risulta particolarmente importante per individuare complicanze post-streptococciche, come la febbre reumatica o la glomerulonefrite post-streptococcica, che possono comparire settimane dopo l’infezione. In alcuni casi, un titolo ASO elevato può essere associato anche ad altre manifestazioni immunologiche, come la psoriasi guttata.

Valori normali, quando e come, perché viene richiesto questo esame. Il test TAS/ASLO rappresenta un utile strumento di supporto nella valutazione delle infezioni da Streptococcus e delle loro possibili complicanze, ma la sua interpretazione deve sempre essere inserita nel contesto clinico generale e accompagnata da altri esami e valutazioni mediche
Il TAS, tuttavia, non è sufficiente da solo per confermare un’infezione in corso o per correlare direttamente i sintomi del paziente a una precedente infezione streptococcica. Un titolo elevato può soltanto indicare un’esposizione recente al batterio, mentre un valore normale non esclude del tutto la possibilità che un’infezione sia avvenuta, poiché alcuni ceppi producono quantità minime di streptolisina O.
Gli anticorpi ASO (Anti-Streptolysin O) rappresentano una risposta immunitaria prodotta dal corpo in seguito a un’infezione da parte di batteri streptococcici.
La streptolisina O, contro la quale gli anticorpi ASO sono diretti, è una tossina batterica prodotta da alcuni ceppi di Streptococcus pyogenes e appartiene alla famiglia delle tossine citolitiche dipendenti dal colesterolo. Essa si lega alle membrane cellulari ricche di colesterolo e forma pori che compromettono l’integrità delle cellule, causando la distruzione dei globuli rossi e danni a vari tessuti. A basse concentrazioni, questa tossina può anche influenzare i segnali infiammatori e facilitare la diffusione dell’infezione nei tessuti.
L’organismo risponde alla presenza della tossina producendo anticorpi ASO, che hanno il compito di neutralizzare la streptolisina O e impedire che essa agisca sulle cellule sane. Questi anticorpi contribuiscono inoltre alla rimozione dei complessi tossina-anticorpo attraverso l’azione dei macrofagi e delle cellule del sistema immunitario, e favoriscono la creazione di una memoria immunitaria, utile per reagire più rapidamente a eventuali infezioni future da parte dello stesso tipo di batterio.
Come interpretare i valori dell’esame: alto, basso e valori normali
L’interpretazione dei valori del TAS/ASLO permette di valutare la presenza di anticorpi contro la streptolisina O, indicativi di un’infezione streptococcica recente o pregressa.
Negli adulti, i valori considerati normali sono generalmente fino a 200 UI/mL, anche se alcuni laboratori stabiliscono limiti leggermente diversi in base a età, sesso o metodo di analisi. Nei bambini piccoli, i valori normali tendono ad essere più bassi. È importante fare riferimento agli intervalli indicati dal laboratorio che ha eseguito l’analisi.
Un valore superiore ai limiti di riferimento indica una maggiore quantità di anticorpi contro la streptolisina O e suggerisce che vi sia stata una recente infezione streptococcica, anche se non sempre sintomatica. Può supportare la diagnosi di complicanze post-streptococciche, come la febbre reumatica o la glomerulonefrite acuta. Titoli molto alti, o un aumento progressivo tra misurazioni successive, sono più indicativi di un’infezione recente. Un valore elevato da solo non conferma la presenza di infezione attiva e può essere influenzato da altre condizioni come malattie epatiche o tubercolosi.
Valori bassi o negativi indicano l’assenza di una risposta anticorpale rilevabile verso la streptolisina O, suggerendo che non vi sia stata un’infezione recente in grado di stimolare la produzione di ASLO. Non esclude completamente una pregressa infezione, soprattutto se il batterio produce poca tossina o se il paziente ha ricevuto antibiotici precocemente. Anche alcune condizioni cliniche possono causare falsi negativi.
| Valori TAS/ASLO (UI/mL) | Interpretazione | Sintomi correlati | Patologie associate | Note aggiuntive |
|---|---|---|---|---|
| < 200 (adulti) < 100–120 (bambini piccoli) | Valore normale | Nessuno specifico | Nessuna infezione recente da Streptococcus rilevata | Indica assenza di una risposta anticorpale significativa; i valori variano in base al laboratorio e all’età. |
| 200–400 (adulti) 100–200 (bambini) | Leggermente elevato | Possibili sintomi lievi o pregressi: mal di gola, febbre lieve | Infezione streptococcica recente o in risoluzione | Può indicare esposizione recente al batterio; spesso non richiede interventi se asintomatico. |
| > 400–500 (adulti) > 200–250 (bambini) | Elevato | Mal di gola, febbre, tonsillite | Infezione streptococcica recente, supporto diagnostico per complicanze | Titoli in aumento tra misurazioni successive sono più indicativi di infezione attiva; utile associare altri esami (tampone faringeo, VES, PCR, anti-DNasi B). |
| > 1.000–3.000 (adulti) | Molto elevato | Febbre alta, dolore articolare, edema, sintomi sistemici | Febbre reumatica, glomerulonefrite post-streptococcica | Segnale di possibile complicanza post-streptococcica; va valutato nel contesto clinico; attenzione a falsi positivi dovuti a altre condizioni (epatiche, infiammatorie). |
| Basso / negativo | Sotto la soglia del laboratorio | Assenti | Nessuna infezione recente rilevata | Non esclude infezioni pregresse da ceppi a bassa produzione di streptolisina O; antibiotici precoci o altre condizioni possono ridurre i valori. |
Per interpretare correttamente i risultati, occorre confrontarli sempre con gli intervalli di riferimento forniti dal laboratorio. È utile monitorare l’andamento nel tempo, ripetendo il test dopo circa 10–14 giorni per individuare eventuali variazioni significative. I valori devono essere valutati insieme al quadro clinico del paziente e ad altri esami diagnostici, come il tampone faringeo, i test infiammatori o gli anticorpi anti-DNasi B.
Come si esegue l’esame e quando viene richiesto?
L’esame si effettua tramite un prelievo di sangue venoso, di solito dal braccio, senza necessità di preparazioni particolari, sebbene talvolta sia consigliato un breve digiuno. Il siero ottenuto viene sottoposto a test immunologici che quantificano gli anticorpi anti-streptolisina O mediante metodiche come la titolazione quantitativa o test immunoenzimatici (ELISA). I risultati sono espressi in unità internazionali per millilitro (UI/mL) e confrontati con gli intervalli di riferimento del laboratorio.
Il TAS/ASLO non è indicato per diagnosticare infezioni streptococciche acute, poiché gli anticorpi compaiono solo dopo 1–3 settimane dall’infezione. Viene richiesto soprattutto nei seguenti casi: sospetta infezione streptococcica pregressa, valutazione di complicanze post-streptococciche come febbre reumatica o glomerulonefrite post-infettiva, supporto alla diagnosi clinica in combinazione con tampone faringeo e altri esami infiammatori o immunologici, e monitoraggio dell’andamento della risposta anticorpale nel tempo.
Fattori che influenzano l’esame
I risultati del test TAS/ASLO possono essere influenzati da diversi fattori, che ne possono alterare l’interpretazione. L’età del paziente è rilevante, poiché i bambini molto piccoli producono livelli anticorpali generalmente più bassi rispetto agli adulti, e gli intervalli di riferimento variano di conseguenza. Anche la fase dell’infezione è determinante: gli anticorpi ASO compaiono solo 1–3 settimane dopo l’infezione e raggiungono il picco in 3–5 settimane, quindi un test eseguito troppo precocemente può risultare basso o negativo.
La somministrazione precoce di antibiotici può ridurre la risposta immunitaria e abbassare i livelli di anticorpi, mentre le caratteristiche del ceppo batterico influenzano la produzione di streptolisina O e, di conseguenza, la quantità di anticorpi generata. Condizioni cliniche concomitanti, come malattie epatiche o altre patologie sistemiche, e l’assunzione di farmaci immunosoppressori o cortisonici possono alterare ulteriormente i risultati.
Infine, la metodologia di laboratorio utilizzata per il test, come agglutinazione o ELISA, può determinare variazioni tra laboratori diversi. In sintesi, l’interpretazione dei valori TAS/ASLO deve sempre tenere conto di questi fattori e valutare i risultati in combinazione con il quadro clinico e altri esami diagnostici.

