L'approccio delle autorità sanitarie statunitensi si sta orientando verso una strategia più selettiva, con una maggiore enfasi sulle evidenze scientifiche per le categorie a basso rischio

La Food and Drug Administration (FDA) ha recentemente annunciato un possibile cambiamento nelle raccomandazioni per la vaccinazione annuale contro il COVID-19, suggerendo che in futuro potrebbe essere limitata esclusivamente a soggetti anziani e a individui con condizioni di salute a rischio.

Vaccino per il Covid, in America nuove indicazioni

Vaccino per il Covid, in America nuove indicazioni: basta vaccinazioni a tappeto

Secondo quanto riportato il 20 maggio 2025, la FDA intende mantenere la raccomandazione alla vaccinazione annuale per gli over 65 e per tutte le persone che presentano un’elevata probabilità di sviluppare forme gravi della malattia. Al contrario, per adulti sani di età inferiore e per i bambini, l’agenzia prevede di esigere nuovi dati clinici prima di approvare la somministrazione di routine del vaccino.

Negli Stati Uniti le raccomandazioni vaccinali sono attualmente più estese rispetto a quelle adottate da molte altre nazioni avanzate, che tendono a riservare la vaccinazione COVID-19 annuale solo agli anziani e ai soggetti a rischio elevato. Così, mentre in Europa si parla di nuova variante LP.8.1, in America si discute sulla reale efficacia della vaccinazione a tappeto.

Sebbene le recenti indicazioni della FDA si riferiscano esclusivamente al contesto statunitense, numerosi Paesi, tra cui quelli europei, il Regno Unito, il Canada e l’Australia, hanno già introdotto o stanno valutando politiche vaccinali più mirate e meno estese. A livello globale, l’orientamento futuro sulle vaccinazioni dipenderà dall’andamento dell’epidemia e dai dati clinici che emergeranno.

Un cambio rispetto alle precedenti direttive in tema di vaccini annuali contro il Covid

Fino ad ora, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) avevano suggerito la vaccinazione annuale per tutti dai sei mesi di età in su, con aggiornamenti annuali del vaccino in base alle varianti più diffuse. La scarsa adesione alla vaccinazione e i dubbi sull’effettiva utilità per i soggetti a basso rischio hanno spinto i vertici della FDA a rivedere tali priorità.

Stando all’editoriale pubblicato sul New England Journal of Medicine dai dirigenti della FDA, il vaccino continuerà ad essere indicato per persone immunocompromesse, pazienti oncologici, affetti da malattie croniche e da disturbi mentali rilevanti. Il numero di cittadini statunitensi che rientrerebbero nei criteri per la vaccinazione annuale resterebbe comunque elevato, stimato tra i 100 e i 200 milioni.

Richieste di nuovi studi per soggetti a basso rischio

Per estendere la vaccinazione anche ai soggetti sani sotto i 65 anni, la FDA richiederà ai produttori dati da studi clinici randomizzati. In particolare, serviranno prove che dimostrino una risposta immunitaria efficace e duratura (almeno sei mesi) anche in assenza di fattori di rischio. La mancanza di certezze su benefici aggiuntivi in soggetti già esposti più volte al virus e alle vaccinazioni è uno dei motivi alla base della revisione delle politiche.

L’annuncio della FDA è stato pubblicato pochi giorni prima delle riunioni dei comitati consultivi dell’agenzia e del CDC, solitamente deputati all’analisi dei dati e all’elaborazione delle linee guida. Secondo alcuni esperti, come il dott. Robert Steinbrook dell’organizzazione Public Citizen, evitare questo passaggio rappresenta un’occasione mancata per promuovere un consenso condiviso, e non offre motivazioni convincenti per limitare l’accesso al vaccino alle persone sane.

Un cambiamento nelle raccomandazioni ufficiali potrebbe riflettersi anche sulla disponibilità del vaccino e sulla sua copertura assicurativa. È quindi consigliabile rivolgersi a un medico per valutare la propria situazione individuale, soprattutto in presenza di dubbi su eventuali rischi sanitari o sulla necessità di ricevere una nuova dose.



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