Tonsillite sintomi, cause, diagnosi e terapie farmacologiche e non farmacologiche. Scopri come riconoscere e trattare efficacemente l’infiammazione delle tonsille
La tonsillite è un processo infiammatorio che interessa le tonsille, strutture linfatiche a forma di piccoli noduli situate nella parte posteriore della cavità orale, più precisamente nel rinofaringe. Questi organi fanno parte del sistema immunitario e rappresentano una prima barriera difensiva contro agenti patogeni inalati o ingeriti. Nonostante il loro ruolo protettivo, le tonsille possono infiammarsi e diventare sede di infezioni acute, generando una condizione medica comune, soprattutto tra i bambini e i giovani, ma che può colpire individui di ogni fascia d’età.

La gestione della tonsillite dipende dall’agente infettante e dalla gravità della malattia, prevedendo l’impiego di terapie farmacologiche e non farmacologiche, entrambe essenziali per il recupero e la prevenzione di eventuali complicanze
La tonsillite può insorgere a seguito di infezioni causate da diversi microrganismi, in primis virus e batteri. Le fonti autorevoli come il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), la Mayo Clinic e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) evidenziano come la maggior parte degli episodi tonsillari abbia origine virale. Tra i virus più frequentemente implicati si annoverano l’adenovirus, i virus influenzali e il virus di Epstein-Barr, responsabile anche della mononucleosi infettiva. Una quota significativa di tonsilliti è di natura batterica, con lo Streptococcus pyogenes (streptococco beta-emolitico di gruppo A) come agente patogeno predominante. Riconoscere un’infezione batterica è fondamentale, in quanto la gestione terapeutica richiede una specifica terapia antibiotica per evitare complicanze.
Le tonsille sono due masse di tessuto linfoide situate bilateralmente nella parte posteriore della gola, precisamente nelle logge tonsillari all’interno dell’orofaringe. Fanno parte dell’Anello di Waldeyer, un sistema di tessuto linfoide che include anche l’adiacente tessuto adenoideo e le tonsille linguali, e rappresentano un’importante componente del sistema immunitario locale. Le tonsille sono costituite da follicoli linfoidi contenenti linfociti B e T, cellule fondamentali per la difesa immunitaria. La loro posizione strategica consente di intercettare e combattere gli agenti patogeni inalati o ingeriti.
La tonsillite si manifesta quando le tonsille vengono infettate da microorganismi patogeni, sia virali che batterici, che riescono a superare le difese immunitarie locali colonizzando il tessuto tonsillare. In seguito si attiva una risposta infiammatoria caratterizzata dall’aumento dei linfociti, dalla dilatazione dei vasi sanguigni e dall’accumulo di liquido infiammatorio nei tessuti circostanti, provocando gonfiore, arrossamento, dolore e difficoltà nella deglutizione.
Se l’infezione persiste o peggiora, la tonsillite può degenerare: l’accumulo di pus e detriti cellulari forma placche o essudati che favoriscono la crescita batterica. In casi più gravi può svilupparsi un ascesso peritonsillare, una raccolta di materiale purulento che può compromettere le vie respiratorie e richiedere un intervento medico urgente. Infezioni ricorrenti o croniche possono provocare ispessimento e fibrosi del tessuto tonsillare, riducendo la sua funzione immunitaria e, nei casi più severi, rendendo necessaria la tonsillectomia.
Sintomi
Dal punto di vista clinico, la tonsillite si presenta con una serie di sintomi caratteristici. Il paziente generalmente riferisce un dolore intenso alla gola, accompagnato da difficoltà nel deglutire, febbre elevata e sensazione di malessere generale. All’ispezione, le tonsille appaiono gonfie e arrossate, spesso con la presenza di placche biancastre o essudati purulenti. A questi si associano frequentemente cefalea, ingrossamento e dolorabilità dei linfonodi cervicali e alitosi. L’intensità dei sintomi può variare da lieve a grave e, nei casi più complicati, può svilupparsi un ascesso peritonsillare che richiede un intervento medico tempestivo.
La febbre, di solito moderata o alta, è un altro segno comune, spesso accompagnata da brividi e malessere generale. Si osserva inoltre un ingrossamento e dolore dei linfonodi cervicali anteriori, frequentemente associati ad alitosi. Possono comparire anche mal di testa, stanchezza, difficoltà nel parlare o nell’aprire la bocca (trisma). In casi più gravi o complicati, si può sviluppare un ascesso peritonsillare, caratterizzato da gonfiore asimmetrico della gola, difficoltà respiratorie e marcata difficoltà nella deglutizione.
Sintomo | Descrizione | Frequenza/Importanza |
---|---|---|
Mal di gola | Dolore intenso alla gola, accentuato nella deglutizione | Molto comune |
Gonfiore tonsillare | Tonsille ingrossate e arrossate | Sempre presente |
Placche o essudati | Formazioni biancastre o purulente sulle tonsille | Comune soprattutto nelle tonsilliti batteriche |
Febbre | Temperatura corporea elevata, spesso superiore a 38°C | Frequente |
Linfonodi cervicali ingrossati | Dolore e aumento di volume dei linfonodi del collo | Molto comune |
Alitosi | Alito maleodorante | Spesso presente |
Mal di testa | Cefalea associata alla febbre e infiammazione | Comune |
Difficoltà a deglutire | Sensazione di dolore o ostruzione durante la deglutizione | Molto comune |
Trisma | Limitazione nell’apertura della bocca | Raro, in caso di complicanze |
Gonfiore asimmetrico della gola | Segno di possibile ascesso peritonsillare | Raro, segnale di gravità |
Difficoltà respiratorie | Respiro affannoso dovuto a ostruzione delle vie aeree | Raro, emergenza medica |
La tonsillite, quando non viene trattata adeguatamente o si presenta in forma ricorrente, può essere associata a numerose patologie che insorgono come complicanze dirette o indirette. Queste condizioni possono interessare sia l’area locale della gola e delle strutture vicine, sia manifestarsi a livello sistemico, coinvolgendo altri organi e apparati.
Tra le complicanze locali più comuni si trovano infezioni che si estendono ai tessuti adiacenti. L’ascesso peritonsillare è una delle complicanze più gravi, caratterizzato dalla formazione di una raccolta di pus nello spazio tra la tonsilla e la parete faringea, con conseguente dolore intenso, gonfiore asimmetrico e difficoltà respiratorie e nella deglutizione, spesso necessitando di un intervento medico urgente. Altre complicanze locali includono la diffusione dell’infezione ai linfonodi cervicali, con sviluppo di linfadenite, o, più raramente, di cellulite cervicale, una grave infezione del tessuto connettivo del collo.
Le tonsilliti causate da batteri come lo Streptococcus pyogenes possono scatenare risposte immunitarie anomale che danno luogo a complicanze sistemiche quali la febbre reumatica, una malattia infiammatoria che coinvolge cuore, articolazioni, pelle e sistema nervoso, e la glomerulonefrite post-streptococcica, un’infiammazione renale che si manifesta con gonfiore, ipertensione e alterazioni nelle urine.
Le tonsilliti ricorrenti possono portare a uno stato di infiammazione cronica delle tonsille, con ispessimento e formazione di tessuto fibrotico, che può causare disturbi respiratori come l’apnea ostruttiva del sonno, dovuta all’ingrossamento delle tonsille che ostruisce parzialmente le vie aeree durante il sonno. Inoltre, infezioni frequenti possono compromettere la funzione immunitaria locale delle tonsille.
In presenza di complicanze ripetute, infiammazioni croniche o disturbi respiratori gravi, può essere indicata la tonsillectomia, ossia la rimozione chirurgica delle tonsille, per prevenire ulteriori problemi e migliorare la qualità della vita del paziente.
Patologia | Descrizione | Tipo di complicanza | Note importanti |
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Ascesso peritonsillare | Raccolta purulenta tra tonsilla e parete faringea | Locale | Richiede spesso drenaggio e intervento urgente |
Linfadenite cervicale | Infiammazione dei linfonodi del collo | Locale | Può causare dolore e gonfiore |
Cellulite cervicale | Infezione diffusa del tessuto connettivo del collo | Locale | Grave se non trattata tempestivamente |
Febbre reumatica | Malattia infiammatoria post-infettiva | Sistemica/immunitaria | Colpisce cuore, articolazioni, pelle, sistema nervoso |
Glomerulonefrite post-streptococcica | Infiammazione renale a seguito di infezione batterica | Sistemica/immunitaria | Provoca gonfiore, ipertensione, alterazioni urinarie |
Infiammazione cronica tonsillare | Ispessimento e fibrosi del tessuto tonsillare | Cronica | Può ridurre la funzione immunitaria locale |
Apnea ostruttiva del sonno | Ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno | Cronica/secondaria | Deriva dall’ingrossamento tonsillare |
Diagnosi
La conferma diagnostica si basa su una valutazione clinica approfondita, comprensiva dell’esame obiettivo della gola e della raccolta anamnestica dettagliata. Per distinguere tra tonsillite di origine virale o batterica, gli specialisti adottano criteri clinici consolidati come quelli di Centor, che tengono conto della presenza di febbre superiore a 38°C, assenza di tosse, ingrossamento e dolorabilità dei linfonodi cervicali anteriori e comparsa di esudati sulle tonsille. Per una diagnosi più certa, soprattutto in presenza di sospetto streptococcico, vengono effettuati tamponi faringei rapidi o colture batteriche, metodiche che consentono di identificare l’agente patogeno e guidare il trattamento.
Metodo | Descrizione | Scopo/Utilizzo | Vantaggi | Limiti |
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Criterio di Centor | Valutazione clinica basata su 4 segni/sintomi | Identificare probabilità di tonsillite batterica | Rapido, semplice | Non sempre preciso al 100% |
Modified Centor (McIsaac) | Criterio di Centor + età del paziente | Migliorare la precisione diagnostica | Maggiore accuratezza rispetto al Centor base | Può richiedere conferma con test |
Esame obiettivo | Ispezione della gola e palpazione linfonodi | Valutazione clinica iniziale | Non invasivo, immediato | Dipende dall’esperienza clinica |
Tampone faringeo rapido (RADT) | Test rapido per antigeni streptococcici | Diagnosi rapida di infezione batterica | Veloce, facile da eseguire | Sensibilità variabile, falsi negativi possibili |
Coltura faringea | Coltura batterica del tampone | Identificazione precisa del patogeno | Alta precisione, test antibiotico | Tempo di risposta lungo (24-48h) |
Esami ematici | Valutazione infiammazione e stato generale | Supporto diagnostico in casi complessi | Indicano infiammazione | Non specifici per tonsillite |
Per distinguere la tonsillite di origine virale da quella batterica e per orientare il trattamento più adeguato, vengono impiegate specifiche scale cliniche e criteri diagnostici. Tra questi, il più conosciuto è il Criterio di Centor, ideato per stimare la probabilità che l’infezione tonsillare sia causata da Streptococcus pyogenes. Tale criterio si basa sulla valutazione di quattro segni o sintomi: febbre superiore a 38°C, assenza di tosse, presenza di linfonodi cervicali anteriori dolenti e placche o essudati sulle tonsille. Ad ogni segno positivo viene assegnato un punto e, in base al punteggio complessivo, si valuta la necessità di eseguire un tampone faringeo o di iniziare una terapia antibiotica.
Una variante del criterio di Centor, chiamata Modified Centor Score o punteggio di McIsaac, integra anche l’età del paziente per migliorare la precisione diagnostica.
Per quanto riguarda i test diagnostici, l’esame obiettivo rappresenta il primo passo per identificare segni quali arrossamento, gonfiore, placche e per valutare l’ingrossamento dei linfonodi. Il tampone faringeo rapido (RADT) consente di rilevare in pochi minuti la presenza di antigeni di Streptococcus pyogenes, risultando particolarmente utile in caso di punteggi elevati secondo i criteri clinici. La coltura faringea, più accurata, permette di identificare con precisione il microrganismo responsabile e di testarne la sensibilità agli antibiotici, ma richiede 24-48 ore per ottenere i risultati. In alcune situazioni, possono essere effettuati esami ematici per valutare la risposta infiammatoria o per escludere altre condizioni patologiche.
Cura
Il trattamento della tonsillite varia a seconda della causa scatenante. Nel caso di infezioni virali, la terapia è prevalentemente di supporto e sintomatica, con l’impiego di farmaci analgesici e antipiretici per alleviare il dolore e la febbre, oltre a un adeguato riposo. Quando si accerta la natura batterica, in particolare l’infezione da Streptococcus pyogenes, è indispensabile la somministrazione di antibiotici, comunemente penicillina o amoxicillina, per debellare il batterio e prevenire possibili complicazioni sistemiche quali febbre reumatica e glomerulonefrite post-infezione. Nei casi di tonsilliti ricorrenti o in presenza di complicazioni come ascessi o ostruzioni respiratorie, può essere indicata la tonsillectomia, ossia la rimozione chirurgica delle tonsille.
La gestione della tonsillite si basa sulla natura dell’agente infettante e sulla severità della malattia, distinguendo tra terapie farmacologiche e non farmacologiche, entrambe cruciali per il miglioramento clinico e la prevenzione di complicazioni. Nei casi di tonsillite virale, il trattamento si concentra sul sollievo dei sintomi mediante l’uso di antidolorifici e antipiretici come paracetamolo o ibuprofene, oltre all’impiego di anestetici locali per attenuare temporaneamente il dolore. Quando la tonsillite è di origine batterica, soprattutto in presenza di Streptococcus pyogenes, si rende necessaria una terapia antibiotica mirata, generalmente a base di penicillina o amoxicillina, con macrolidi come alternativa in caso di allergia.
Parallelamente al trattamento farmacologico, vengono adottate misure non farmacologiche che includono il riposo, l’idratazione adeguata, i gargarismi con soluzioni saline o antisettiche e l’evitamento di sostanze irritanti come fumo e alcol, al fine di supportare il processo di guarigione e limitare il peggioramento dell’infiammazione. Nei casi di tonsilliti ricorrenti o complicate da ascesso peritonsillare, può essere indicata la tonsillectomia, ovvero la rimozione chirurgica delle tonsille, per ridurre la frequenza degli episodi e migliorare la qualità di vita del paziente.
Tipo di Terapia | Descrizione | Farmaci/Esempi | Indicazioni principali |
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Terapie farmacologiche | |||
Trattamento sintomatico | Alleviare sintomi come dolore e febbre | Paracetamolo, ibuprofene | Tonsillite virale o sintomi lievi |
Anestetici locali | Sollievo temporaneo dal dolore | Spray o pastiglie anestetiche | Mal di gola intenso |
Antibiotici | Eliminazione dell’infezione batterica e prevenzione complicanze | Penicillina orale, amoxicillina, macrolidi (eritromicina) | Tonsillite batterica da Streptococcus pyogenes |
Terapie non farmacologiche | |||
Riposo | Favorisce la risposta immunitaria | – | Tutti i casi di tonsillite |
Idratazione | Mantiene la mucosa umida, facilita la deglutizione | Assunzione di liquidi tiepidi | Tutti i casi di tonsillite |
Gargarismi | Riduce l’infiammazione e pulisce la gola | Soluzioni saline o antisettiche | Supporto sintomatico |
Evitare irritanti | Riduce peggioramento dell’infiammazione | Fumo, alcol, ambienti irritanti | Tutti i casi di tonsillite |
Intervento chirurgico | Rimozione delle tonsille in caso di recidive o complicanze | Tonsillectomia | Tonsilliti recidivanti o ascesso peritonsillare |
Con un intervento terapeutico tempestivo e appropriato, la tonsillite tende a risolversi senza conseguenze durature. Una mancata o inadeguata terapia soprattutto in caso di tonsillite batterica può favorire lo sviluppo di complicanze gravi. Per ridurre la trasmissione dell’infezione, è importante seguire rigorose norme igieniche quali il lavaggio frequente delle mani e l’evitare contatti ravvicinati con soggetti affetti da infezioni respiratorie. Inoltre, la vaccinazione contro l’influenza stagionale, sebbene indiretta, contribuisce a diminuire il rischio di tonsillite di origine virale.