Cause, sintomi, diagnosi e cure della perionissi (giradito), un’infezione dell’area periungueale. Guida completa con tabelle pratiche e indicazioni mediche aggiornate

Il termine “giradito”, noto in ambito medico come perionissi o patereccio, indica un’infiammazione localizzata nei tessuti circostanti l’unghia, sia delle mani sia dei piedi. L’area coinvolta include principalmente la cuticola e la pelle adiacente alla lamina ungueale. La condizione può manifestarsi in forma acuta, spesso a causa di piccole lesioni o esposizione prolungata all’umidità, oppure in forma cronica, favorita da un contatto ripetuto con sostanze irritanti o allergeni. Nei casi più seri, l’infezione può estendersi a strutture più profonde come tendini, osso e falangi.

Sintomi perionissi (girodito)

La perionissi, sebbene spesso sottovalutata, è una condizione che richiede attenzione e cura per evitare l’aggravarsi dell’infezione o la sua diffusione. Intervenire tempestivamente, adottare misure preventive e seguire il trattamento corretto sono le chiavi per una guarigione completa

Le infezioni responsabili della perionissi, conosciuta anche come giradito, sono generalmente causate da batteri (come Staphylococcus aureus, streptococchi e più raramente Escherichia coli), da funghi – in particolare Candida albicans, soprattutto nei casi di infiammazione cronica – oppure da virus, come nel caso dell’herpes simplex che provoca una forma specifica detta patereccio erpetico.

L’insorgenza è favorita da diversi fattori predisponenti, come piccoli traumi nei pressi dell’unghia, trattamenti estetici troppo aggressivi (manicure o pedicure), abitudine a mordere unghie e cuticole, uso prolungato di calzature troppo strette, esposizione frequente all’umidità e condizioni che compromettono le difese immunitarie, come il diabete o terapie immunosoppressive.

Fattori predisponenti

Al momento non ci sono prove scientifiche solide che colleghino direttamente il genere all’insorgenza del giradito, ma alcuni fattori individuali possono influenzarne il rischio. In particolare, si osservano differenze legate a comportamenti, abitudini quotidiane e contesti lavorativi, che possono variare tra uomini e donne.

  1. Le donne, ad esempio, risultano più soggette a forme croniche della patologia a causa di manicure frequenti o aggressive che danneggiano le cuticole. Anche l’esposizione ripetuta all’acqua e ai detergenti, tipica di alcune attività professionali o domestiche, può favorire lo sviluppo di infezioni batteriche o fungine.
  2. Gli uomini, invece, tendono ad avere una maggiore incidenza di perionissi acuta, spesso legata a traumi meccanici dovuti a lavori manuali. Inoltre, l’onicofagia, ossia il vizio di mangiarsi le unghie, sebbene presente in entrambi i sessi, sembra essere più diffusa nei ragazzi durante l’adolescenza.

L’età e lo stato del sistema immunitario giocano anch’essi un ruolo rilevante. Neonati e bambini possono contrarre più facilmente infezioni virali come il patereccio erpetico, soprattutto se entrano in contatto con adulti affetti da herpes labiale. Gli anziani, a causa della fragilità cutanea e di eventuali condizioni mediche concomitanti, possono sviluppare forme croniche più facilmente. Le persone immunocompromesse, a prescindere dal sesso, sono invece più esposte a infezioni gravi o recidivanti.

Per quanto riguarda l’influenza ormonale o genetica, non esistono attualmente dati certi che ne confermino un ruolo diretto nella comparsa del giradito. Patologie dermatologiche preesistenti come psoriasi o dermatite atopica, comuni a entrambi i sessi, possono predisporre all’insorgenza di infezioni nell’area periungueale.

Sintomi perionissi (girodito)

Sintomi perionissi (girodito)

Sintomi

Dal punto di vista clinico, il giradito si presenta con sintomi come gonfiore e arrossamento nella zona periungueale, dolore pulsante, sensazione di calore, e in molti casi la presenza di pus o vescicole. L’unghia può inoltre apparire alterata, cambiando colore (diventando biancastra o verdognola), forma o consistenza, e talvolta può anche staccarsi. Nelle forme più gravi si possono manifestare febbre, linfonodi ingrossati e, nei casi legati all’herpes, sintomi specifici come prurito, bruciore e formazione di crosticine.

La perionissi può manifestarsi in forma acuta o cronica, con sintomi distinti ma accomunati dall’interessamento della zona periungueale.

Perionissi acuta
Questa forma si sviluppa rapidamente, solitamente in seguito a piccoli traumi o lesioni a livello della pelle che circonda l’unghia. I segni principali comprendono arrossamento marcato, gonfiore evidente e dolore pulsante, che tende ad accentuarsi con il contatto o il movimento del dito. L’area interessata appare spesso più calda rispetto ai tessuti circostanti, a causa dell’infiammazione in atto.
Nei casi più avanzati si può osservare la comparsa di pus, talvolta accompagnato da vescicole trasparenti, in particolare quando l’origine è virale, come nel patereccio erpetico. Possono verificarsi anche modifiche secondarie dell’unghia, come sollevamento o alterazione della forma.

Perionissi cronica
Questa variante ha un’evoluzione più lenta e tende a persistere nel tempo, soprattutto in soggetti esposti ripetutamente all’umidità o a sostanze irritanti. I sintomi includono un gonfiore e arrossamento costante attorno all’unghia, generalmente meno intensi rispetto alla forma acuta. Un segno caratteristico è la scomparsa o retrazione della cuticola.
Inoltre, possono comparire essudati sierosi o purulenti intermittenti, e deformazioni dell’unghia, come ispessimento, scolorimento (in alcuni casi con tonalità biancastre o verdastre), sfaldamento o distacco. Il dolore, se presente, è in genere lieve ma continuo. Le recidive sono frequenti, specialmente se le cause predisponenti non vengono eliminate.

Sintomi sistemici (nelle forme più gravi)
In situazioni estese o non trattate adeguatamente, possono manifestarsi sintomi generali come febbre, linfonodi ingrossati nelle vicinanze e un malessere generale, soprattutto nei soggetti con un sistema immunitario compromesso.

SintomoChe cosa significaQuando preoccuparsi
Arrossamento attorno all’unghiaL’infiammazione sta iniziandoSe si estende o peggiora in 24-48 ore
GonfioreC’è un’infezione in attoSe il dito appare molto gonfio o duro
Dolore pulsanteSegno classico di infiammazioneSe il dolore impedisce di usare il dito
Calore nella zonaIl corpo sta reagendo all’infezioneSe associato a febbre
Pus o liquidoPresenza di infezione batterica attivaSe aumenta, ha cattivo odore o non si drena
Vescicole (bollicine)Potrebbe essere un’infezione da herpesSe si diffondono o si accompagnano a febbre
Deformazioni unguealiL’infiammazione sta alterando l’unghiaSe non migliorano in 1-2 settimane
Scomparsa della cuticolaSegno di danno cronicoSe associata a secrezione o dolore ricorrente
Febbre o linfonodi gonfiL’infezione si sta diffondendoServe visita medica immediata

Anche se i sintomi possono sembrare simili, il giradito è causato da un’infezione dei tessuti periungueali, mentre l’unghia incarnita si verifica quando l’unghia penetra nella pelle circostante, causando dolore intenso al contatto o durante la camminata. Le unghie dei piedi, soprattutto l’alluce, sono le più inclini a incarnirsi, mentre il giradito può colpire indifferentemente mani e piedi.

Diagnosi

La diagnosi si basa prevalentemente su una valutazione clinica, tramite osservazione e anamnesi. Nei casi persistenti o recidivanti, il medico può prescrivere un tampone per identificare l’agente patogeno o richiedere analisi del sangue, soprattutto se si sospetta un deficit immunitario.

Se si notano i sintomi tipici, è utile:

  • Immergere il dito in acqua tiepida e sale per disinfettare e ridurre l’infiammazione
  • Evitare traumi ulteriori, come mordersi le unghie o rimuovere le cuticole
  • Proteggere la zona con cerotti o guanti
  • Sospendere manicure o pedicure fino alla completa guarigione

Se non si osservano miglioramenti in 2-3 giorni, è opportuno rivolgersi a uno specialista, in particolare un dermatologo o un chirurgo della mano, nel caso siano coinvolte strutture profonde o si renda necessario un drenaggio del pus.

CategoriaElemento da valutareDettagli clinici / Indicazioni
AnamnesiEsordio dei sintomiRapido (acuto) o graduale (cronico)
Eventuali microtraumi/manipolazioniManicure aggressive, morsi, traumi, tagli
Esposizione a umidità o sostanze irritantiLavori a contatto con acqua/detergenti
Abitudini personaliOnicofagia, uso di guanti occlusivi, igiene
Esame obiettivoEritema e edemaPresenza di arrossamento e gonfiore nella zona periungueale
DolorePulsante (acuto), lieve e costante (cronico)
Calore localizzatoPiù evidente nelle forme acute
Presenza di pus o essudatoIndicativo di infezione batterica; raccolta fluida o purulenta
Vescicole trasparentiSuggeriscono eziologia virale (herpes simplex)
Alterazioni unguealiDeformazione, scolorimento, distacco, assottigliamento
Assenza o retrazione della cuticolaSegno distintivo della perionissi cronica
Esami di laboratorioTampone per esame colturaleUtile per identificare batteri o funghi responsabili (es. S. aureus, Candida albicans)
PCR per herpes simplex virusIn caso di sospetta infezione virale (patereccio erpetico)
Microscopia con KOH (idrossido di potassio)Per identificazione diretta di funghi
Esami strumentali (rari)Ecografia dei tessuti molliSolo in caso di sospetto ascesso profondo non evidente clinicamente
Segni sistemici (solo se presenti)Febbre, linfoadenopatia regionale, malessereIn caso di infezione diffusa o in pazienti immunocompromessi
Trattamenti

Il trattamento dipende dalla causa dell’infezione:

  • Antibiotici topici o sistemici per le infezioni batteriche
  • Antimicotici in caso di micosi
  • Antivirali come l’aciclovir per paterecci erpetici

Nei casi più avanzati, si può rendere necessario un piccolo intervento chirurgico per rimuovere il pus o, in casi estremi, l’unghia stessa.

Tipo di PerionissiTrattamento localeTerapia sistemicaAltri interventiNote
Acuta (batterica)Disinfezione con antisettici (clorexidina, iodopovidone); impacchi caldo-umidiAntibiotici orali (amoxicillina-acido clavulanico, cefalexina, clindamicina)Drenaggio del pus (in caso di ascesso)Terapia sistemica solo se infezione estesa o in soggetti a rischio
Acuta (erpetica)Nessun drenaggio meccanico; evitare traumiAntivirale orale (aciclovir o valaciclovir, precoce)Riposo, protezione della zona infettaContagio possibile, attenzione in contesti sanitari o con bambini piccoli
Cronica (fungina)Ridurre esposizione a umidità; antimicotici topici (es. clotrimazolo, miconazolo)Antimicotici sistemici (fluconazolo o itraconazolo) se infezione persistenteEducazione al paziente, protezione mani (guanti cotone sotto guanti in lattice)Rimozione della causa predisponente è essenziale per guarigione
Cronica (batterica)Antisettici locali; eventuali antibiotici topici (mupirocina, fusidico)Antibiotico orale solo in caso di peggioramentoCura dell’unghia, idratazione regolare della pelle periunguealeSpesso presente co-infezione batterica secondaria
Grave / RecidivanteApproccio combinato locale + sistemicoTerapia mirata su antibiogramma / micogrammaIn casi selezionati: resezione chirurgica parziale dell’unghiaNecessario follow-up e controllo periodico

Il decorso varia: nei casi lievi, la guarigione può avvenire in pochi giorni. Se il sistema immunitario è compromesso o l’infezione è cronica, può richiedere settimane o mesi. Il patereccio erpetico tende a risolversi spontaneamente in 2–3 settimane, ma può recidivare se persistono fattori predisponenti.ngiarsi le unghie dovrebbe cercare di interrompere questo comportamento, per non facilitare l’ingresso di batteri o funghi attraverso microlesioni cutanee.



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