L’afagia rappresenta una condizione clinica caratterizzata dall’assoluta impossibilità di ingerire cibi solidi, liquidi o persino la saliva

L’afagia, un disturbo che colpisce la capacità di deglutire cibi e liquidi, può avere diverse cause, tra cui problemi neurologici, ostruzioni dell’esofago o disturbi psicologici. Rivolgersi a un medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato è fondamentale per affrontare questo problema.

L’afagia può essere associata a condizioni come l‘esofagite o il tumore all’esofago, ma è importante sottolineare che questo non è un elenco esaustivo e che è sempre consigliabile consultare un medico di fiducia in caso di sintomi persistenti. Il trattamento dell’afagia dipende dalla causa sottostante e solo un medico sarà in grado di consigliare il rimedio più adatto.

Sintomi Afagia

L’afagia è un disturbo serio che compromette una funzione vitale come la deglutizione. Può derivare da numerose cause, alcune delle quali molto gravi. Solo una valutazione medica completa può identificare il problema alla base e definire il percorso terapeutico più adeguato, migliorando significativamente la qualità della vita del paziente e prevenendo complicanze potenzialmente gravi

Questo disturbo differisce dalla disfagia, che indica una semplice difficoltà nella deglutizione, in quanto l’afagia comporta una totale compromissione del processo. Il termine deriva dal greco antico e significa “assenza di deglutizione”, e può manifestarsi in modo improvviso o progressivo, in base alla causa sottostante.

Se l’afagia persiste nel tempo, è importante non sottovalutare il problema e rivolgersi al proprio medico per una valutazione accurata. L’afagia può essere un sintomo di disturbi che richiedono attenzione e trattamento adeguato, quindi è fondamentale non trascurare i sintomi e seguire le indicazioni del professionista medico di fiducia.

Le origini dell’afagia: le principali cause

Le ragioni alla base dell’afagia possono essere classificate in quattro grandi categorie: meccaniche, neurologiche, muscolari e psicologiche.

  1. Cause meccaniche: comprendono tutte quelle condizioni che ostacolano fisicamente il passaggio del cibo. Si tratta, ad esempio, di tumori dell’esofago o del cavo orale, restringimenti dell’esofago (stenosi), corpi estranei ingeriti accidentalmente e diverticoli esofagei, cioè piccole estroflessioni della parete interna dell’esofago.
  2. Cause neurologiche: interessano i meccanismi nervosi che coordinano il riflesso della deglutizione. Tra le patologie coinvolte vi sono l’ictus, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), il morbo di Parkinson, traumi cerebrali e la sclerosi multipla.
  3. Cause muscolari: in questo gruppo rientrano malattie che colpiscono direttamente la funzionalità muscolare, come la miastenia gravis e le distrofie muscolari, che rendono difficile il controllo dei muscoli coinvolti nella deglutizione.
  4. Cause psicologiche: in alcuni rari casi, l’afagia può derivare da disturbi psichici, come un disturbo d’ansia acuto o problematiche alimentari come l’anoressia nervosa, che possono indurre spasmi muscolari o rifiuto volontario dell’ingestione.

L’afagia può presentarsi come sintomo di malattie gravi. In particolare, è frequentemente associata a:

  • Esofagite: infiammazione dell’esofago che può causare dolore e bloccare la deglutizione.
  • Tumore esofageo: presenza di masse tumorali che ostruiscono il lume dell’esofago.

È importante sottolineare che queste non sono le uniche malattie possibili: la valutazione medica è fondamentale per una diagnosi completa.

Sintomi comuni nei pazienti con afagia

Chi soffre di afagia manifesta l’incapacità totale di ingerire qualsiasi sostanza. A questo sintomo principale possono affiancarsi:

  • Sensazione di blocco nella gola o nel torace durante i tentativi di deglutizione.
  • Tosse persistente o episodi di soffocamento durante i pasti.
  • Dolore alla deglutizione (odinofagia).
  • Perdita di peso rapida, dovuta all’impossibilità di nutrirsi normalmente.
  • Disidratazione e malnutrizione.
  • Rigurgito di cibi non digeriti, che aumenta il rischio di complicazioni.

Negli anziani, i segnali possono essere più sfumati: una voce alterata dopo aver mangiato o una debolezza generale possono essere indizi di un problema deglutitorio sottostante.

Come si effettua la diagnosi?

Il processo diagnostico dell’afagia prevede diverse fasi:

  1. Raccolta anamnestica: il medico raccoglie dettagli sui sintomi, sulla loro durata e su eventuali malattie pregresse.
  2. Esame obiettivo: ispezione visiva di bocca e gola alla ricerca di anomalie.
  3. Valutazione della deglutizione: osservazione del paziente mentre ingerisce alimenti di varia consistenza.

Tra gli esami specifici, si possono includere:

Esame diagnosticoFinalità
VideofluoroscopiaStudio radiologico con mezzo di contrasto per visualizzare il passaggio del cibo e rilevare ostruzioni o malfunzionamenti.
Endoscopia digestivaEsplorazione visiva interna dell’esofago e della faringe tramite sonda per identificare lesioni o infiammazioni.
Manometria esofageaMisura delle pressioni esofagee durante la deglutizione per evidenziare problemi motori.
Risonanza magnetica o TACUtilizzate in caso di sospetti neurologici o per escludere tumori cerebrali.
Test neurologiciApprofondimenti mirati a individuare eventuali disfunzioni del sistema nervoso.

Trattamenti e possibili soluzioni

Il trattamento dell’afagia dipende strettamente dalla sua causa. Non esiste un approccio unico, ma piuttosto una strategia personalizzata e interdisciplinare. Le possibilità includono:

  • Chirurgia o dilatazioni endoscopiche: utili per eliminare o aggirare le ostruzioni meccaniche.
  • Riabilitazione logopedica e fisioterapia: fondamentali nei casi con componenti neurologiche, per insegnare al paziente tecniche di compenso nella deglutizione.
  • Terapie farmacologiche: comprendono antibiotici o antimicotici per trattare infezioni, o inibitori di pompa protonica per ridurre l’acidità gastrica in presenza di esofagite.
  • Alimentazione enterale: nei casi più gravi, si può ricorrere temporaneamente a un sondino per garantire un apporto nutrizionale adeguato.

Quando è necessario consultare un medico? Ogni episodio di afagia, soprattutto se persistente o grave, richiede un intervento medico immediato. Poiché può rappresentare il segnale di patologie importanti, è essenziale non sottovalutare il sintomo e rivolgersi al proprio specialista di fiducia per approfondimenti e cure mirate.

Ecco un quadro delle patologie di cui l’afagia ne è sintomo, ricordati sempre di parlarne con il tuo medico di fiducia.

Tipo di causaPatologia associataDescrizione
MeccanicaTumore dell’esofagoNeoplasia che può ostruire il lume esofageo, impedendo il passaggio di cibo.
EsofagiteInfiammazione della mucosa esofagea, che può causare dolore e restringimento.
Stenosi esofageaRestringimento del canale esofageo, spesso dovuto a reflusso o interventi.
Diverticoli esofageiEstroflessioni che intrappolano il cibo e ostacolano la deglutizione.
Corpi estranei ingeritiOggetti bloccati nell’esofago che impediscono l’ingestione.
NeurologicaIctus cerebraleCompromissione del controllo neuromuscolare della deglutizione.
Sclerosi laterale amiotrofica (SLA)Malattia neurodegenerativa che colpisce i muscoli volontari.
Morbo di ParkinsonProvoca rigidità muscolare e difficoltà di coordinazione nella deglutizione.
Lesioni cerebrali traumaticheDanni al sistema nervoso centrale che ostacolano la funzione deglutitoria.
Sclerosi multiplaInterruzione dei segnali nervosi necessari alla deglutizione.
MuscolareMiastenia gravisMalattia autoimmune che causa debolezza dei muscoli, compresi quelli faringei.
Distrofie muscolariPatologie ereditarie che riducono la forza muscolare, anche nella deglutizione.
Psicologica / psichiatricaDisturbo d’ansiaL’ansia intensa può causare spasmi muscolari che bloccano la deglutizione.
Disturbi alimentari (es. anoressia nervosa)Possono generare rifiuto psicogeno della deglutizione o paura di ingoiare.


A cosa può essere collegato l'abbassamento della voce? Mai sottovalutare questo sintomo: ecco le patologie collegate più frequentemente