Una tiroide infiammata, nota anche come tiroidite, può manifestarsi con una varietà di sintomi, ma in alcuni casi può anche essere asintomatica. I sintomi della tiroidite possono variare a seconda del tipo di infiammazione e della fase della malattia.
Le tiroiditi rappresentano processi infiammatori che coinvolgono la ghiandola tiroide e possono essere classificate in tre categorie: acute, subacute e croniche.
Tiroiditi acute
Le tiroiditi acute sono piuttosto rare e facilmente identificabili, poiché derivano da infezioni batteriche conseguenti a procedure invasive sulla tiroide, come ad esempio un agoaspirato. Il paziente può manifestare febbre, dolore significativo alla base del collo e la zona può apparire calda ed arrossata. Una conferma diagnostica viene ottenuta tramite esame ecografico, e la terapia si basa sull’uso di antibiotici. Questa patologia, fortunatamente, è molto rara poiché le procedure invasive vengono eseguite con estrema sicurezza mediante disinfezione accurata della pelle e l’uso di strumenti sterili monouso.
Le tiroiditi subacute rappresentano processi infiammatori benigni che possono generare allarme per la sintomatologia significativa e per i dubbi diagnostici che spesso rallentano la diagnosi corretta. Questa patologia è causata da un’infezione virale delle vie respiratorie superiori, che coinvolge anche la tiroide, posizionata anteriormente alla base del collo. La tiroidite subacuta è poco comune nella popolazione generale e di solito non si ripresenta più volte nello stesso paziente. I sintomi includono un dolore importante alla base del collo, che può intensificarsi con la deglutizione, accompagnato da febbricola serale (di solito non superiore a 37.5-38°C) e sintomi tipici dell’ipertiroidismo, come palpitazioni, agitazione, ansia, insonnia e perdita di peso. L’anamnesi di recente infezione virale delle vie respiratorie, i sintomi, il rilevamento di una tiroide ingrossata, l’aspetto caratteristico all’ecografia e i risultati degli esami ematici con elevati livelli di infiammazione e ormoni tiroidei orientano il medico verso una diagnosi corretta. La guarigione da questa comune infezione virale avviene spontaneamente, ma richiede tempi piuttosto lunghi, anche fino a 2-3 mesi. A causa della sintomatologia significativa e dei tempi di guarigione prolungati, è consigliata la prescrizione di una terapia a base di cortisone e acido acetilsalicilico per accelerare il processo di guarigione. La terapia farmacologica può ripristinare lo stato di benessere in pochi giorni, ma deve essere continuata per alcune settimane, con dosi gradualmente ridotte, per prevenire recidive fastidiose. Il paziente sarà anche monitorato per valutare la necessità di correggere eventuali disfunzioni persistenti.
Di seguito sono elencati alcuni dei sintomi più comuni associati a una tiroide infiammata:
- Dolore e sensibilità al collo: Il dolore nella zona della tiroide rappresenta uno dei sintomi più comuni della tiroidite.
- Gonfiore del collo o gozzo: L’infiammazione della tiroide può causare un ingrossamento della ghiandola, che può essere visibile o palpabile come un nodulo o una massa nel collo.
- Difficoltà a deglutire: L’ingrandimento della tiroide può esercitare pressione sulla trachea o sull’esofago, causando difficoltà nella deglutizione.
- Sensazione di corpo estraneo in gola: Alcune persone con tiroidite possono avvertire la sensazione di avere qualcosa bloccato in gola.
- Raucedine o cambiamenti nella voce: L’infiammazione della tiroide può interessare le corde vocali, causando raucedine o cambiamenti nella voce.
- Affaticamento e debolezza: Alcune persone possono avvertire stanchezza e debolezza generalizzata.
- Aumento di peso: In alcuni casi, la tiroidite può influenzare il metabolismo, portando a un aumento di peso.
- Palpitazioni o battito cardiaco irregolare: L’infiammazione della tiroide può influenzare la funzione cardiaca e causare palpitazioni o irregolarità del battito cardiaco.
- Sensibilità al freddo o intolleranza al caldo: Alcune persone possono avvertire una maggiore sensibilità al freddo o intolleranza al caldo a causa dell’effetto della tiroidite sul sistema endocrino.
- Cambiamenti dell’umore: L’infiammazione della tiroide può influenzare il benessere emotivo, causando ansia, irritabilità o depressione.
- Perdita di capelli: In alcuni casi, la tiroidite può causare una caduta dei capelli.
Le tiroiditi possono essere classificate in diverse categorie, tra cui la tiroidite di Hashimoto, la tiroidite di De Quervain, la tiroidite successiva al parto, la tiroidite acuta, la tiroidite indolore, la tiroidite farmaco-indotta e la tiroidite indotta da radiazioni. Ognuna di queste tipologie può manifestarsi con sintomi specifici e richiedere un trattamento adeguato. La corretta gestione delle tiroiditi è fondamentale per mantenere il benessere generale e la salute della tiroide.
Tiroiditi croniche
Le tiroiditi croniche rappresentano la forma più comune e costituiscono la principale causa di ipotiroidismo cronico primario negli adulti. Si tratta di processi infiammatori a base autoimmune, noti come tiroidite cronica di Hashimoto, che iniziano in modo completamente asintomatico e possono persistere per diversi anni fino a quando l’infiammazione cronica non causa un danno funzionale alla tiroide e si manifesta come ipotiroidismo, ovvero una riduzione nella produzione di ormoni tiroidei. Come molte altre patologie autoimmuni, la tiroidite cronica di Hashimoto colpisce principalmente il sesso femminile, con una proporzione di circa 7 donne ogni 10 persone affette. La comparsa degli anticorpi diretti contro la tiroide (Ab anti tireoglobulina ed Ab anti tireoperossidasi) è più comune nei pazienti con familiari affetti dalla stessa patologia o da altre malattie autoimmuni. Poiché l’autoimmunità contro la tiroide inizia e progredisce in modo asintomatico, la maggior parte dei pazienti giunge alla diagnosi solo a causa dei sintomi legati alla carenza di ormoni tiroidei, come affaticabilità per sforzi fisici modesti, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, dell’umore e un’insorgenza di aumento di peso. L’esame ecografico della tiroide mostra un quadro caratteristico di disomogeneità diffusa della ghiandola con aumento della vascolarizzazione, che può orientare verso una diagnosi nei pazienti asintomatici senza evidenti familiarità con la patologia. Non esiste una terapia che possa guarire definitivamente la tiroidite cronica, poiché trattandosi di un processo autoimmune, non è possibile interrompere definitivamente e senza complicanze l’attacco del sistema immunitario alla tiroide. Tuttavia, nella fase preclinica, è possibile aiutare la tiroide con integratori alimentari per ridurne la sofferenza, mentre nella fase clinica, quando si manifesta l’ipotiroidismo, si prescrivono dosi adeguate di ormoni tiroidei per ripristinare il benessere del paziente. I pazienti affetti da tiroidite cronica di Hashimoto devono essere periodicamente seguiti da uno specialista endocrinologo per monitorare l’andamento della funzione tiroidea e l’efficacia della terapia, poiché il dosaggio del farmaco dovrà essere gradualmente adattato per compensare il progressivo esaurimento funzionale della ghiandola.