Scarlattina sintomi, diagnosi con scala Centor, test RADT e tampone. Linee guida, terapia e complicanze spiegate in modo chiaro e scientifico
La scarlattina è una malattia infettiva causata dallo Streptococcus pyogenes, un batterio comune. Questa malattia colpisce principalmente i bambini in età scolare, ma può interessare anche gli adulti. La scarlattina si manifesta con una serie di sintomi che possono variare in intensità da lieve a grave. Questo batterio, che fa parte del gruppo A degli streptococchi, è molto diffuso tra i bambini, ma può infettare anche gli adulti, che possono sviluppare la scarlattina più di una volta.

Il riconoscimento precoce è cruciale per prevenire complicanze gravi
La trasmissione della malattia avviene principalmente attraverso la via aerea e viene definita “esantematica” poiché provoca un’eruzione cutanea diffusa. A causa di questo tipo di sintomo, la scarlattina può essere confusa con altre malattie esantematiche come morbillo, rosolia, quinta e sesta malattia.
In generale, la scarlattina è considerata un’infezione lieve nonostante sia altamente contagiosa e può essere curata con antibiotici. Solitamente, ci vogliono da due a cinque giorni di incubazione affinché una persona esposta allo Streptococcus di gruppo A si ammali. Anche se raramente, è possibile che la malattia si ripresenti nella stessa persona poiché il fatto di averla già contratta non garantisce l’immunità.
La scarlattina è causata dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A, noto come Streptococcus pyogenes, un batterio in grado di produrre una tossina responsabile dell’insorgenza di un’eruzione cutanea caratterizzata dal tipico colore scarlatto che dà il nome alla malattia.
Il mal di gola è il sintomo più comune dell’infezione da Streptococcus pyogenes, mentre la scarlattina è la sindrome clinica caratterizzata dalla presenza dell’eruzione cutanea associata all’infezione stessa, che nella maggior parte dei casi ha origine da una faringite streptococcica di gruppo A. In genere, uno su dieci bambini colpiti da faringite streptococcica svilupperà la scarlattina.
La malattia è più comune nei bambini di età compresa tra 5 e 15 anni, ma può colpire anche gli adulti. Anche se è possibile che la malattia si ripresenti, ciò è raro.
A differenza di altre malattie esantematiche come la rosolia e la varicella, la scarlattina è causata da batteri.
Patologie correlate alla scarlattina:
| Patologia | Tipo | Descrizione aggiuntiva |
|---|---|---|
| Febbre reumatica acuta | Non suppurativa | Manifestazione immuno-mediata che può colpire cuore e articolazioni; può evolvere in malattia reumatica cronica (msdmanuals.com) |
| Glomerulonefrite post-streptococcica | Non suppurativa | Infiammazione renale immunomediata; può causare edema e ipertensione |
| Artrite reattiva post-streptococcica | Non suppurativa | Dolori articolari dovuti alla risposta immunitaria; meno grave della febbre reumatica |
| Sindrome da shock tossico streptococcico (STSS) | Suppurativa / tossica | Grave condizione sistemica rara, dovuta a ceppi invasivi di GAS |
| Endocardite | Suppurativa | Infezione delle pareti cardiache; rare, ma descritte in passato |
| Ascessi peritonsillari e faringei | Suppurativa | Accumulo di pus vicino alle tonsille; possibile estensione locale |
| Otite media purulenta | Suppurativa | Infezione dell’orecchio medio, spesso in corso di infezione streptococcica |
| Sinusite purulenta | Suppurativa | Infiammazione dei seni mascellari da estensione dell’infezione |
| Mastoidite | Suppurativa | Rara complicanza da estensione otite → mastoide |
| Cellulite/erisipela/necrotizing fasciitis | Suppurativa / invasiva | Infezioni cutanee locali fino a gravi manifestazioni necrotiche |
| Batteriemia e sepsi | Suppurativa | Diffusione nel sangue; grave ma molto rara |
| Polmonite | Suppurativa | Infezione polmonare; può seguire diffusione da faringe/otite |
| Meningite o ascesso cerebrale | Suppurativa | Estensione a SNC molto rara |
| Tromboflebite settica della giugulare | Suppurativa | Infezione dei vasi venosi del collo; rarissima |
| Carditi | Suppurativa / tossica | Infiammazione miocardica; nota nei tempi pre-antibiotici |
| Miocarditi | Tossica | Rara infiammazione muscolare cardiaca |
| Compromissione renale ed epatica (tossica precoce) | Tossica | Raramente interessano reni e fegato in fase acuta |
Le patologie associate alla scarlattina si distinguono in due categorie principali: quelle suppurative, che derivano da un’estensione diretta dell’infezione e possono coinvolgere organi specifici (come nel caso di ascessi, otiti, sepsi), e quelle non suppurative, che si manifestano successivamente alla guarigione e sono legate a una risposta immunitaria dell’organismo.
Alcune complicanze gravi di tipo sistemico, come la sindrome da shock tossico streptococcico e la fascite necrotizzante, sono attribuibili a ceppi particolarmente aggressivi di Streptococcus pyogenes. Se non trattate in modo adeguato, le conseguenze a lungo termine possono comprendere danni permanenti a cuore e reni, con possibilità di sviluppare valvulopatie croniche o insufficienza renale.
Uno dei sintomi caratteristici della scarlattina è la comparsa di un rash cutaneo. Questa eruzione cutanea di solito appare sul petto, il collo e il viso, per poi diffondersi al resto del corpo. Il rash può somigliare a una scottatura solare o a una pelle di pesca.
Anche la febbre è un sintomo comune della scarlattina e può essere elevata, spesso superiore a 38°C. Altri sintomi includono una lingua particolare chiamata “lingua a fragola”, che appare rossa e gonfia con piccoli puntini bianchi o gialli. I linfonodi del collo possono anche diventare ingrossati e dolenti a causa dell’infezione.
Alcuni sintomi meno comuni possono includere nausea, vomito, brividi, dolori addominali e perdita di appetito. È importante notare che i sintomi possono variare da persona a persona e che la gravità della malattia può dipendere da diversi fattori, come l’età e lo stato generale di salute del paziente.
Se si sospetta di avere la scarlattina o si manifestano sintomi simili, è consigliabile consultare un medico. Una diagnosi accurata può essere confermata attraverso un esame clinico e un test di laboratorio. Il trattamento tipico per la scarlattina comprende l’uso di antibiotici per eliminare l’infezione batterica e il sollievo dei sintomi tramite riposo, adeguata idratazione e farmaci per controllare la febbre e il dolore. È importante seguire le indicazioni del medico e completare l’intero ciclo di antibiotici prescritti per evitare complicanze o recidive.
Il periodo di incubazione è di circa 2-5 giorni.
I sintomi principali della scarlattina nei bambini e negli adulti comprendono quindi mal di gola, febbre, eruzione cutanea rossa che ha una consistenza simile a carta vetrata al tatto, arrossamento della pelle sotto le ascelle, gomiti e pieghe inguinali, rivestimento biancastro della lingua, mal di testa, dolori muscolari, nausea e/o vomito, dolore addominale e linfonodi ingrossati.
| Sintomo | Frequenza / Note |
|---|---|
| Febbre alta (38–40 °C) | Molto comune, spesso accompagnata da brividi |
| Mal di gola (angina) | Molto comune, spesso esudativa |
| Eruzione cutanea “a carta vetrata” | Tipico, inizia da inguine/ascelle |
| Lingua a fragola | Classica: bianca poi rossa con papille prominenti |
| Linee di Pastia | Rosse nelle pieghe cutanee, tipico |
| Maschera di Filatov | Guance arrossate, pallore periorale |
| Desquamazione | Tipica dopo 3–7 giorni, prima viso poi estremità |
| Linfonodi cervicali ingrossati | Moderatamente comune |
| Cefalea | Comune in fase prodromica |
| Dolori muscolari (mialgie) | Comune, dolore generalizzato |
| Nausea / vomito / dolore addominale | Comune, soprattutto nei bambini |
| Enantema palatale (piccole macchie) | Raro, puntini rossi sul palato |
| Impetigine o lesioni cutanee | Raro, complicanza da GAS cutaneo |
La prognosi della scarlattina è generalmente ottima, ma è importante trattare la malattia con antibiotici per evitare il rischio di gravi complicazioni.
Oltre alla terapia antibiotica, possono essere utilizzati rimedi naturali per alleviare i sintomi e proteggere l’organismo. Ad esempio, i probiotici possono aiutare a mantenere e proteggere la flora batterica intestinale durante l’assunzione di antibiotici. La pomata alla calendula può essere utilizzata per le sue proprietà lenitive, antibatteriche e cicatrizzanti. Inoltre, la tisana di sambuco può contribuire a ridurre la febbre e avere un effetto calmante e antinfiammatorio sulla pelle.
Trasmissione della malattia
La scarlattina è un’infezione che si contrae facilmente in ambienti affollati, principalmente attraverso la trasmissione aerea. È più comune nei bambini dai 5 ai 15 anni e viene spesso trasmessa tra compagni di classe o membri della famiglia che sono in stretto contatto tra loro. Il contagio avviene quando una persona infetta tossisce o starnutisce e si entra in contatto con le goccioline respiratorie, toccando successivamente la bocca o il naso. Inoltre, il contagio può avvenire attraverso il condividere bicchieri, piatti o attraverso il contatto con piaghe o ferite infette.
Per confermare la diagnosi di scarlattina è necessario rivolgersi a un medico, che esaminerà l’eruzione cutanea e la gola del paziente. Sarà eseguito un tampone faringeo per verificare la presenza dello Streptococcus pyogenes, il batterio responsabile della malattia.
Scale di valutazione, test diagnostici e linee guida per la scarlattina (faringite da Streptococcus pyogenes):
| Aspetto | Dettaglio | Linee guida / Note |
|---|---|---|
| Scala di valutazione | Centor/McIsaac Score– 1 pt ciascuno: febbre >38°C, essudato tonsillare, linfonodi cervicali anteriori dolenti, assenza di tosse– +1 pt se età 3–14, –1 pt se ≥45 | (it.wikipedia.org, mayoclinic.org, pmc.ncbi.nlm.nih.gov, reference.medscape.com) |
| Test rapidi | RADT: sensibilità 70–90%, specificità ≈98% per GAS | Positivo → conferma diagnosi;
Negativo nei bambini (>3 anni) richiede conferma tramite tampone |
| Tampone faringeo | Standard di riferimento/gold standard– sensibilità 90–95% | Richiesto in caso di test rapido negativo nei bambini; ha tempi di risposta lunghi |
| Test sierologici | ASO, anti-DNasi B: utili solo a posteriori, non nella fase acuta | Indicati per confermare infezioni passate o complicanze tardive (es. glomerulonefrite) |
| Esami di laboratorio | Emocromo: leucocitosi fino a 12–16 ×10^3/µL con neutrofiliaUrine/liver test: possibili alterazioni | Aiutano nel monitoraggio o di fronte a evoluzione severa |
| Esami radiografici | Solitamente non indicati | Riservati a sospette complicanze focali (es. polmonite, ascesso) |
| Linee guida ICD/IDSA/CDC | Non testare pazienti con sintomi tipicamente virali (tosse, raffreddore) In bambini con test rapido negativo → eseguire tampone In adulti non occorre tampone se test rapido negativo Trattare con antibiotici solo confermati GAS | Basato su CDC 2024, IDSA, AAP/ACP |
| Terapia antibiotica | Penicillina V: 10 giorni Amoxicillina: 50 mg/kg/die per 10 giorni Allergici: cefalexina, clindamicina, azitromicina secondo età/allergie | Previene complicanze e contagi, riduce durata e trasmissione |
La scala di Centor/McIsaac viene utilizzata per stimare la probabilità che una faringite sia causata da Streptococcus pyogenes e per guidare la scelta dei test diagnostici, come il test rapido antigenico (RADT) o il tampone faringeo. Il RADT fornisce risultati rapidi, ma può risultare meno affidabile nei bambini, per i quali è raccomandata la conferma con tampone. Quest’ultimo rappresenta il metodo diagnostico di riferimento per confermare la presenza del batterio.
I test sierologici, invece, non sono utili nella fase acuta dell’infezione, ma vengono impiegati successivamente per identificare eventuali complicanze a carattere immunitario.
Secondo le principali linee guida internazionali (CDC, IDSA, AAP/ACP), non è indicato eseguire test nei pazienti con sintomi tipicamente virali. Nei bambini con test rapido negativo si raccomanda la conferma mediante tampone. Il trattamento antibiotico è indicato solo nei casi confermati di infezione streptococcica. Il farmaco di prima scelta è la penicillina, con opzioni alternative per i soggetti allergici. L’obiettivo della terapia è ridurre la durata dei sintomi, prevenire le complicanze e contenere la diffusione dell’infezione.
Non esiste un vaccino per prevenire la scarlattina, ma ci sono precauzioni utili per proteggersi e proteggere gli altri. Il modo migliore per prevenire la diffusione dello streptococco di gruppo A è lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo aver tossito o starnutito e prima di preparare cibi o mangiare. È importante coprire la bocca e il naso con un fazzoletto quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto usato nel cestino dei rifiuti. In caso di assenza di acqua e sapone, è possibile utilizzare un detergente per le mani a base di alcol. Inoltre, è consigliabile lavare accuratamente bicchieri, utensili e piatti dopo che sono stati utilizzati da una persona malata. Durante la gravidanza, è preferibile evitare contatti stretti con persone malate, anche se non ci sono indicazioni che la scarlattina sia pericolosa per il feto.
Una volta entrato nell’organismo, Streptococcus pyogenes si localizza sulla mucosa faringea, aderendo alle cellule epiteliali mediante strutture specifiche presenti sulla propria superficie, come le proteine M e le adesine. Questi elementi favoriscono sia l’ancoraggio all’epitelio che l’elusione dei meccanismi di difesa, in particolare impedendo la fagocitosi da parte delle cellule immunitarie. Dopo l’adesione, il batterio inizia a proliferare nei tessuti superficiali, provocando una risposta immunitaria locale.
Durante la fase attiva dell’infezione, il batterio può rilasciare tossine note come esotossine pirogeniche streptococciche (Spe), che agiscono come superantigeni. Questi stimolano in modo anomalo e generalizzato i linfociti T, determinando un rilascio massivo di citochine pro-infiammatorie. Tale processo, detto “tempesta citochinica”, è responsabile dei sintomi sistemici tipici della scarlattina: febbre alta, rash cutaneo diffuso dovuto a vasodilatazione, dolore faringeo per infiammazione dei tessuti e ingrossamento dei linfonodi cervicali.
Dal punto di vista fisiologico, l’infezione può evolvere in due direzioni. In condizioni normali, il sistema immunitario riesce a contenere l’infezione grazie alla produzione di anticorpi specifici e all’attività dei fagociti, portando alla guarigione entro una o due settimane. Tuttavia, in assenza di trattamento o in presenza di fattori predisponenti, possono insorgere complicazioni. Le forme immediate, di tipo suppurativo, comprendono otiti, sinusiti e ascessi; le complicanze tardive, invece, sono di natura immunomediata e includono patologie come la febbre reumatica e la glomerulonefrite post-infettiva.
La scarlattina viene curata con antibiotici, solitamente penicilline, da assumere per un periodo di 7-20 giorni. È fondamentale seguire l’intero ciclo di antibiotici prescritti per evitare possibili complicazioni. Gli antibiotici aiutano a limitare il contagio e a prevenire la diffusione dell’infezione ad altre persone. È importante non interrompere l’assunzione del farmaco anche se si iniziano a sentirsi meglio, a meno che il medico non lo consigli.
Durante il trattamento, possono essere adottate alcune misure per alleviare i sintomi. In caso di dolore e febbre, possono essere utilizzati farmaci da banco come il paracetamolo e l’ibuprofene. Mangiare cibi morbidi, bere liquidi abbondanti, fare gargarismi con acqua salata e rendere l’aria più umida possono aiutare ad alleviare il mal di gola e facilitare la respirazione.
È importante che le persone contagiate da scarlattina rimangano isolate il più possibile, evitando ambienti molto frequentati come scuola o lavoro, fino a quando i sintomi non scompaiono completamente. Seguire queste precauzioni aiuterà a gestire la malattia in modo sereno e a prevenire la diffusione dell’infezione ad altri individui.
Evoluzione della malattia e guarigione
La scarlattina è un’infezione che si manifesta improvvisamente con sintomi come febbre alta, brividi, mal di testa, mal di stomaco, vomito, forte mal di gola con difficoltà nella deglutizione e linfonodi del collo ingrossati. Nei bambini più piccoli, possono essere presenti anche congestione nasale e diminuzione dell’appetito. Dopo 12-48 ore dall’esordio del mal di gola, compare un’eruzione cutanea caratteristica. Il viso appare di colore rosso acceso, ad eccezione dell’area tra naso, bocca e mento.
La lingua si copre di una patina bianca che successivamente si desquama, lasciando spazio a una colorazione rossa fragola o lampone. Le macchioline rosse, leggermente rilevate al tatto, si estendono dal viso e dal collo al torace e agli arti, con particolare evidenza nelle pieghe del gomito, delle inguine e della faccia interna delle cosce. Altri sintomi tipici includono linfonodi del collo ingrossati, mal di stomaco, mal di testa, tonsille bianche e vomito.
Dopo circa una settimana, l’eruzione cutanea sfuma e inizia la desquamazione della pelle, che può persistere per alcune settimane. Durante questa fase, potrebbe verificarsi prurito. L’esantema, caratterizzato da un arrossamento diffuso della pelle con piccole papule che conferiscono una sensazione di carta vetrata al tatto, inizia circa 1-2 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi tipici dell’infezione.
L’eruzione tende a sparire dopo circa una settimana attraverso un processo di graduale desquamazione, partendo dal volto e allargandosi a tutto il corpo. Al termine della desquamazione, la pelle può presentare un aspetto simile a una leggera ustione solare.




