I battiti per minuto (bpm) rappresentano la misurazione della frequenza cardiaca, ovvero il numero di volte in cui il cuore si contrae in un minuto. La frequenza cardiaca può variare da persona a persona e può essere influenzata da diversi fattori come l’età, il livello di attività fisica, lo stato di salute e le emozioni.

A riposo, i battiti per minuto, o pulsazioni, sono generalmente regolari e si collocano nell’intervallo di 60-100 bpm. Eventuali deviazioni da questo range di riferimento, se non correlate a situazioni fisiologiche o sotto controllo, possono indicare problemi di salute e potenziali patologie sottostanti.

Per comprendere meglio la frequenza del ciclo cardiaco, occorre considerare il meccanismo di contrazione e rilassamento del miocardio. Durante la sistole, il ventricolo sinistro espelle il sangue arterioso che attraversa l’aorta e i vasi arteriosi per raggiungere i capillari dei tessuti periferici. A questo livello, il sangue fornisce sostanze nutritive e rimuove le scorie metaboliche.

Il sangue venoso, povero di ossigeno e ricco di anidride carbonica, ritorna al cuore attraverso la vena cava superiore. Attraverso i polmoni, il sangue viene depurato dall’anidride carbonica e ossigenato nuovamente. Dalle vene polmonari, il sangue ossigenato giunge nell’atrio sinistro, passa nel ventricolo sinistro e viene poi circolato nell’organismo attraverso l’aorta.

Questo ciclo si ripete autonomamente da 60 a 100 volte al minuto a riposo. Durante ogni battito cardiaco, viene pompata nel sistema vascolare una quantità di sangue compresa tra 0,7 e 1 decilitro, corrispondente a 5-6 litri al minuto. Durante sforzi fisici intensi, la frequenza cardiaca può aumentare fino a raggiungere valori di 180 bpm o più, e il volume di sangue pompato può arrivare fino a 25 litri al minuto. Tuttavia, è importante tenere presente che possono esserci variazioni individuali e che la frequenza cardiaca può essere influenzata da diverse circostanze come l’esercizio fisico, lo stress o l’assunzione di alcuni farmaci.

Durante l’attività fisica, la frequenza cardiaca aumenta per rispondere alla maggiore richiesta di ossigeno da parte dei muscoli. In queste situazioni, è considerato normale avere una frequenza cardiaca più alta, che può raggiungere valori superiori a 100 bpm a seconda dell’intensità dell’esercizio.

Al contrario, durante il riposo o il relax, la frequenza cardiaca tende a diminuire. Ad esempio, durante il sonno o il rilassamento profondo, la frequenza cardiaca può scendere al di sotto dei 60 bpm, raggiungendo valori di 40-50 bpm per alcune persone.

Esistono diversi metodi per misurare la frequenza cardiaca, come l’utilizzo di un cardiofrequenzimetro, un dispositivo elettronico che rileva i battiti cardiaci, o mediante la palpazione del polso o dell’arteria carotidea. Esistono anche applicazioni per smartphone o smartwatch che consentono di monitorare la frequenza cardiaca in modo continuo o intermittente.

È importante tenere sotto controllo la frequenza cardiaca, soprattutto durante l’attività fisica e in caso di patologie cardiache preesistenti. Se si osservano anomalie nella frequenza cardiaca, come battiti irregolari, frequenza molto alta o molto bassa persistente, è consigliabile consultare un medico per una valutazione accurata e, se necessario, un adeguato trattamento.

Valori normali

La misurazione dei battiti per minuto del cuore è un parametro vitale fondamentale, insieme alla temperatura corporea, alla pressione sanguigna e al ritmo respiratorio. Questi segni clinici forniscono indicazioni sull’efficienza e sullo stato funzionale dell’organismo, riflettendo le funzioni vitali necessarie per la vita.

Il polso, ovvero la palpazione dell’arteria, fornisce informazioni sulla frequenza cardiaca e sul suo ritmo. È il risultato della dilatazione transitoria dell’arteria dovuta alle variazioni di pressione interne. Il polso rappresenta quindi un indicatore dell’attività cardiaca e può riflettere l’efficienza della funzione cardiocircolatoria.

La misurazione del polso si effettua manualmente, appoggiando un dito su un tratto di arteria, di solito nella zona del polso. Il modo più semplice per misurare il battito cardiaco è individuare la pulsazione due dita al di sotto della base del pollice. Contando il numero di pulsazioni che si verificano in un minuto, si ottiene la frequenza cardiaca.

I valori normali dei battiti per minuto possono variare, ma generalmente si considera normale una frequenza cardiaca a riposo compresa tra 60 e 100 bpm, dopo almeno 10 minuti di riposo. Tuttavia, negli atleti ben allenati, la frequenza a riposo può essere inferiore, intorno ai 50 bpm.

Diversi fattori possono influenzare i battiti per minuto. Le esigenze fisiche del corpo, come l’assorbimento di ossigeno e l’eliminazione di anidride carbonica, possono determinare variazioni nella frequenza cardiaca. L’esercizio fisico, il sonno, l’ansia, lo stress, la presenza di malattie e l’assunzione di farmaci sono tutti fattori che possono influire sui battiti per minuto del cuore.

La misurazione accurata della frequenza cardiaca è importante per valutare la salute cardiovascolare e monitorare eventuali anomalie o risposte fisiologiche dell’organismo. In caso di dubbi o anomalie persistenti nei battiti per minuto, è consigliabile consultare un medico per una valutazione accurata e un eventuale trattamento.

La frequenza cardiaca a riposo può variare a seconda dell’età. Nei neonati da 0 a 1 mese, i battiti cardiaci possono oscillare tra 70 e 190 al minuto. Nei lattanti da 1 a 11 mesi, la frequenza cardiaca si attesta generalmente tra 80 e 160 battiti al minuto. Nei bambini dai 1 ai 2 anni, la frequenza cardiaca è di solito compresa tra 80 e 130 battiti al minuto. Nei bambini dai 3 ai 4 anni, si registra un range di 80-120 battiti al minuto. Nei bambini dai 5 ai 6 anni, la frequenza cardiaca normalmente oscilla tra 75 e 115 battiti al minuto. Nei bambini dai 7 ai 9 anni, si osservano valori compresi tra 70 e 110 battiti al minuto. Nei bambini dai 10 anni in su e negli adulti, compresi gli anziani, i valori normali della frequenza cardiaca a riposo sono tra 60 e 100 battiti al minuto. Gli atleti ben allenati possono presentare una frequenza cardiaca a riposo più bassa, che può variare tra 40 e 60 battiti al minuto.



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