Scopri tutti i sintomi e i trattamenti farmacologici per la varicella nei bambini e negli adulti: antivirali, antipiretici, immunoglobuline e terapie specifiche per casi gravi, reinfezioni o infezioni post-vaccino

La varicella, nota anche con il nome scientifico di varicella-zoster, è un’infezione virale acuta e altamente contagiosa, causata da un virus appartenente alla famiglia degli Herpesvirus umani (tipo 3). Si tratta di una malattia sistemica che colpisce prevalentemente bambini, ma può manifestarsi a qualsiasi età. Una volta contratta, il virus resta latente nell’organismo e può riattivarsi in età adulta sotto forma di herpes zoster (o “fuoco di Sant’Antonio”).

Varicella

La varicella è una malattia molto diffusa ma oggi ampiamente prevenibile. La vaccinazione è lo strumento chiave per limitarne la diffusione e protegge soprattutto le categorie più vulnerabili. Una diagnosi tempestiva, una gestione adeguata dei sintomi e l’attenzione alle complicanze sono essenziali per evitare evoluzioni gravi della patologia

Il virus si diffonde per via aerea tramite particelle di saliva disperse nell’aria attraverso colpi di tosse o starnuti, oppure per contatto diretto con il liquido contenuto nelle vescicole cutanee. La fase più contagiosa ha inizio da uno a due giorni prima della comparsa dell’esantema fino a quando tutte le lesioni non si trasformano in croste. La trasmissione indiretta, ad esempio da persone immuni, non avviene.

Il virus responsabile della varicella penetra nell’organismo attraverso le mucose delle vie respiratorie superiori, come naso e gola, a seguito dell’inalazione di particelle infette. Dopo l’ingresso, il virus inizia a replicarsi nei linfonodi locali, in particolare nelle tonsille e nel tessuto linfoide della faringe, in un periodo di incubazione che può durare da 10 a 21 giorni e che decorre senza sintomi evidenti.

Successivamente, il virus entra nel circolo sanguigno (fase di viremia primaria) e si diffonde in tutto l’organismo, raggiungendo organi come il fegato e la milza, dove continua a replicarsi. In una seconda fase, detta viremia secondaria, il virus ritorna nel sangue e si concentra a livello cutaneo, provocando la comparsa delle caratteristiche vescicole della varicella.

Dopo la fase acuta dell’infezione, il virus non viene completamente eliminato dal corpo, ma si rifugia nei gangli nervosi sensitivi, sia spinali che cranici, dove può rimanere inattivo per anni. In presenza di condizioni favorevoli, come un abbassamento delle difese immunitarie o l’avanzare dell’età, il virus può riattivarsi sotto forma di Herpes Zoster, noto anche come fuoco di Sant’Antonio.

Dal punto di vista della trasmissibilità, una persona con la varicella è contagiosa da uno o due giorni prima dell’insorgenza delle eruzioni cutanee fino a quando tutte le vescicole si sono seccate e coperte di croste, solitamente entro 5-7 giorni. Anche il contatto diretto con individui affetti da Herpes Zoster può causare la varicella in soggetti che non sono mai stati infettati o vaccinati.

Sintomi iniziali e decorso

I primi segnali dell’infezione compaiono solitamente tra i 10 e i 21 giorni dopo l’esposizione al virus. Nelle 24–36 ore precedenti l’eruzione cutanea, è frequente la comparsa di febbre moderata, malessere generale, mal di testa e inappetenza. Questi sintomi sono più marcati negli adolescenti e negli adulti rispetto ai bambini.

L’esantema, segno distintivo della varicella, inizia con macchie rosse che evolvono rapidamente in papule, quindi in vescicole a contenuto chiaro e infine in croste. Le lesioni si sviluppano “a grappolo”, cioè in fasi diverse sullo stesso tratto di pelle. Possono interessare il tronco, il viso, gli arti e anche le mucose (bocca, occhi, genitali). In genere, nuove lesioni smettono di formarsi dopo cinque giorni e la maggior parte delle croste si stacca entro tre settimane.

🩺 Tabella dei Sintomi della Varicella:

CategoriaSintomoEtà più comuneFrequenzaNote
Sintomi precoci (prodromici)Febbre lieve-moderataAdulti > BambiniComuneDi solito appare 1–2 giorni prima dell’esantema
Malessere generaleTutte le etàComuneSensazione di disagio, spossatezza
Mal di testaAdulti > BambiniComunePiù intenso negli adulti
Perdita di appetitoTutte le etàComunePuò precedere le lesioni cutanee
Dolori muscolariAdultiMeno comuneSpesso associati alla febbre
Sintomi cutaneiRash pruriginoso (esantema)Tutte le etàMolto comuneInizia con macule → papule → vescicole → croste
Vescicole su cuoio capelluto, tronco, viso, artiTutte le etàComuneLesioni a grappolo in diversi stadi di sviluppo
Lesioni nel cavo orale, congiuntive, genitaliPiù negli adultiMeno comuneDolorose e ulcerate
Ulcerazioni mucose (bocca, gola, vagina, retto)Adulti, bambini graviRaroPossono causare dolore alla deglutizione
Prurito intensoTutte le etàMolto comunePuò provocare grattamento e infezioni secondarie
Sintomi sistemiciFebbre alta (>39°C)AdultiComunePiù grave e prolungata negli adulti
Linfonodi ingrossati (soprattutto cervicali posteriori, suboccipitali)BambiniComuneAssociati a lesioni sul cuoio capelluto
DisidratazioneBambini piccoliMeno comuneCausata da febbre e scarsa assunzione di liquidi
Dolore addominaleBambiniRaroPuò precedere il rash
Tosse o sintomi respiratori lieviTutte le etàMeno comunePossibile coinvolgimento delle vie aeree
Complicanze potenzialiInfezioni batteriche secondarie della pelle (cellulite, impetigine)Tutte le etàPossibileCausate dal grattamento delle vescicole
Polmonite viraleAdulti, neonatiRara ma graveFrequente negli immunocompromessi
Encefalite (infiammazione cerebrale)Adulti, bambini rariMolto raraPuò causare confusione, convulsioni, letargia
Atassia cerebellare acutaBambini <15 anni1/4000 casiDisturbo del movimento, in genere autolimitante
Miocardite, epatite, complicanze emorragicheImmunocompromessiRaraPossono insorgere nei casi più gravi
Mielite trasversaTutte le etàEstremamente raraInfiammazione del midollo spinale
Sindrome di Reye (se associata ad aspirina)BambiniRara ma graveNon somministrare aspirina a bambini con varicella
SepsiTutte le etàRaraInfezione sistemica potenzialmente letale
Dolore neuropatico post-erpetico (nelle riattivazioni, non varicella primaria)Adulti anzianiRaro (in varicella)Comune nello zoster (riattivazione), raro nella varicella primaria
Varicella attenuata (nei vaccinati)Rash lieve (macchie rosse o poche vescicole)Bambini vaccinatiComune nei casi breakthroughSintomi lievi, meno contagiosi
Febbre assente o lieveBambini vaccinatiComuneMalattia generalmente più breve e benigna

Anche chi ha ricevuto il vaccino può sviluppare una forma attenuata della malattia, nota come varicella breakthrough. In questi casi, la febbre è assente o lieve, le lesioni sono poche o soltanto macchie rosse, e la durata dei sintomi è più breve. Anche in questi casi le lesioni possono essere contagiose.

Complicazioni possibili

La varicella, pur essendo generalmente benigna nei bambini sani, può comportare rischi seri in individui con sistema immunitario compromesso, neonati, adulti e donne in gravidanza. Le complicanze includono:

  1. Sovrainfezioni batteriche (es. cellulite, fascite necrotizzante)
  2. Polmonite virale
  3. Encefalite e atassia cerebellare
  4. Problemi emorragici e sepsi
  5. Disidratazione
  6. Sindrome di Reye (legata all’uso di aspirina)

In alcuni casi, è necessario il ricovero ospedaliero. Le forme più gravi, sebbene rare, possono essere letali. Ecco un quadro delle condizioni che dovrebbero farti contattare subito il medico di famiglia (specialmente il pediatra) e suggerire il ricovero in ospedale:

Condizione/SituazioneMotivazione per il ricovero
Neonati (<1 mese)Sistema immunitario immaturo, alto rischio di complicanze gravi
Gravidanza (soprattutto primo e terzo trimestre)Rischio di varicella congenita o trasmissione neonatale
Immunodepressi (es. chemioterapia, HIV, trapiantati)Maggiore suscettibilità a forme disseminate, complicanze polmonari e neurologiche
Infezione cutanea grave secondaria (es. impetigine, cellulite)Necessità di antibiotici EV e monitoraggio delle condizioni locali
Polmonite varicellosaFrequente negli adulti; richiede ossigenoterapia, antivirali EV e supporto respiratorio
Encefalite o atassia cerebellareSintomi neurologici (confusione, convulsioni, difficoltà motorie) richiedono monitoraggio intensivo
Varicella emorragicaForma rara ma pericolosa con sanguinamenti cutanei e viscerali
Compromissione respiratoriaOstruzione delle vie aeree da lesioni orofaringee o coinvolgimento polmonare
Disidratazione graveInappetenza e vomito prolungati che richiedono fluidi EV
Febbre elevata persistente (> 39,5°C)Possibile segnale di complicanza sistemica
Superinfezioni batteriche sistemiche (es. sepsi, osteomielite)Necessitano di terapia antibiotica EV e cure intensive
Complicanze oculari (es. cheratite oculare)Rischio di danni permanenti alla vista; richiede trattamento specialistico
Varicella disseminataCoinvolgimento viscerale (fegato, polmoni, cervello) in pazienti fragili
Diagnosi della malattia

La diagnosi della varicella è generalmente clinica, basata sull’osservazione delle tipiche lesioni cutanee. Se necessario, può essere confermata tramite esami di laboratorio come la PCR per il DNA virale, test sierologici, rilevamento di antigeni tramite immunofluorescenza o colture virali. Uno striscio di Tzanck può evidenziare cellule multinucleate tipiche delle infezioni erpetiche.

Nella maggior parte dei casi pediatrici non complicati, è sufficiente un trattamento sintomatico per alleviare il prurito e prevenire infezioni cutanee secondarie. Si consigliano:

  1. Bagni con avena colloidale
  2. Antistaminici orali
  3. Igiene personale accurata e unghie corte

Gli antivirali (aciclovir, valaciclovir, famciclovir) sono indicati per soggetti a rischio di forme moderate o gravi. Nei pazienti immunodepressi o nelle donne in gravidanza, si somministrano antivirali per via endovenosa. La terapia deve iniziare idealmente entro 24 ore dalla comparsa del rash.

La vaccinazione è il metodo più efficace per prevenire la varicella e le sue complicanze. Negli Stati Uniti, il programma vaccinale ha ridotto drasticamente incidenza, ricoveri e decessi. Il vaccino vivo attenuato è disponibile in formulazioni singole o combinate (es. MPRV) e si somministra in due dosi. È raccomandato per bambini, adolescenti e adulti suscettibili, in particolare per:

  1. Operatori sanitari
  2. Insegnanti
  3. Residenti in strutture comunitarie
  4. Donne in età fertile

La vaccinazione è controindicata in gravidanza, in presenza di gravi allergie, immunodeficienza e in soggetti in terapia immunosoppressiva.

Varicella

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha approfondito diversi aspetti legati al virus Varicella-Zoster (VZV), responsabile della varicella e dell’herpes zoster, portando alla luce nuove scoperte sul suo comportamento, la prevenzione e le possibili complicanze a lungo termine

In casi di esposizione recente al virus, le immunoglobuline specifiche (VariZIG) possono prevenire o attenuare la malattia se somministrate entro 10 giorni. Sono indicate per:

  • Neonati prematuri
  • Donne incinte senza immunità
  • Pazienti immunocompromessi
  • Anche la vaccinazione post-esposizione è efficace nei soggetti sani e suscettibili.

Nei bambini immunocompetenti la varicella ha generalmente un decorso benigno. Può rivelarsi pericolosa in adulti, immunodepressi e donne incinte. L’infezione conferisce una protezione permanente, ma può riattivarsi sotto forma di herpes zoster. Ecco una tabella completa dei trattamenti farmacologici per la varicella, che include anche i casi particolari come la reinfezione e le breakthrough infections (infezioni post-vaccino). La tabella distingue tra trattamenti sintomatici, antivirali, immunoglobuline, e considera anche i gruppi speciali di pazienti.

CategoriaFarmaco / SostanzaIndicazioni principaliEtà / Gruppo targetNote aggiuntive
Antivirale sistemicoAciclovir (orale o EV)Varicella in adulti, adolescenti, immunodepressi, neonati, gravidanza, varicella complicata>12 anni o soggetti a rischioPiù efficace se somministrato entro 24-48h dall’esordio dell’esantema
ValaciclovirVariante orale con migliore biodisponibilitàAdulti e adolescentiAlternativa ad aciclovir, non sempre usato in età pediatrica
FamciclovirVaricella zoster (herpes zoster), talvolta usato off-label per varicellaAdultiMeno usato nella pratica pediatrica
ImmunoglobulineVZIG (Varicella Zoster Immunoglobuline)Esposizione in soggetti non immuni ad alto rischio (gravidanza, neonati, immunodepressi)Neonati, gravidanza, immunocompromessiDa somministrare entro 96h dall’esposizione per prevenzione post-esposizione
AntipireticiParacetamoloFebbre e dolore lieveTutte le etàSicuro anche nei bambini
IbuprofeneFebbre e dolore>6 mesiUsare con cautela: possibile rischio di complicanze cutanee (es. infezioni secondarie)
Antistaminici oraliCetirizina, Loratadina, ClorfenaminaPrurito intensoBambini e adultiUtile nei casi con rash molto pruriginoso
TopiciLozioni lenitive (calamina, talco mentolato)Prurito localizzatoTutte le etàUso esterno. Aiutano a evitare il grattamento
Antibiotici topici o sistemiciSovrainfezioni batteriche cutaneeSolo se presenti lesioni infetteNecessari in caso di impetigine o cellulite batterica
In gravidanzaAciclovir (orale o EV)Varicella materna, particolarmente tra 20-36 settimaneGravidanzaUsato se rischio alto; valutare rischio-beneficio
Breakthrough infectionsSintomatico + antivirali se indicatoInfezione in soggetti vaccinatiVariabileSolitamente forma più lieve, antivirali raramente necessari
Reinfezione (rara)Aciclovir se sintomi moderati-graviAdulti o immunocompromessiReinfezione è molto rara e meno intensa; antivirali valutati caso per caso

📌 Note sulla tabella:

  • Breakthrough infections (in soggetti vaccinati) tendono ad avere decorso più lieve; spesso basta un trattamento sintomatico.
  • Reinfezione è rara, ma può avvenire in soggetti con sistema immunitario compromesso: si tratta come una forma lieve o moderata.
  • Nei bambini sani, la varicella non richiede quasi mai antivirali, solo supporto sintomatico.
  • L’uso di aspirina è controindicato nei bambini con varicella per il rischio di sindrome di Reye.

Uno studio recente ha individuato un nuovo meccanismo utilizzato dal virus per diffondersi nell’organismo: una proteina virale, chiamata IE62, viene veicolata attraverso vescicole extracellulari, consentendo al patogeno di raggiungere organi distanti dal sito iniziale dell’infezione e sfuggire così al sistema immunitario.

In ambito vaccinale, è stata confermata l’elevata efficacia del vaccino contro la varicella: i dati raccolti su oltre mezzo milione di bambini mostrano che due dosi garantiscono una protezione del 96%, mentre una sola dose raggiunge l’85%. Le infezioni in soggetti vaccinati (note come “breakthrough infections”) risultano comunque rare.

Sul fronte delle complicanze neurologiche, alcune indagini hanno evidenziato un possibile legame tra infezioni croniche a bassa intensità da VZV nel cervello e un aumento del rischio di demenza, compreso il morbo di Alzheimer. Anche la vaccinazione contro l’herpes zoster sembrerebbe ridurre il rischio di sviluppare demenza nella popolazione anziana.

Un altro punto critico emerso riguarda la diagnosi clinica della varicella, che in alcuni casi può risultare inaffidabile: alcune manifestazioni simili possono infatti essere causate da altri virus, come enterovirus o herpes simplex di tipo 1. Questo sottolinea l’importanza di test diagnostici specifici.

Infine, si è osservato un aumento dei casi di varicella tra gli adulti, fenomeno legato alla diminuzione della copertura vaccinale e alla mancanza di immunizzazione in determinate fasce d’età. Questo andamento rafforza la necessità di promuovere la vaccinazione anche oltre l’età pediatrica.



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