Sintomi e Cause delle emorroidi interne ed esterne, soluzioni per migliorare la qualità della vita

Le emorroidi costituiscono una condizione medica caratterizzata da vene infiammate e gonfie localizzate nel retto e nell’ano. Le emorroidi rappresentano una condizione medica che richiede trattamenti adeguati in base al grado di gravità della malattia. Per i pazienti in fase iniziale, è possibile apportare modifiche allo stile di vita, come adottare una dieta ricca di fibre (come la dieta mediterranea), praticare regolare attività fisica, aumentare l’assunzione di acqua e mantenere una corretta igiene intima.

Sintomi emorroidi

Le emorroidi sono costituite da cuscinetti venosi normali che si trovano nell’orifizio anale e contribuiscono al mantenimento della continenza intestinale. Quando queste vene si gonfiano e si ipertrofizzano, si parla di malattia emorroidaria, caratterizzata dalla fuoriuscita delle emorroidi e dalla comparsa di sintomi fastidiosi come il sanguinamento e il dolore

Sono disponibili farmaci trofici a base di flavonoidi che possono essere assunti per via orale, insieme alle classiche creme contenenti anestetici locali e antiinfiammatori, che possono alleviare i sintomi senza affrontare direttamente le cause alla base del problema.

Esistono quattro stadi distinti per classificare la gravità del prolasso delle emorroidi:

  • Nel primo stadio, le emorroidi sono interne e non prolassano all’esterno del canale anale.
  • Nel secondo stadio, le emorroidi prolassano durante la defecazione, ma si riducono spontaneamente nella loro sede interna dopo il movimento intestinale.
  • Il terzo stadio è caratterizzato da emorroidi prolassanti che richiedono una riduzione manuale per farle rientrare nella loro sede corretta all’interno del canale anale.
  • Nel quarto stadio, le emorroidi sono costantemente prolassate, ossia fuoriescono dall’orifizio anale e non possono essere rimesse al loro posto.

In presenza di emorroidi in uno stadio più avanzato (III e IV grado), l’unico approccio efficace è l’intervento chirurgico. Fino agli anni ’90, l’emorroidectomia (operazione di Milligan-Morgan) rappresentava il trattamento di elezione, ma comportava il rischio di forti dolori sia post-operatori sia durante la convalescenza.

Nel 1990, il chirurgo italiano Antonio Longo ha introdotto un nuovo metodo di trattamento denominato emorroidopessi. Questa tecnica prevede il riposizionamento delle emorroidi esteriorizzate nella loro sede normale all’interno del canale anale, curando il prolasso. L’intervento si avvale di cucitrici meccaniche (stapler) per asportare il prolasso e fissare le emorroidi all’interno del canale anale.

Il risultato di questa procedura è un vero e proprio “lifting” del canale anale: le emorroidi rientrano nella loro sede normale, si sgonfiano e cessano di sanguinare e provocare dolore. L’emorroidopessi è un intervento molto meno doloroso durante la convalescenza e riduce notevolmente il rischio di recidiva. Viene eseguito a circa tre centimetri sopra l’orifizio anale, dove non ci sono fibre del dolore, e si svolge in regime di day surgery, consentendo al paziente di tornare alle normali attività di vita in tempi rapidi.

L’intervento di Milligan-Morgan, invece, era più doloroso e richiedeva un periodo di convalescenza più lungo, di circa un mese e mezzo.

Negli ultimi vent’anni, sono stati fatti notevoli progressi tecnologici anche nel campo della chirurgia emorroidaria, con lo sviluppo di nuove e più efficaci cucitrici meccaniche (stapler), che hanno ridotto al minimo il rischio di sanguinamento post-operatorio e di recidiva a distanza della malattia emorroidaria. Inoltre, queste nuove tecniche chirurgiche sono in grado di trattare efficacemente la stipsi, spesso associata alle emorroidi nelle donne.

Per i casi meno gravi in cui prevale solo il sanguinamento, esistono anche altre metodiche alternative. Una di queste è la possibilità di “sgonfiare” i cuscinetti venosi mediante una sonda endorettale (doppler) che individua e lega le piccole arterie che riforniscono le emorroidi di sangue. Chiudendo queste “rubinetti,” le emorroidi si decongestionano e il sanguinamento cessa. Questa tecnica mini-invasiva, indicata solo in casi selezionati, può offrire ottimi risultati con un breve periodo di degenza e un decorso quasi del tutto indolore.

📋 Elenco delle patologie Correlate alle Emorroidi:

PatologiaTipo di relazioneDescrizione del legame
Stitichezza cronicaCausa direttaLo sforzo durante la defecazione e la pressione rettale elevata favoriscono la dilatazione venosa emorroidaria.
Diarrea cronicaCausa direttaLe scariche frequenti irritano la mucosa anale, aumentando il rischio di infiammazione e sviluppo di emorroidi.
GravidanzaCausa direttaL’aumento di pressione addominale e i cambiamenti ormonali favoriscono la congestione venosa nel plesso emorroidario.
ObesitàFattore predisponenteIl peso eccessivo aumenta la pressione intra-addominale, favorendo il ristagno venoso a livello rettale.
Cirrosi epatica con ipertensione portaleCausa indirettaL’ipertensione portale può causare varici rettali e congestione venosa, predisponendo allo sviluppo di emorroidi.
Sindrome del colon irritabile (IBS)Fattore associatoGli episodi alternati di stitichezza e diarrea possono favorire la comparsa di sintomi emorroidari.
Prolasso rettaleConseguenza possibilePuò essere conseguenza di emorroidi interne avanzate, oppure una condizione parallela in età avanzata.
Infezioni perianaliConseguenza direttaLe emorroidi infiammate o ulcerate aumentano il rischio di infezioni locali (es. ascessi, ragadi).
Trombosi emorroidariaComplicanza direttaAccumulo di sangue coagulato in un’emorroide, con dolore acuto e gonfiore.
Ragadi analiConseguenza indirettaIl dolore da emorroidi può alterare la defecazione e predisporre a lacerazioni della mucosa anale.
Anemia da carenza di ferroConseguenza indirettaPerdite ematiche croniche da emorroidi sanguinanti possono condurre ad anemia sideropenica.
Disturbi dell’umore (ansia/depressione)Conseguenza indirettaIl dolore e l’imbarazzo possono avere ripercussioni psicologiche, specialmente nei casi cronici o severi.
Disfunzioni del pavimento pelvicoFattore associato/causaAlterazioni muscolari che influenzano la defecazione possono contribuire allo sviluppo di emorroidi.
Neoplasie ano-rettaliDiagnosi differenzialeAlcuni sintomi (sanguinamento, tenesmo) possono sovrapporsi a quelli emorroidari, ma con cause molto diverse.

Sintomi delle emorroidi

La gravità dei sintomi delle emorroidi può variare da individuo a individuo e comprende diversi segnali:

  • Prurito anale: Un sintomo molto comune delle emorroidi è il prurito intorno all’ano, che può risultare fastidioso e persistente.
  • Dolore: Le emorroidi possono provocare dolore, sia durante la defecazione che in situazioni di riposo. L’intensità del dolore può variare da lieve a intenso, a seconda della gravità delle emorroidi.
  • Sanguinamento: Il sanguinamento durante la defecazione costituisce un altro segno comune delle emorroidi. Le feci possono essere accompagnate da piccole quantità di sangue rosso vivo.
  • Gonfiore e sensazione di massa: Le emorroidi interne possono sporgere attraverso l’ano e causare una sensazione di gonfiore o una sorta di massa nell’area anale.
  • Perdita di muco: Taluni individui affetti da emorroidi possono notare la perdita di piccole quantità di muco dall’ano.
  • Difficoltà nella defecazione: Le emorroidi possono portare ad avere difficoltà nella defecazione, provocando una sensazione di incompletezza nell’evacuazione intestinale.
  • Sensazione di pressione: È possibile avvertire una sensazione di pressione o pienezza nell’ano, associata alla presenza di emorroidi.

I sintomi delle emorroidi possono presentarsi in maniera sporadica o cronica e possono variare nel corso del tempo. Importante sottolineare che alcuni di questi sintomi potrebbero anche essere associati ad altre condizioni mediche, pertanto è fondamentale consultare un medico al fine di ottenere una corretta diagnosi e un trattamento adeguato in caso di sospette emorroidi.

Emorroidi, stitichezza e incontinenza possono rappresentare manifestazioni diverse di un’unica condizione patologica sottostante. Quando le emorroidi prolassano, il fenomeno è spesso associato anche a un cedimento della mucosa rettale. In alcuni casi, questo prolasso si estende oltre l’ultimo tratto del retto, creando un’ostruzione meccanica che ostacola il passaggio delle feci. Tale ostruzione è una delle cause più comuni di stitichezza cronica.

Ecco un quadro sinottico completo dei sintomi (possono variare in intensità e combinazione a seconda della localizzazione (interna o esterna), della gravità e della presenza di complicanze come infiammazione o trombosi):

CategoriaSintomoDescrizioneTipico di
DoloreDolore analeAcuto o bruciante, soprattutto durante o dopo la defecazioneEmorroidi esterne trombizzate
Fastidio o senso di peso rettaleSensazione di corpo estraneo o di incompleto svuotamentoEmorroidi interne prolassate
SanguinamentoSangue rosso vivo sulla carta o nelle feciDi solito indolore, osservabile al momento dell’evacuazioneEmorroidi interne (soprattutto I-II grado)
ProlassoFuoriuscita dei cuscinetti emorroidariProlasso durante la defecazione, rientra spontaneamente o manualmenteEmorroidi interne di III-IV grado
Prurito analeIrritazione e prurito nella zona perianaleCausato da secrezioni mucose o igiene difficileEmorroidi esterne o interne
Edema e gonfioreRigonfiamento visibile o percepibilePiù comune nelle emorroidi esterne infiammate o trombizzateEmorroidi esterne
Secrezione mucosaPresenza di muco analePuò accompagnare il prolasso, con sensazione di bagnatoEmorroidi interne avanzate
AnemiaStanchezza, pallore, affannoConseguenza di perdite di sangue cronicheEmorroidi interne con sanguinamento cronico
Incontinenza fecale lieveDifficoltà a trattenere gas o feci liquideDovuta al prolasso o a danni del muscolo sfintericoEmorroidi molto avanzate (IV grado)
TrombosiNodulo duro, bluastro e molto dolorosoTrombosi acuta emorroidariaEmorroidi esterne

Le emorroidi si caratterizzano per la presenza di diversi sintomi, che possono variare da comuni a più rari. Tra i sintomi comuni delle emorroidi troviamo il bruciore anale, il dolore anale, l’emorragia gastrointestinale, il gonfiore in sede anale, il sangue dall’ano, il sangue nelle feci e il senso di pesantezza all’ano.

Alcuni sintomi più rari associati alle emorroidi includono l’ematochezia, l’incontinenza fecale, la mucorrea, il prolasso rettale, il prurito anale e la rettorragia.

Il sanguinamento è uno dei sintomi più comuni delle emorroidi, riscontrato in circa l’80% dei casi. Di solito, si manifesta in forma lieve, con striature rosse nelle feci o con l’emissione di alcune gocce di sangue dopo la defecazione. Il colore del sanguinamento può variare, essendo più scuro se proviene dal colon o più intenso e rosso vivo se ha origine rettale o anale, come tipico delle emorroidi.

Il prurito e la sensazione di fastidio e bruciore nella zona anale sono sintomi comuni per chi soffre di emorroidi. Il dolore associato alle emorroidi di solito non è molto intenso, ma il paziente può percepire una sensazione di pesantezza o disagio nella regione ano-rettale.

L’esordio delle emorroidi può manifestarsi con segnali lievi, come tracce di sangue sulla carta igienica. Con il tempo, questi sintomi possono evolversi in forma più grave, rimanere stabili o regredire.

Negli stadi avanzati, le emorroidi possono causare un disagio invalidante, interferendo con attività quotidiane come camminare o andare in bicicletta.

Il dolore associato alle emorroidi non è direttamente correlato alla malattia stessa, ma è spesso provocato da traumi o infezioni delle vene infiammate o dalla formazione di coaguli di sangue (trombosi). Il prolasso delle emorroidi è un sintomo in cui queste fuoriescono dal canale anale durante sforzi o durante la defecazione. A seconda che le emorroidi rientrino spontaneamente o rimangano all’esterno, si distinguono emorroidi interne ed esterne.

Si stima che circa il 10% della popolazione adulta nei paesi sviluppati abbia sperimentato almeno una volta nella vita questo problema. Le emorroidi possono rappresentare un disturbo fastidioso e imbarazzante, colpendo indiscriminatamente uomini e donne di tutte le età. Fino a poco tempo fa, la cura chirurgica delle emorroidi suscitava timore, ma oggi esistono varie opzioni terapeutiche più sicure ed efficaci.

Emorroidi interne ed esterne

Le emorroidi possono essere di due tipi: interne o esterne. Le emorroidi interne si trovano nel canale anale, non sono visibili e possono sporgere durante la defecazione ma rientrare spontaneamente. Le emorroidi esterne, invece, sono visibili e si sviluppano al di fuori dell’ano, fuoriuscendo sotto sforzo senza rientrare da sole o rimanendo costantemente esteriorizzate.

La gravità delle emorroidi viene classificata in quattro gradi, a partire dal primo grado, caratterizzato da un lieve aumento della congestione emorroidaria interna, fino al quarto grado, in cui le emorroidi fuoriescono in modo irriducibile e possono essere accompagnate da infiammazione e sanguinamento.

Le emorroidi possono manifestarsi più frequentemente nelle donne, poiché la gravidanza contribuisce all’aumento della congestione di sangue nel bacino. Altri fattori di rischio includono la familiarità, la stipsi e lo stile di vita, compresi l’alimentazione sbilanciata, l’obesità, il sedentarismo e tipi di lavoro che implicano lunghi periodi di posizione seduta o sforzi eccessivi.

CategoriaCauseDescrizione
Cause primarieDebolezza congenita del tessuto connettivo

Fattori genetici

Predisposizione individuale allo sviluppo di varici venose e prolasso rettale
Cause secondarieProlasso rettale

Malattie epatiche croniche (es. cirrosi)

Neoplasie pelviche

Condizioni patologiche che alterano la pressione venosa o la funzione rettale
Cause diretteSforzo durante la defecazione

Stitichezza cronica

Gravidanza e parto

Lavoro sedentario o in piedi prolungato

Aumenti della pressione intra-addominale e congestione venosa del plesso emorroidario
Cause indiretteAlimentazione povera di fibre

Disidratazione

Scarsa attività fisica

Abuso di lassativi

Obesità

Fattori che contribuiscono alla stitichezza o alla cattiva circolazione venosa

Affinché sia possibile stabilire una diagnosi corretta e un trattamento adeguato, è importante consultare uno specialista proctologo, in grado di valutare la gravità delle emorroidi e consigliare le terapie più adeguate per alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente.

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