Forme e tipi di aprassia
Le varie forme di aprassia sono correlate alle lesioni dell’emisfero dominante del cervello. Le aree coinvolte includono il lobo parietale inferiore, la corteccia premotoria e alcuni nuclei profondi. Le lesioni pre-rolandiche tendono a causare aprassia melocinetica, mentre le lesioni retrorolandiche (parieto-occipitali) sono associate ad aprassia ideativa, ideomotoria o costruttiva.
L’organizzazione della gestualità sembra dipendere da un’area cerebrale nel lobo parietale, con connessioni con le strutture prefrontali premotorie e, attraverso il corpo calloso, con le corrispondenti strutture dell’altro emisfero.
Le attività compromesse nell’aprassia includono la pantomima dell’uso di oggetti, la pantomima di gesti simbolici, l’imitazione di gesti simbolici e non simbolici e la produzione di sequenze di azioni complesse.
Le forme cliniche dell’aprassia sono la melo-cinetica, l’ideomotoria, l’ideatoria e la costruttiva. L’aprassia melo-cinetica di Kleist, o innervatoria, si manifesta come un disturbo dell’attività manuale, con una perdita di destrezza di un arto o di metà del corpo. L’aprassia ideomotoria è caratterizzata dall’incapacità di eseguire movimenti finalistici a comando, mentre l’aprassia ideativa è caratterizzata dall’incapacità di costruire mentalmente il programma dell’azione. L’aprassia costruttiva è associata a disturbi spaziali e non è propriamente un disturbo aprassico.
Le forme di aprassia sono classificate in base alle aree cerebrali coinvolte e al grado di elaborazione del gesto motorio. L’aprassia può colpire gli arti (aprassia degli arti), la regione orale (aprassia orale), il tronco (aprassia del tronco) e può essere ulteriormente suddivisa in base alla tipologia di elaborazione del gesto.
- L’aprassia ideomotoria è tipicamente causata da lesioni cerebrali nell’emisfero sinistro, come il trauma del corpo calloso, danni al lobo parietale o lesioni nella regione laterale pre-motoria. In questa forma di aprassia, il paziente non è in grado di tradurre mentalmente il gesto ideato in un movimento volontario, nonostante la corretta progettazione mentale.
- L’aprassia ideatoria (o ideativa) si manifesta con la difficoltà del paziente di eseguire i movimenti nella giusta successione temporale. Il paziente non riesce a progettare mentalmente il gesto e a controllarne i movimenti. Questa forma di aprassia è causata da lesioni nella corteccia premotoria e nella corteccia secondaria parietale.
- L’aprassia costruttiva si verifica quando il paziente non è in grado di riprodurre configurazioni bi/tridimensionali, sia su imitazione che a memoria. Le lesioni cerebrali all’emisfero destro o sinistro sono spesso correlate a questa forma di aprassia.
- L’aprassia buccofacciale si manifesta quando il paziente non è in grado di eseguire movimenti indicativi con la bocca, la faringe o i muscoli del collo, anche quando stimolato a imitazione. Questa forma di aprassia è associata a traumi dell’emisfero sinistro, della regione prerolandica e postrolandica.
- L’aprassia del tronco è ancora oggetto di discussione ed è caratterizzata principalmente dall’incapacità del paziente di coordinare e eseguire correttamente i movimenti del tronco per uno scopo specifico, come sedersi o alzarsi da una sedia.
Altre forme di aprassia includono l’aprassia verbale, in cui il paziente non può coordinare i movimenti della bocca per articolare correttamente le parole, l’aprassia motoria, in cui i gesti significativi del paziente sono disorganizzati e poco spontanei, e l’aprassia acrocinetica, in cui il paziente esegue gesti goffi e disorganizzati, privi di coordinazione spontanea.
Tutte le forme di aprassia descritte condividono un aspetto fondamentale: l’aprassia non riguarda semplicemente il movimento in sé, ma colpisce l’organizzazione, la progettazione e il coordinamento dei gesti e dei movimenti. Il paziente aprassico non sa come eseguire un’azione specifica né come tradurre la sequenza dei movimenti in uno schema definito. In alcuni casi, il paziente non è in grado di immaginare o rappresentare idealmente un gesto prima di eseguirlo.
È importante sottolineare che il grado di gravità dell’aprassia è direttamente correlato alla gravità del danno cerebrale causato.
L’aprassia può essere erroneamente denominata in alcune forme, come l’aprassia dell’abbigliamento e dell’abbigliamento o l’aprassia dello sguardo e della marcia.
Queste informazioni indicano che l’aprassia è un disturbo complesso che coinvolge diverse forme e livelli di elaborazione motoria. La comprensione di queste forme e dei circuiti cerebrali coinvolti può contribuire a una migliore diagnosi e gestione di questa condizione.
Le cause dell’aprassia possono variare e includono lesioni cerebrali causate da ictus, tumori cerebrali, traumi cranici o malattie neurodegenerative come la malattia di Parkinson o l’atrofia corticale progressiva. La diagnosi dell’aprassia viene effettuata attraverso una valutazione clinica completa che include l’esame dei movimenti e l’esclusione di altre possibili cause dei sintomi.
Categoria | Condizione/Patologia | Descrizione del legame con l’aprassia |
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Cause neurologiche primarie | Ictus cerebrale | Lesioni ischemiche o emorragiche, in particolare nel lobo parietale sinistro, possono provocare aprassie motorie o ideative. |
Traumi cranici | I danni diretti alla corteccia frontale o parietale interferiscono con la programmazione e l’esecuzione dei gesti volontari. | |
Malattia di Alzheimer | Le alterazioni neurodegenerative compromettono l’organizzazione delle sequenze motorie apprese. | |
Malattia di Parkinson (fasi avanzate) | Può presentarsi aprassia verbale, del cammino o ideativa, associata a rigidità e rallentamento motorio. | |
Degenerazione corticobasale (CBD) | Disturbo neurodegenerativo raro che presenta aprassia ideomotoria e degli arti come sintomo precoce e caratteristico. | |
Afasia di Broca (associata) | Spesso coesiste con aprassia verbale per prossimità anatomica tra aree deputate al linguaggio e al controllo motorio. | |
Sindrome di Balint | Include una forma di aprassia oculomotoria, con difficoltà a muovere volontariamente lo sguardo verso un oggetto. | |
Sclerosi multipla (forme gravi) | Lesioni demielinizzanti diffuse possono colpire aree deputate alla coordinazione motoria. | |
Tumori cerebrali | Masse neoplastiche nei lobi frontali o parietali possono interferire con la pianificazione dei movimenti complessi. | |
Idrocefalo normoteso | Può causare disturbi della marcia compatibili con un’aprassia del cammino. | |
Conseguenze funzionali | Disabilità nelle attività quotidiane | Difficoltà nell’eseguire gesti semplici come vestirsi, lavarsi o usare utensili compromette l’autonomia personale. |
Depressione reattiva | La consapevolezza delle proprie limitazioni può generare abbassamento del tono dell’umore e perdita di motivazione. | |
Isolamento sociale | Aprassie verbali o facciali compromettono la comunicazione, riducendo le interazioni con gli altri. | |
Rischio aumentato di cadute | L’aprassia della marcia e dei movimenti complessi può portare a instabilità e incidenti domestici. | |
Disturbi della deglutizione | In caso di aprassia orale o buccofacciale, può esserci difficoltà ad alimentarsi in sicurezza. | |
Sovraccarico del caregiver | Il bisogno di assistenza costante richiede un impegno elevato da parte dei familiari o assistenti, con possibile burnout. |
Attualmente, non esiste una cura definitiva per l’aprassia, ma il trattamento si concentra sulla riabilitazione e sulla gestione dei sintomi. La terapia occupazionale e la terapia del linguaggio possono essere utili per migliorare le abilità motorie e comunicative delle persone affette da aprassia. L’uso di strategie di adattamento e l’allenamento ripetitivo dei movimenti possono contribuire a migliorare la coordinazione e la precisione dei gesti.
È importante sottolineare che l’aprassia può avere un impatto significativo sulla qualità di vita delle persone colpite e dei loro familiari. Pertanto, è consigliabile cercare supporto medico e professionale per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato. Con l’adeguata assistenza e la gestione dei sintomi, è possibile migliorare la capacità di svolgere attività quotidiane e favorire l’autonomia delle persone affette da aprassia.