Segni e sintomi dell'Herpes Zoster, con diagnosi e trattamento della patologia dermatologica provocata dal virus varicella-zoster (VZV), lo stesso responsabile della varicella

L’Herpes Zoster, noto anche come fuoco di Sant’Antonio, è una condizione infettiva provocata dal virus varicella-zoster (VZV), lo stesso responsabile della varicella. Questa malattia si manifesta con un’eruzione cutanea dolorosa, spesso accompagnata da vescicole, che si sviluppa su una sola metà del corpo, seguendo il decorso di un nervo. Dopo aver contratto la varicella, il virus rimane latente nei tessuti nervosi e può riattivarsi anni dopo, causando sintomi intensi.

Herpes zoster

L’Herpes Zoster è una condizione debilitante, ma con una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato, è possibile gestirne i sintomi e ridurre il rischio di complicanze. Di seguito, un approfondimento su cause, sintomi, diagnosi, trattamenti e prevenzione.

Che cos’è l’Herpes Zoster?

Il termine “Herpes Zoster” deriva dal greco “herpetón” (serpente) e “zoster” (cintura), descrivendo la tipica distribuzione a cintura delle lesioni sul tronco. Il nome popolare “fuoco di Sant’Antonio” si collega alla tradizione religiosa, che associa Sant’Antonio Abate, noto come guaritore, a malattie caratterizzate da bruciore intenso. La leggenda narra che il santo fosse tormentato da un serpente demoniaco, simbolo del dolore urente tipico di questa patologia.

L’Herpes Zoster è un’infezione virale appartenente alla famiglia degli herpes virus, causata dal virus varicella-zoster. Questo agente patogeno, dopo aver provocato la varicella, rimane inattivo nei gangli nervosi e può riattivarsi in età adulta, specialmente in individui anziani o con difese immunitarie compromesse. Si stima che il 90-95% delle persone contragga la varicella nel corso della vita, e di queste, circa il 10-20% sviluppi successivamente l’Herpes Zoster. In Italia, si registrano circa 150.000 nuovi casi all’anno, con un’incidenza maggiore negli over 50, soprattutto tra gli ultrasettantacinquenni.

Elemento eziologicoDescrizione
Agente causaleVirus varicella-zoster (VZV), appartenente alla famiglia degli herpes virus
Origine del virusRiattivazione del virus rimasto latente dopo un’infezione da varicella
Sede della latenzaGangli nervosi dorsali o cranici
Fattori di riattivazioneEtà avanzata, immunosoppressione (malattie, farmaci, stress), infezioni concomitanti
Popolazione a rischioOver 50, in particolare over 75; soggetti con sistema immunitario compromesso
Percentuale di rischio post-varicellaCirca 10-20% delle persone che hanno avuto la varicella
Incidenza annuale in ItaliaCirca 150.000 nuovi casi

Cause del Fuoco di Sant’Antonio

La riattivazione del virus varicella-zoster avviene quando il sistema immunitario si indebolisce, permettendo al virus di emergere dalla sua fase latente nei gangli sensoriali del midollo spinale o dei nervi cranici. I principali fattori che favoriscono questa riattivazione includono l’età avanzata, lo stress psicofisico intenso, l’esposizione prolungata ai raggi solari, malattie come l’HIV, terapie immunosoppressive (ad esempio per trapianti d’organo), chemioterapia o radioterapia. Anche individui sani possono essere colpiti in momenti di temporanea vulnerabilità, come dopo un episodio di forte stress o una scottatura solare.

Chi non ha mai contratto la varicella non può sviluppare il fuoco di Sant’Antonio, ma chi l’ha avuta rimane a rischio di riattivazione.

Sintomi e Manifestazioni iniziali

L’Herpes Zoster si presenta con un’eruzione cutanea unilaterale, spesso localizzata al tronco o, più raramente, al viso, caratterizzata da macchie rosse che evolvono in vescicole piene di liquido, simili a quelle della varicella. Queste lesioni, che si formano lungo il percorso di un nervo, sono accompagnate da un dolore bruciante, acuto o pulsante, spesso descritto come lancinante. Altri sintomi includono febbre, brividi, mal di testa, spossatezza, prurito e, in alcuni casi, mal di stomaco. La fase prodromica, che precede l’eruzione di 2-3 giorni fino a due settimane, può manifestarsi con formicolio, intorpidimento o arrossamento nella zona colpita. In casi rari, il dolore può simulare problemi cardiaci o addominali. Quando il virus colpisce il nervo trigemino, si può sviluppare l’Herpes Zoster oftalmico, che richiede attenzione medica immediata per evitare complicanze gravi come la cheratite o la perdita della vista.

Complicanze del Fuoco di Sant’Antonio

Una delle complicanze più comuni è la nevralgia post-erpetica, un dolore neuropatico cronico che persiste per mesi o anni dopo la guarigione delle lesioni cutanee, particolarmente frequente negli anziani. L’Herpes Zoster oftalmico può causare danni oculari, come ulcerazioni corneali o cecità, se non trattato tempestivamente. Nei pazienti immunocompromessi, il virus può diffondersi agli organi interni, causando infezioni polmonari, meningite asettica o meningoencefalite. Studi recenti hanno evidenziato un aumento del rischio di ictus (fino al 63% nelle prime quattro settimane) e infarto nei pazienti più giovani, suggerendo la necessità di monitorare i fattori di rischio cardiovascolare in chi contrae l’infezione.

Diagnosi e Trattamenti Disponibili

La diagnosi di Herpes Zoster si basa principalmente sull’osservazione clinica dell’eruzione cutanea, che ha caratteristiche distintive come la distribuzione unilaterale e la presenza di vescicole. In caso di dubbi, si possono eseguire esami di laboratorio, come la ricerca di anticorpi IgM specifici per il VZV nel sangue o il test PCR per rilevare il DNA virale. Questi esami confermano la presenza del virus, ma l’ispezione visiva è spesso sufficiente per una diagnosi accurata.

Herpes zoster

Herpes zoster, per chi ha già contratto la varicella non esiste una prevenzione definitiva. Tuttavia si possono adottare una serie di comportamenti che riguardano lo stile di vita e le abitudini quotidiane

L’Herpes Zoster tende a risolversi spontaneamente, ma i sintomi possono essere alleviati con trattamenti specifici. I farmaci antivirali (aciclovir, valaciclovir, famciclovir), se assunti entro 48-72 ore dalla comparsa delle lesioni, riducono la durata e la gravità dell’infezione, ma non agiscono direttamente sul dolore neuropatico. Per il dolore, si utilizzano analgesici come paracetamolo o FANS per casi lievi, mentre per il dolore più intenso si possono prescrivere oppioidi, antidepressivi (es. nortriptilina) o antiepilettici (es. gabapentin). Trattamenti topici, come pomate a base di capsaicina o cerotti alla lidocaina, aiutano a ridurre prurito e bruciore. Un cerotto transdermico alla lidocaina al 5% è disponibile per il dolore neuropatico, offrendo sollievo per circa 24 ore con effetti collaterali minimi. Le lesioni cutanee devono essere mantenute pulite per prevenire sovrainfezioni batteriche.

Non esistono misure preventive specifiche per evitare la riattivazione del virus, ma si raccomanda di evitare il contatto diretto con le vescicole o gli oggetti personali di un paziente infetto, poiché il virus può trasmettere la varicella a chi non l’ha mai avuta o non è vaccinato. La vaccinazione rappresenta un’opzione efficace: in Italia, sono disponibili Zostavax (vaccino a virus vivo attenuato) e Shingrix (vaccino ricombinante), consigliati per gli over 50 e, nel caso di Shingrix, anche per soggetti fragili sopra i 18 anni. Questi vaccini riducono il rischio di sviluppare l’Herpes Zoster e la nevralgia post-erpetica, sebbene non garantiscano una protezione totale. La vaccinazione è sconsigliata a persone con ipersensibilità ai componenti del vaccino, immunocompromissione grave o donne in gravidanza.

Ecco un quadro riassuntivo delle informazioni che è bene tenere a mente per il tema riguardante l’Herpes Zoster.

Comportamento ConsigliatoFinalità
Cura farmacologicaAssunzione tempestiva di antivirali su prescrizione medica (es. aciclovir)Ridurre durata e intensità dei sintomi
Controllo del doloreUtilizzo di analgesici o farmaci specifici per il dolore neuropaticoAlleviare il dolore acuto e cronico
Riposo e recuperoMantenere il riposo e ridurre lo stress psico-fisicoFavorire il sistema immunitario e la guarigione
Igiene della pelleEvitare di grattare le lesioni; detergere con delicatezzaPrevenire infezioni secondarie
Isolamento temporaneoEvitare il contatto con soggetti non immunizzati o immunodepressiPrevenire la trasmissione del virus varicella-zoster
Vaccinazione preventivaSomministrazione del vaccino anti-Herpes Zoster (es. vaccino ricombinante)Ridurre rischio di riattivazione del virus
Controlli medici regolariMonitoraggio della salute, soprattutto in soggetti anziani o fragiliIntervenire precocemente in caso di recidiva
Stile di vita sanoAlimentazione equilibrata, attività fisica moderata, evitare fumo e alcolRafforzare il sistema immunitario

L’Herpes Zoster è contagioso solo per chi non ha mai avuto la varicella o non è vaccinato, e il contagio avviene tramite il contatto diretto con il fluido delle vescicole. Una volta che le lesioni si trasformano in croste, il rischio di trasmissione si azzera. Tra i vari comportamenti da adottare, i pazienti devono evitare di grattare le vescicole, lavarsi spesso le mani e coprire le lesioni per ridurre il rischio di diffusione, soprattutto verso donne incinte, neonati o persone immunocompromesse.



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