L'amiloidosi: sintomi, diagnosi e manifestazioni cliniche. Un elenco delle caratteristiche della patologia e le cure più attuali

L’amiloidosi è una patologia caratterizzata dall’accumulo di proteine anomale, chiamate amiloidi, in vari tessuti e organi del corpo. Questo deposito può compromettere la funzionalità degli organi coinvolti, dando origine a sintomi che variano a seconda della localizzazione.

Amiloidosi sintomi

Amiloidosi sintomi

Sintomi principali

I sintomi dell’amiloidosi, soprattutto nelle forme sistemiche, risultano spesso aspecifici e variano a seconda degli organi coinvolti. Nei reni, la malattia interessa generalmente la membrana glomerulare, causando proteinuria, mentre il coinvolgimento dei tubuli può determinare una minore proteinuria accompagnata da azotemia. Tali alterazioni possono evolvere in sindrome nefrosica, caratterizzata da edema e marcata ipoalbuminemia.

Quando il cuore è interessato, l’infiltraz

ione del miocardio può provocare cardiomiopatie restrittive. A livello gastrointestinale, invece, l’amiloidosi può causare disturbi della motilità di esofago o intestino, portando a malassorbimento o sanguinamenti intestinali.

La patologia può coinvolgere anche altri organi, con manifestazioni quali gozzo tiroideo simile alla tiroidite di Hashimoto, noduli e cisti polmonari, opacità vitreale, eruzioni cutanee e danni articolari.

L’ecocardiogramma consente di identificare il coinvolgimento cardiaco, mentre la presenza di proteinuria, iper-creatininemia e iper-colesterolemia indica un interessamento renale. Ulteriori segni possono includere ingrossamento di fegato e milza (epato-splenomegalia), ipotensione arteriosa anche grave, perdita di coscienza, scarso appetito, calo di peso, alterazioni della sensibilità a mani e piedi e diarrea. Visto che queste manifestazioni sono comuni ad altre patologie, è essenziale una diagnosi differenziale accurata.

Meno frequentemente, si osservano l’aumento delle dimensioni della lingua, macchie rosso-porpora sul viso, in particolare intorno agli occhi, e sul collo.

L’accumulo di amiloidi può provocare un ampio spettro di segni e sintomi. Tra quelli più comuni si annoverano:

  • Affaticamento e perdita di peso, spesso presenti nelle fasi iniziali della malattia.
  • Alterazioni cardiache, come aritmie o insufficienza cardiaca, che causano respiro affannoso, debolezza e svenimenti.
  • Problemi renali, tra cui ritenzione idrica e gonfiori (edemi) a piedi, gambe e, in alcuni casi, nell’addome.
  • Neuropatie periferiche, che si manifestano con formicolio, intorpidimento alle estremità e vertigini quando si sta in piedi.
  • Alterazioni cutanee, come tendenza alle ecchimosi, spesso attorno agli occhi.

Segni caratteristici

Alcuni segni particolarmente indicativi includono:

  • Macroglossia, ovvero un ingrossamento della lingua, un sintomo raro ma significativo.
  • Urine schiumose, associate alla perdita di proteine attraverso i reni.
  • Battito cardiaco irregolare, accompagnato talvolta da dolore toracico.

Altri sintomi meno frequenti comprendono diarrea o stitichezza, disfunzioni sessuali negli uomini, gonfiore articolare, sudorazione alterata e ittero.

L’amiloidosi cardiaca si caratterizza per un ispessimento delle pareti del cuore, che risultano rigide, influendo sulla normale funzionalità dell’organo. I sintomi iniziali includono manifestazioni tipiche dello scompenso cardiaco, come dispnea, fiato corto e affaticamento.

Oltre ai segni cardiaci, la patologia può coinvolgere altre aree del corpo, con sintomi quali sindrome del tunnel carpale (soprattutto in età giovane), disturbi neurologici e problemi gastrointestinali.

Nelle fasi avanzate, l’amiloidosi cardiaca provoca una riduzione della forza contrattile del cuore (disfunzione sistolica) e alterazioni nel riempimento cardiaco (disfunzione diastolica), conseguenza dell’aumento della rigidità del muscolo cardiaco. La presenza di tali sintomi, specialmente se associati a problematiche cardiologiche, non deve essere trascurata.

Tabella completa dei sintomi dell’amiloidosi (dal più comune al più raro):

Grado di FrequenzaSintomoNote cliniche
Molto ComuneAffaticamento persistenteSintomo sistemico, spesso presente all’esordio
Molto ComuneEdema a piedi e caviglieSegno precoce di coinvolgimento cardiaco o renale
Molto ComuneDispnea da sforzoAssociata a cardiomiopatia amiloide
ComunePerdita di peso involontariaLegata a malassorbimento o cachessia sistemica
ComuneDebolezza muscolarePuò indicare neuropatia o miopatia
ComuneProteinuriaSpesso asintomatica, rilevabile con esami specifici
FrequenteNeuropatia perifericaFormicolii, parestesie, dolore alle estremità
FrequenteMacroglossiaTipica della forma AL
FrequenteSindrome del tunnel carpale bilateraleA volte primo sintomo, anche anni prima
FrequenteIpotensione ortostaticaSintomo di neuropatia autonomica
FrequenteDisturbi intestinali variDiarrea, stitichezza, gonfiore, dolore addominale
FrequenteAritmie cardiacheFibrillazione, tachicardia, bradicardia
RaroEcchimosi perioculari (“occhi da procione”)Indicativo di amiloidosi sistemica
RaroSanguinamento spontaneoPossibile disfunzione piastrinica o epatica
RaroAspetto ceroso della pelleInfiltrazione di amiloide nei tessuti molli
RaroDisfunzione sessualeCoinvolgimento del sistema nervoso autonomo
RaroDisfagiaSoprattutto nelle forme con coinvolgimento esofageo
Molto RaroInsufficienza renale terminaleUltimo stadio del danno renale
Diagnosi dell’amiloidosi

La diagnosi può risultare complessa a causa della variabilità dei sintomi, spesso sovrapponibili ad altre patologie. Un campanello d’allarme è rappresentato dalla presenza di sintomi multipli che interessano organi diversi o da insufficienza cardiaca, epatica o renale senza cause apparenti.

La biopsia è il metodo diagnostico principale:

  • Prelievo del grasso periombelicale: consiste nell’estrazione di un piccolo campione di tessuto adiposo dall’addome.
  • Biopsie mirate: effettuate su organi specifici colpiti, come cuore, reni o fegato, per l’analisi microscopica.

Una volta confermata la diagnosi, ulteriori esami aiutano a determinare il tipo di amiloidosi e a identificare gli organi coinvolti.

L’amiloidosi è una patologia complessa che può manifestarsi in modi diversi a seconda degli organi interessati. Una diagnosi precoce e accurata è essenziale per gestire al meglio la malattia e prevenirne le gravi complicazioni. I pazienti devono rivolgersi a uno specialista in presenza di sintomi multipli o inspiegabili, in particolare quando interessano cuore, reni o sistema nervoso.

I progressi più recenti in ambito medico e scientifico hanno consentito di migliorare notevolmente l’efficacia e la rapidità del percorso diagnostico.

Il riconoscimento della malattia inizia spesso da un’attenta osservazione clinica attraverso le più moderne scale di valutazione: la compresenza di sintomi sistemici generici, come affaticamento e perdita di peso, unita a segni più peculiari come la macroglossia o la sindrome del tunnel carpale, può orientare il sospetto verso l’amiloidosi. A questo primo livello segue una fase laboratoristica, in cui vengono eseguiti esami specifici tra cui l’elettroforesi con immunofissazione, il dosaggio delle catene leggere libere nel sangue e l’analisi dei biomarcatori cardiaci come NT-proBNP e troponina, utili in particolare per valutare l’eventuale coinvolgimento del cuore.

Esistono almeno 8 scale di valutazione:

ScalaTipo di amiloidosiCosa valuta
Mayo Clinic (2012)ALStadio di gravità sistemica
European MayoALStadio avanzato
NAC ATTRATTR cardiacaGravità cardiaca / renale
PND ScoreATTRvNeuropatia sensitivo-motoria
mNIS+7ATTRvNeuropatia clinico-strumentale
FAP StageATTRvStadio clinico neuropatia
NYHAQualsiasi forma cardiacaClasse funzionale scompenso cardiaco
Karnofsky / ECOGTutteStato funzionale generale

Il passo successivo prevede una conferma istologica, ottenuta tramite biopsia e colorazione Congo Red, capace di mettere in evidenza i depositi di amiloide. I campioni possono essere prelevati da tessuti facilmente accessibili, come il grasso sottocutaneo, oppure da organi colpiti nei casi più complessi. La tipizzazione del tipo di amiloide viene effettuata attraverso tecniche immunoistochimiche o mediante spettrometria di massa, fondamentale per differenziare tra le varie forme (AL, ATTR, AA, ecc.).

L’amiloidosi è un gruppo eterogeneo di malattie caratterizzate dalla deposizione extracellulare di fibrille proteiche insolubili, che possono compromettere la funzione di vari organi e tessuti. La classificazione delle amiloidosi si basa principalmente sulla natura biochimica della proteina precursore delle fibrille amiloidi. Attualmente, sono stati identificati oltre 30 tipi di proteine amiloidogeniche nell’uomo.

Di seguito, una tabella riassuntiva dei principali tipi di amiloidosi, con le rispettive proteine precursori, caratteristiche cliniche e organi tipicamente coinvolti:

SiglaProteina PrecursoreDescrizioneOrgani Coinvolti
ALCatene leggere di immunoglobuline (κ o λ)Forma più comune; associata a disordini delle plasmacellule come mieloma multiplo o macroglobulinemia di Waldenström.Cuore, reni, fegato, nervi periferici, tratto gastrointestinale, lingua.
AASiero amiloide A (SAA)Secondaria a infiammazioni croniche o infezioni prolungate; associata a malattie come artrite reumatoide o tubercolosi.Reni, fegato, milza, ghiandole surrenali.
ATTRTranstiretina (TTR)Forma ereditaria (mutata) o senile (wild-type); la variante ereditaria è trasmessa autosomicamente dominante.Cuore, nervi periferici, tratto gastrointestinale, occhi.
Aβ₂MBeta-2 microglobulinaAssociata a pazienti sottoposti a emodialisi a lungo termine.Articolazioni, ossa, tendini.
ALECT2Leukocyte chemotactic factor 2Forma recentemente identificata; prevalente in alcune popolazioni etniche.Fegato, reni.
AFibCatena α del fibrinogenoForma ereditaria; trasmessa autosomicamente dominante.Reni.
AApoAIApolipoproteina AIForma ereditaria; associata a mutazioni nel gene dell’apolipoproteina AI.Fegato, reni, cuore, nervi periferici.
AGelGelsolinaForma ereditaria; nota anche come amiloidosi finlandese.Pelle, occhi, nervi periferici.
ALysLisozimaForma ereditaria; molto rara.Reni, fegato, milza.
ACysCistatina CAssociata all’angiopatia amiloide cerebrale islandese.Cervello.
Proteina precursore dell’amiloide (APP)Associata alla malattia di Alzheimer e all’angiopatia amiloide cerebrale.Cervello.
APrPProteina prionicaAssociata a malattie da prioni come la malattia di Creutzfeldt-Jakob.Cervello.
AIAPPAmilinaAssociata al diabete mellito di tipo 2; deposito nel pancreas.Pancreas.
AANFPeptide natriuretico atrialeDepositi localizzati nel cuore; associati all’invecchiamento.Cuore.
AKerCheratoepitelinaAssociata a distrofie corneali ereditarie.Cornea.

Accanto al processo diagnostico si sono affermate nuove scale di valutazione clinica, indispensabili per definire lo stadio della malattia, stimarne la prognosi e indirizzare le scelte terapeutiche. Tra queste, la scala della Mayo Clinic per l’amiloidosi AL, aggiornata nel 2012, sfrutta i livelli di biomarcatori cardiaci e catene leggere per suddividere i pazienti in quattro stadi. Nella forma ATTR, invece, si utilizza la scala NAC ATTR, che considera NT-proBNP e funzionalità renale per valutare il rischio di progressione. Per la neuropatia associata a transtiretina mutata, strumenti come il mNIS+7 permettono una misurazione dettagliata delle alterazioni neurologiche.

Parallelamente, la ricerca scientifica ha introdotto metodologie diagnostiche sempre più sofisticate. La risonanza magnetica cardiaca con gadolinio consente di visualizzare i depositi amiloidi nel miocardio, mentre la scintigrafia ossea con traccianti specifici ha reso possibile, in molti casi, la diagnosi non invasiva dell’amiloidosi da transtiretina, differenziandola dalla forma AL. Anche i test genetici rivestono oggi un ruolo centrale, soprattutto per individuare mutazioni del gene TTR nelle forme ereditarie e pianificare programmi di screening familiare.

Infine, pur essendo legate alla fase terapeutica, è rilevante notare come le innovazioni farmacologiche abbiano stimolato un avanzamento parallelo anche nelle modalità diagnostiche. La disponibilità di trattamenti mirati – come gli anticorpi monoclonali per la forma AL o i farmaci stabilizzanti e silenzianti per la ATTR – ha reso ancora più importante una diagnosi precisa e tempestiva.

Nel complesso, il progresso diagnostico in ambito amiloidosi si fonda oggi su un insieme di strumenti altamente evoluti, capaci di restituire un’immagine chiara e precoce della malattia. Resta centrale il ruolo del sospetto clinico iniziale, elemento chiave per attivare un iter che, se avviato per tempo, può cambiare radicalmente il decorso della patologia.

Di seguito un quadro delle scelte terapiche attualmente disponibili (non solo in Italia) per la cura dell’amiloidosi. Tabella riassuntiva delle forme di amiloidosi, organi colpiti e terapie disponibili:

Tipo di AmiloidosiProteina precursoreOrgani più colpitiTerapie disponibiliOpzioni avanzate / Sperimentali
AL (a catene leggere)Catene leggere κ o λ delle immunoglobulineCuore, reni, fegato, sistema nervoso periferico, intestino, linguaChemioterapia (CyBorD, Melphalan)

Daratumumab

Trapianto autologo cellule staminali

Nuovi anticorpi monoclonali

Terapie CAR-T in studio

AA (secondaria)Proteina Siero Amiloide A (SAA)Reni, milza, fegato, intestinoControllo infiammazione sottostante

Colchicina (FMF)

Anti-IL-1 / IL-6 / TNF-α

Inibitori diretti della SAA in sperimentazione
ATTR (transtiretina)Transtiretina mutata o wild-typeCuore, nervi periferici, occhi, tratto gastrointestinaleTafamidis

Patisiran

Inotersen

Vutrisiran

Acoramidis (approvato UE)

Terapie geniche

Nuovi stabilizzatori TTR

Vaccini in fase preclinica

Aβ2M (dialisi correlata)Beta-2 microglobulinaArticolazioni, tendini, ossaDialisi ad alto flusso

Trapianto renale

Molecole chelanti o stabilizzanti in fase di ricerca
ALECT2Leukocyte Chemotactic Factor 2Reni, fegatoNessuna terapia specifica; gestione sintomaticaStudi per identificare target molecolari specifici
AFibFibrinogeno (catena α mutata)ReniTrapianto epatico (in casi selezionati)Terapie di editing genico in fase embrionale di studio
AApoAIApolipoproteina AI mutataFegato, cuore, nervi, reniTrapianto epatico (se indicato)

Gestione sintomatica

Terapie mirate con RNA interferente in fase di studio
AGelGelsolina mutataPelle, occhi, nervi perifericiTerapie sintomatiche

Chirurgia oculare per distrofie corneali

Terapie mirate con silenziamento genico in sviluppo
ALysLisozima mutatoReni, fegato, milzaTrapianto d’organo

Controllo clinico della progressione

Terapie di sostituzione enzimatiche sperimentali
ACysCistatina CCervello (vasi cerebrali)Nessuna cura specifica

Trattamento delle complicanze neurologiche

Terapie antinfiammatorie per ridurre rischio emorragico
Aβ (Alzheimer)Proteina precursore dell’amiloide (APP)CervelloInibitori della β-secretasi

Immunoterapie anti-Aβ

Nuovi anticorpi monoclonali

Terapie con plasmaferesi

APrP (Prioni)Proteina prionica anomalaCervelloTerapie di supporto (sintomatiche)Molecole antinfiammatorie e anti-prioniche in studio
AIAPPAmilina (isole pancreatiche)PancreasControllo del diabete tipo 2

nibitori di aggregazione amilina

Terapie di rigenerazione beta-cellulare
AANFPeptide natriuretico atrialeCuore (atrio sinistro)Nessuna terapia specifica (forma localizzata)Monitoraggio ecocardiografico periodico
AKerCheratoepitelinaCorneaChirurgia (trapianto corneale)Terapie geniche per distrofie ereditarie

🧪 Legenda:

  • CyBorD: combinazione di ciclofosfamide, bortezomib e desametasone.
  • TTR: transtiretina, proteina epatica coinvolta nel trasporto di tiroxina.
  • RNAi / Antisenso: tecniche per silenziare l’espressione genica.
  • CAR-T: terapia cellulare che modifica i linfociti T per colpire specifiche proteine.


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