Fattori di rischio della claudicazione intermittente
La claudicatio intermittens, un disturbo caratterizzato da dolori alle gambe durante la deambulazione, è influenzata da diversi fattori di rischio.
Gli studi scientifici hanno dimostrato che le persone maggiormente esposte a questa condizione sono soggetti di sesso maschile, di etnia asiatica e caucasica, anziani, diabetici, fumatori, ipertesi e obesi. Altri fattori di rischio includono l’insufficienza renale cronica, livelli elevati di omocisteina, proteina C-reattiva o colesterolo-LDL nel sangue, lavori fisicamente pesanti che sollecitano la colonna vertebrale, alcune attività sportive come il wrestling e il sollevamento pesi, e una storia familiare di claudicatio intermittens.
Alcuni fattori di rischio sono immodificabili, come il sesso, l’etnia, l’età e la predisposizione genetica, mentre altri possono essere modificati adottando uno stile di vita sano per prevenire la progressione della malattia e dei sintomi, nonché ridurre il rischio di complicanze. Ad esempio, i pazienti con arteriopatia periferica che fumano hanno una ridotta aspettativa di vita, un maggior rischio di complicanze e un rischio doppio di subire un’amputazione. L’aterosclerosi, una malattia sistemica, è un fattore di rischio comune per l’arteriopatia periferica. La claudicatio intermittens è il sintomo caratteristico dell’arteriopatia periferica e si manifesta con dolore, crampi, fastidio o affaticamento agli arti inferiori durante la deambulazione, che migliora con il riposo.
I sintomi possono colpire diverse parti del corpo, come i polpacci, i piedi, le cosce, le anche, i glutei o, più raramente, le braccia. La claudicatio è un segno di ischemia reversibile causata dallo sforzo. Con la progressione della malattia, la distanza che può essere percorsa senza sintomi diminuisce e i pazienti con arteriopatia periferica grave possono sperimentare dolore a riposo, indicativo di ischemia irreversibile. Altri sintomi includono l’eritema declive (rossore scuro delle gambe quando l’arto è in posizione declive rispetto al cuore), ulcere che possono essere dolorose e circondate da tessuto necrotico nerastro (gangrena secca), edema, perdita dei peli, cute sottile e pallida, gambe e piedi freddi, sudorazione eccessiva e cianosi.
La diagnosi dell’arteriopatia periferica si basa su esami non invasivi, come la misurazione della pressione arteriosa alle caviglie e ai bracci, l’ecodoppler per valutare i gradienti di pressione e la forma dell’onda di volume sistolica, e l’indice caviglia-braccio per valutare la gravità della malattia. L’angiografia può essere necessaria per determinare la sede e l’estensione delle stenosi o occlusioni arteriose, ma gli esami non invasivi come l’angio-RM e l’angio-TC possono essere alternative valide.