Il bruciore anale è un disturbo caratterizzato da una sensazione di prurito nella zona intorno all’ano. Può essere accompagnato da dolore e irritazione. Questo sintomo può essere causato da diverse condizioni, come affezioni del retto o della mucosa anale, patologie dell’apparato digerente, problematiche neoplastiche o parassitosi.

Tra le possibili malattie associate al bruciore anale, troviamo l’ascesso perianale, la candidosi, la colite ulcerosa, la dermatite, le emorroidi, le fistole anali, il morbo di Crohn, la proctite, le parassitosi (come l’ossiuriasi), le ragadi anali, la stitichezza e il tumore dell’ano. È importante sottolineare che questo elenco non è esaustivo e si raccomanda sempre di consultare un medico per una valutazione accurata, soprattutto se il disturbo persiste.

Per trattare il bruciore anale, è necessario individuare e curare la patologia sottostante che lo ha causato. Non esiste una terapia specifica per il bruciore anale stesso. L’uso di farmaci può essere prescritto per alleviare l’infiammazione e il prurito, come antinfiammatori, antimicotici, antibatterici, antistaminici e anestetici, solitamente sotto forma di pomate da applicare localmente. È importante evitare rimedi fai da te, in quanto potrebbero peggiorare la situazione. In alcuni casi, potrebbe essere necessario apportare modifiche alla dieta, evitando cibi piccanti o troppo speziati, moderando il consumo di caffè e alcolici, aumentando l’assunzione di fibre e mantenendo un’adeguata idratazione.

Cause del bruciore anale

Il bruciore anale è un sintomo che può manifestarsi con una sensazione di disagio, prurito o bruciore nella zona intorno all’ano. Le possibili cause di questo disturbo sono diverse e comprendono infezioni, dermatiti, emorroidi infiammate, ragadi, sesso anale, stipsi, diarrea, scarsa igiene intima, allergie, disordini ormonali e stress psicologico.

Quando si sperimenta bruciore anale persistente e di origine sconosciuta, è importante cercare di individuare la causa scatenante. In alcuni casi, potrebbe essere necessario consultare un medico che, attraverso un’analisi superficiale o una visita specialistica, possa diagnosticare correttamente la condizione.

Tuttavia, se il bruciore anale non è particolarmente fastidioso e non è accompagnato da dolore, sanguinamento o prurito, esistono alcune misure che possono essere adottate per alleviare il sintomo. Queste includono l’igiene intima adeguata, l’uso di salviette umide detergenti, la scelta di materiali e prodotti che non causano irritazioni o allergie, l’adozione di una dieta equilibrata che eviti cibi irritanti o fonti di intolleranza alimentare e favorisca la salute della mucosa intestinale, la prevenzione o cura dei disturbi intestinali come la stipsi o la diarrea, l’adozione di pratiche sessuali anali igieniche e lubrificate, la prevenzione o cura di eventuali patologie dell’ano come le emorroidi, le ragadi o le fistole, la prevenzione o cura delle malattie infettive dell’ano e la gestione dello stress psicologico.

È fondamentale non trascurare il bruciore anale nelle fasi iniziali e, se persistente o in peggioramento, rivolgersi al medico di base o a uno specialista per una corretta valutazione e trattamento. Inoltre, è importante evitare comportamenti o utilizzi di prodotti che possono causare irritazioni o allergie, seguire una dieta equilibrata e adottare misure preventive per mantenere una buona igiene intima e prevenire o gestire eventuali patologie associate al bruciore anale.

Alimentazione per il bruciore anale

Il bruciore anale può essere prevenuto e trattato anche attraverso un’alimentazione adeguata. I consigli alimentari variano a seconda delle cause del bruciore anale, tra cui stipsi, diarrea, emorroidi, ragadi e irritazioni chimiche.

Per alleviare la stipsi, le ragadi e le emorroidi, è consigliato consumare alimenti ricchi di fibre. Le fibre solubili, presenti soprattutto nei cereali integrali, nei legumi con buccia, negli ortaggi e nei frutti, svolgono un’azione prebiotica benefica per l’intestino. È importante garantire anche un adeguato apporto di grassi nella dieta, preferibilmente oli vegetali spremuti a freddo, che favoriscono la lubrificazione delle feci.

Per contrastare l’indurimento fecale, che può causare bruciore anale, è fondamentale consumare alimenti fortemente idratati come frutta e verdura fresche, minestroni in brodo, zuppe di cereali o legumi in brodo, latte e yogurt. È consigliabile bere molta acqua sia fuori pasto che durante i pasti.

L’assunzione di alimenti probiotici può contribuire a migliorare la salute intestinale, arricchendo la flora batterica. Yogurt, latticello, kefir, tofu, tempeh, miso, kombucha, crauti e cetriolini sono alcuni esempi di alimenti probiotici. Tuttavia, bisogna considerare che la barriera acida dello stomaco può eliminare la maggior parte dei microorganismi presenti in questi alimenti.

In caso di diarrea, è consigliabile seguire una dieta astringente, che include alimenti come limone, banane acerbe, nespole, farina di carrube e tè. È preferibile evitare alimenti ricchi di fibre, come cereali integrali, legumi non decorticati, miele, kiwi, latte caldo, brodo, tamarindo, cassia, frutta disidratata, fichi, liquirizia, semi oleosi, crusca e birra, a meno che non siano specificamente raccomandati in base all’eziologia della diarrea. È consigliato anche evitare cibi molto grassi, proteici o ricchi di tessuto connettivo, come snack salati e dolci, dessert cremosi, carni grasse, insaccati, formaggi grassi e molluschi.

Nel caso di intolleranze alimentari, è necessario eliminare dalla dieta gli alimenti che causano l’intolleranza, come latticini per l’intolleranza al lattosio e cereali contenenti glutine per la celiachia.

In generale, è consigliabile evitare cibi disidratati, diuretici o con molecole irritanti come peperoncino, pepe, rafano, zenzero, cipolla, aglio, caffè, cola, cioccolato, cacao e alcolici.

Cure e farmaci per il bruciore anale

Il bruciore anale può essere affrontato attraverso varie cure farmacologiche a seconda delle cause specifiche. Per trattare la stipsi, le ragadi e le emorroidi, vengono utilizzati lassativi che non irritano la mucosa intestinale. I fermenti lattici e i probiotici vengono impiegati per ricostituire la barriera intestinale e contrastare la presenza di batteri patogeni nell’intestino.

Nel caso di diarrea, possono essere utili i fermenti lattici e i probiotici, mentre le dissenterie infettive richiedono l’uso di antibiotici specifici che non danneggino la flora batterica intestinale. Contro le infestazioni da protozoi vengono impiegati farmaci antiprotozoari. Gli antispasmodici riducono la sintomatologia della diarrea, anche se non agiscono direttamente sull’infezione. Il carbone vegetale viene utilizzato per assorbire i gas e i liquidi in eccesso nell’intestino. Gli ansiolitici possono essere efficaci nel trattamento della diarrea psico-somatica.

Per il trattamento delle emorroidi, vengono prescritti farmaci antinfiammatori come i cortisonici e anestetici locali come la lidocaina. Per le ragadi, vengono utilizzati farmaci anestetici e miorilassanti come la lidocaina e la nifedipina. È fondamentale non confondere la terapia specifica per le emorroidi con quella per le ragadi, altrimenti si potrebbe ottenere l’effetto opposto.

Nel caso di infezioni anali fungine o batteriche, vengono prescritti farmaci specifici, spesso a uso topico sotto forma di pomate come la nistatina o il cancidas per la candida. Per le parassitosi, sono preferibili farmaci sistemici. Per il bruciore anale di origine idiopatica, vengono utilizzati farmaci analgesici e antinfiammatori a uso topico, come i corticosteroidi per applicazione topica (ad esempio l’idrocortisone) e gli anestetici locali come la lidocaina, la pramoxina o la benzocaina.

Per il bruciore causato da dermatite allergica, vengono impiegati antistaminici come la difenidramina e l’idrossizina. Nei casi di disordini ormonali, esistono farmaci specifici come la levotiroxina sodica per il trattamento del scompenso tiroideo. Alcune persone scelgono di utilizzare piccole dosi di ansiolitici come le benzodiazepine per affrontare lo stress psicologico eccessivo.

La prevenzione del bruciore anale dipende dalla causa specifica. È consigliabile evitare le infezioni, le parassitosi e le dermatiti allergiche da contatto. Eliminare dalla dieta gli alimenti che possono scatenare intolleranze alimentari o irritare l’ano. Seguire una dieta adeguata per contrastare disturbi dell’alvo, emorroidi o ragadi. Nel caso di sesso anale, è importante prendere le dovute precauzioni come l’uso di lubrificanti e una corretta igiene intima. Rispettare la terapia farmacologica specifica in caso di disordini ormonali o infezioni. Infine, è consigliabile gestire lo stress nervoso in modo adeguato.


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