Cos’è la cachessia neoplastica?

La cachessia neoplastica è una sindrome cachettica che si verifica in presenza di tumori in stadio avanzato o in situazioni simili. È importante notare che l’azione del cancro avanzato può influire direttamente sull’insorgenza della cachessia neoplastica.

Tuttavia, altri fattori legati alla situazione possono aggravare ulteriormente la condizione, come il vomito e le variazioni del senso del gusto causati dalla chemioterapia o la mancanza di appetito associata a una sindrome depressiva.

La cachessia neoplastica può essere classificata in base alla gravità in tre categorie: pre-cachessia, cachessia propriamente detta e cachessia refrattaria, che è la forma più grave. È importante sottolineare che l’aspettativa di vita è strettamente correlata al grado di cachessia.

Oltre al quadro clinico legato alla malattia oncologica, la cachessia può avere diverse cause primarie, come squilibri ormonali, avvelenamento da mercurio da gadolinio, polineuropatia amiloide familiare, tubercolosi, insufficienza cardiaca, sclerosi multipla, BPCO, morbo di Alzheimer grave e AIDS.

I principali sintomi e segni clinici della cachessia neoplastica includono debolezza, anoressia, deplezione corporea, ridistribuzione dei compartimenti corporei (massa magra, massa grassa, idratazione), perdita di forza muscolare, squilibri ormonali, compromissione dell’autonomia e perdita delle funzioni vitali. I pazienti affetti da cachessia neoplastica appaiono chiaramente malati, spesso emaciati, pallidi, con pelle atrofica e possono sviluppare edemi, ulcerazioni e fratture ossee. La cachessia deve essere distinguibile da altre condizioni simili, come la sarcopenia, l’inedia e l’anoressia, per garantire una corretta diagnosi e un’adeguata gestione della condizione.

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