La colica renale deriva da piccoli calcoli nelle vie urinarie che possono causare fitte ai reni: sintomi, cause, tipi principali, diagnosi e trattamenti. Una guida completa per riconoscerli e prevenirli in modo efficace
La colica renale è una condizione caratterizzata da un dolore improvviso e acuto localizzato nella parte bassa dell’addome e della schiena, specificamente nell’area lombare vicino ai reni. Questo dolore è spesso descritto come un colpo di coltello e si verifica a causa dell’ostacolo o del passaggio dei calcoli renali, che sono piccoli aggregati di sali minerali che si formano nei reni e possono spostarsi lungo le vie urinarie fino agli ureteri.
La colica renale è una sofferenza acuta e improvvisa localizzata nell’addome inferiore e nella schiena. È causata dalle contrazioni dei tessuti viscerali e degli organi cavi dotati di pareti muscolari. Il dolore è scatenato dalla presenza e dal movimento dei calcoli renali, aggregati di minerali che si formano nei reni e possono causare ostruzioni e infiammazioni nelle vie urinarie. Sebbene i calcoli stessi possano non danneggiare l’organismo, il loro passaggio può essere molto doloroso. Negli uomini, il dolore può irradiarsi fino al testicolo, mentre nelle donne fino alla regione vaginale. Durante la gravidanza, le donne potrebbero sperimentare questa condizione con maggiore frequenza. I pazienti affetti da colica renale trovano difficoltà a trovare una posizione che allevi il dolore.
La causa principale della colica renale è l’ostruzione o il passaggio dei calcoli renali. I calcoli più grandi possono bloccare il flusso di urina, mentre quelli più piccoli, spinti dalla corrente di liquidi, possono danneggiare le pareti dei piccoli condotti che portano l’urina alla vescica. Queste sono le cause principali delle coliche renali.
La colica renale rappresenta una condizione clinica piuttosto diffusa. Si stima che nel corso della vita interessi tra il 2% e il 5% della popolazione generale, con una frequenza decisamente più elevata nel sesso maschile rispetto a quello femminile. Negli uomini, infatti, l’incidenza varia tra il 10% e il 20%, mentre nelle donne si attesta tra il 3% e il 5%. In ambito ospedaliero italiano, circa l’1% dei pazienti che si presentano al pronto soccorso riferisce sintomi compatibili con una colica renale.
Sintomi della Colica Renale
I calcoli renali possono rimanere silenti e non causare sintomi fintanto che rimangono nei reni, dove hanno spazio sufficiente e non causano ostruzioni. Quando si spostano attraverso l’uretere, il condotto che collega il rene alla vescica, scatenano una colica renale.
Sintomi tipici della colica renale:
- Mal di schiena: Spesso il sintomo iniziale. Il dolore può iniziare come un lieve malessere lombare e aumentare gradualmente in intensità. Il dolore è spesso descritto come acuto, tagliente e può variare in intensità.
- Forti fitte all’altezza dei reni: Le fitte intense possono verificarsi nel lato destro o sinistro dell’addome, in base alla posizione dei calcoli. Queste fitte possono irradiarsi verso l’inguine o l’area genitale.
- Difficoltà a urinare o stimolo di minzione frequente: I calcoli nelle vie urinarie possono causare ostruzioni parziali o complete, influenzando il flusso urinario. Questo può portare a difficoltà nell’iniziare o nel completare la minzione, o a un aumento del bisogno di urinare.
- Ematuria (sangue nelle urine): La presenza di calcoli può danneggiare le pareti delle vie urinarie, causando la comparsa di sangue nelle urine. Il colore delle urine può variare dal rosa tenue al rosso intenso.
- Dolore costante: I sintomi di colica renale tendono a essere persistenti e spesso non vengono alleviati dal cambiare posizione.
- Sensazione di vomito e nausea: Il dolore intenso associato alla colica renale può causare sensazioni di nausea e vomito.
- Pallore, sudorazione e tachicardia: A causa del dolore intenso, il corpo può reagire con pallore della pelle, sudorazione e aumento della frequenza cardiaca.
I sintomi tipici comprendono quindi dolore acuto che si irradia verso il basso fino all’inguine, dolore acuto al fianco e alla schiena, sotto le costole, presenza di tracce di sangue nelle urine, sensazione di nausea e vomito. Altri sintomi tipici sono sudorazione e pallore, aumento della frequenza urinaria, possibili febbre e brividi in caso di infezione.
Sintomo | Descrizione/Indicazione per il paziente | Fonte Scientifica |
---|---|---|
Dolore lombare acuto | Dolore improvviso e violento al fianco, con possibile irradiazione a inguine e genitali. Richiede valutazione urgente. | OMCeO Parma |
Nausea e vomito | Associati al dolore intenso. Può essere necessario somministrare antiemetici e idratazione EV. | SIU, MDPI |
Agitazione psico-motoria | Il dolore è spesso così intenso da rendere il paziente irrequieto e incapace di trovare sollievo. | AURO |
Ematuria (sangue nelle urine) | Può essere visibile o microscopica. Richiede esame delle urine e imaging. | Wikipedia |
Pollachiuria/disuria | Minzione frequente o dolorosa; possibile se il calcolo è in basso nell’uretere o in vescica. | OMCeO Parma |
Irradiazione del dolore ai genitali | Spesso descritto come “a cintura”, con irradiazione a testicolo o grande labbro, a seconda del lato. | SIU |
Febbre | Può indicare sovrainfezione del tratto urinario. Richiede immediata valutazione per rischio di pielonefrite. | SIU, Wikipedia |
Sudorazione profusa | Spesso associata alla risposta neurovegetativa al dolore acuto. | OMCeO Parma |
Tachicardia/ipotensione | Segni vitali alterati nei casi più gravi o complicati da disidratazione o infezione. | AURO |
Brividi e freddo | Presenti in caso di infezione urinaria associata. Necessaria urinocoltura e terapia antibiotica. | Nature |
Anuria o oliguria | Ridotta o assente produzione di urina; sintomo raro ma urgente, indice di ostruzione bilaterale o paziente monorene. | MDPI |
La prevenzione delle coliche renali si basa su uno stile di vita sano, una dieta moderata e povera di proteine animali, ma ricca di vegetali a foglia stretta. Un’attività fisica moderata e costante è altrettanto utile, insieme all’assunzione di almeno 2 litri di acqua oligominerale al giorno.
Diagnosi della Colica Renale
Per la diagnosi di colica renale, uno specialista può eseguire un’ecografia per valutare la presenza dei calcoli e verificare la possibile sofferenza renale secondaria. Ulteriori esami di approfondimento, come la TAC con o senza mezzo di contrasto, possono essere richiesti per una valutazione più completa.

Localizzazione della colica renale
Nel trattamento iniziale, vengono solitamente somministrati analgesici, eventualmente associati a cortisonici e citrato di potassio, per alleviare il dolore fino all’espulsione definitiva del calcolo. Questo approccio è efficace per calcoli fino a 6-7 mm e in assenza di sofferenza renale secondaria.
Se la risoluzione spontanea non avviene, potrebbe essere necessario un trattamento più aggressivo. Le opzioni includono l’ESWL (litotrissia extracorporea), l’ureteroreno litotrissia retrograda o percutanea. La comparsa di febbre richiede un accesso tempestivo al pronto soccorso per evitare il rischio di complicazioni gravi.
Il termine “colica” deriva dal greco “kólon”, suggerendo un’origine intestinale. Questo dolore è causato da forti contrazioni della muscolatura liscia di visceri e organi cavi, come le vie urinarie. Questa definizione è più accurata rispetto all’associazione con il tratto intestinale. I reni svolgono un ruolo chiave nel sistema urinario. La loro funzione principale è filtrare il sangue per produrre urina, che viene poi trasportata attraverso gli ureteri alla vescica. Diversi fattori come la dieta, le infezioni e le predisposizioni genetiche possono contribuire alla formazione dei calcoli renali.
Il dolore provocato dalla colica renale è principalmente dovuto alla dilatazione, allo stiramento e allo spasmo causati dall’ostruzione improvvisa dell’uretere. L’infiammazione, lo spasmo muscolare e l’irritazione locale contribuiscono allo sviluppo del dolore. La colica renale si presenta con un dolore acuto e improvviso, solitamente originandosi sopra l’angolo costovertebrale e irradiandosi verso l’inguine e altre parti del corpo. Il dolore è di natura spasmodica e può durare da uno a due ore dopo l’insorgenza.
Tipologia | Composizione | % Incidenza | Caratteristiche | Indicazioni cliniche |
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Ossalato di calcio (CaOx) | Ossalato + calcio | 40–80 % dei calcoli (Wikipedia, MSD Manuals) | Formati da ossalato di calcio monoidrato o diidrato; radiopachi; nidificati su placche Randall. | Prevenzione con idratazione, dieta povere di ossalati e adeguato apporto di calcio. |
Fosfato di calcio (CaP) | Fosfato + calcio | 10–20 % | Radiopachi; formati in urine alcaline; legati ad ipercalciuria e ipocitraturia. | Alcalinizzazione urinaria, controllo metabolico (es. iperparatiroidismo). |
Misto ossalato‑fosfato | Ossalato + fosfato di calcio | ~15 % | Caratteristiche intermedie; radiopaci. | Misure combinate: dieta, idratazione, gestione pH urinario. |
Acido urico | Acido urico puro o misto | 5–15 % | Radiolucidi; formati in urine acide; spesso associati a gotta o alto consumo di purine. | Alkalinizzazione urine, idratazione, riduzione delle purine nella dieta. |
Struvite (fosfato ammonio‑magnesio) | Magnesio + ammonio + fosfato | 5–15 % | Radiopachi; formati in urine alcaline durante infezioni da batteri ureasi-produttori; calcoli “a stampo” complessi. | Richiedono eradicazione dell’infezione, chirurgia (nefr. percutanea), profilassi antibiotica. |
Cistina | Cistina | 1–2 % | Radiopachi debolmente; dovuti a cistinuria genetica; recidivanti e spesso voluminosi. | Controllo genetico, idratazione intensa, alcalinizzazione, farmaci chelanti cistina. |
Rari | Xantina, 2,8‑diidrossiadenina, farmaci | < 1–2 % | Molto rari; spesso legati a condizioni genetiche o farmaci specifici (es. indinavir, triamterene). | Gestione specifica: terapia causale, controllo metabolico, sospensione farmaci. |
Trattamento
Di solito, la colica renale si risolve spontaneamente una volta eliminata la causa sottostante. Talvolta, il riposo può alleviare il dolore, ma in alcuni casi il medico può prescrivere antibiotici (se l’infezione è di natura batterica), farmaci antidolorifici (FANS) e antispastici. Nel caso di calcoli renali, è necessario affrontare il dolore attraverso trattamenti farmacologici o chirurgici per rimuovere l’ostruzione delle vie urinarie.
Tipo di trattamento | Indicazione | Dettagli e note |
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Analgesia – FANS | Prima linea per dolore acuto | Ibuprofene, ketorolac, diclofenac sono più efficaci degli oppioidi e riducono la necessità di farmaci aggiuntivi (Wikipedia). Attenzione in pazienti con rischio cardiovascolare o insufficienza renale; usare dose minima efficace per breve tempo. | |
Paracetamolo IV | Quando i FANS sono controindicati | Raccomandato da NICE come seconda scelta se i FANS falliscono o non sono possibili . |
Oppioidi (es. tramadolo, morfina) | Dopodiché, se dolore non controllato da FANS/paracetamolo | Indicati se le prime linee falliscono; evitare pethidina per alto rischio di vomito . |
Antiemetici (es. metoclopramide, ondansetron) | In presenza di nausea/vomito | Metoclopramide IV/IM (10 mg ogni 4–6 h) utile anche per analgesia; ondansetron per nausea significativa . |
Terapia espulsiva medica (MET) | Calcoli ureterali distali <10 mm | Alfa-bloccanti (es. tamsulosina) accelerano espulsione riducendo dolore e ricoveri . Considerare nifedipina se alfa-bloccanti controindicati (NICE). |
Decompressione – stent o nefrostomia | Colica refrattaria, ostruzione, febbre, sepsi, anuria | Entrambi efficaci; stent peggiora QOL rispetto a nefrostomia in alcuni casi . |
Intervento endoscopico o litotrissia | Calcoli >7–10 mm, fallimento MET, dolore persistente, infezione non controllata | Opzioni: ureteroscopia (URS), litotrissia extracorporea (ESWL), PCNL; decisione basata su dimensione, sede, caratteristiche del calcolo e condizione clinica . |
Desmopressina | Dolore acuto, quando FANS oppioidi controindicati o inefficaci | Riduce pressione ureterale e dolore in ~50% dei pazienti entro 30 minuti; non ancora standard nelle linee guida . |
Anestesia loco-regionale / blocchi | Dolore severo resistente | Ha dimostrato efficacia con lidocaina IV o blocchi nervosi paravertebrali nei reparti di emergenza . |
Agopuntura e termoterapia locale | Opzioni alternative / complementari | Agopuntura efficace e sicura; il calore locale può ridurre ansia e dolore durante il trasporto o attesa in PS . |
Reidratazione IV | Nausea, vomito o disidratazione significativa | Utile per ripristino volumetrico, anche se non sempre accelera il passaggio del calcolo; comunque raccomandata se necessario . |
Riposo e Idratazione
I calcoli più piccoli possono essere espulsi spontaneamente, talvolta senza sintomi. Per agevolare l’espulsione, è consigliato il riposo, un cambio nella dieta e un aumento dell’assunzione di liquidi. Quest’ultima opzione consiste nell’ingerire quantità elevate di acqua oligominerale o scarsamente mineralizzata per favorire la produzione di almeno 2 litri di urina al giorno. Questa terapia, chiamata idropinica, va però praticata solo sotto supervisione medica, poiché in alcune situazioni può essere rischiosa.
La terapia idropinica si basa sulla semplice idea che un maggiore volume di urina favorisca l’eliminazione spontanea dei piccoli calcoli renali e rallenti la loro crescita. Solitamente, nel caso di calcoli di dimensioni ridotte, fino a 5-7 mm, il processo di espulsione spontanea richiede circa da 2 a 15 giorni.
Farmaci per la Colica Renale
La prima linea di terapia per la colica renale comprende l’uso immediato di farmaci antidolorifici (FANS) per controllare il dolore, antiemetici e antispastici.
I FANS agiscono in due modi:
- Riducono la produzione di sostanze mediatrici del dolore derivanti dall’acido arachidonico, alleviando il dolore causato dalla tensione della capsula renale.
- Inducono la contrazione delle arteriole efferenti ai glomeruli, riducendo la filtrazione glomerulare e la pressione idrostatica attraverso i glomeruli.
Poiché molti pazienti non tollerano bene i farmaci orali, in ambito ospedaliero è più comune somministrare FANS tramite via endovenosa o intramuscolare, ad esempio Ketorolac o Diclofenac. Gli antispastici vengono somministrati per ridurre la contrazione dei muscoli lisci, facilitando così il passaggio del calcolo attraverso l’uretere.
Se le coliche renali non rispondono alla terapia standard, è possibile utilizzare lidocaina per via endovenosa per alleviare il dolore in pochi minuti senza effetti avversi segnalati. Se i calcoli renali non ostruiscono le vie urinarie, la terapia farmacologica coinvolge l’uso di diuretici e agenti disinfettanti per prevenire eventuali infezioni.
I calcoli renali composti da acido urico possono essere sciolti alcalinizzando le urine (aumentandone il pH) tramite l’assunzione di citrati e bicarbonati per via orale. I calcoli di cistina tendono a formare masse complesse e difficili da trattare, mentre quelli di acido urico si sciolgono aumentando il pH delle urine.
Terapie Mediche e Chirurgia
Se l’espulsione spontanea o i farmaci non sortiscono effetto, si può procedere con la rimozione o la frammentazione dei calcoli renali mediante onde d’urto.
La scelta dell’intervento dipende da vari fattori, come dimensioni, posizione e numero dei calcoli. Alcune condizioni possono escludere certe procedure, ad esempio la litotrissia extracorporea non è indicata in gravidanza o in caso di aneurismi aortici.
La litotrissia renale consiste nel bombardare il calcolo con onde d’urto per frammentarlo in parti più piccole che verranno poi espulse spontaneamente. La sonda che genera le onde può essere posizionata all’interno o all’esterno del corpo.
La litotrissia extracorporea è adatta per calcoli di piccole dimensioni, ma non è efficace per calcoli duri o molto grandi. In alternativa, si può optare per la litotrissia percutanea o transuretrale, procedure più invasive ma necessarie per calcoli più difficili.
In casi complessi, la chirurgia tradizionale può essere necessaria, ma comporta un’apertura dell’addome.
Comportamento e Alimentazione
Per prevenire i calcoli renali, è importante idratarsi a sufficienza, specialmente in estate e durante l’attività fisica. L’assunzione di liquidi dovrebbe essere aumentata per produrre un volume di urina adeguato (circa 2-2,5 litri al giorno).
L’alimentazione gioca un ruolo chiave nella formazione dei calcoli, quindi è essenziale adottare una dieta personalizzata in collaborazione con uno specialista. La composizione dell’alimentazione deve essere adattata al tipo di calcoli presenti.
Sono diversi gli aspetti da considerare, tra cui proteine, verdure, latticini, alcol, sale e pH urinario. Ad esempio, chi ha calcoli di calcio dovrebbe ridurre il sodio e consumare moderatamente il calcio alimentare. Per chi ha calcoli di acido urico, aumentare il consumo di frutta e verdura e diminuire le proteine animali può essere utile. Chi soffre di iperossaluria dovrebbe limitare gli ossalati, presenti in alimenti come spinaci, noci e cioccolato.