Gonorrea sintomi, diagnosi, trattamento e prevenzione secondo le linee guida internazionali. Scopri cause, resistenza antibiotica, complicanze e consigli aggiornati per il controllo efficace dell’infezione
La gonorrea è una patologia trasmessa sessualmente, provocata dal batterio Neisseria gonorrhoeae. Rappresenta una delle infezioni sessualmente trasmissibili più frequenti a livello mondiale, configurandosi come un rilevante problema per la salute pubblica a causa della sua elevata diffusione e delle complicazioni che può generare.

Ad oggi non esiste un vaccino specifico per la gonorrea, ma la ricerca scientifica in questo ambito è attiva e promettente
Il microrganismo responsabile della gonorrea è un diplococco Gram-negativo, particolarmente specializzato nel colonizzare le mucose del sistema genitale, ma anche quelle del retto, della faringe e delle congiuntive oculari. La trasmissione avviene quasi esclusivamente attraverso rapporti sessuali non protetti, inclusi quelli vaginali, orali e anali. Un’altra modalità di contagio è quella verticale, da madre a neonato, durante il parto, che può causare nel neonato una congiuntivite da gonococco.
Neisseria gonorrhoeae è un batterio che si lega in modo specifico e stabile alle cellule epiteliali delle mucose genitali, anali e orofaringee, grazie a particolari strutture di superficie come fimbrie, proteine Opa e adesine, che interagiscono con i recettori cellulari dell’ospite. Successivamente all’adesione, il batterio penetra nell’epitelio mucoso attraverso un meccanismo di endocitosi mediata, riuscendo a sopravvivere anche all’interno di macrofagi e neutrofili. Questa sopravvivenza è favorita da strategie di evasione immunitaria, tra cui la variazione antigenica delle proteine di superficie e la produzione di enzimi in grado di neutralizzare i sistemi di difesa intracellulare.
La persistenza dell’infezione è legata alla capacità del patogeno di eludere sia la risposta immunitaria innata sia quella adattativa, modulando la produzione di molecole infiammatorie per mantenere uno stato di infiammazione cronica che ne facilita la sopravvivenza e la diffusione. Inoltre, la frequente variazione degli antigeni di superficie rende difficile il riconoscimento da parte degli anticorpi prodotti dall’organismo, favorendo così infezioni ricorrenti o asintomatiche.
Se non adeguatamente trattata, l’infezione può estendersi dall’epitelio superficiale a strati più profondi dei tessuti, provocando complicanze locali quali la malattia infiammatoria pelvica nelle donne o l’epididimite negli uomini. Tale invasione determina una risposta infiammatoria marcata con il reclutamento di cellule immunitarie e danno ai tessuti. In casi più gravi, il batterio può diffondersi nel circolo sanguigno, causando gonococcemia, una condizione sistemica che può manifestarsi con artriti, lesioni cutanee (si tratta di emergenze mediche) e, in rarissimi casi, endocardite o meningite.
È associata a diverse patologie che possono manifestarsi come conseguenze dirette o indirette dell’infezione. Nelle donne, rappresenta una delle cause principali di malattia infiammatoria pelvica, in cui il batterio risale dalle basse vie genitali verso organi come l’utero e le tube di Falloppio, causando infiammazione e danni tissutali che possono sfociare in infertilità, gravidanza ectopica e dolore pelvico cronico. Questa condizione spesso passa inosservata per la scarsa o assente sintomatologia, aumentando il rischio di danni irreversibili.
Negli uomini, la gonorrea può provocare epididimite, infiammazione dolorosa dell’epididimo, con possibili conseguenze sulla fertilità maschile se non trattata tempestivamente. Nei neonati, la trasmissione verticale durante il parto può determinare una grave congiuntivite, la cui mancata terapia può portare a cecità; per questo motivo, in molti paesi viene adottata una profilassi oculare antibiotica neonatale.
La presenza di gonorrea aumenta inoltre la vulnerabilità all’acquisizione e alla trasmissione di altre infezioni sessualmente trasmissibili, in particolare l’HIV, a causa dell’infiammazione mucosa e delle lesioni che facilitano l’ingresso del virus. Pertanto, il controllo della gonorrea contribuisce anche alla prevenzione indiretta di altre infezioni.
Le infezioni croniche o non adeguatamente curate possono compromettere la fertilità sia maschile che femminile, e nelle donne aumentano il rischio di complicanze ostetriche quali aborto spontaneo, parto prematuro e gravidanza ectopica. Per queste ragioni, la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo risultano fondamentali per prevenire conseguenze a lungo termine.
| Patologia | Descrizione | Conseguenze / Complicanze | Approfondimento | Fonte |
|---|---|---|---|---|
| Malattia Infiammatoria Pelvica (PID) | Infezione ascendente da N. gonorrhoeae nella donna che interessa utero, tube e ovaie. | Infertilità, gravidanza ectopica, dolore pelvico cronico | Spesso asintomatica; infiammazione cronica porta a aderenze tubariche che compromettono la funzione riproduttiva. | CDC: https://www.cdc.gov/std/pid/stdfact-pid.htm |
| Epididimite | Infiammazione dell’epididimo negli uomini causata da gonorrea. | Dolore, gonfiore, possibile infertilità maschile | È una delle cause più comuni di dolore scrotale acuto; diagnosi e trattamento tempestivi prevengono danni permanenti. | WHO: https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/gonorrhoea |
| Congiuntivite Neonatale Gonococcica | Infezione oculare neonatale trasmessa per via verticale durante il parto. | Cecità se non trattata | Profilassi oculare neonatale con antibiotici topici per prevenzione. | CDC: https://www.cdc.gov/std/treatment-guidelines/gonorrhea.htm |
| Gonococcemia | Disseminazione ematica di N. gonorrhoeae con manifestazioni sistemiche. | Febbre, artrite settica, lesioni cutanee, endocardite, meningite | Emergenza medica; rischio aumentato in persone con deficit immunitari; richiede trattamento antibiotico immediato. | |
| Coinfezioni con altre MTS | Gonorrea favorisce l’acquisizione e la trasmissione di altre infezioni, specialmente HIV. | Aumento rischio HIV e altre MTS | Controllo e trattamento della gonorrea sono fondamentali anche per la prevenzione indiretta di altre MTS. | WHO: https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/gonorrhoea |
| Infertilità e Gravidanza a rischio | Danni cronici agli organi genitali maschili e femminili dovuti a infezioni non trattate. | Infertilità, aborto spontaneo, parto pretermine, gravidanza ectopica | Diagnosi e terapia precoci essenziali per prevenire esiti negativi in gravidanza e fertilità. | ECDC: https://www.ecdc.europa.eu/en/gonorrhoea/facts |
Segni e sintomi
I sintomi della gonorrea sono variabili in base al sesso dell’individuo e alla localizzazione dell’infezione. Negli uomini, il quadro più comune è un’uretrite acuta, con sintomi come bruciore durante la minzione e una secrezione purulenta dall’uretra. Nelle donne, invece, la sintomatologia può essere vaga o addirittura assente, con possibili segni di cervicite, aumento del flusso vaginale e dolore nella regione pelvica. Nei neonati esposti durante il parto si può sviluppare una congiuntivite gonococcica, una grave infezione oculare che, se non trattata prontamente, può portare alla cecità.
| Sede dell’infezione | Sintomi principali | Note aggiuntive |
|---|---|---|
| Uretra (uomini) | Bruciore durante la minzione, secrezione purulenta | Sintomi comuni, spesso causa di consulto medico |
| Uretra (donne) | Bruciore durante la minzione, secrezione vaginale anomala | Sintomi meno evidenti, rischio di complicanze |
| Faringe (entrambi) | Mal di gola, difficoltà a deglutire | Spesso asintomatica |
| Retto (entrambi) | Prurito anale, secrezione, dolore durante la defecazione | Talvolta asintomatica |
| Congiuntiva (neonati) | Infezione oculare, possibile cecità | Profilassi oculare neonatale raccomandata |
| Sistema (gonococcemia) | Febbre, artralgie, pustole, tenosinovite | Complicanze gravi, richiede trattamento urgente |
Le infezioni localizzate in sedi extragenitali, come la faringe (faringite gonococcica) o il retto (proctite), tendono ad essere asintomatiche o lievemente sintomatiche, rendendo la diagnosi più complicata e facilitando la diffusione dell’infezione.
Diagnosi
La conferma diagnostica si basa su esami microbiologici diretti o indiretti. La coltura del batterio rimane il gold standard, ma i test molecolari, in particolare la PCR (reazione a catena della polimerasi), sono attualmente ampiamente utilizzati grazie alla loro elevata sensibilità e specificità. Questi esami possono essere effettuati su campioni provenienti da uretra, cervice, retto o faringe.
I test molecolari, come la PCR e altre tecniche di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT), rappresentano quindi l’approccio diagnostico più utilizzato grazie alla loro rapidità e alla capacità di analizzare anche campioni non invasivi come le urine. Questi test offrono elevata sensibilità e specificità, ma non permettono di eseguire test di antibiotico-resistenza e hanno un costo superiore rispetto alla coltura.
L’esame microscopico diretto di campioni uretrali maschili può essere impiegato come test rapido per rilevare i diplococchi Gram-negativi all’interno di leucociti, risultando particolarmente utile negli uomini sintomatici. La sua sensibilità è limitata nelle donne e nelle infezioni extragenitali, e non è efficace nei soggetti asintomatici.
Ecco una tabella aggiornata dei protocolli di screening raccomandati per la gonorrea, basata sulle linee guida internazionali (CDC, USPSTF, WHO):
| Gruppo | Frequenza Screening | Campioni Raccomandati | Note | Fonte |
|---|---|---|---|---|
| Donne sessualmente attive < 25 aa | Annuale | Urine/endocervice; se attività orali/anali: faringe/retto | Valutare retesting 3 mesi dopo terapia | CDC (apps.who.int, cdc.gov, uspreventiveservicestaskforce.org) |
| Donne ≥ 25 aa a rischio | Annuale o in base a fattori di rischio | Stessi siti delle under 25 | Rischio: nuovi partner, MTS, uso preservativo incostante | CDC |
| Donne in gravidanza under 25 o a rischio | Al primo trimestre + 3° trimestre se a rischio | Endocervice; eventualmente faringe/retto | Retest trimestrale se infezione riscontrata | California CDPH |
| Donne in gravidanza senza rischio | Primo trimestre | Endocervice | Retest solo in presenza di sintomi o fattori rischiosi | California CDPH |
| Maschi eterosessuali (a rischio o alta incidenza) | Considerare screening annuale o più frequente | Urine; se comportamento orofaringeo/anale: faringe/retto | Prevalenza elevata giustifica screening mirato | California CDPH |
| MSM | Almeno annuale; ogni 3–6 mesi se a rischio elevato | Urine/uretra, faringe, retto | Più frequente se HIV, partner multipli, sex work, PrEP | CDC |
| Persone transessuali/gender diversi | Basare screening su anatomia e comportamenti sessuali | Endocervice/cervice se presente, faringe, retto | Adattare frequenza a fattori di rischio individuali | CDC |
| Persone con HIV | All’inizio follow‑up HIV, poi almeno annuale; ogni 3–6 mesi se rischio elevato | Tutti i siti di esposizione | Maggiore frequenza se partner multipli, reinfezioni | CDC |
| Ingresso in strutture correzionali | All’ingresso per donne < 35 aa e uomini < 30 aa | Urine; se indicati: faringe/retto | Strategie opt-out raccomandate in setting ad alta prevalenza | CDC |
| Popolazione generale maschile | Screening non raccomandato se basso rischio | — | Evidenza insufficiente per screening universale nei maschi | USPSTF |
Non esistono scale di valutazione specifiche per la gonorrea, ma si raccomanda l’attuazione di programmi di screening mirati rivolti alle popolazioni a rischio, come giovani sessualmente attivi o persone con molteplici partner sessuali. Il monitoraggio precoce è essenziale per intercettare casi asintomatici e limitare la diffusione dell’infezione.
Rilevare l’infezione precocemente è essenziale per prevenire complicazioni e limitare la trasmissione all’interno della comunità.
| Metodo Diagnostico | Descrizione | Vantaggi | Limiti | Campioni Utilizzati |
|---|---|---|---|---|
| Coltura batterica | Isolamento del batterio su terreno specifico | Permette test antibiotico-resistenza, alta specificità | Sensibilità ridotta, necessita condizioni di trasporto ottimali | Uretra, cervice, retto, faringe, congiuntiva |
| Test molecolari (NAAT/PCR) | Amplificazione e rilevazione del DNA batterico | Alta sensibilità e rapidità, campioni non invasivi | Non consente test di resistenza antibiotica, costo maggiore | Urine, uretra, cervice, retto, faringe |
| Esame microscopico diretto | Osservazione microscopica di diplococchi | Rapido, utile in uomini sintomatici | Sensibilità bassa in donne e infezioni extragenitali | Campioni uretrali maschili |
| Screening mirato | Test preventivo in popolazioni a rischio | Intercetta infezioni asintomatiche | Nessuna scala di punteggio standardizzata | Varia a seconda del rischio |
Terapia
Il trattamento della gonorrea si basa sull’impiego di antibiotici mirati. Negli ultimi anni, si è osservata una crescente resistenza del batterio a numerosi antibiotici, quali penicilline, tetracicline, fluorochinoloni e, più recentemente, anche a cefalosporine di terza generazione.
Le attuali linee guida, formulate da enti come il CDC e l’OMS, sottolineano l’importanza di un intervento rapido e mirato, soprattutto alla luce dell’aumento della resistenza antibiotica di Neisseria gonorrhoeae. Il trattamento di prima scelta prevede la somministrazione intramuscolare di ceftriaxone, generalmente 500 mg in dose singola per adulti con peso inferiore a 150 kg, mentre per soggetti più pesanti la dose può essere aumentata a 1 grammo. Spesso viene associata una dose orale singola di azitromicina per contrastare resistenze e coinfezioni, anche se alcune linee guida stanno rivalutando l’uso di quest’ultima a causa della crescente resistenza.
In caso di allergie o controindicazioni alla cefalosporina, vengono considerate alternative come la combinazione di gentamicina e azitromicina, sebbene con minore efficacia e tollerabilità. È altresì raccomandato evitare antibiotici con elevati tassi di resistenza, come i fluorochinoloni.
Per le infezioni extragenitali, quali quelle rettali e faringee, si applica lo stesso schema terapeutico, ma con particolare attenzione alla risposta, soprattutto nella faringite gonococcica, che risulta più difficile da eliminare.
È fondamentale trattare simultaneamente tutti i partner sessuali recenti per prevenire reinfezioni e programmare un controllo circa una settimana dopo la terapia, soprattutto se permangono sintomi o in caso di infezioni extragenitali. Il test di verifica tramite tecniche di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT) dovrebbe essere eseguito almeno due settimane dopo la fine della terapia per evitare falsi positivi causati dalla presenza di materiale genetico residuo.
Dal punto di vista preventivo, l’uso corretto e costante del preservativo rappresenta la misura principale per limitare la diffusione della malattia. Inoltre, l’educazione sessuale e lo screening regolare nelle popolazioni a rischio sono strategie fondamentali. Infine, la sorveglianza epidemiologica e il monitoraggio della resistenza antibiotica risultano essenziali per aggiornare e adattare le raccomandazioni terapeutiche nel tempo.
La prevenzione della gonorrea si fonda su programmi di educazione sessuale, sull’uso costante e corretto del preservativo, e su campagne di screening periodico nelle popolazioni a rischio. Un sistema di sorveglianza epidemiologica efficace è indispensabile per seguire l’evoluzione dell’infezione e individuare precocemente ceppi batterici resistenti.
- European Centre for Disease Prevention and ControlGonorrhoea.Continua la lettura su www.ecdc.europa.eu




