L’acufene è una condizione che si manifesta con la percezione di suoni e rumori di vario tipo, come fischi, fruscìi, ronzii, scrosci, e altri ancora, che vengono avvertiti principalmente dal soggetto affetto da questo disturbo (acufeni soggettivi). Questi suoni possono insorgere improvvisamente o gradualmente, essere continui o discontinui, colpire un solo orecchio o entrambi, o essere percepiti come interni alla testa.
L’acufene può presentarsi in diverse forme, tra cui:
- Un fischio sottile simile al rumore di una pentola a pressione.
- Un ronzio più grave, simile al ronzio di un apparecchio elettrico.
- Un suono variabile e diffuso su tutte le frequenze udibili, come il cinguettio, il canto delle cicale, il grido dei grilli, il cigolio o il rumore di una friggitrice.
- Un suono pulsante, simile al battito cardiaco, o intermittente, come uno scatto meccanico.
Gli acufeni possono essere suddivisi in quattro gruppi principali:
- Acufene Soggettivo: La forma più comune di acufene, percepita solo dalla persona stessa, spesso causata da esposizione a suoni ad alto volume.
- Acufene Oggettivo: La sola forma di acufene che può essere rilevata da un osservatore esterno, di solito tramite uno stetoscopio, e che si manifesta in sincronia con il battito cardiaco.
- Acufene Sensoriale o Neurologico: Solitamente causato da danni al sistema uditivo, è l’effetto collaterale di disturbi che influenzano il modo in cui il cervello elabora i suoni.
- Acufene Somatico: Anche chiamato acufene conduttivo, è causato da funzioni esterne, piuttosto che da cause sensoriali o neurologiche, ed è spesso associato ai movimenti e al contatto fisico.
Cause e diagnosi
Per identificare la natura dell’acufene, è essenziale sottoporsi a una visita specialistica otorinolaringoiatrica o audiologica. Durante la visita, l’audiologo indagherà il tipo di acufene e la presenza di eventuali variazioni del suono in risposta a specifiche manovre, eseguendo ciò che viene definito valutazione somatica dell’acufene.
Le cause degli acufeni possono essere diverse e coinvolgere sia la sfera mentale che quella corporea della persona. L’acufene è caratterizzato dalla mancanza di una causa univoca. Un’analisi analoga riguarda un paziente con mal di schiena cronico che, nonostante influisca sulla sua qualità di vita, non può essere immediatamente attribuito a una singola patologia ma è piuttosto causato da diversi fattori, come protrusioni vertebrali o problemi viscerali come la colite, o anche da una postura sbilanciata anteriormente o posteriormente, eccetera. Analogamente, l’acufene richiede un’indagine approfondita per identificarne le principali cause.
Di conseguenza, nella maggior parte dei casi, l’acufene è il risultato di molteplici concause che agiscono contemporaneamente, determinando uno squilibrio fisiologico dell’orecchio. Questo fenomeno è noto come multifattorialità.
Tra le possibili cause degli acufeni, rientrano:
- Traumi acustici
- Barotraumi
- Una forte associazione con lo stress emotivo e l’ansia
- Farmaci ototossici
- Infezioni auricolari
- Problemi metabolici
- Problemi vascolari
- Problemi ormonali
- Problemi posturali
- Problemi occlusali
- Problemi cervicali
L’insorgenza di acufeni in molti casi è correlata a disturbi extraotologici, cioè acufeni somatici, che originano da interazioni alterate tra l’apparato uditivo e l’apparato muscolo-scheletrico. In particolare, le regioni coinvolte includono:
- L’articolazione temporo-mandibolare
- La colonna cervicale
- I muscoli del collo
La causa di questi acufeni è spesso collegata a traumi o microtraumi che causano alterazioni posturali. Ad esempio, la posizione anatomica dell’organo dell’udito è in stretto contatto con il condilo mandibolare e, di conseguenza, con l’articolazione temporo-mandibolare (ATM). In caso di disfunzione dell’ATM (come sublussazione o malocclusione), i suoi movimenti anomali possono influenzare la percezione degli acufeni.
L’esposizione a rumori forti, la musica ad alto volume e i concerti possono danneggiare le delicate cellule sensoriali dell’orecchio interno. In alcuni casi estremi, ciò può causare un trauma acustico, il quale può essere innescato anche da traumi cranici, lesioni alla testa o esplosioni di fuochi d’artificio. A causa del danneggiamento del nervo uditivo, si verificano pochi o nessun segnale uditivo, e l’acufene si manifesta come una percezione costante di sibili o suoni acustici. Nelle situazioni rumorose, è essenziale indossare protezione acustica per salvaguardare l’udito.
Un accumulo di cerume può essere un’altra causa dei rumori nelle orecchie, poiché i suoni esterni possono essere uditi in modo ovattato, e la capacità uditiva risulta ridotta. La rimozione professionale del tappo di cerume da parte di un otorinolaringoiatra può alleviare anche i sintomi dell’acufene.
Sebbene lo stress non sia direttamente correlato allo sviluppo dell’acufene, i fattori psicologici possono sicuramente favorire o addirittura amplificare i rumori nelle orecchie.
In alcuni pazienti, il rumore nelle orecchie può essere causato da una calcificazione vascolare dovuta a disturbi circolatori o ipertensione, e può manifestarsi come un ronzio auricolare. In questo caso, una valutazione cardiovascolare con uno specialista è necessaria.
A volte, le orecchie possono essere tappate a causa di un comune raffreddore, e i suoni esterni possono essere percepiti in modo ovattato. Tipicamente, questi sintomi scompaiono con la guarigione del raffreddore. Tuttavia, nell’otite media cronica, i batteri possono penetrare nel condotto uditivo, causando danni permanenti alle cellule uditive.
Se il ronzio nelle orecchie persiste per più di uno o due giorni, è fondamentale consultare un otorinolaringoiatra. Il medico effettuerà una diagnosi di acufene utilizzando diversi metodi. Inizialmente, l’otorinolaringoiatra porrà domande specifiche al paziente per comprendere meglio i sintomi. Successivamente, esaminerà il condotto uditivo e il timpano alla ricerca di eventuali cambiamenti visibili. Inoltre, il naso e la gola verranno controllati. Infine, un test uditivo sarà eseguito per confermare la diagnosi.
Le cause alla base dell’acufene rimangono sconosciute per la maggior parte dei pazienti. Si suppone che il gruppo di cellule nervose o neuroni, noti come reti neurali, responsabili della regolazione dei segnali di rumore e dolore, possano subire alterazioni che portano a una percezione cronica di queste sensazioni.
Le zone del cervello coinvolte nella generazione di fischi e ronzii includono il nucleo accumbens e diverse altre aree, come la corteccia prefrontale ventro-mediale e la corteccia cingolata anteriore. Queste regioni agiscono come un sistema di controllo delle sensazioni percepite e hanno la capacità di valutare gli stimoli sensoriali, modulare il flusso delle informazioni che raggiungono il cervello ed elaborare tali informazioni. Quando questo sistema viene compromesso, l’acufene si manifesta.
L’acufene può spesso essere complicato dalla comparsa concomitante di ansia e depressione, che anch’esse sono influenzate dal nucleo accumbens. Senza contare lo stress, un altro fattore spesso coinvolto e difficile da gestire. Altri studi teorizzano anche la possibilità di un disfunzionamento dell’orecchio interno.
Tra i fattori che possono generare l’acufene, noti come fattori eziologici, si includono alcune patologie che possono manifestarsi contemporaneamente, come patologie dell’orecchio (come otiti e otosclerosi), deficit uditivi, disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, traumi cranici e acustici, tumori benigni del nervo acustico (neurinomi), sbalzi pressori, il consumo di farmaci tossici per l’orecchio, l’esposizione a suoni ad alto volume durante l’attività lavorativa o ricreativa e l’accumulo di cerume.
Analogamente, traumi o patologie degenerative della colonna cervicale possono causare tensioni nella muscolatura del collo e della bocca, che, interagendo con le strutture dell’orecchio medio, possono essere responsabili dell’insorgenza dell’acufene. In questi casi, le alterazioni non producono rumori, ma generano stimoli elettrofisiologici nelle strutture nervose dell’orecchio, erroneamente interpretati come suoni dalle strutture centrali del cervello.
Nei casi di acufeni somatici, il suono può spesso modificarsi in altezza, durata e intensità in base ai movimenti mandibolari o cervicali compiuti dalla persona affetta. Ad esempio, il suono potrebbe aumentare quando si ruota la testa da un lato all’altro, dopo i pasti o essere migrante, manifestandosi prima da un lato e poi dall’altro, oppure peggiorare dopo movimenti di flessione o estensione del collo.
Sintomi dell’acufene
L’acufene, spesso definito “ronzio nelle orecchie”, può essere percepito in diverse forme sonore, quali sibili, rombi, fischi, stridori, tintinnii, ronzii, fruscii, crepitii, soffi e pulsazioni. La manifestazione dell’acufene può essere intermittente o costante, generare un singolo rumore o diverse tipologie di rumori, e il suo volume può variare da appena percettibile a estremamente alto.