Un'idea comune è che l'osteoporosi sia una condizione che colpisce prevalentemente le donne ma non è così: ecco le cause principali, i fattori scatenanti e come gestire e curare questa patologia.
L’osteoporosi è una condizione che richiede attenzione sin dalla giovane età. Questa malattia che riguarda il sistema scheletrico è caratterizzata da una riduzione della densità minerale ossea e da una compromissione della microstruttura del tessuto osseo, provocando un aumento della fragilità delle ossa e un maggior rischio di fratture, anche in seguito a traumi minimi.
Le Cause dell’Osteoporosi
Le cause principali dell’osteoporosi sono da attribuire anche ad una dieta inadeguata e una bassa attività fisica, specialmente quella che coinvolge il peso corporeo, come il camminare (fare lunghe passeggiate ad esempio). L’importanza dell’attività fisica è rilevante soprattutto durante la prima fase post-menopausale e nelle donne in pre-menopausa. In questi momenti, è cruciale predisporre le condizioni per il mantenimento o la minore perdita possibile della massa ossea, promuovendo una regolare attività fisica e personalizzando gli esercizi.
L’Osteoporosi non Solo una patologia al Femminile
Un’idea comune è che l’osteoporosi sia una condizione che colpisce prevalentemente le donne. Bisogna comprendere la natura dell’osteoporosi: il tessuto osseo non è statico ma dinamico e soggetto a costanti processi di formazione e riassorbimento. In individui sani, questi processi sono in equilibrio, mantenendo la stabilità del tessuto osseo. Pertanto, ottimizzare la salute ossea è essenziale durante tutta la vita, sia per gli uomini che per le donne. Intervenire sui fattori che influenzano la salute ossea è fondamentale per prevenire l’osteoporosi e le conseguenti fratture, a qualsiasi età.
Le donne di età superiore ai 50 anni sono particolarmente vulnerabili all’osteoartrite, in quanto il loro sistema scheletrico mostra una fragilità maggiore rispetto a quello degli uomini. La menopausa, in particolare, accelera la perdita di minerali ossei, creando un ambiente favorevole allo sviluppo della patologia.
Numerosi fattori contribuiscono all’insorgenza dell’osteoporosi, tra cui l’ereditarietà, condizioni mediche come l’ipertiroidismo, malattie reumatiche, ematologiche, diabete, psoriasi, celiachia e malattie infiammatorie croniche come il morbo di Crohn. Anche terapie con cortisone, trattamenti oncologici o ormonali, bassa densità ossea, fumo (in particolare un consumo di oltre 20 sigarette al giorno), e il consumo eccessivo di alcol possono aumentare il rischio. La carenza di vitamina D e l’apporto insufficiente di calcio rappresentano ulteriori fattori determinanti. Nei maschi, l’ipogonadismo primitivo o secondario è un’altra causa di vulnerabilità.
In questo contesto, l’inizio della prevenzione è opportuno, specialmente per le donne, dopo aver superato i 50 anni. Un esame del sangue può rivelarsi un prezioso strumento diagnostico, fornendo importanti informazioni sullo stato di salute del metabolismo osseo e consentendo di escludere cause secondarie di osteoporosi.
Per preservare la salute delle ossa, è fondamentale raggiungere un picco di massa ossea adeguato tra i 20 e i 25 anni. Questo picco dipende dalla genetica, dall’alimentazione e dall’attività fisica. Nelle donne, la diminuzione fisiologica della massa ossea inizia dopo la menopausa a causa della carenza di estrogeni, ma può essere rallentata con una dieta ricca di calcio, l’esposizione al sole e l’esercizio fisico appropriato. Nei maschi, la diminuzione di massa ossea è più tardiva. Negli anziani, l’attività fisica mira anche a prevenire le cadute, migliorando l’agilità, l’equilibrio e la coordinazione.
La Prevenzione dell’Osteoporosi
È possibile prevenire l’osteoporosi in giovane età, preferibilmente prima della pubertà, massimizzando il picco di massa ossea. Dopo la fase di sviluppo scheletrico, le misure preventive mirano a mantenere la massa ossea acquisita, mentre nell’età avanzata cercano di rallentare la perdita di massa ossea inevitabile. La prevenzione dell’osteoporosi si basa su alcune misure chiave, come un adeguato apporto di calcio attraverso l’alimentazione, la corretta assunzione di vitamina D, la cessazione del fumo, il moderato consumo di alcolici e un’attività fisica regolare ma moderata.
La terapia dell’osteoporosi è principalmente farmacologica e viene personalizzata in base al rischio individuale di frattura, rappresentando la soglia terapeutica. Questo rischio viene calcolato seguendo linee guida internazionali. In casi di osteoporosi secondaria, causata dall’assunzione di farmaci o da malattie sistemiche, può essere indicato l’uso di cortisone anche per via inalatoria.