La cachessia rappresenta uno stato di deperimento fisico e malnutrizione associato a malattie croniche come l’AIDS, l’artrite reumatoide, la cirrosi epatica, la colite, la colite ulcerosa, l’Ebola, la fibrosi cistica, l’insufficienza cardiaca, la lebbra, la malaria, la malattia di Chagas, il morbo di Crohn, il pemfigo volgare, lo scorbuto, la sepsi, lo shock settico, il tifo, la tripanosomiasi africana, la tubercolosi e il tumore del colon-retto, tra gli altri.
La cachessia si caratterizza per una significativa perdita di peso, deplezione muscolare e alterazioni metaboliche. Durante questo stato, il corpo non riesce ad utilizzare in modo adeguato i nutrienti per il mantenimento dei tessuti, portando alla riduzione della massa muscolare e all’accumulo di tessuto adiposo. La perdita di peso associata alla cachessia può essere rapida e significativa, con conseguenti effetti negativi sulla funzionalità e sulla qualità di vita del paziente.
Le cause precise della cachessia non sono ancora del tutto comprese, ma si ritiene che coinvolgano una combinazione di fattori, tra cui l’infiammazione cronica, l’alterazione del metabolismo energetico e l’attivazione di specifiche vie molecolari.
I sintomi della cachessia includono debolezza muscolare, affaticamento, perdita di appetito, ridotta capacità di tollerare l’esercizio fisico e perdita di peso involontaria.
Il trattamento della cachessia è complesso e mira a gestire le cause sottostanti e a migliorare la qualità di vita del paziente. Ciò può includere un’adeguata nutrizione e integrazione alimentare, farmaci per stimolare l’appetito, terapia fisica e farmaci che mirano a ridurre l’infiammazione e a migliorare il metabolismo.
La gestione della cachessia richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga medici, dietisti, fisioterapisti e assistenti sociali al fine di fornire un supporto completo e personalizzato ai pazienti affetti da questa grave condizione.
La cachessia rappresenta una sfida significativa, ma con un trattamento tempestivo e una gestione efficace, è possibile migliorare la qualità di vita e la prognosi dei pazienti affetti da malattie croniche avanzate.
La cachessia può manifestarsi in diverse condizioni:
- Cachessia da fame: tipica dei casi di grave denutrizione, spesso accompagnata da edemi, ipocolesterolemia, ipotermia ed ipotensione arteriosa (come nel caso di Kwashiorkor e Marasma).
- Cachessia endocrina: causata da gravi patologie del sistema endocrino, ad esempio per un’iposecrezione patologica degli ormoni ipofisari (come nel Morbo di Simmonds o cachessia pituitaria).
- Cachessia da infezioni: può essere causata da malattie infettive particolarmente debilitanti, come malaria, tubercolosi e AIDS.
- Cachessia da demenza o da anoressia nervosa: determinata dalla perdita quasi totale dell’appetito a causa di una malattia psichica complessa tipica dell’adolescenza.
- Cachessia da malattie autoimmuni.
- Cachessia da tossicodipendenze.
- Cachessia neoplastica: tipica dei pazienti colpiti da tumori maligni in fase pre-terminale, soprattutto se localizzati all’esofago o allo stomaco. Ha un’eziologia complessa in cui intervengono diversi meccanismi, come l’anoressia, l’alterazione del metabolismo glucidico e la liberazione di sostanze prodotte sia dal tumore che dall’ospite, capaci di influenzare il metabolismo corporeo e spostarlo verso il catabolismo. Spesso rappresenta la caratteristica più debilitante di questo processo morboso.
Il trattamento della cachessia mira a fornire al paziente apporti nutrizionali adeguati per soddisfare il fabbisogno energetico, proteico, glucidico, lipidico, vitaminico e idroelettrolitico, tenendo conto delle condizioni generali, dello stato nutrizionale e della patologia sottostante. A seconda delle condizioni del paziente, la nutrizione può avvenire per via orale, attraverso l’utilizzo di sonde naso-gastriche o naso-enteriche, o per via parenterale.