Gonorrea sintomi, diagnosi, trattamento e prevenzione secondo le linee guida internazionali. Scopri cause, resistenza antibiotica, complicanze e consigli aggiornati per il controllo efficace dell’infezione

Indice dei contenuti
  1. Segni e sintomi
  2. Diagnosi
  3. Terapia

La gonorrea è una patologia trasmessa sessualmente, provocata dal batterio Neisseria gonorrhoeae. Rappresenta una delle infezioni sessualmente trasmissibili più frequenti a livello mondiale, configurandosi come un rilevante problema per la salute pubblica a causa della sua elevata diffusione e delle complicazioni che può generare.

Gonorrea

Ad oggi non esiste un vaccino specifico per la gonorrea, ma la ricerca scientifica in questo ambito è attiva e promettente

Il microrganismo responsabile della gonorrea è un diplococco Gram-negativo, particolarmente specializzato nel colonizzare le mucose del sistema genitale, ma anche quelle del retto, della faringe e delle congiuntive oculari. La trasmissione avviene quasi esclusivamente attraverso rapporti sessuali non protetti, inclusi quelli vaginali, orali e anali. Un’altra modalità di contagio è quella verticale, da madre a neonato, durante il parto, che può causare nel neonato una congiuntivite da gonococco.

Neisseria gonorrhoeae è un batterio che si lega in modo specifico e stabile alle cellule epiteliali delle mucose genitali, anali e orofaringee, grazie a particolari strutture di superficie come fimbrie, proteine Opa e adesine, che interagiscono con i recettori cellulari dell’ospite. Successivamente all’adesione, il batterio penetra nell’epitelio mucoso attraverso un meccanismo di endocitosi mediata, riuscendo a sopravvivere anche all’interno di macrofagi e neutrofili. Questa sopravvivenza è favorita da strategie di evasione immunitaria, tra cui la variazione antigenica delle proteine di superficie e la produzione di enzimi in grado di neutralizzare i sistemi di difesa intracellulare.

La persistenza dell’infezione è legata alla capacità del patogeno di eludere sia la risposta immunitaria innata sia quella adattativa, modulando la produzione di molecole infiammatorie per mantenere uno stato di infiammazione cronica che ne facilita la sopravvivenza e la diffusione. Inoltre, la frequente variazione degli antigeni di superficie rende difficile il riconoscimento da parte degli anticorpi prodotti dall’organismo, favorendo così infezioni ricorrenti o asintomatiche.

Se non adeguatamente trattata, l’infezione può estendersi dall’epitelio superficiale a strati più profondi dei tessuti, provocando complicanze locali quali la malattia infiammatoria pelvica nelle donne o l’epididimite negli uomini. Tale invasione determina una risposta infiammatoria marcata con il reclutamento di cellule immunitarie e danno ai tessuti. In casi più gravi, il batterio può diffondersi nel circolo sanguigno, causando gonococcemia, una condizione sistemica che può manifestarsi con artriti, lesioni cutanee (si tratta di emergenze mediche) e, in rarissimi casi, endocardite o meningite.

È associata a diverse patologie che possono manifestarsi come conseguenze dirette o indirette dell’infezione. Nelle donne, rappresenta una delle cause principali di malattia infiammatoria pelvica, in cui il batterio risale dalle basse vie genitali verso organi come l’utero e le tube di Falloppio, causando infiammazione e danni tissutali che possono sfociare in infertilità, gravidanza ectopica e dolore pelvico cronico. Questa condizione spesso passa inosservata per la scarsa o assente sintomatologia, aumentando il rischio di danni irreversibili.

Negli uomini, la gonorrea può provocare epididimite, infiammazione dolorosa dell’epididimo, con possibili conseguenze sulla fertilità maschile se non trattata tempestivamente. Nei neonati, la trasmissione verticale durante il parto può determinare una grave congiuntivite, la cui mancata terapia può portare a cecità; per questo motivo, in molti paesi viene adottata una profilassi oculare antibiotica neonatale.

La presenza di gonorrea aumenta inoltre la vulnerabilità all’acquisizione e alla trasmissione di altre infezioni sessualmente trasmissibili, in particolare l’HIV, a causa dell’infiammazione mucosa e delle lesioni che facilitano l’ingresso del virus. Pertanto, il controllo della gonorrea contribuisce anche alla prevenzione indiretta di altre infezioni.

Le infezioni croniche o non adeguatamente curate possono compromettere la fertilità sia maschile che femminile, e nelle donne aumentano il rischio di complicanze ostetriche quali aborto spontaneo, parto prematuro e gravidanza ectopica. Per queste ragioni, la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo risultano fondamentali per prevenire conseguenze a lungo termine.

PatologiaDescrizioneConseguenze / ComplicanzeApprofondimentoFonte
Malattia Infiammatoria Pelvica (PID)Infezione ascendente da N. gonorrhoeae nella donna che interessa utero, tube e ovaie.Infertilità, gravidanza ectopica, dolore pelvico cronicoSpesso asintomatica; infiammazione cronica porta a aderenze tubariche che compromettono la funzione riproduttiva.CDC: https://www.cdc.gov/std/pid/stdfact-pid.htm
EpididimiteInfiammazione dell’epididimo negli uomini causata da gonorrea.Dolore, gonfiore, possibile infertilità maschileÈ una delle cause più comuni di dolore scrotale acuto; diagnosi e trattamento tempestivi prevengono danni permanenti.WHO: https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/gonorrhoea
Congiuntivite Neonatale GonococcicaInfezione oculare neonatale trasmessa per via verticale durante il parto.Cecità se non trattataProfilassi oculare neonatale con antibiotici topici per prevenzione.CDC: https://www.cdc.gov/std/treatment-guidelines/gonorrhea.htm
GonococcemiaDisseminazione ematica di N. gonorrhoeae con manifestazioni sistemiche.Febbre, artrite settica, lesioni cutanee, endocardite, meningiteEmergenza medica; rischio aumentato in persone con deficit immunitari; richiede trattamento antibiotico immediato.
Coinfezioni con altre MTSGonorrea favorisce l’acquisizione e la trasmissione di altre infezioni, specialmente HIV.Aumento rischio HIV e altre MTSControllo e trattamento della gonorrea sono fondamentali anche per la prevenzione indiretta di altre MTS.WHO: https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/gonorrhoea
Infertilità e Gravidanza a rischioDanni cronici agli organi genitali maschili e femminili dovuti a infezioni non trattate.Infertilità, aborto spontaneo, parto pretermine, gravidanza ectopicaDiagnosi e terapia precoci essenziali per prevenire esiti negativi in gravidanza e fertilità.ECDC: https://www.ecdc.europa.eu/en/gonorrhoea/facts

Segni e sintomi

I sintomi della gonorrea sono variabili in base al sesso dell’individuo e alla localizzazione dell’infezione. Negli uomini, il quadro più comune è un’uretrite acuta, con sintomi come bruciore durante la minzione e una secrezione purulenta dall’uretra. Nelle donne, invece, la sintomatologia può essere vaga o addirittura assente, con possibili segni di cervicite, aumento del flusso vaginale e dolore nella regione pelvica. Nei neonati esposti durante il parto si può sviluppare una congiuntivite gonococcica, una grave infezione oculare che, se non trattata prontamente, può portare alla cecità.

Sede dell’infezioneSintomi principaliNote aggiuntive
Uretra (uomini)Bruciore durante la minzione, secrezione purulentaSintomi comuni, spesso causa di consulto medico
Uretra (donne)Bruciore durante la minzione, secrezione vaginale anomalaSintomi meno evidenti, rischio di complicanze
Faringe (entrambi)Mal di gola, difficoltà a deglutireSpesso asintomatica
Retto (entrambi)Prurito anale, secrezione, dolore durante la defecazioneTalvolta asintomatica
Congiuntiva (neonati)Infezione oculare, possibile cecitàProfilassi oculare neonatale raccomandata
Sistema (gonococcemia)Febbre, artralgie, pustole, tenosinoviteComplicanze gravi, richiede trattamento urgente

Le infezioni localizzate in sedi extragenitali, come la faringe (faringite gonococcica) o il retto (proctite), tendono ad essere asintomatiche o lievemente sintomatiche, rendendo la diagnosi più complicata e facilitando la diffusione dell’infezione.

Diagnosi

La conferma diagnostica si basa su esami microbiologici diretti o indiretti. La coltura del batterio rimane il gold standard, ma i test molecolari, in particolare la PCR (reazione a catena della polimerasi), sono attualmente ampiamente utilizzati grazie alla loro elevata sensibilità e specificità. Questi esami possono essere effettuati su campioni provenienti da uretra, cervice, retto o faringe.

I test molecolari, come la PCR e altre tecniche di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT), rappresentano quindi l’approccio diagnostico più utilizzato grazie alla loro rapidità e alla capacità di analizzare anche campioni non invasivi come le urine. Questi test offrono elevata sensibilità e specificità, ma non permettono di eseguire test di antibiotico-resistenza e hanno un costo superiore rispetto alla coltura.

L’esame microscopico diretto di campioni uretrali maschili può essere impiegato come test rapido per rilevare i diplococchi Gram-negativi all’interno di leucociti, risultando particolarmente utile negli uomini sintomatici. La sua sensibilità è limitata nelle donne e nelle infezioni extragenitali, e non è efficace nei soggetti asintomatici.

Ecco una tabella aggiornata dei protocolli di screening raccomandati per la gonorrea, basata sulle linee guida internazionali (CDC, USPSTF, WHO):

GruppoFrequenza ScreeningCampioni RaccomandatiNoteFonte
Donne sessualmente attive < 25 aaAnnualeUrine/endocervice; se attività orali/anali: faringe/rettoValutare retesting 3 mesi dopo terapiaCDC (apps.who.int, cdc.gov, uspreventiveservicestaskforce.org)
Donne ≥ 25 aa a rischioAnnuale o in base a fattori di rischioStessi siti delle under 25Rischio: nuovi partner, MTS, uso preservativo incostanteCDC
Donne in gravidanza under 25 o a rischioAl primo trimestre + 3° trimestre se a rischioEndocervice; eventualmente faringe/rettoRetest trimestrale se infezione riscontrataCalifornia CDPH
Donne in gravidanza senza rischioPrimo trimestreEndocerviceRetest solo in presenza di sintomi o fattori rischiosiCalifornia CDPH
Maschi eterosessuali (a rischio o alta incidenza)Considerare screening annuale o più frequenteUrine; se comportamento orofaringeo/anale: faringe/rettoPrevalenza elevata giustifica screening miratoCalifornia CDPH
MSMAlmeno annuale; ogni 3–6 mesi se a rischio elevatoUrine/uretra, faringe, rettoPiù frequente se HIV, partner multipli, sex work, PrEPCDC
Persone transessuali/gender diver­siBasare screening su anatomia e comportamenti sessualiEndocervice/cervice se presente, faringe, rettoAdattare frequenza a fattori di rischio individualiCDC
Persone con HIVAll’inizio follow‑up HIV, poi almeno annuale; ogni 3–6 mesi se rischio elevatoTutti i siti di esposizioneMaggiore frequenza se partner multipli, reinfezioniCDC
Ingresso in strutture correzionaliAll’ingresso per donne < 35 aa e uomini < 30 aaUrine; se indicati: faringe/rettoStrategie opt-out raccomandate in setting ad alta prevalenzaCDC
Popolazione generale maschileScreening non raccomandato se basso rischioEvidenza insufficiente per screening universale nei maschiUSPSTF

Non esistono scale di valutazione specifiche per la gonorrea, ma si raccomanda l’attuazione di programmi di screening mirati rivolti alle popolazioni a rischio, come giovani sessualmente attivi o persone con molteplici partner sessuali. Il monitoraggio precoce è essenziale per intercettare casi asintomatici e limitare la diffusione dell’infezione.

Rilevare l’infezione precocemente è essenziale per prevenire complicazioni e limitare la trasmissione all’interno della comunità.

Metodo DiagnosticoDescrizioneVantaggiLimitiCampioni Utilizzati
Coltura battericaIsolamento del batterio su terreno specificoPermette test antibiotico-resistenza, alta specificitàSensibilità ridotta, necessita condizioni di trasporto ottimaliUretra, cervice, retto, faringe, congiuntiva
Test molecolari (NAAT/PCR)Amplificazione e rilevazione del DNA battericoAlta sensibilità e rapidità, campioni non invasiviNon consente test di resistenza antibiotica, costo maggioreUrine, uretra, cervice, retto, faringe
Esame microscopico direttoOsservazione microscopica di diplococchiRapido, utile in uomini sintomaticiSensibilità bassa in donne e infezioni extragenitaliCampioni uretrali maschili
Screening miratoTest preventivo in popolazioni a rischioIntercetta infezioni asintomaticheNessuna scala di punteggio standardizzataVaria a seconda del rischio
Terapia

Il trattamento della gonorrea si basa sull’impiego di antibiotici mirati. Negli ultimi anni, si è osservata una crescente resistenza del batterio a numerosi antibiotici, quali penicilline, tetracicline, fluorochinoloni e, più recentemente, anche a cefalosporine di terza generazione.

Le attuali linee guida, formulate da enti come il CDC e l’OMS, sottolineano l’importanza di un intervento rapido e mirato, soprattutto alla luce dell’aumento della resistenza antibiotica di Neisseria gonorrhoeae. Il trattamento di prima scelta prevede la somministrazione intramuscolare di ceftriaxone, generalmente 500 mg in dose singola per adulti con peso inferiore a 150 kg, mentre per soggetti più pesanti la dose può essere aumentata a 1 grammo. Spesso viene associata una dose orale singola di azitromicina per contrastare resistenze e coinfezioni, anche se alcune linee guida stanno rivalutando l’uso di quest’ultima a causa della crescente resistenza.

In caso di allergie o controindicazioni alla cefalosporina, vengono considerate alternative come la combinazione di gentamicina e azitromicina, sebbene con minore efficacia e tollerabilità. È altresì raccomandato evitare antibiotici con elevati tassi di resistenza, come i fluorochinoloni.

Per le infezioni extragenitali, quali quelle rettali e faringee, si applica lo stesso schema terapeutico, ma con particolare attenzione alla risposta, soprattutto nella faringite gonococcica, che risulta più difficile da eliminare.

È fondamentale trattare simultaneamente tutti i partner sessuali recenti per prevenire reinfezioni e programmare un controllo circa una settimana dopo la terapia, soprattutto se permangono sintomi o in caso di infezioni extragenitali. Il test di verifica tramite tecniche di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT) dovrebbe essere eseguito almeno due settimane dopo la fine della terapia per evitare falsi positivi causati dalla presenza di materiale genetico residuo.

Dal punto di vista preventivo, l’uso corretto e costante del preservativo rappresenta la misura principale per limitare la diffusione della malattia. Inoltre, l’educazione sessuale e lo screening regolare nelle popolazioni a rischio sono strategie fondamentali. Infine, la sorveglianza epidemiologica e il monitoraggio della resistenza antibiotica risultano essenziali per aggiornare e adattare le raccomandazioni terapeutiche nel tempo.

La prevenzione della gonorrea si fonda su programmi di educazione sessuale, sull’uso costante e corretto del preservativo, e su campagne di screening periodico nelle popolazioni a rischio. Un sistema di sorveglianza epidemiologica efficace è indispensabile per seguire l’evoluzione dell’infezione e individuare precocemente ceppi batterici resistenti.

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