La sideremia è un parametro ematico che indica la concentrazione di ferro presente nel sangue, nello specifico quello legato alla transferrina, la proteina responsabile del trasporto di questo minerale vitale all’interno dell’organismo

Il ferro è un elemento essenziale per il nostro organismo. Oltre a essere un costituente indispensabile dell’emoglobina (la molecola contenuta nei globuli rossi che trasporta l’ossigeno dai polmoni ai tessuti) e della mioglobina (che svolge una funzione analoga a livello muscolare), il ferro partecipa alla sintesi di numerosi enzimi e cofattori metabolici. Circa il 70% del ferro totale dell’organismo si trova nei globuli rossi, mentre il resto è distribuito tra ferritina, emosiderina (riserve di deposito) e transferrina (ferro circolante).

Sebbene rappresenti una frazione relativamente piccola del ferro totale corporeo, il ferro “di trasporto” è cruciale per il funzionamento corretto di molti processi fisiologici fondamentali.

Cos’è la sideremia e cosa misura

La sideremia misura esclusivamente il ferro circolante nel plasma, ovvero quello legato alla transferrina. Non valuta il ferro contenuto nell’emoglobina o immagazzinato nei tessuti. Sebbene rappresenti solo una piccola percentuale del ferro totale presente nel corpo (3-5 g nell’adulto medio), la sideremia ha un’importanza diagnostica notevole, soprattutto se abbinata ad altri esami come ferritina, transferrina e TIBC (capacità totale di legame del ferro).

Quando si misura la sideremia. Il dosaggio della sideremia non fa parte degli esami di routine ma viene prescritto quando si sospettano anomalie nella distribuzione o nel metabolismo del ferro. È indicato in presenza di sintomi compatibili con anemia, per monitorare l’efficacia di terapie a base di ferro, o per individuare condizioni come emocromatosi o intossicazione da ferro (frequente nei bambini che ingeriscono integratori).

La sideremia è anche utile come esame di supporto per valutare disturbi cronici, infiammazioni sistemiche e patologie ematologiche.

Valori normali di riferimento

I valori di sideremia possono variare in base a sesso, età, ora del giorno e condizioni fisiologiche:

  • Uomini adulti: 53-167 µg/dl
  • Donne adulte: 49-151 µg/dl

I livelli tendono ad essere più elevati al mattino e più bassi la sera, a causa di un fisiologico ritmo circadiano. Il ciclo mestruale, l’assunzione di alimenti ricchi di ferro, farmaci o integratori possono alterare temporaneamente i valori. Per questo, è consigliabile eseguire il test a digiuno da almeno 10 ore e sospendere integratori ferro-proteici nei giorni precedenti.

Cause e sintomi della sideremia bassa

Una diminuzione dei valori di sideremia può essere attribuita a:

  • Carenza alimentare di ferro, come in diete povere o vegetariane;
  • Aumento del fabbisogno, ad esempio in gravidanza, durante l’allattamento o nella crescita infantile;
  • Ridotto assorbimento intestinale, a causa di patologie come celiachia, morbo di Crohn, diarrea cronica o abuso di lassativi;
  • Perdite ematiche croniche, come flussi mestruali abbondanti, emorragie gastrointestinali o traumi;
  • Malattie croniche infettive o neoplastiche, che sequestrano il ferro nei tessuti.

Una riduzione dei livelli di sideremia può derivare da molteplici condizioni. Tra queste si annoverano un apporto alimentare insufficiente di ferro, un incremento del fabbisogno (come in gravidanza, allattamento o crescita infantile) e un malassorbimento intestinale del minerale, dovuto a patologie gastrointestinali o a comportamenti come l’abuso di lassativi e l’alcolismo. Anche un’elevato utilizzo del ferro nel midollo osseo, ad esempio negli atleti di resistenza, può contribuire alla carenza, così come perdite ematiche croniche, incluse mestruazioni abbondanti o sanguinamenti gastrointestinali.

Ulteriori cause includono l’anemia sideropenica, il diabete, l’invecchiamento, l’insufficienza renale, infezioni croniche, alcuni tipi di tumori (come al seno, ai polmoni o linfoma di Hodgkin) e l’infarto miocardico. Infine, la sideremia può risultare bassa anche in seguito all’assunzione di determinati farmaci o sostanze, come ACTH, testosterone, colchicina e meticillina.

I sintomi più frequenti di una sideremia bassa includono:

  • Stanchezza e astenia;
  • Pallore cutaneo;
  • Dispnea;
  • Cefalea e vertigini;
  • Unghie fragili;
  • Perdita di capelli;
  • Tachicardia e palpitazioni.

Cause e sintomi della sideremia alta

Un aumento dei livelli di sideremia può derivare da:

  • Trasfusioni multiple di sangue;
  • Eccessivo assorbimento intestinale di ferro (emocromatosi ereditaria);
  • Emolisi massiva, come nelle anemie emolitiche;
  • Malattie epatiche (epatite acuta, cirrosi);
  • Avvelenamento da ferro (intossicazione acuta o cronica);
  • Talassemie o anemie sideroblastiche;
  • Assunzione di alcuni farmaci (metildopa, cloramfenicolo) o estrogeni.

I sintomi associati alla sideremia elevata comprendono:

  • Dolori articolari;
  • Affaticamento cronico;
  • Disturbi endocrini (tiroide, surreni);
  • Epatomegalia e splenomegalia;
  • Disfunzioni sessuali;
  • Caduta dei capelli;
  • Aritmie e tachicardia.

L’esame della sideremia viene condotto tramite un semplice prelievo di sangue venoso, preferibilmente al mattino e a digiuno. È essenziale sospendere eventuali integrazioni di ferro almeno due-tre giorni prima, poiché queste possono alterare i risultati. Anche farmaci ormonali e alcolici possono interferire con i valori ematici.

Il singolo valore di sideremia, da solo, ha un’utilità clinica limitata. È fondamentale interpretarlo nel contesto di altri esami del metabolismo del ferro:

CondizioneSideremiaTIBC/TransferrinaFerritina
Carenza di ferroBassaAltaBassa
EmocromatosiAltaBassaAlta
Malattie cronicheBassaBassaNormale/Alta
Anemia emoliticaAltaNormale/BassaAlta
Anemia sideroblasticaNormale/AltaNormale/BassaAlta
Intossicazione da ferroAltaNormaleNormale

La ferritina è il miglior indicatore dello stato delle riserve di ferro: un valore basso segnala esaurimento dei depositi anche prima che la sideremia si riduca. La TIBC valuta la capacità totale di legare il ferro: un valore elevato segnala una condizione di carenza.

Trattamenti per valori alterati

Il trattamento delle alterazioni della sideremia dipende dalla causa sottostante:

  • In caso di carenza, si interviene con una dieta ricca di ferro (carne rossa, legumi, vegetali a foglia verde) e integratori orali o parenterali;
  • In caso di eccesso di ferro, si ricorre a salassi terapeutici, chelanti del ferro o sospensione della fonte di sovraccarico (trasfusioni, farmaci).
  • Il monitoraggio regolare è essenziale per evitare complicanze sia da carenza che da accumulo di ferro, come l’anemia o i danni agli organi interni.

La sideremia rappresenta un indicatore importante della salute del metabolismo del ferro, ma per una diagnosi corretta deve essere interpretata insieme ad altri parametri. La valutazione della sideremia aiuta non solo a diagnosticare condizioni carenziali o da sovraccarico, ma anche a monitorare terapie e rilevare precocemente patologie croniche. Un approccio diagnostico integrato è fondamentale per garantire una gestione clinica efficace e personalizzata del paziente.


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